La Rivoluzione industriale

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Transcript della presentazione:

La Rivoluzione industriale Le macchine sostituiscono il lavoro dell’uomo, le fabbriche, il lavoro dell’artigiano, il vapore la fatica umana La Rivoluzione industriale inizia in Inghilterra tra Settecento e Ottocento. Dalla fine del Settecento, infatti fu sfruttata la macchina a vapore di James Watt, soprattutto nella produzione di tessuti.

La Rivoluzione industriale Inoltre l’Inghilterra era ricca di carbon fossile, che estratto nelle miniere, alimentava le macchine a vapore. Contemporaneamente, aumentò la disponibilità di ferro e furono costruite macchine industriali, e rotaie per il trasporto delle merci. LO SVILUPPO DI UN SETTORE PORTAVA CON SE’ CAMBIAMENTI IN TUTTA LA SOCIETA’

La Rivoluzione industriale Si formarono nuove classi sociali: una di queste e’ il PROLETARIATO. Chi erano i proletari? Si trattava di ex contadini che, rimasti senza terre da coltivare, emigravano in città, in cerca di lavoro, oppure ex artigiani che non potevano competere con le nuove industrie. Tutti costoro formarono una nuova classe sociale.

La Rivoluzione industriale I proletari furono chiamati così perché la loro unica ricchezza era la prole, cioè i loro figli. Erano quindi persone estremamente povere. Infatti, donne e bambini furono spesso impiegati nelle fabbriche in condizioni spesso disumane.

La Rivoluzione industriale I borghesi Sono i proprietari delle fabbriche che possiedono: L’edificio in cui si svolge il lavoro, ma soprattutto le macchine. Per essere proprietari: Occorreva avere del denaro Occorreva essere disposti ad investirlo.

La Rivoluzione industriale Chi sono i borghesi? Sono coloro che hanno capitali e decidono di impiegarli per investirli, creare industrie, dare lavoro, produrre. I borghesi sono rispettosi delle leggi dello Stato che garantiscono la proprietà privata. La borghesia teme più di tutto i rivoluzionari.

La Rivoluzione industriale Che cos’è il capitale? E’ il denaro che serve per acquistare le terre, gli edifici, le macchine, tutto ciò che serve per fare un’impresa. Alla crescente ricchezza della borghesia fa riscontro la povertà degli operai, del proletariato.

La Rivoluzione industriale Cambia il modo di lavorare: Le macchine sostituiscono l’uomo Il ritmo lavorativo naturale dell’uomo lasciò il posto a quello delle macchine Cambiano i rapporti di lavoro: Un operaio è considerato un numero, un lavoratore vale l’altro. Gli operai possono essere facilmente licenziati.

La Rivoluzione industriale Due parole nuove: LIBERALISMO E LIBERISMO LIBERALISMO: La borghesia chiede che i cittadini godano di tutte le libertà, politiche e civili. Si chiede di partecipare alla vita politica. LIBERISMO: I cittadini devono godere della più ampia libertà in campo economico (es. abolizione dei dazi, libertà di iniziativa privata, libertà nei rapporti di lavoro tra proprietari e operai).

La Rivoluzione industriale Il marxismo Due giovani filosofi tedeschi, Carl Marx e Friedrich Engels nel 1848 scrivevano il Manifesto del Partito Comunista, l’atto di nascita del marxismo. Essi sostenevano che borghesia e proletari erano vicini allo scontro finale. Così sarebbero state abolite le classi e la proprietà privata. Gli operai dovevano acquisire una vera e propria coscienza di classe.

La Rivoluzione industriale La Chiesa propone una propria soluzione: nasce il movimento cristiano sociale che rifiuta la violenza e punta ad esercitare una pressione sulle forze politiche perché le sofferenze dei lavoratori siano alleviate. Nel 1878 papa Leone XIII pubblica l’enciclica RERUM NOVARUM, in cui si esprime la necessità che i lavoratori siano leali con i padroni ma questi ultimi devono venire incontro alle esigenze degli operai.

La II Rivoluzione industriale La rivoluzione si espande a macchia d’olio dall’Inghilterra in Europa. Nell’arco di cinquant’anni altri Stati avevano quasi raggiunto l’Inghilterra sulla strada dello sviluppo industriale. Nuovi cambiamenti rivoluzionari si verificarono nel ventennio 1850-1870 nel settore dell’elettricità, della chimica, dell’acciaio.