Viaggio attraverso il mondo degli Orang Asli:

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
1933 Parole d’ascoltare Roberto Candini Rotary Club Vignola Castelfranco E. Bazzano RI Distretto 2070.
Advertisements

La sostenibilità nel cambiamento.
I Paesi Baltici Territori e paesaggi regionali: I Paesi Baltici sono divisi in tre piccole repubbliche: Estonia,Lettonia e Lituania. Il paesaggio è.
L’ambiente e l’ecologia
L‘India.
L’AUSTRALIA Capitale:Canberra Moneta:dollaro australiano
CULTURA Nel senso comune In senso antropologico
L’Africa Il continente Le isole La storia Il clima Il Marocco.
Multietnicità ed Educazione alla Convivenza Civile Scuola Primaria di
BIODIVERSITA' Rappresenta la varietà di forme viventi in un ambiente. Include la diversità genetica all’interno di una popolazione, il numero e la distribuzione.
Che cos’è la modernizzazione Cambiamenti demografici
Oggi nel mondo ci sono 195 Stati indipendenti
Che cos’è la globalizzazione?
La Foresta Equatoriale e la Savana
di Federico Barbarossa
Società globale e diritti umani Capitolo 3: lAltro e i paradossi delluniversalismo.
In occasione del 60° anniversario della
CLIMA TROPICALE UMIDO.
Ricerca a cura di Antonio Reccia & Francesco Liguori 1 C
AUSTRALIA Perlotti Isabel Corrà Chiara.
INTERCULTURALIZZARE LE RELAZIONI una sfida sociale nellera della mobilità umana.
Ciao, amico/a dellItalia. Mi chiamo Sarah, e sono una ragazza del Ghana. Hai mai sentito parlare del mio paese? È un po lontano dal tuo…
L’ASIA Asia è la più vasta parte del continente eurasiatico.
GEOGRAFIA Obiettivi Strumenti.
POWER POINT DI ELEONORA CIAVATTI
Le zone climatiche.
Che cos’è un continente
SALVIAMO LE FORESTE!.
Il clima sulla Terra e i diversi ambienti.
GOCCE DI SAGGEZZA DEGLI INDIANI D’AMERICA
Diversità e identità, incontro- scontro per tutti
La costruzione dell’altro
I Nativi Americani.
Civiltà fluviali.
Provincia più danneggiata
LE SCIMMIE “alla scoperta del loro mondo”
Corso per piccoli astronomi
Un piccolo stato in un grande continente
LE FORESTE PLUVIALI.
TROPICALE Tommaso Filucchi 10 slide
La deforestazione dell’ Amazzonia
Questo fenomeno che negli ultimi decenni ah interessato anche la penisola Italiana ha in realtà origini antichissime e molti stati prima di noi si sono.
CONOSCERE IL TERRITORIO DI GERENZANO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI
Che cos’è la globalizzazione? globalizzazione dell’informazione grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, le notizie possono viaggiare più velocemente.
La storia di Wangari Maathai e del Green Belt Movement
Gli Aborigeni Australiani
ASIA.
Lezione 15 La politica locale.
LA FORESTA PLUVIALE Michael Galano e Stefano Bona classe 3B
LA BIODIVERSITA’.
L’India è il settimo paese al mondo per dimensioni. E’ grande 11 volte l’Italia. E’ il secondo per abitanti e ne ha quasi un miliardo e 200 milioni,
Sincronizzato a 5’’
Sociologia della cultura Luca Salmieri
Di Matteo P., Stefano P. e Mattia M. Cultura e antiche popolazioni Prodotti La religione e i riti I villaggi Malattie Le problematiche.
Sostenibilità ambientale e il 7° obiettivo del Millennio
Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita Cibo sano e buono per tutti
Asia.
Il nostro quartiere La nostra scuola si trova nel quartiere della Clarina, nella zona sud di Trento, ai margini della città, tra città e campagna.
Dalle città stato all’impero
ASIA.
MIGRAZIONI IERI E OGGI.
Le carte geografiche.
ricerca di Luca Oliveri del Castillo
Gli stati di quest’aria sono il «cuore orientale» del continente. Il territorio è attraversato dalla catena montuose dei Sudenti e dei Carpazi, che separano.
Fonte Internet della notizia Generalmente sono di piccola statura e di pelle scura. Non amano l’acqua, molti di loro puzzano perché tengono.
VIAGGIO NELLE INDIE A cura di Emma Di Bagno. NEW DELHI, la capitale Confini= Pakistan a ovest, Cina, Nepal e Bhutan a nord-est, e Bangladesh e la Birmania.
GLI ABORIGENI Sebastian Staicu. In Australia ci sono circa 500 popoli Aborigeni, ciascuno con la propria identità linguistica, solitamente organizzati.
La Globalizzazione.
Il Villaggio Globale La globalizzazione Economico Culturale Politico
Transcript della presentazione:

Viaggio attraverso il mondo degli Orang Asli: Una minoranza etnica di poco meno di 150.000 individui che vivono in Malaysia

Il mondo, questioni di punti di vista. Viaggiare attraverso il pianeta oggi sembra facile e veloce, basta un click ed internet ci proietta ovunque… Ma siamo così sicuri che il mondo sia esattamente come noi lo percepiamo?

Altri punti di vista… Il concetto di nord, sud, est ed ovest è qualcosa di arbitrario e convenzionale, come lo sono paralleli e meridiani, e dipende spesso dalla nostra appartenenza geografica a un luogo

Una prospettiva diversa… Se proviamo a guardare il mondo da un’altra angolazione (ma una sfera ha gli angoli?) forse il nostro eurocentrismo millenario potrebbe essere messo in discussione!

L’Asia, un crogiuolo di etnie e razze, di storie e religioni… La definizione di continente è senz’altro riduttiva e non ci aiuta a identificare molto…Pensandoci noi siamo europei tanto quanto lo sono gli abitanti della Lapponia…

Ma guardando bene le due immagini… Siamo certi di sentirci molto italiani…. E per nulla Lapponi… Ma non eravamo… Entrambi europei?

Ci sono oltre 200 milioni di persone appartenenti a 950 distinte comunità indigene in Asia Si tratta di più della metà delle popolazioni indigene nel mondo. L'Indonesia, con 300 gruppi etnici,è al primo posto nella diversità mentre la Cina e l'India con 91 milioni di individui si trovano al secondo posto. 33 milioni di popolazioni indigene si trovano nel sud-est asiatico.

La radice del termine etnia deriva dal greco éthnos che significa “popolo” L’etnia degli Orang Asli è una delle meno conosciute, vuoi per la distanza fisica che separa la nostra terra dalla sua, vuoi per la distanza culturale che non ci fa penetrare fino in fondo nelle ragioni e nelle scelte di un popolo.

Non solo minoranze… Il problema etnico è particolarmente sentito in paesi come la Malesia dove il maggior gruppo etnico si considera come gli indigeni, originario e stanziato su un territorio da generazioni, identificabile e rintracciabile dai suoi usi, costumi, lingue e religioni

Orang Asli E in tutto questo un gruppo etnico molto particolare, quello degli Orang Asli. Non in città, mescolati tra la folla, nemmeno nei piccoli villaggi disseminati qua e là lungo tutta la Malesia. Loro, i veri “indigeni” della nazione, orgogliosi e fieri del loro passato sono difficili da incontrare e poco inclini alla spettacolarizzazione della loro esistenza.

Nel cuore del mondo… Si rifugiano nel cuore di una terra ancora in parte incontaminata e poco conosciuta cercando di mantenere un saldo legame con la tradizione, inserendosi però nella società a pieno titolo e rivendicando un’autonomia di governo e di gestione della propria esistenza.

Le foreste equatoriali In Malaysia esiste la più antica foresta pluviale del mondo, nel cuore di un ecosistema molto particolare e delicato, ricchissima di flora e con una fauna del tutto peculiare. La foresta pluviale è presente nella fascia equatoriale del pianeta

La foresta pluviale… Il ciclo dell’acqua nella foresta pluviale è costante, giornalmente le nuvole cariche di pioggia riversano sugli alberi secolari un’incessante flusso d’acqua che subito evapora…

Flora e fauna della foresta pluviale malese

Flora e fauna della foresta malese

Flora e fauna della foresta malese

Flora e fauna della foresta malese

Essere tribù Tutti i popoli indigeni hanno un rapporto speciale con la loro terra che essi vedono intrisa di una spiritualità e sacralità generalmente non comprensibile da parte di altri. Il terreno per la “tribù” è più di un habitat o di un confine politico, è la base della loro organizzazione sociale, economica e culturale. Le minacce alla loro terra e ai loro stili di vita hanno spesso segnato il destino dei popoli indigeni nel mondo.

Il nome e il luogo Il nome "Orang Asli" significa "il popolo originale" o "primo popolo". Oggi appartengono agli Orang Asli circa 60.000 persone, di cui il 60% vive ancora nella foresta pluviale. Circa il 40% degli Orang Asli vive invece vicino alla costa. Ciascuno ha la propria lingua e cultura, e si percepisce come diverso dagli altri.

I tre ceppi Linguisticamente, alcune delle tribù settentrionali degli Orang Asli suggeriscono un legame storico con le popolazioni indigene in Birmania, Thailandia e Indo-Cina. Il macro-gruppo si suddivide a sua volta in tre ceppi tra i quali c’è una grande differenza: - Senoi - Orang Asli Malayu - Negrito

Negrito Il nome "Negrito" suggerisce che queste persone provengono da Papua Nuova Guinea o dall’ Africa orientale. Essi hanno anche pelle scura e capelli crespi. I Negrito vivono nel Nord e Nord-Est della penisola specialmente nella giungla. Sono semi-nomadi e solo pochi di loro vivono anche nelle aree urbane e sono impegnati in posti di lavoro retribuito.

I Senoi Molti Senoi invece vivono nelle Cameron Highlands. I loro tratti somatici sono molto simili a quelli dei malesi, anche se la carnagione è scura, simile a quella dei Negrito . Provengono dalle colline del Vietnam, della Cambogia e della Thailandia del Nord, e il loro stanziamento in Malesia risale a circa 6000 - 8000 anni fa. Nelle Highlands i Senoi vivono come lavoratori dipendenti, che operano sull’ altopiano nelle piantagioni di the.

L’importanza della biodiversità La maggioranza degli Orang Asli vive in zone ricchissime di biodiversità. La loro sopravvivenza - fisicamente e culturalmente- dipende dalla loro capacità di vivere creativamente in armonia con la natura.

Blowpipe Essi, nelle intricate foreste tropicali tra le più antiche del mondo, conoscono e utilizzano piante velenose come l’albero dell’Ipoh, dal cui tronco ricavano un succo con cui, attraverso cerbottane lunghe fino e due metri, colpiscono e stordiscono scimmie di piccole dimensioni e uccelli. Questa cerbottana prende il nome di blowpipe ed è fatta di bambù.

La caccia La caccia, effettuata nella foresta a piedi nudi per evitare di produrre rumori e vibrazioni, si protrae anche per giorni e coinvolge i maschi della tribù.

La voce della foresta… Delle immacolate foreste pluviali del Borneo gli Orang Asli conoscono la voce. Il verso appena accennato dell’ornabilli, ma anche il silenzio insidioso di molte specie di serpenti. Di ogni pianta conoscono perfettamente i prodotti, la foresta fornisce loro ogni cosa. Uno di loro mi raccontava che la foresta è il loro “supermercato” sempre fornitissimo e soprattutto sempre gratuito.

Isolamento e società Naturalmente, oggi, nel mondo globalizzato e sviluppato, nella cultura televisiva e telematizzata, non è più pensabile e proponibile una vita a contatto biunivoco con la natura.

Luoghi Oggi questi gruppi vivono stanziati nelle Cameron Highlands, all’interno del parco nazionale del Taman Negara, lungo il corso del fiume Kinabatangan lottando per mantenere una propria indipendenza e identità e contemporaneamente integrarsi senza perdersi nel mondo che li circonda. La vita lungo i fiumi si svolge nei villaggi, costituiti da una decina di famiglie organizzati secondo lo schema classico di una tribù.

La vita quotidiana Tuttavia i bambini si svegliano presto per andare a scuola e frequentano insieme ai bambini malesi i corsi statali. Gli adulti si inseriscono nella società spesso come guide naturalistiche nei sentieri dei parchi nei quali essi vivono, tornando però a casa e cercando di mantenere saldo il legame con la loro tradizione.

Lo sfruttamento lo sfruttamento del territorio anche in base ai capricci del mercato globale ha portato al depauperamento o addirittura alla quasi estinzione di particolare specie animali e vegetali, come il rinoceronte di Sumatra o all’ eaglewood o a nidi commestibili di uccelli o all’impoverimento della palma da olio.

Conflitti Così, per gli Orang Asli, i conflitti interni - come controversie su terreni di proprietà e di controllo, e la violazione delle norme comuni in materia di gestione delle risorse - sono diventate difficili da dirimere utilizzando le leggi le e tradizioni indigene. Soprattutto perché la loro gestione delle risorse non è più dettata solo da fattori interni, ma è sempre più interessata da quelli esterni.

Omologazione e identità Si rischia spesso di stereotipare il mito del “buon selvaggio” utilizzandolo ad uso e consumo della cultura occidentale che lo vorrebbe semplice, perfettamente armonizzato con la natura e sprezzante della cosiddetta “civiltà”. La realtà dei fatti è ben diversa. La corsa alla modernità porta orologi e scarpe da ginnastica all’interno della comunità Orang Asli, dimenticando però che integrazione non significa omologazione e identificazione.

Nuove genrazioni Le generazione nate e cresciute dagli anni ’60 fino ad oggi soffrono di una forte crisi di identità. Da una parte la vita nella foresta, fatta di grandi problemi quotidiani: l’acqua potabile, la scelta delle radici commestibili, la gestione di capanne sporche e povere. Dall’altra il possesso di una “cultura” diversa creata sui banchi di scuola, il contatto con il mondo occidentale fatto di cellulari e turisti, un lavoro che “integra” e spesso “isola”.

Radice e radici Il termine Orang è lo stesso che identifica un popolo: gli Orang Asli; e una specie animale: gli Oran Utan; entrambi originari della Malesia. La radice “Orang” significa semplicemente “origine, provenienza”. Entrambe le “specie” si stanno estinguendo…

Civiltà? parlare di “civiltà” è davvero molto arbitrario e dipende dall’angolo con cui è orientato il nostro binocolo.