LA MATRICE INTERSOGGETTIVA Noi siamo in grado di di leggere le intenzioni degli altri e di sentire nel nostro corpo le loro stesse sensazioni ed emozioni, osservandone il volto, il movimento, la postura, ascoltandone il tono della voce… Il nostro sistema nervoso è costruito per agganciarsi a quello degli altri, in modo che possiamo fare esperienza degli altri come se ci trovassimo nella loro pelle. La nostra mente è costantemente in cerca di altre persone con cui entrare in risonanza e condividere esperienze; siamo animali profondamente sociali.
“La nostra vita mentale è frutto di co-creazione, di un dialogo continuo con le menti degli altri, che costituisce la matrice intersoggettiva.” (Stern) Nell’interazione le due menti creano intersoggettività e l’intersoggettività modella le due menti. Il centro di gravità si è spostato dall’intrapsichico all’intersoggettivo.
RICERCHE SULLA MATRICE INTERSOGGETTIVA Quali sono le ricerche che confermano l’esistenza della matrice intersoggettiva? RICERCHE NEUROSCIENTIFICHE a) NEURONI SPECCHIO: gruppo di neuroni che si attivano quando il soggetto si limita ad osservare il comportamento di un’altra persona. Informazioni visive rappresentazioni Facciamo esperienza dell’altro come se stessimo eseguendo la sua stessa azione, provando la sua stessa emozione, emettendo le sue stesse voci… comprensione dell’altro contagio emozionale empatia identificazione simpatia intersoggettività
b) OSCILLATORI ADATTIVI: permettono una sintonizzazione affettiva con l’altro; sono orologi corporei che possono essere resettati più volte e che si adattano, nel loro livello di attivazione, alla frequenza degli stimoli in ingresso. Es. coordinazione tra due persone mentre lavano i piatti coordinazione tra il braccio che porge il piatto lavato e il braccio di un altro che riceve il piatto da asciugare. Queste ricerche si riferiscono ad un tipo di intersoggettività unidirezionale.
INTERSOGGETTIVITÀ BIDIREZIONALE Questo tipo di intersoggettività implica due letture dell’altro: Conoscere l’oggetto dell’esperienza dell’altro Conoscere il modo in cui l’altro sta facendo esperienza della nostra esperienza di lui Intersoggettività unidirezionale contesto dell’intersoggettività bidirezionale PROBLEMA: come si può evitare un continuo aggancio con il SN degli altri? Esistono tre tipi di freni alla matrice intersoggettiva: selezione no innesco dei neuroni motori inibizione
RICERCHE EVOLUTIVE Esistono forme precoci di intersoggettività fin subito dopo la nascita: INTERSOGGETTIVITÀ PRIMARIA: sistema di correlazione madre-bambino. IMITAZIONE PRECOCE: nell’atto di imitare il bambino prende qualcosa dagli altri che rafforza la sensazione che loro siano “come lui” e “lui come loro”. SINTONIZZAZIONE AFFETTIVA: forma di imitazione selettiva e transmodale per indagare il modo in cui vengono condivisi gli stati affettivi interni, a differenza dell’imitazione fedele, che riguarda invece comportamenti manifesti. È un’imitazione “interiore” dell’esperienza vissuta dall’altro.
SISTEMI INNATI DI ANALISI E DI INDIVIDUAZIONE DI CONTINGENZE: questi moduli misurano il modo in cui il comportamento di un’altra persona è sincronizzato con il proprio. • PARTECIPAZIONE ETEROCANTRATA: modo in cui l’intersoggettività è presente sin dall’infanzia in virtù dell’innata abilità a partecipare all’esperienza degli altri. La mente umana è predisposta ad incontrare gli altri virtuali oltre che reali (concordanza con la teoria sui neuroni specchio).
“Noi siamo predisposti, sin dalla nascita, a partecipare alla matrice intersoggettiva che è condizione di umanità.” Anche nella co-creazione della matrice intersoggettiva il momento presente resta un’unità di elaborazione fondamentale.