UN AIUTO ALLA PROFESSIONE Elia Nardini corGae – San Lazzaro di Savena [bologna] consulenza in organizzazione editoriale, service di stampa digitale e prestampa Associazione delle arti grafiche di bologna – 18 maggio 2009
Impariamo i rudimenti della La scala che alcuni di voi hanno stampato e ci hanno fornito per verificare le proprie macchine da stampa ci consente di capire cosa richiede la Si tratta della versione strumentale della “Scala Monti” che molti di voi utilizzano. Sono mantenute le valutazioni visive sul bilanciamento dei grigi e sullo Slur. La grande novità è la verifica dello Slur in modo strumentale: se non è buono quello è perfettamente inutile continuare nelle valutazioni. Quello che consente non è un ceck-up, ma ci dice molte cose sul livello di vicinanza [o lontananza] dai parametri della Non che le tacche previste e lette non consento un ceck-up (che lo consentono!), ma non si può pensare di valutare una macchina da stampa misurando meno dell’1% della sua superficie di lavoro. Ciò non toglie che questo strumento abbia individuato le disfunzioni più evidenti e consentito già ad alcuni stampatori di mettersi sulla strada virtuosa della non contestabilità dei propri lavori. Come stampare senza problemi un buon impianto di stampa
La scala va misurata quando la macchina è a posto: solo allora avrà senso muovere i meccanismi per portare i valori a norma. Densità e spettrofotometria: AVVERTENZA Le densità sono calcolate in Staus E a partire dalla lettura spettrofotometrica. Carlo Balestrini di TAGA, ci mette la mano sul fuoco sulla validità di quei numeri. Personalmente ho avuto non poche osservazioni rispetto a tali valori di densità visto che alcuni strumenti, sulle stesse tacche dello stesso foglio, danno valori molto diversi. Mi sono quindi chiesto se era opportuno fare valutazioni di densitometria legati alla tradizione, ma che non hanno nessun valore rispetto alla e, per taluni, forniscono valutazioni obsolete. Ho deciso di lasciarle proprio perché è necessario che gli stampatori si abituino a ragionare con valori relativi e non assoluti. Si tratta di una versione beta, quindi potrebbero esserci sviste nei calcoli. È servita come esercizio per capire la norma, e sarà sviluppata se incontrerà interesse.
I pieni - Vincolante Colorimetria: debbono essere quelli previsti dalla ISO e variano col tipo di carta. Si calcola il E che non deve superare 5. I valori di norma si raggiungono agevolmente utilizzando inchiostri a norma ISO Variazione di tinta - Vincolante Si ottengono sempre dalla lettura dei pieni. Si calcola il H che non deve superare 2,5 Schiacciamento - Retini all’80%, 50% e 30% - Vincolante per ombre e mezzi toni Densitometria: sul 75 o 80% e sul 40 o 50% (in base alla scala di controllo in uso) consentono di calcolare lo schiacciamento che è diversificato col tipo di carta e, per la stessa carta, tra CMY e K. Con questa scala valutiamo anche il 30%, ma non è richiesto. Le tacche nere sono frammiste a quelle grigie per la valutazione visiva e strumentale del bilanciamento del grigio (la cui massima espressione si ha nella lunga striscia grigia a valutazione soggettiva ottenuta con C50 M40 Y40). Come stampare senza problemi un buon impianto di stampa
Altri valori di norma ottenuti per calcolo Variazione da OK si stampi in tiratura - Vincolante Ovvero escursione massima del dot gain tra C, M, Y: che non deve superare il 5% nelle combinazioni CM, CY, MY. Secondari - NON vincolante Colorimetria: debbono essere quelli previsti dalla ISO e variano col tipo di carta. Non si raggiungono agevolmente, ma non sono vincolanti. Non c’è altro legato alla norma Tutti gli altri valori del report riguardano le valutazioni classiche, alcune delle quali ritenute obsolete, ma visto che si possono calcolare perché non farlo...
Grazie per l’attenzione Elia Nardini corGae – San Lazzaro di Savena [bologna] consulenza in organizzazione editoriale, service di stampa digitale e prestampa Come stampare senza problemi un buon impianto di stampa