AGENTE EZIOLOGICO Virus a RNA a simmetria elicoidale appartenente alla famiglia dei PARAMYXOVIRUS Ø 150-250 nm Estremamente labile al calore 56 °C; UV; disinfettante
PATOGENESI Il periodo di incubazione varia da 10 a 14 giorni Febbre, tosse, linfopenia e comparsa delle macchie di Koplik FASE INVASIVA 2-3 giorni FASE DI ERUZIONE Impallidimento dell’esantema e inizio della desquamazione Comparsa dell’esantema confluente Maculo-papuloso Febbre 39-40 °C FASE ESFOLIATIVA
COMPLICANZE DEL MORBILLO Otite media (colpisce principalmente i bambini tra 6 mesi -2 anni di vita) Laringiti Otite media (26-89 casi su 1000) Bronchioliti (38-73 casi su 1000) Enantema Encefalite Acuta 1/1000 (letalità 15%) P.E.S.S. (Panencefalite sub-acuta sclerosante) 1/100.000 (letalità 100%) LETALITA’ 0,1-1 su 10000 casi, nei paesi sviluppati
EPIDEMIOLOGIA DEL MORBILLO IN ITALIA Incidenza del morbillo (n. casi/100 000) per regione nella fascia d’età 0-14 In Italia sono notificati 20.000-90.000 casi all’anno Incidenza mensile del morbillo nella fascia d’età 0-14 anni (gennaio 2000-febbraio 2002)
Vaccinoprofilassi PROFILASSI Denuncia obbligatoria Isolamento di solito domiciliare Disinfezione della biancheria e degli oggetti d’uso del malato Vaccinoprofilassi I° somm. entro 2 anni II° “richiamo” ~ 6 anni
Il vaccino, un’arma preventiva contro l’infezione I virus sono responsabili di alcune gravi malattie che affliggono le persone, gli animali e le piante. La scienza medica studia da anni sistemi per contrastare e debellare le infezioni e per salvare milioni di vite. La principale arma inventata dall’uomo per prevenire le malattie virali è il vaccino.
Per capire come funzionano i vaccini dobbiamo riprendere il discorso sul riconoscimento tra virus e cellule ospiti. Il sistema immunitario, ossia quel complesso sistema di cellule specializzate e di sostanze chimiche che difende il nostro organismo dagli agenti patogeni, è capace distruggere i virus mediante gli anticorpi. Gli anticorpi sono proteine che contrastano la proliferazione dei virus e sono prodotte da cellule del sangue specializzate, i linfociti. Quando i virus entrano in un organismo, i linfociti riconoscono la presenza di un elemento estraneo e reagiscono producendo gli anticorpi adatti ad attaccare in modo specifico quel virus. Il riconoscimento del virus e la produzione di anticorpi sono operazioni complesse e non sono immediate: purtroppo, a volte, la risposta del sistema immunitario non è efficace o non è abbastanza rapida e il virus riesce a provocare la malattia.
I vaccini “insegnano” al sistema immunitario a riconoscere gli agenti patogeni e a produrre gli anticorpi specifici per attaccarli. Un vaccino, infatti, contiene virus patogeni innocui perché “uccisi” o perché resi inoffensivi artificialmente. Il sistema immunitario li riconosce e ha tutto il tempo per produrre gli anticorpi. Se in un secondo momento, virus dello stesso tipo ma naturali e attivi dovessero attaccare l’organismo vaccinato, il sistema immunitario è già pronto per affrontarli.