FITNESS METABOLICO.

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FITNESS METABOLICO

DIABETE

Metabolismo glucidico Diabete Metabolismo glucidico I carboidrati sono idrolizzati a monosaccaridi dalla ptialina (è un secreto delle ghiandole salivari in grado di svolgere azione amilasica (alfa-amilasica)) e dall’amilasi pancreatica (completa idrolisi dell’amido nel duodeno in presenza di ioni cloro), Sono quindi assorbiti a livello della mucosa intestinale, Giungono al fegato (il 50% glucosio) che tramite l’insulina si trasforma in glicogeno, Il rimanente 50% giunge nello spazio extracellulare (muscolo e tessuto adiposo).

Valori normali plasmatici a digiuno tra 70 e 110 mg/dl Diabete - valori - Omeostasi Glicemica Valori normali plasmatici a digiuno tra 70 e 110 mg/dl A digiuno l’omeostasi serve a mantenere il funzionamento del cervello (tessuto nervoso) e per evitare i danni provocati dall’ipergligemia (danno alle pareti delle arterie e agli occhi)

È prodotto nel pancreas dalle cellule beta delle isole di Langerhans. Diabete Insulina -definizione- Ormone proteico costituito da due catene polipeptidiche alfa (21 aminoacidi) e beta (30 aminoacidi), connesse da un ponte di solfuro. È prodotto nel pancreas dalle cellule beta delle isole di Langerhans.

Diabete Insulina -azioni- Agisce sui tessuti muscolari, adiposi e sul fegato, Stimola l’ingresso nelle cellule del glucosio, AA e grassi, Aumenta la sintesi epatica del glicogeno, Aumenta la permeabilità delle cellule per ioni come potassio, magnesio e fosfato.

Diabete Insulina -secrezione- L’insulina viene secreta nel momento in cui il livello ematico di glucosio si innalza ed ha proprio la funzione di ridurre la glicemia mediante l’attivazione di processi metabolici e cellulari. Il glucosio determina un picco secretivo di breve durata (1-2min) seguito da una seconda fase prolungata, AA, acidi grassi e chetoni ne stimolano la secrezione. Un suo eventuale deficit è spesso evidenziato in situazioni di stress (malattia, interventi chirurgici..).

Diabete Diabete -definizione- “È un disordine metabolico ad eziologia multipla caratterizzata da livelli di glicemia elevati cronici con alterazioni del metabolismo di carboidrati, grassi e proteine” 125 milioni di persone in tutto il mondo 4 milioni in Italia (6-15/100.000 abitanti) La frequenza è in aumento

Diabete - classificazione - Tipo 1: insulino dipendente (autoimmune), Tipo 2: non insulino dipendente (resistenza insulinica), Gestazionale, Altri tipi: da farmaci, infezioni, endocrinopatie.

Diabete - Diabete tipo 1 - Riguarda circa il 10% delle persone con diabete e in genere insorge nell’infanzia o nell’adolescenza. Nel diabete tipo 1, il pancreas non produce insulina a causa della distruzione delle cellule ß che producono questo ormone: è quindi necessario che essa venga iniettata ogni giorno e per tutta la vita. La velocità di distruzione delle ß-cellule è, comunque, piuttosto variabile, per cui l’insorgenza della malattia può avvenire rapidamente in alcune persone, solitamente nei bambini e negli adolescenti, e più lentamente negli adulti (in questi rari casi si parla di una forma particolare, detta LADA: Late Autommune Diabetes in Adults).

Diabete - Diabete Tipo 1 - Cause Definito “autoimmune” in quanto è dovuto ad una reazione immunitaria diretta contro l’organismo stesso: presenza di anticorpo contro le cellule di Langehrans. La causa del diabete tipo 1 è sconosciuta. Tale danno potrebbe essere legato a fattori: Ambientali (tra cui alimentari) genetici (generica predisposizione di reazione contro fenomeni esterni tipo virus e batteri). (studio condotto su gemelli monozigoti che ha dimostrato che il rischio che entrambi sviluppino il diabete tipo 1 è del 30-40%, scende nei fratelli non gemelli al 5-10% e del 2-5% nei figli)

Diabete - sintomi Diabete tipo 1- Esordio acuto spesso in seguito a episodio febbrile Dolori addominali Candidosi vaginale Aumento di sete (polidipsia) Aumento quantità di urine (poliuria) Sensazione di stanchezza (astenia) Perdita di peso Pelle secca Aumento frequenza di infezioni Fatica, irritabilità

Diabete - fasi Diabete tipo 1 - Prediabete dalla presenza di anticorpi diretti contro numerosi antigeni delle isole (pancreatiche) Esordio Insorgenza dei sintomi Remissione (Luna di miele) quando potrebbe esserci ancora una residua ed efficace secrezione endogena di insulina pancreatica Dipendenza insulinica quando la funzione beta cellulare diventa irrilevante, l'individuo è allora totalmente dipendente dalla iniezione esogene di insulina

Diabete - Diabete tipo 2 - Forma più comune che riguarda il 90% degli affetti da diabete. Il pancreas è in grado di produrre insulina ma le cellule dell’organismo non riescono ad utilizzarla. La malattia si manifesta dopo i 30/40 anni

Diabete - Diabete Tipo 2 - Cause Numerosi sono i fattori di rischio associati alla sua insorgenza, tra cui: Familiarità (il 40% ha parenti di primo grado affetti da diabete), Scarso esercizio fisico Sovrappeso Appartenenza ad alcune etnie (ispanica – afroamericana)

Sono gli stessi del Diabete tipo 1. Diabete - Sintomi Diabete Tipo 2 - Sono gli stessi del Diabete tipo 1. Questa forma di diabete non viene diagnosticata per diversi anni in quanto l’iperglicemia si sviluppa in modo graduale e inizialmente non scatena sintomi evidenti. Solitamente la diagnosi avviene in modo casuale o contemporaneamente ad una situazione di stress fisico (infezioni, interventi chirurgici).

DDP (Diabetes Prevention Program) Diabete - attività fisica - DDP (Diabetes Prevention Program) Un modesto esercizio fisico migliora la situazione in un soggetto affetto da Diabete tipo 2 a patto che non sussistano altre patologie. 30 minuti di esercizio fisico aerobico per 5 giorni a settimana (cammino, nuoto, bicicletta) L’esercizio fisico riduce l’intolleranza al glucosio (migliorando la sensibilità all’insulina) e diminuisce i fattori di rischio cardiovascolari. Durante lo sforzo fisico la glicemia aumenta poiché ormoni come adrenalina e glucagone vengono prodotti. Sotto sforzo l’azione dell’insulina si potenzia del 20/30%.

IPERTENSIONE ARTERIOSA

“È la pressione del sangue arterioso misurata a livello del cuore” Ipertensione arteriosa Pressione Arteriosa -definizione- “È la pressione del sangue arterioso misurata a livello del cuore” Ovvero È la pressione che il sangue esercita sulle pareti arteriose ad ogni contrazione del cuore.

Ipertensione arteriosa Valori Ad ogni contrazione il cuore invia sangue alle arterie e di conseguenza il valore della pressione aumenta (pressione sistolica). Al contrario, ogni volta che il cuore si rilassa la pressione diminuisce (pressione diastolica). Questi valori danno importanti informazioni riguardo allo stato di salute del soggetto.

che lavorerà quindi con più difficoltà. Ipertensione arteriosa Più è difficoltosa la circolazione più saranno alti i valori di pressione sistolica e diastolica, di conseguenza sarà maggiore lo sforzo del cuore che lavorerà quindi con più difficoltà.

Ipertensione arteriosa Valori Classificazione Sistolica (mmHg) Diastolica Ottimale <120 <80 Normale 120-129 80-84 Alterata 130-139 85-89 Ipertensione I° grado 140-159 90-99 Ipertensione II° grado 160-179 100-109 Ipertensione III° grado (grave) >180 >110

Ipertensione arteriosa -definizione- “È un’elevazione cronica dei valori della pressione arteriosa” L’Ipertensione Arteriosa (IA) è “il più frequente disordine cardiovascolare” presente nel 20% circa degli adulti in molti paesi. In Italia l’IA interessa il 31% degli uomini ed il 29% delle donne tra 35-74 anni(*). (*)European Organization for Research and Treatment of Cancer.

Ipertensione arteriosa Ipertensione arteriosa -cause- Ipertensione arteriosa Nel 90% dei casi non ci sono cause note (ipertensione essenziale o primaria), Nei restanti casi è associata a malattie renali, tumori della ghiandola surrenale o difetti congeniti dell’aorta (ipertensione secondaria).

Ipertensione arteriosa -cause- I principali fattori chiamati in causa sono: Ereditarietà Sesso Età Sovrappeso/obesità Abitudini alimentari Sedentarietà

Ipertensione arteriosa Raccomandazioni: Life Style: Abitudini alimentari Attività fisica Farmaci (solo se c’è una ipertensione grave – Beta bloccanti - )

Ipertensione arteriosa Life Style Calo ponderale (BMI tra 18,5 e 24,9) per ogni 10kg persi si ha una riduzione della pressione arteriosa tra i 5 e 20 mmHg Limitare alcolici, fumo e caffè Dieta appropriata: DASH (Dietary Approaches to Stop Hypertension) riduzione tra 8 e 14 mmHg Controllo dello stress Esercizio fisico: da effettuare 3-4 volte la settimana, durata 30’-45’ per sessione, intensità tra 70% e 85% della FCmax.

Perché l’esercizio aerobico è terapeutico: Ipertensione arteriosa - Fitness Terapia - Perché l’esercizio aerobico è terapeutico: Riduce BMI Aumenta compliance arteriosa Diminuisce Renina Plasmatica Contrasta degenerazione arterosclerotica Riduzione post carico

Ipertensione arteriosa - Fitness Terapia - Anamnesi Patologie concomitanti Valutazione funzionale Obiettivi a breve termine Periodizzazione

Ipertensione arteriosa - Fitness Terapia - Prima seduta 3 fasi: Warm up: lento e prolungato, Fase centrale: raggiungimento steady-state (stato stazionario), Defaticamento: esercizi di respirazione, percezione dello sforzo e autogestione. Volumi e carichi: FC e %VO2, Percezione dello sforzo, Esercizi isotonici Materiali e metodi: Cardiofrequenzimetro Sfigmomanometro Ergometri Attrezzi isotonici ed equivalenti

Ipertensione arteriosa - Fitness Terapia - Motivazione Verificare sempre la motivazione in base ai risultati ottenuti, agli obiettivi e la performance psico-fisica

MALATTIE CARDIOCIRCOLATORIE

Cardiopatie - introduzione - Le malattie cardiovascolari rappresentano una delle maggiori cause di morte tra le popolazioni del mondo occidentale e la più diffusa considerando i decessi tra le persone con età superiore ai 50 anni. Attualmente, l’ottimizzazione dei tempi di intervento e il miglioramento delle cure hanno ridotto di molto la mortalità. I cardiopatici, oggi, possono superare l’evento acuto ed aspirare ad una vita prolungata coesistendo con uno stato di patologia ben controllata.

Cardiopatie - tipologie - Malattia ischemica coronarica Aritmie Patologie delle valvole cardiache Miocardiopatie

Insufficiente perfusione sanguigna del cuore protratta nel tempo. Cardiopatie - ischemia coronarica - Definizione Insufficiente perfusione sanguigna del cuore protratta nel tempo. Cause Riduzione significativa del lume dei vasi sanguigni che portano sangue alla muscolatura del cuore.

Cardiopatie - ischemia coronarica - Manifestazione L’ipoperfusione può manifestarsi quando il cuore richiede una quantità elevata di sangue: Durante uno sforzo fisico Stato di agitazione emotiva Fase digestiva

Cardiopatie Angina Ischemia Infarto Riduzione transitoria e parziale dell’apporto di sangue Ischemia Riduzione quasi completa ma di breve durata Infarto Prolungata ischemia con danno permanente del tessuto miocardico. Una parte del muscolo si trasforma in tessuto fibroso perdendo le sue caratteristiche contrattili e la capacità di conduzione elettrica. Fattore di rischio: mancanza di anastomosi e chiusura protratta nel tempo del vaso che provoca la necrosi della parte non irrorata.

Cardiopatie - Le aritmie - Definizione Alterazione dei normali meccanismi di attivazione elettrica che riducono la sua funzione di pompa provocando, nei casi più gravi, anche morte improvvisa. In base alla parte del cuore interessata ci sono diverse aritmie: del nodo senoatriale sopraventricolare del nodo atrioventricolare ventricolare

Cardiopatie - Le aritmie - Tipologie Tachiaritmia (o tachicardia) Bradiaritmia (o bradicardia) Sintomi Extrasistole Tachicardia Bradicardia

Cardiopatie - Patologie valvole cardiache - Malformazione grave della valvola dalla nascita Riparazione immediata Malformazione minore della valvola dalla nascita Latente per anni con indebolimento progressivo che necessita in seguito di riparazione o sostituzione Febbre reumatica o infezioni batteriche Causano cicatrici o distruzione totale delle valvole Processo di invecchiamento Indurimento, calcificazione o rottura dei foglietti valvolari in seguito a utilizzo

Cardiopatie - Patologie valvole cardiache - Sintomi Dolore acuto al torace, senso di oppressione (superiore al minuto) Improvvisa e severa difficoltà di respiro Cecità temporanea Debolezza, insensibilità o incapacità di movimento di un arto Aumento di peso rapido e ingiustificato, gonfiore caviglie Febbre persistente e brividi Perdite di coscienza di breve durata Palpitazioni, tachicardia improvvisa

Cardiopatie - Miocardiopatie - Definizione Patologie proprie del tessuto del miocardio che provoca una perdita della normale attività contrattile e la compromissione dell’attività di pompa. Tali patologie possono essere primitive o secondarie ad infezioni e portano il cuore ad una progressiva incapacità di garantire un adeguato afflusso ematico (scompenso cardiaco).

Cardiopatie - Cause cardiopatie - Le cause delle cardiopatie sono diverse: Ereditarie Metaboliche Infettive Stress Livello di grassi nel sangue eccessivo Fumo Sedentarietà

Cardiopatie - Prevenzione cardiopatie - Riduzione dei fattori di rischio: Corretta alimentazione Moderazione nell’uso di sigarette e alcolici Regolare attività fisica

Cardiopatie - Cura cardiopatie - Interventi farmacologici Interventi chirurgici: Sostituzione valvolare (by-pass) Sostituzione organo cardiaco Angioplastica Qualsiasi sia l’intervento la cura comporta una brusca riduzione dell’attività motoria spontanea e spesso anche da un lungo periodo di riposo a letto che compromette la funzionalità generale del paziente. Tutto ciò si aggrava con l’età.

Condizionamento muscolare Cardiopatie - Attività fisica- Allenamento aerobico Da eseguire con una frequenza di 2-4 sedute alla settimana ciascuna delle quali può avere una durata tra i 20 e 40 minuti, l’intensità sarà fissata sulla base del test clinico al cicloergometro avendo cura di rimanere oltre il 60% ma di non superare l’85% della FC max raggiunta nel test. Considerazione importante: Il cardiopatico è spesso una persona che proviene da uno stile di vita sedentario, sarà perciò importante prevedere una progressione nell’intensità del carico di lavoro. - mantenere un’intensità tale da permettere di raggiungere la FCtarget dopo 10 minuti e mantenuta per il resto del lavoro. Condizionamento muscolare Consigliati esercizi a circuito con pesi leggeri (50% del massimale), numero alto di ripetizioni e velocità di esecuzione bassa.

Cardiopatie - Attività fisica- Precauzioni: Bisogna ricordare in ogni momento che queste persone possono avere nuovamente una riacutizzazione della malattia nonostante in genere presentino già un buon grado di recupero anche notevole in seguito all’intervento chirurgico. Possono presentare variazioni improvvise e pericolose della regolazione cardiaca anche senza segnali precedenti specialmente nelle fasi di recupero, soprattutto se viene interrotto bruscamente l’esercizio fisico.

Cardiopatie - Attività fisica- Segnali di allarme: Dolore a livello toracico A volte irradiato alla spalla e alla mandibola o riferito come senso di pesantezza allo stomaco Difficoltà respiratoria Senso di giramento di testa Questi sintomi spesso regrediscono con la sospensione giornaliera dell’allenamento e non precludono la ripresa del programma di attività motoria previo controllo medico.

Cardiopatie - Attività fisica- Da evitare: Esercizi con carichi elevati o da eseguire in isometria Esercizi in cui il capo si trova al di sotto del livello del cuore (croci su panca declinata, flessioni del busto su panca crunch declinata) Attenzione alle variazioni di posizione improvvise