HTML HyperText Markup Language linguaggio di marcatura per ipertesti

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Transcript della presentazione:

HTML HyperText Markup Language linguaggio di marcatura per ipertesti Non ho mai previsto che il codice sorgente di HTML (cioè la roba con le parentesi angolate) fosse visibile agli utenti. Un browser/editor avrebbe fatto vedere o editare all'utente soltanto il linguaggio di una pagina di ipertesto, come se stesse usando un word processor. Per me, e credevo anche per gli altri, l'idea di chiedere al pubblico di battere a mano le parentesi era inaccettabile quanto chiedere a qualcuno di scrivere un documento in Microsoft Word stendendo il formato in codice binario. Ma la leggibilità dell'HTML si rivelò una manna inaspettata. Con mia grande sorpresa molte persone si familiarizzarono alla svelta con i tag, e iniziarono a scrivere direttamente propri documenti in HTML Timothy John Berners-Lee KBE (Londra, 8 giugno 1955) coinventore insieme a Robert Cailliau del World Wide Web

Cos'è l'HTML E' un linguaggio usato per descrivere la struttura dei documenti ipertestuali disponibili nel World Wide Web ossia su Internet. Tutti i siti web sono scritti in HTML, codice che viene letto ed elaborato dal browser, il quale genera la pagina che viene visualizzata sullo schermo del computer. L'HTML è un linguaggio di pubblico dominio la cui sintassi è stabilita dal World Wide Web Consortium (W3C), e che è basato su un altro linguaggio avente scopi più generici, l'SGML. È stato sviluppato alla fine degli anni '80 da Tim Berners-Lee al CERN di Ginevra. Verso il 1994 ha avuto una forte diffusione, in seguito ai primi utilizzi commerciali del web.

Concetto e struttura L'HTML è stato concepito per definire il contenuto logico e non l'aspetto finale del documento. I dispositivi che possono accedere ad un documento HTML sono molteplici e non sempre dotati di potenti capacità grafiche. Proprio per questo gli sviluppatori di HTML hanno optato per un linguaggio che descrivesse dal punto di vista logico, piuttosto che grafico il contenuto dei documenti. Questo significa che non esiste alcuna garanzia che uno stesso documento venga visualizzato in egual modo su due dispositivi. Un documento HTML comincia con l'indicazione della definizione del tipo di documento (Document Type Definition o DTD), la quale segnala al browser l'URL delle specifiche HTML utilizzate per il documento, indicando quindi, implicitamente, quali elementi, attributi ed entità si possono utilizzare e a quale versione di HTML si fa riferimento. Di fatto, questa informazione serve al browser per identificare le regole di interpretazione e visualizzazione appropriate per lo specifico documento. Questa definizione deve pertanto precedere tutti i tag relativi al documento stesso.

Concetto e struttura Dopo il DTD, il documento HTML presenta una struttura ad albero annidato, composta da sezioni delimitate da tag opportuni che al loro interno contengono a loro volta sottosezioni più piccole, sempre delimitate da tag. La struttura più esterna è quella che delimita l'intero documento, eccetto la DTD, ed è compresa tra i tag <html> e </html>. All'interno dei tag <html> lo standard prevede sempre la definizione di due sezioni ben distinte e disposte in sequenza ordinata: * la sezione di intestazione o header, delimitata tra i tag <head> e </head>, che contiene informazioni di controllo normalmente non visualizzate dal browser, con l'eccezione di alcuni elementi * la sezione del corpo o body, delimitata tra i tag <body> e </body>, che contiene la parte informativa vera e propria, ossia il testo, le immagini e i collegamenti che costituiscono la parte visualizzata dal browser

Concetto e struttura Al di sotto di questa suddivisione generale, lo standard non prevede particolari obblighi per quanto riguarda l'ordine e il posizionamento delle ulteriori sottosezioni all'interno dell'header o del body, a parte l'indicazione del rispetto dei corretti annidamenti (le sottosezioni non si devono sovrapporre, ossia ogni sottosezione deve essere chiusa prima di iniziare la sottosezione successiva), lasciando così completa libertà allo sviluppatore o al progettista per quanto riguarda la strutturazione e l'organizzazione successive.

Tag HEADER I tag utilizzati nella sezione header sono tipicamente di tipo diverso da quelli utilizzati nella sezione body, essendo destinati a scopi differenti. I tag utilizzati nella sezione header normalmente non vengono visualizzati dal browser ma servono come informazioni di controllo e di servizio quali: * metadata per convogliare informazioni utili ad applicazioni esterne (es. motori di ricerca) o al browser (es. codifica dei caratteri, utile per la visualizzazione di alfabeti non latini) * metadata di tipo http-equiv per controllare informazioni aggiuntive nel protocollo HTTP * collegamenti verso file di servizio esterni (CSS, script, icone visualizzabili nella barra degli indirizzi del browser) * inserimento di script (codice eseguibile) utilizzati dal documento * informazioni di stile (CSS locali) * il titolo associato alla pagina e visualizzato nella finestra principale del browser

Tag del Body All'interno della sezione di body, che racchiude la parte visualizzabile del documento, si utilizzano i tag specifici previsti per la formattazione dei contenuti accessibili all'utente finale, ossia per il controllo di: * intestazioni (titoli di capitoli, di paragrafi eccetera) * strutture di testo (testo indentato, paragrafi, eccetera) * aspetto del testo (grassetto, corsivo, eccetera) * elenchi e liste (numerate, generiche, di definizione) * tabelle * moduli elettronici (campi compilabili dall'utente, campi selezionabili, menu a tendina, pulsanti eccetera) * collegamenti ipertestuali e ancore * layout generico del documento * inserimento di immagini * inserimento di contenuti multimediali (audio, video, animazioni eccetera) * inserimento di contenuti interattivi (script, applicazioni esterne)

L'Ipertesto Un ipertesto è un insieme di documenti messi in relazione tra loro tramite parole chiave. È possibile leggere, all'interno di un ipertesto, tutti i documenti collegati dalla medesima parola chiave. Il sistema delle parole chiave permette di passare da un documento all'altro rendendo possibile una lettura non sequenziale dei contenuti. Un ipertesto può essere visto come una rete; i documenti ne costituiscono i nodi. Il concetto di "documento successivo" è non- lineare: qualsiasi documento della rete può essere successivo all'attuale, in base alla scelta del lettore di quale parola chiave usare come collegamento. La scelta di una parola chiave diversa porta all'apertura di un documento diverso: all'interno dell'ipertesto sono possibili praticamente infiniti percorsi di lettura.

Prima forma di ipertesto Agostino Ramelli, ingegnere italiano nato nel 1531, ideò la "ruota dei libri", un leggìo multiplo rotante, ideato per consentire l’agevole lettura contemporanea di più testi e che si può considerare una prima forma di ipertesto.

Storia dell'ipertesto Il concetto di ipertesto è stato rivalutato dall'informatica, a cui si è interessata fin dalle sue origini. Nel 1945 l'ingegnere americano Vannevar Bush scrisse un articolo intitolato Come potremmo pensare nel quale descriveva un sistema di informazione interconnesso chiamato Memex. Molti esperti non considerano tuttavia il Memex un vero e proprio sistema ipertestuale. Nonostante ciò, il Memex è considerato la base degli ipertesti perché il saggio di Vannevar Bush influenzò direttamente Ted Nelson e Douglas Engelbart, universalmente riconosciuti come gli inventori dell'ipertesto. Secondo Ted Nelson, che coniò il termine hypertext nel 1965, la definizione riveste un significato più ampio, coinvolgendo qualsiasi sistema di scrittura non lineare che utilizza l'informatica. Nel 1980 il programmatore Bill Atkinson realizzò per la Apple HyperCard, un'applicazione software che gestiva in maniera semplice grandi quantità di informazioni sotto forma di testo o di immagini, dotato di un avanzato linguaggio di programmazione ipertestuale, HyperTalk. Malgrado fosse disponibile solo per la piattaforma MacOS, HyperCard divenne uno dei più diffusi sistemi di realizzazione di ipertesti prima dell'avvento del World Wide Web, Nel 1989 Tim Berners-Lee, ricercatore inglese del CERN, inventò il World Wide Web con l'intento di dare una risposta alla necessità espressa dalla comunità scientifica di un sistema di condivisione delle informazioni tra diverse università ed istituti di tutto il mondo. All'inizio del 1993 il National Center for Supercomputing Applications (NCSA) all'Università dell'Illinois rese pubblica la prima versione del loro browser Mosaic. Mosaic girava in ambiente X Window, popolare nella comunità scientifica, ed offriva un'interfaccia di facile utilizzo.

L'Ipertesto Informatico L' ipertesto informatico è la versione di ipertesto più usata e più diffusa oggi. Il computer ha automatizzato il passaggio da un documento all'altro. I documenti sono leggibili a video grazie a un'interfaccia elettronica, le parole chiave in esso contenute appaiono marcate (sottolineate oppure evidenziate, ecc) in maniera da renderle riconoscibili. L'azione del clic con il mouse su una parola chiave ha come conseguenza l'apertura di un altro documento. Quindi le parole chiave funzionano come collegamenti ipertestuali (hyperlink in inglese). Dopo la nascita del World Wide Web (1993) l'ipertesto informatico ha avuto un notevolissimo sviluppo. Tutto il web, infatti, è stato concepito dal suo inventore, l'inglese Tim Berners-Lee, come un ipertesto globale in cui tutti i siti mondiali possono essere consultati da tutti. La pagina web è il singolo documento e la "navigazione " è il passaggio da un sito all'altro tramite i "link". L'interfaccia elettronica per visualizzare i siti web (e le pagine ipertestuali contenute) è il browser.

Architettura Web Generalmente Internet è definita «la rete delle reti». Infatti Internet è costituita da tutta una serie di reti, private, pubbliche, aziendali, universitarie, commerciali, connesse tra di loro. In effetti, già prima della sua nascita, esistevano reti locali, principalmente nei centri di ricerca internazionali, nei dipartimenti universitari. Un grande risultato della nascita e dell'affermazione di Internet è stato quello di creare uno standard de facto tra i protocolli di comunicazione tra le varie reti, consentendo ai più diversi enti e agenti (diversi governi, diverse società nazionali o sovranazionali, tra i vari dipartimenti universitari) di scambiare dati mediante un protocollo comune, il TCP/IP, relativamente indipendente da specifiche hardware proprietarie, da sistemi operativi, dai formati dei linguaggi di comunicazione degli apparati di comunicazione (modem, router, switch, hub, bridge, gateway, repeater, multiplexer).

HTTP e TCP/IP L'Hypertext Transfer Protocol (HTTP) (protocollo di trasferimento di un ipertesto). Usato come principale sistema per la trasmissione di informazioni sul web. Le specifiche del protocollo sono gestite dal World Wide Web Consortium (W3C). HTTP funziona su un meccanismo richiesta/risposta (client/server): il client esegue una richiesta ed il server restituisce la risposta. Nell'uso comune il client corrisponde al browser ed il server al sito web. Vi sono quindi due tipi di messaggi HTTP: messaggi richiesta e messaggi risposta. TCP/IP è uno dei protocolli di rete più diffusi al mondo; sul TCP/IP si basa la comunicazione fra i nodi della rete Internet. Ad ogni nodo della Rete è assegnato un indirizzo IP composto da quattro numeri compresi tra 0 e 254 (es.: 151.100.50.2). Mediante opportuni meccanismi (DNS) è possibile convertire gli IP address numerici in indirizzi mnemonici (es.: 141.108.3.218 = magritte.sci.uniroma1.it). Sopra al protocollo TCP/IP possono viaggiare informazioni codificate secondo altri protocolli di comunicazione (FTP, Telnet, HTTP).