Corso di Politica Economica e dello Sviluppo Proff

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Dal PIL al BIL: dal ben-avere al ben-essere
Advertisements

Il miracolo economico ( ) La fase di sviluppo estensiva: sviluppo e squilibri Caratteri prevalenti: – Aumento delloccupazione – Processo di industrializzazione.
Il “miracolo economico” ( )
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Crotone 5 Maggio 2003 Giornata dellEconomia 5 Maggio 2003 Giornata dellEconomia DIFFERENZIALI.
Crescita e specializzazione dell’economia italiana
Analisi macroeconomica del turismo
CRESCITA: I FATTI PRINCIPALI
L’economia è… …una scienza sociale, che studia il modo in cui all’interno della nostra società gli individui, le imprese, le autorità pubbliche e le altre.
A.a. 2007/08 Risparmio e scelte finanziarie delle famiglie prof. Giuseppe Marotta Lezioni su ricchezza e indebitamento delle famiglie italiane dott.ssa.
A.a. 2008/09 Risparmio e scelte finanziarie delle famiglie prof. Giuseppe Marotta e dott.ssa Barbara Luppi Lezioni su ricchezza e indebitamento delle famiglie.
RISPARMIO, ACCUMULAZIONE DI CAPITALE E PRODUZIONE
Introduzione al corso Istituzioni di Economia Politica II Clea
Introduzione al corso Istituzioni di Economia Parte II Istituzioni di Economia CLES.
Lo sviluppo economico moderno
Risparmio, accumulazione di capitale e produzione
Progresso tecnologico e crescita
Accumulazione di capitale e crescita: lo stato stazionario.
Dai modelli locali di sviluppo alla
TEORIA DELLO SVILUPPO Corso di Politica Economica
Corso di Politiche Economiche Regionali Prof.ssa Cristina Brasili
Il MEZZOGIORNO a.a
Il MEZZOGIORNO a. a Corso di Politica Economica Prof
Problemi di produttività e competitività nellindustria italiana Salvatore Rossi Bologna, 15 marzo 2007.
Corso di Politica Economica e dello Sviluppo Prof.ssa Cristina Brasili Anno Accademico Innovazione e Competitività del tessuto produttivo nelle.
La teoria della crescita economica
Lindustria Italiana Una breve sintesi Corso di Economia Applicata Facoltà di Economia Università di Torino Davide Vannoni.
Crescita Economica e Risparmio
Capitolo 1: Introduzione alla macroeconomia
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 I SEMESTRE A.A
Lezione N. 20 La crescita Lezione di Economia Politica Macroeconomia A
IRES settembre 2004 Distribuzione del reddito e produttività Il calo della produttività, il declino dellItalia, la questione retributiva.
COMPETITIVITA’ E DIVARI DEL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO
5. TEORIA NEOCLASSICA DELLA CRESCITA
Crescita i fatti principali
Centro Congressi Ville Ponti, 12/05/2006 Il quadro strutturale delleconomia della provincia di Varese.
Capitolo 6 La disoccupazione
PARTE PRIMA Pil a prezzi costanti. Confronto principali paesi. Anni (1992=100) Fonte: Ns. elaborazioni su dati FMI.
L’economia italiana La struttura dell’economia italiana
Mario Benassi Copyright
Realizzazione dott. Simone Cicconi CORSO DI ECONOMIA POLITICA MACROECONOMIA Docente Prof.ssa M.. Bevolo Lezione n. 2 II SEMESTRE A.A
Introduzione al corso Istituzioni di Economia Politica II Istituzioni di Economia Politica II (CLEA/CLAM )
Il MEZZOGIORNO a.a Politica Economica Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Prof.ssa Cristina Brasili.
Il MEZZOGIORNO a.a MEZZOGIORNO  Valli (2005), Politica economica, par. 5.8  Valli V. (1998) Politica economica, vol.1, par 17.1, 17.6 ( pp )
I principali temi della macroeconomia
A.A Crescita economica, i fattori della crescita e gli indicatori del benessere II parte Prof.ssa Cristina Brasili Corso di Politiche Economiche.
Regioni in crescita, Europa in crescita Gli effetti della politica di coesione Analisi d'impatto – Il valore della politica di coesione Capitolo secondo.
LO SVILUPPO ECONOMICO MONDIALE 1860 – 2000
CONFRONTO DEL PIL MEZZOGIORNO, ITALIA (a prezzi 1990) Fonte:ISTAT (conti economici regionali) fino al 1996 e stime Svimez per 1997 e 1998 Corso di politica.
Regioni in crescita, Europa in crescita Gli effetti della politica di coesione Analisi d'impatto – Il valore della politica di coesione Capitolo secondo.
Il MEZZOGIORNO a.a MEZZOGIORNO  Valli (2005), Politica economica, par. 5.8  Spesa per il Sud, si cambia Claudio Virno www.Lavoce.info.
Corso di Politica Economica e dello Sviluppo Proff. Roberto Fanfani e Cristina Brasili Anno Accademico TEORIA DELLO SVILUPPO.
Le politiche economiche regionali negli Stati membri: il caso dell’Italia Corso di Politiche Economiche Regionali Prof. Cristina Brasili A.A
Politica Economica Corso Avanzato Primo modulo Prof.ssa Cristina Brasili COSDI - A. A Politica Economica Corso Avanzato Primo modulo Prof.ssa.
1 L’economia italiana Le molte dimensioni del benessere.
Il MEZZOGIORNO a.a MEZZOGIORNO  Valli (2005), Politica economica, par. 5.8  SVIMEZ, Rapporto Svimez 2011 sull’economia del Mezzogiorna, Il.
Corso di Politica Economica Prof. Roberto Fanfani Anno Accademico TEORIA DELLO SVILUPPO.
Corso di Politica Economica Corso di laurea in Scienze Statistiche Prof.ssa Cristina Brasili Anno Accademico TEORIA DELLO SVILUPPO.
L’economia e il mondo.
Corso di Politica Economica (5 cfu) Corso di laurea in Sviluppo e Cooperazione Internazionale Prof.ssa Cristina Brasili Anno Accademico TEORIA.
Politiche per lo sviluppo economico
Tav. 1. Andamento del Pil pro capite del Molise dal 1951 al 2012; valori assoluti (scala a sinistra) e livelli del Mezzogiorno e del Molise rispetto al.
Fattori di crescita   aumento PIL pro capite Processo di crescita Leggere la crescita economica.
Intervento dello Stato per lo sviluppo economico.
L’ECONOMIA.
E U R O PA Intervento Davide Bonagurio.
I Fondamenti Introduzione alla Politica economica Le motivazioni dell’intervento pubblico.
Corso di Politica Economica (5 cfu) Prof.ssa Cristina Brasili
TEORIA DELLO SVILUPPO Corso di Politica Economica (5 cfu)
TEORIA DELLO SVILUPPO Corso di Politica Economica (7 cfu)
Transcript della presentazione:

Corso di Politica Economica e dello Sviluppo Proff Corso di Politica Economica e dello Sviluppo Proff. Roberto Fanfani e Cristina Brasili Anno Accademico 2006-2007 TEORIA DELLO SVILUPPO

Partiamo da una domanda….. Perché il PIL pro capite non è un indicatore sufficiente per analizzare lo “sviluppo” di un Paese?

Indicatori utilizzati nell’economia dello sviluppo FONTI PIL pro capite in ppa Statistiche nazionali (ISTAT per l’Italia), EUROSTAT, ONU, WB, PWT, OECD HDI indice di sviluppo umano UNDP (Human Development Report) Indice di Gini Statistiche nazionali, EUROSTAT, ONU, WB, PWT, OECD Indici di povertà Tasso d’occupazione Tasso d’attività Statistiche nazionali, ONU, WB, EUROSTAT, PWT, OECD Tasso di disoccupazione Struttura del sistema produttivo Statistiche nazionali, WB EUROSTAT, ONU, OECD Grado di apertura Statistiche nazionali, WB EUROSTAT,

Indicatori utilizzati nell’economia dello sviluppo (continua) FONTI Indicatori sugli IDE Statistiche nazionali Indicatori sulla formazione Statistiche nazionali, ONU, WB, EUROSTAT, UNESCO OECD Indicatori sulla R&S e la creatività economica Statistiche nazionali, ONU, WB, EUROSTAT, OECD Indicatori sul risparmio Statistiche nazionali, WB Indicatori sugli investimenti Indicatori ambientali ONU, WB, UNDP, HDU, OECD Indicatori sulla sanità OMS, ONU, WB Indicatori demografici OMS, OIL, WB Indicatori istituzionali ONU, WB, Trasparency International ecc.

Teoria dello sviluppo (frammenti) CRESCITA E SVILUPPO (Growth and Development) Circoli viziosi della povertà Poli di sviluppo Dualismo Mutamenti settoriali Disoccupazione nascosta Sviluppo tardivo

CIRCOLI VIZIOSI DELLA POVERTA’ a) dal lato della domanda (bassa domanda) b) dal lato dell’accumulazione (bassi risparmi)

CIRCOLI VIZIOSI DELLA POVERTA’ c) dal lato delle infrastrutture sociali d) dal lato del capitale umano e) dal lato della popolazione (produttiva)

POLI DI SVILUPPO (Benefici) Altri eventuali effetti creazione di nuova imprenditorialità (ad esempio addetti dell’impresa A che acquisiscono una elevata professionalità e si mettono in proprio)

POLI DI SVILUPPO (Possibili Problemi) Altri eventuali effetti DISTRUZIONE di imprenditorialità, se prevalgono gli effetti negativi “Big push” - Rosertein Rodan, “Poli di sviluppo” - Perroux

DUALISMO ECONOMICO Dualismo territoriale Dualismo nel mercato del lavoro Dualismo industriale Il combinarsi di questi dualismi ha creato un “mosaico” di situazioni che caratterizzano lo sviluppo economico italiano.

MUTAMENTI SETTORIALI Agricoltura Industria Servizi Progressivi mutamenti dell’ importanza relativa dei principali settori Agricoltura Industria Servizi I sentieri di sviluppo non sono omogenei (Colin Clark, Kutzets, Chenery)

SVILUPPO SETTORIALE Deindustrializzazione Paesi quote elevate servizi Anni ‘50-’60 USA-UK Anni ‘70 ITALIA Paesi quote elevate servizi Sud Italia: quota elevata servizi ma poca industria I rapporti fra servizi e industria non sono semplici da analizzare Il problema è analizzare i servizi in funzione dell’apparato industriale (Pasinetti L., “Mutamenti strutturali del sistema produttivo: integrazione fra industria e settore terziario”, il Mulino 1986)

SVILUPPO TARDIVO (INDUSTRIALIZZAZIONE) VANTAGGI Acquistare e imitare tecnologie SVANTAGGI Divario tecnologico Concorrenza paesi industrializzati Accentuato dualismo Problemi occupazionali (Fuà, “Problemi dello sviluppo tardivo in Europa” , il Mulino 1980)

DISOCCUPAZIONE NASCOSTA Nell’agricoltura italiana non c’è stato un esodo graduale come auspicato fattore di sviluppo industriale grande esodo e migrazioni ‘50 - ‘60 sviluppo italiano (nord del paese) , sviluppo EUROPEO (Germania) L’aumento della PLV del 2 - 3% annuo negli anni ‘ 50 - ‘60 Aumento dei mezzi tecnici del 4 - 5 % annuo (Mottura, Pugliese, “Mezzogiorno, agricoltura, mercato del lavoro”, Il Mulino, 1970) (Barbero, Marotta., “Il mercato del lavoro agricolo”, il Mulino 1987

POLITICHE DI AGGIUSTAMENTO Più successo sul lato del contenimento della domanda (contraendo consumi, investimenti e importazioni) Meno successo nello sviluppo dell’offerta e quindi su una diversa allocazione delle risorse fra settori produttivi e quindi una “riforma strutturale” duratura Effetti indesiderati su ampi strati di popolazione, portando alla ribalta i problemi sociali e distributivi

ASCESA E DECLINO DELL’ECONOMIA DELLO SVILUPPO (Rosemberg & Sellier) In diversi paesi in via di sviluppo esistevano non solo riserve occulte di lavoro (sottoccupazione agricola) ma anche riserve occulte di: risparmi energie imprenditoriali altre risorse Occorre però mettere in atto “strategie di sviluppo non equilibrato” (Cfr. Hirschman 1983)

PROGRESSO TECNICO – INVESTIMENTI Gli investimenti agiscono direttamente sul ritmo dello sviluppo (par. 10.4 Valli ed. 1998) Il progresso tecnico è agevolato da investimenti in : Capitale fisso : impianti > capacità produttiva > economie di scala Capitale di esercizio : macchinari più produttivi Ricerca e sviluppo di capitale umano http://www.lavoce.info/

Distribuzione del reddito e benessere sociale Definizione di povero in senso assoluto Colui che può contare in un reddito giornaliero non superiore ad 1 dollaro (2$ al giorno i valori correnti) Definizione di povero in senso relativo Quell’individuo il cui reddito equivalente è inferiore al 50% del reddito individuale medio della comunità di riferimento Roberto Cellini “Politica Economica” McGraw-Hill cap.12

Distribuzione del reddito e benessere sociale Negli anni Novanta: diminuiscono le persone in condizioni di povertà assoluta aumentano le persone in condizioni di povertà relativa Roberto Cellini “Politica Economica” McGraw-Hill cap.12

Amartya Sen “Lo sviluppo è libertà” Oscar Saggi Mondadori 2000 Il contributo di Amartya Sen alla teoria dello sviluppo premio Nobel per l’Economia 1998 “Lo sviluppo può essere visto come un processo di espansione delle libertà reali godute dagli esseri umani” (Introduzione pag.9 ) Questa definizione dello sviluppo si contrappone ad altre visioni più limitative Amartya Sen “Lo sviluppo è libertà” Oscar Saggi Mondadori 2000

Amartya Sen “Lo sviluppo è libertà” Oscar Saggi Mondadori 2000 Il contributo di Amartya Sen alla teoria dello sviluppo premio Nobel per l’Economia 1998 La crescita del PNL e del reddito individuale sono solo gli strumenti per per espandere le libertà Il punto fondamentale del ragionamento di Sen è costituito dalle capabilities o tradotto dalle capacitazioni Amartya Sen “Lo sviluppo è libertà” Oscar Saggi Mondadori 2000

Il contributo di Amartya Sen alla teoria dello sviluppo premio Nobel per l’Economia 1998 Povertà come INCAPACITAZIONE Il reddito basso è significativo solo sul piano strumentale La relazione tra basso reddito e basse capacitazioni varia da una comunità all’altra: infatti la relazione risente fortemente dell’età del soggetto, dei ruoli sessuali e sociali, della località, o di altri fattori di cui la persona non controlla le variazioni. Amartya Sen “Lo sviluppo è libertà” Oscar Saggi Mondadori 2000

Il contributo di Amartya Sen alla teoria dello sviluppo premio Nobel per l’Economia 1998 Povertà come INCAPACITAZIONE Anche la valutazione della disuguaglianza assume quindi connotati diversi La disuguaglianza dei redditi può differire anche in modo sostanziale dalle disuguaglianze in diversi spazi (mancanze di libertà) L’esempio importante è la disuguaglianza nei livelli di disoccupazione Amartya Sen “Lo sviluppo è libertà” Oscar Saggi Mondadori 2000

Il contributo di Amartya Sen alla teoria dello sviluppo premio Nobel per l’Economia 1998 DISOCCUPAZIONE E INCAPACITAZIONE Nelle economie europee l’alto livello di disoccupazione rappresenta un problema di disuguaglianza altrettanto importante di quello della distribuzione del reddito Negli Stati Uniti c’è una situazione molto diversa maggiore, disuguaglianza dei redditi ma minore disoccupazione Amartya Sen “Lo sviluppo è libertà” Oscar Saggi Mondadori 2000

Riferimenti bibliografici: TEORIA DELLO SVILUPPO Riferimenti bibliografici: Studiare V. Valli, Politica Economica Carocci Ed. 2005; cap.1 e i cap.4 paragrafi 4.1, 4.2, 4.3,4.4, 4.5, 4.6, 4.9 Letture Amartya Sen “Lo sviluppo è libertà” Oscar Saggi Mondadori 2000; Introduzione e primo capitolo