L’ambivalenza di Zeus nei confronti di Odisseo Comportamenti favorevoli Comportamenti sfavorevoli torna
COMPORTAMENTI FAVOREVOLI. Esorta Atena ad aiutare Telemaco durante il suo viaggio di ritorno verso Itaca per mandare via i Proci. Manda Ermes da Calipso, ordinando alla ninfa di lasciar partire Odisseo. INDIETRO
Libro I, vv.63-67: Zeus dice ad Atena di non essersi dimenticato di Odisseo Zeus definito “ che aduna le nuvole” in questi versi si rivolge ad Atena e le dice di non essersi dimenticato della sorte di Odisseo, a cui il padre degli dei si riferisce usando l’espressione ‘divino, che supera per senno i mortali’. Allora Atena si impegna ad aiutare Telemaco, il figlio di Odisseo, poiché i Proci aspirano al trono del padre.Il dio esercita una doppia parte durante il viaggio di Odisseo; infatti è sia aiutante che antagonista. INDIETRO vv. 21-27 libro V E rispondendole disse Zeus che aduna le nuvole: “Creatura mia, che parola t’uscì dal riparo dei denti. Ma questo piano non l’hai preparato tu stessa, perché Odisseo punisca i pretendenti, tornando? Telemaco guidalo tu accortatamente –tu puoi- che arrivi illeso alla terra dei padri, e i pretendenti rifaccian delusi la via sulla nave”
Libro V, vv. 21-42: Manda Ermes da Calipso, ordinando alla ninfa di lasciar partire Odisseo. Zeus invia il messagero Ermes dalla ninfa Calipso che tiene prigioniero Odisseo sulla sua isola. Annuncia che è destino il ritorno del re di Itaca nella sua patria ma prima dovrà arrivare nell’isola dei Feaci, un popolo che lo tratterà come un dio. vv. 28-42 libro V Disse a Ermete, al caro suo figlio, parlò: “Ermete, tu sempre sei il messaggero; Alla ninfa bei riccioli porta discreto immutabile, Il ritorno del costante Odisseo; che ritorni Senza accompagno né di numi né di uomini, Ma sopra una zattera dai molti legami, soffrendo dolori, Arrivi al ventesimo giorno alla Scherìa fertili zolle, Dei Feaci alla terra, che sono parenti gli dei. Essi come un dio, l’onoreranno di cuore, Lo guideranno per nave alla terra dei padri, Bronzo e oro e molte vesti donandogli, Quanta ricchezza da Troia mai Odisseo avrebbe preso, Se incolume fosse tornato, con la sua parte di preda. Così è destino per lui che riveda gli amici e che torni all’alto palazzo e alla terra dei padri” INDIETRO
COMPORTAMENTI SFAVOREVOLI Scaglia un fulmine sulla nave di Odisseo INDIETRO
Scagli un fulmine sulla nave di Odisseo libro XII, vv. 415 E Zeus tutto insieme tuonò e scagliò sulla nave la folgore. In questo verso invece, Zeus indossa le veste di antagonista dell’eroe, scagliando un fulmine sopra la nave do Odisseo. INDIETRO.
ZEUS MI INFLISSE IL MIO TORNARE DA TROIA
il volere di Zeus sul ritorno o no di Odisseo Non sa se schierarsi con: Atena che è pro fin dall’inizio; Poseidone acerrimo nemico di Ulisse;
Zeus consente a Odisseo di ripartire dopo la guerra di Troia vinta grazie a lui però Ulisse prima di tornare a casa dalla sua amata isola dovrà affrontare molti incontri con persone non molto affidabili che per volere degli dei gli fanno rallentare sempre di più il viaggio
Penso che questa breve frase sia molto interessante perché ci fa capire che a volte la nostra vita dipende esclusivamente da una persona e tu in quel momento non sai come comportarti perché una tua risposta o un tuo atteggiamento potrebbe ferire o far inquietare qualcuno.
L’OSPITALITA’ DI NESTORE Brano Figure retoriche Analisi Commento
BRANO Infine, cacciato il bisogno di cibo e di vino, Prese fra loro a parlare Nestore, il cavaliere gerenio: <<Su, figli miei, per Telemaco cavalli belle criniere Aggiogate, sotto il carro spingendoli, che compia il suo viaggio>>. Disse così, e quelli molto ascoltarono e obbedirono; Aggiogarono rapidamente al carro i veloci cavalli. Pane e vino la dispensiera vi pose. INDIETRO
FIGURE RETORICHE Nestore, il cavaliere gerenio : EPITETO, perché sottolinea le origini di Nestore a Gerenia. Cavalli belle criniere : EPITETO, perché indica un aggettivo riferito ai cavalli. INDIETRO
ANALISI Il brano racconta le vicende di Telemaco ospitato da Nestore. Egli dopo essere stato ,lavato da Policaste, la figlia minore di Nestore, banchetta con egli. Successivamente Nestore fa preparare a Telemaco un carro con veloci cavalli per il suo viaggio e la dispensiera vi pone pane e vino. INDIETRO
COMMENTO Questo brano è molto interessante perché ci fa riflettere sulla cura e l’affetto che Nestore dimostra nei confronti di Telemaco, infatti gli fornisce la sua assoluta disponibilità. INDIETRO
LIBRO XXI, vv. 445-6 “Scilla non volle il padre dei numi e degli uomini che mi vedesse;non scampavo,se no, l’abisso di morte.” Commento Figure retoriche Al livello della sintassi troviamo un ordine non rispettato ed esso risulta alterato. Troviamo un enjambement tra il verso 445 e 446. Esso conferisce una maggiore importanza alla figura di Zeus. Troviamo un epiteto riferito a Zeus paragonato a “padre dei numi e degli uomini” per mettere in luce la natura della divinità in grado di muovere ogni evento . Nel brano Zeus favorisce il personaggio di Odisseo perché riesca a sfuggire al mostro Scilla,in modo tale che l’eroe possa continuare il suo ritorno in patria. Con questo gesto la divinità permette al saggio uomo di continuare la sua missione e si schiera anche dalla parte della stessa Atena,favorendolo anche per la sua astuzia.
… Per saperne di più … ENJAMBEMENT: La frase risulta spezzata in due versi. EPITETO:Sono parole o espressioni fisse che accompagnano i personaggi mettendone in risalto doti particolari. ANASTROFE: Si muta l’ordine consueto delle parole, ponendo prima una parola che andrebbe dopo.
… Scilla … Scilla è un mostro marino,figura importante della mitologia. Nell’ odissea viene rappresentata come la figlia della dea Crateide. Nel mito Scilla viene descritta come una fanciulla che viveva in Sicilia ed era solita recarsi nell’ isola di Zancle per fare il bagno nell’ acqua del mare. Una sera vide apparire dalle onde Glauco, figlio di Poseidone, che era un dio marino metà uomo e metà pesce .Scilla, terrorizzata alla sua vista, si rifugiò sulla vetta di un monte.Il dio, vista la reazione della ninfa, iniziò ad urlarle il suo amore, ma Scilla fuggì lasciandolo solo nel suo dolore. Allora Glauco si recò all’isola di Eea dalla maga Circe e le chiese un filtro d’amore per far innamorare la ninfa di lui, ma Circe, desiderando il dio per sé, gli propose di unirsi a lei.Glauco si rifiutò di tradire il suo amore per Scilla e Circe, furiosa per essere stata respinta al posto di una mortale, volle vendicarsi. Quando Glauco se ne fu andato, preparò una pozione malefica e si recò presso la spiaggia di Zancle, versò il filtro in mare e ritornò alla sua dimora . Quando Scilla arrivò e si immerse in acqua per fare un bagno, vide crescere intorno a sé delle mostruose teste di cani. Spaventata fuggì dall’acqua ma si accorse che i cani erano attaccati alle sue gambe con un collo serpentino. Si rese conto allora che sino al bacino era ancora una ninfa ma al posto delle gambe spuntavano sei musi feroci di cane. Per l’orrore Scilla si gettò in mare e andò a vivere nella cavità di uno scoglio vicino alla grotta dove abitava anche Cariddi.
… Zeus e Atena: Uniti per la salvezza di Odisseo … Nel susseguirsi delle avventure di Odisseo possiamo trovare due divinità che si schierano dalla parte dell’ eroe:Zeus e Atena. Zeus si mostra clemente nei confronti di Odisseo, in quanto lo aiuta nel suo ritorno in patria facendo in modo che il mostro Scilla non lo veda e quindi,quasi per oscurare un abisso di morte per l’eroe si schiera dalla sua parte. L’intervento di Atena è anch’ esso molto importante e trova il suo culmine specialmente nel libro V. Grazie alla dea Zeus invia Ermes da Calipso in modo tale che lasci partire Odisseo.In più Atena si reca presso Itaca per consigliare e vegliare su Telemaco.
Una missione:il ritorno in patria Tutti gli eroi greci all’interno di un poema hanno da svolgere una missione importante,quella di Odisseo è tornare in patria. Questo ritorno rappresenta l’eroe:il poter tornare nella sua Itaca, con la sua famiglia e liberare il suo palazzo dall’ assedio dei Proci. Questo anche per placare la nostalgia da cui è afflitto l’eroe,la quale assume il ruolo di un vero e proprio nucleo cardine all’ interno del poema:Il ciclo de “nòstos”.