Lo spazio della rappresentazione teatrale Quando la scienza incontra la poesia. Lezioni a due voci POF a.s. 2011/2012
Il teatro come genere letterario Lo specifico del linguaggio teatrale Il teatro nella storia letteraria
Il teatro come struttura architettonica il teatro greco il teatro romano il teatro medievale il teatro rinascimentale il il teatr
Theatron da theaomai : vedo, è il termine con cui i greci indicavano la gradinata semicircolare da cui si contemplava la rappresentazione drammatica, ma anche il pubblico; il termine fu poi esteso a tutto l'edificio destinato alla rappresentazione. Il teatro come luogo è una struttura adatta a ospitare rappresentazioni teatrali di prosa, o di altri generi di spettacolo, come l'esecuzione di concerti ed eventi musicali, allestimenti di opere liriche, letture di poesie, spettacoli di danza. luogo teatrale spazio per gli spettatori spazio scenico Nella storia del teatro questi spazi possono essere uniti, totalmente o parzialmente, o nettamente separati dall' arco scenico.
IL LINGUAGGIO TEATRALE 1 2 parola tono testo recitato attore segni uditivi 3 4 5 mimica gesto movimento espressione corporea segni visivi 6 7 8 trucco acconciatura costume aspetto esterno dell’attore 9 10 11 accessori scena luci aspetto del luogo scenico al di fuori dell’attore 12 13 musica rumori effetti sonori
IL LINGUAGGIO TEATRALE IO emittente TU destinatario TU personaggio IO personaggio
IL LINGUAGGIO TEATRALE: La deissi Battute Monologhi A parte IO emittente TU destinatario TU personaggio IO personaggio
IL PRIMO TEATRO Prima della civiltà greca sono pochi gli edifici teatrali progettati in quanto tali: potrebbero rientrare in questa categoria alcuni spazi dei palazzi della civiltà minoica, come il cortile delle feste del palazzo di Festo a Creta. Si trattava di uno spiazzo circondato per tre lati da gradinate che potevano ospitare fino a cinquecento persone venute ad assistere alle danze, alle cerimonie o alle tauromachie che vi si svolgevano.
IL TEATRO GRECO
Sotto il profilo architettonico, il teatro, nella sua espressione più matura, nacque nella Grecia antica. L'edificio teatrale di età classica (V secolo a. C.) era costituito da tre parti fondamentali: il kôilon (1), l'orchéstra (2) e la skené (3).
Il teatro in età classica Tragedia e commedia in Grecia Plauto, Terenzio e la commedia romana La tragedia romana: Pacuvio e Accio
IL TEATRO ROMANO
In ambiente romano il teatro, pur uniformandosi al modello greco-ellenistico, subì notevoli modifiche. Non più addossato a un pendio, il teatro sosteneva le gradinate della cavea con un grandioso sistema di gallerie che si presentavano nella facciata esterna col tradizionale sistema di arcate inquadrate da ordini sovrapposti.
“Teatralità diffusa” nel Medioevo I giullari Il teatro religioso: dramma liturgico Sacra rappresentazione laude drammatica
Il palcoscenico medioevale non rappresenta un luogo, ma una quantità di luoghi offerti simultaneamente allo sguardo dello spettatore. I vari luoghi erano organizzati allineando scene, più o meno sommarie, chiamate in Francia mansions (luoghi deputati).
Le immagini sceniche non avevano funzioni realistiche, ma puramente allusive, e comprendevano pochi elementi architettonici o naturali, di solito in scala ridotta, necessari a qualificare il luogo rappresentato.
LA RINASCITA DEL TEATRO REGOLARE la rappresentazione avviene in spazi fisici convenzionali Il ritorno ad un testo scritto in cui il genere tragico e quello comico sono ben distinti, secondo il dettato aristotelico La comparsa di attori professionisti Il destinatario diventa un pubblico pagante
L’attore come professione Francesco de’ Nobili detto Cherea Nato a Lucca elegge Venezia come sua città d’adozione “artistica”. Convinto sostenitore della rinascita del teatro classico, non appena raggiunge fama e notorietà si fa editore dei testi che rappresenta e cerca un luogo adatto alla loro rappresentazione. Egli mette sul mercato la sua professionalità per “guadagnare”. E’ il primo che organizza anche gli spettacoli articolandoli in copioni che seguono un preciso intreccio e con una precisa distinzione delle parti fra i vari attori, allontanando definitivamente il teatro dalle forme buffonesche dei giullari che si esibivano da soli o in coppia in forme costituite da una serie di sketches
Nel Rinascimento, specialmente italiano, il problema del luogo teatrale assunse una sua specificità, a livello pratico e teorico, legata allo sviluppo della cultura delle corti e al recupero della classicità. In Italia, da un lato la struttura dei teatri di corte si adattò al luogo previsto per la rappresentazione – cortile o sala – prevedendo un palcoscenico rialzato e gradinate su uno o più lati; dall'altro la teorizzazione di un edificio teatrale autonomo, stimolata dagli studi archeologici e dalla riscoperta di Vitruvio, elaborò uno schema classico a scena rialzata e cavea a emiciclo. Pianta di un allestimento teatrale moderno, secondo il trattato di S. Serlio
Sul finire del XVI secolo la scenografia trova, sul piano teorico, una codificazione nelle canoniche tre scene prospettiche (comica, tragica, satirica) che riprendono in senso moderno la concezione scenica di Vitruvio nel Trattato sopra le scene del II libro dell'Architettura pubblicato nel 1545 da Sebastiano Serlio. La scena della commedia classica, secondo il trattato di S. Serlio La scena dellatragedia classica, secondo il trattato di S. Serlio
Teatro Olimpico di Vicenza progettato dal Palladio nel 1575 e terminato dallo Scamozzi nel 1585. Palladio riportò in questa opera gli esiti dei propri lunghi studi sulla struttura del teatro classico, basati sull'interpretazione filologica del trattato De architectura di Vitruvio e sull'indagine diretta dei ruderi dei teatri romani ancora visibili all'epoca, concentrandosi in particolare nella problematica operazione di ricostruire l'imponente frons scaenae del teatro romano.
Il Teatro Farnese, costruito nel 1618 dall'architetto Giovan Battista Aleotti, è considerato uno dei primi teatri ad essere dotato di un arco di proscenio permanente.
Gli autori Ludovico Ariosto Niccolò Machiavelli Bernardo Dovizi da Bibbiena
La grande stagione della COMMEDIA DELL’ARTE
IL TEATRO “ALL'ITALIANA” Durante il Seicento e il Settecento nascono in Italia i teatri gestiti da privati, cioè il teatro esce dai palazzi nobiliari e dalle corti per diventare il luogo dove si può entrare a pagamento; questa novità apre la fruizione dello spettacolo ad un pubblico più vasto e spesso, come nel caso della Commedia dell'Arte, ad un pubblico popolare.