Una palestra per le neo imprese: crescere e competere

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Una palestra per le neo imprese: crescere e competere Ordine dottori commercialisti ed esperti contabili di Torino 17 luglio 2008 Una palestra per le neo imprese: crescere e competere Progetto pilota di tutoraggio e di accompagnamento per le giovani imprese

Nati mortalità delle imprese in Piemonte Gli attori dell’iniziativa IL PROGETTO Nati mortalità delle imprese in Piemonte Gli attori dell’iniziativa L’obiettivo Fondamentale è la definizione di linee guida condivise per la consulenza, la formazione e l’approccio con gli enti creditizi, per dare vita ad un sistema sinergico a sostegno della neo imprenditorialità, finalizzato a rafforzare la mentalità imprenditoriale. 2 Torino, 17 luglio 2008

L’APPROCCIO Chiarezza Completezza Affidabilità Attendibilità Neutralità Trasparenza 3 Torino, 17 luglio 2008

GLI STRUMENTI Formazione Redazione del business plan Tutoraggio Finanziamenti 4 Torino, 17 luglio 2008

LA METODOLOGIA - 1 Formazione degli attori chiamati al confronto con i neo imprenditori stessi Il neo imprenditore deve essere indotto ad una valutazione della propria strategia imprenditoriale e accompagnato nella predisposizione di un business plan di medio termine. 5 Torino, 17 luglio 2008

LA METODOLOGIA - 2 se il business plan è accompagnato da una certificazione formativa, potrà avere una maggiore valenza esterna Tale riconoscimento verrà ulteriormente amplificato se il consulente o il professionista e l’impresa si impegneranno a fornire relazioni semestrali di verifica sull’andamento dell’impresa 6 Torino, 17 luglio 2008

I TEMPI E LA SPERIMENTAZIONE Le iniziative di cui al protocollo programmatico saranno soggette ad un periodo di sperimentazione di max due anni, su un campione di 50 neo imprenditori che abbiano avviato la loro attività da non più di sei mesi/un anno 7 Torino, 17 luglio 2008

Elementi significativi del progetto (nell’ottica dcec) Attore a pieno titolo Coordinatore interventi tecnici nella progettazione Centralità dell’Odcec Ruolo tecnico (diretto e sussidiario) Quota imprese per dcec Centralità del dcec Il sistema è sensibile al BP, meglio se accompagnato Le nuove imprese non possono non dichiarare i loro passi con BP Il BP statico non serve, va aggiornato Centralità del BP 8 Torino, 17 luglio 2008

Elementi significativi procedurali Le azioni sono: preparazione delle imprese del campione monitoraggio del business plan work-shop di accompagnamento definizione della politica delle fonti (con Banca) tutoraggio 9 Torino, 17 luglio 2008

Preparazione delle imprese Individuazione Business plan : predisposizione o verifica vitalità Presentazione (tramite odcec) Redazione della relazione di accompagnamento Non è previsto compenso di presentazione per i dcec 10 Torino, 17 luglio 2008

Preparazione delle imprese Relazione di accompagnamento al BP, con cui attestare: Partecipazione dell’imprenditore alla redazione Chiarezza e significatività dei dati del mercato Correlazione investimenti/esigenze produttive Previsione completa costi/interferenze Verifica compatibilità fiscale Affidabilità/attendibilità 11 Torino, 17 luglio 2008

Preparazione delle imprese Correlazione manifestazione economica e finanziaria Disponibilità/impegno al monitoraggio 12 Torino, 17 luglio 2008

Work shop Non formazione, ma approfondimenti e dibattiti di sensibilizzazione In fascia serale, 1 al mese (complessivi 9) Argomenti : credito, fisco, risorse umane, mercato, crescita , ….. 13 Torino, 17 luglio 2008

Monitoraggio L’attività di tutoraggio è demandata all’Associazione / professionista/ Ente che ha presentato l’impresa È remunerata dalla Banca È semestrale (quindi 2 interventi per impresa) 14 Torino, 17 luglio 2008

Schema relazione di monitoraggio /1 VERIFICA DELLO SCENARIO DI RIFERIMENTO.   VERIFICA DELLE CONDIZIONI DI MERCATO DI RIFERIMENTO DELL’IMPRESA IN QUANTO A DOMANDA, CONCORRENZA E OFFERTA. VERIFICA DEI PRESUPPOSTI DI IMPRESA RISPETTO AI RICAVI ED EFFETTI CONSEGUENTI. 15 Torino, 17 luglio 2008

Schema relazione di monitoraggio /2 ANDAMENTO E MACRO ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI DEI FLUSSI.   ATTIVITA’ OPERATIVA (introduzione del concetto di marginalità rispetto alla pianificazione dell’attività dell’azienda; analisi delle macro differenze con relative spiegazioni da parte dell’imprenditore: ad es. aumento dei prezzi, tipo di domanda e tipologia dell’offerta) GESTIONE RISORSE UMANE (tipologia dei collaboratori, livello di coinvolgimento, professionalità, turn-over e motivazioni delle scelte) STRUTTURA (esame della tipologia dei costi e verifica del punto di pareggio) 16 Torino, 17 luglio 2008

Schema relazione di monitoraggio /3 ANDAMENTO E MACRO ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI DEI FLUSSI / b.   FLUSSI FINANZIARI DI CASSA E/O FLUSSI DI FONDI (analisi della dinamica dei flussi, se possibile ripartita per classi) STRUTTURA DELLE FONTI (origine dei finanziamenti e analisi della tesoreria dell’impresa. Esame dei fabbisogni rispetto alle previsioni originarie e determinazione della struttura delle fonti) DINAMICA DEL POTERE CONTRATTUALE (verifica dei giorni di incasso e giorni di pagamento) 17 Torino, 17 luglio 2008

Schema relazione di monitoraggio /4 ANDAMENTO E MACRO ANALISI DEGLI SCOSTAMENTI DEI FLUSSI / c.   REGOLARITA’ DEGLI ADEMPIMENTI (correttezza nei pagamenti e negli adempimenti previdenziali, assistenziali ed assicurativi nonché di tutti gli altri obblighi previsti dalla normativa vigente riferita all’intera situazione aziendale) NUOVI SPUNTI STRATEGICI: OPPORTUNITA’ ED ESIGENZE (cosa sta cambiando negli scenari di riferimento ed ipotesi di sviluppo prospettico) 18 Torino, 17 luglio 2008

Schema relazione di monitoraggio /5 ALTRI ASPETTI OPERATIVI DI INTERESSE   CANALIZZAZIONE FINANZIARIA DELLE TRANSAZIONI (esame dei sistemi e dei canali di pagamento e della tipologia delle transazioni commerciali) COINVOLGIMENTO DELL’IMPRENDITORE NELLA ATTIVITA’ (livello di partecipazione, dell’imprenditore e età massima di eventuali altri soci, assicurazioni sull’attività dell’azienda o sull’imprenditore, esperienza e competenza nel settore presenza e delega dell’imprenditore in azienda, presidio dei processi, capacità organizzativa) ESIGENZE ESPRESSE DALL’IMPRENDITORE 19 Torino, 17 luglio 2008

Schema relazione di monitoraggio /6 VALUTAZIONE FINALE   ASPETTATIVE (punto di vista dell’imprenditore) TENDENZA (valutazione del tutor gestionale e note propositive per procedere) 20 Torino, 17 luglio 2008