>>>> “Gentile direttore…” La rettifica o smentita. Che cos’è? Come si fa, come si scrive? Quando e se farla: E’ sempre la soluzione migliore? Le alternativi possibili >>>>
diritto di rettifica (art. 8, legge 8 febbraio 1948, n diritto di rettifica (art.8, legge 8 febbraio 1948, n.47 – disposizioni sulla stampa) Il direttore o, comunque, il responsabile è tenuto a fare inserire gratuitamente nel quotidiano o nel periodico o nell'agenzia di stampa le dichiarazioni o le rettifiche dei soggetti di cui siano state pubblicate immagini od ai quali siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità, purché le dichiarazioni o le rettifiche non abbiano contenuto suscettibile di incriminazione penale. Per i quotidiani, le dichiarazioni o le rettifiche di cui al comma precedente sono pubblicate, non oltre due giorni da quello in cui è avvenuta la richiesta, in testa di pagina e collocate nella stessa pagina del giornale che ha riportato la notizia cui si riferiscono. Per i periodici, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, non oltre il secondo numero successivo alla settimana in cui è pervenuta la richiesta, nella stessa pagina che ha riportato la notizia cui si riferisce. Le rettifiche o dichiarazioni devono fare riferimento allo scritto che le ha determinate e devono essere pubblicate nella loro interezza, purché contenute entro il limite di trenta righe, con le medesime caratteristiche tipografiche, per la parte che si riferisce direttamente alle affermazioni contestate. La rettifica è innanzitutto un diritto. Il diritto di un’organizzazione e di un cittadino a tutelare la propria dignità o reputazione a fronte della pubblicazione di notizie (o immagini) false, infondate, imprecise o comunque lesive. Ma attenzione: il diritto di rettifica non vale per le opinioni. Non si rettificano le opinioni, ma solo gli errori o le imprecisioni oggettive >>>> Corso 10-11 (S.Cristaldi-N.Zamperini-A.Iapino)
la lettera di smentita >>>> “Gentile direttore, leggiamo con disappunto, nell’articolo pubblicato oggi a pagina…, dal titolo…, a firma…., che la nostra azienda… Dobbiamo precisare che si tratta di informazioni errate, perché… … Cordiali saluti”. L’ufficio stampa, il capo uff.., Lo strumento a disposizione degli uffici stampa per esercitare questo diritto è la lettera di smentita o richiesta di rettifica. L’inizio della lettera è classico, lo stile è formale, il tono è cordiale (comunque proporzionale alla gravità della questione). La lettera è sempre indirizzata al direttore del giornale. La richiesta di pubblicazione è normalmente implicita, perché già dichiarata nell’oggetto della lettera. Nella prassi, a firmare la richiesta è l’ufficio stampa (per non coinvolgere nelle beghe giornalistiche il rappresentante dell’organizzazione) Il giornale pubblicherà la smentita dell’ufficio stampa o rettificherà lui stesso quanto erroneamente pubblicato. >>>> Corso 10-11 (S.Cristaldi-N.Zamperini-A.Iapino)
la richiesta di rettifica Calibrare il tono all’importanza della rettifica …. “Ai sensi dell’art. 8 della legge 8 febbraio 1948 n. 47, la invito a volere provvedere alla pubblicazione di quanto sopra con il dovuto rilievo” Nel caso di notizia diffamatoria: “Ho comunque incaricato il mio ufficio legale di esaminare la possibilità di sottoporre la questione alla magistratura, per le iniziative del caso”. Oppure: “I miei legali esamineranno la questione allo scopo di tutelare la mia onorabilità in qualunque sede civile e penale”. Il tono generale della lettera deve essere calibrato all’importanza della rettifica. Il tono può essere secco, se ci si trova di fronte a gravi calunnie. In questi casi è doveroso che la lettera (indirizzata sempre al direttore responsabile della testata) si chiuda con la formula: “Ai sensi dell’art. 8 della legge 8 febbraio 1948 n. 47, la invito a volere provvedere alla pubblicazione di quanto sopra con il dovuto rilievo” >>>> Corso 10-11 (S.Cristaldi-N.Zamperini-A.Iapino)
un esempio (da Claudia Provenzano Vincentini , Elementi di comunicazione politica, Strumenti ed attività degli Uffici stampa) Lettera del Capo ufficio stampa Rai (Corsera, 31.10.2003) “Nell’articolo ‘Saper scrivere e saper parlare’, pubblicato sul Corriere in prima pagina domenica 26 ottobre, l’articolista riprende un’illazione lanciata molti mesi fa da un quotidiano romano e già più volte smentita. Non è vero, infatti, che il direttore generale della Rai Flavio Cattaneo abbia ‘dichiarato che lui la tv non la guardava’. La smentita è forse sfuggita all’autorevole giornalista o l’ha dimenticata. Spero sia così, perché non si può pensare alla malafede che toglierebbe lustro alla sua autorevolezza.” Risposta di Biagi “Non credo che la mia autorevolezza dipenda dal fatto che il direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo, guardava o no la tv. La smentita (più volte, dice lei) mi era sfuggita e, in ogni caso, mi sarebbe sembrata una dichiarazione superflua e anche un po’ ridicola. Non vedo che cosa c’entri la malafede. Da quello che si legge sui giornali, sono tanti gli italiani che non la guardano. Non lo dico io, ma i dati.” Gli errori da evitare Perdere la pazienza e essere/apparire sgarbati o arroganti. Occorre sempre mantenere correttezza, anche solo formale Cercare in ogni caso di evitare la “polemica” Corso 10-11 (S.Cristaldi-N.Zamperini-A.Iapino)
un esempio / 2 Risposta teoricamente corretta: Caro Direttore, nell’articolo “Saper scrivere e saper parlare”, pubblicato sul Corriere in prima pagina di domenica 26 ottobre, Enzo Biagi ha riportato un’affermazione attribuita erroneamente al direttore generale della Rai Flavio Cattaneo. Non è vero, infatti, che il dott. Cattaneo abbia “dichiarato che lui la tv non la guardava”. Si tratta di un’illazione lanciata molti mesi fa da un quotidiano romano e già più volte smentita. La prego quindi di darne cortesemente atto sul Suo giornale. Corso 10-11 (S.Cristaldi-N.Zamperini-A.Iapino)
effetto boomerang >>>> Una smentita è una notizia data due volte La vendetta del giornalista: il filo di nota Ma la smentita non è sempre una strada obbligata per l’ufficio stampa. Perché non sempre è quella più conveniente o vantaggiosa. A volte la pubblicazione di una smentita può essere un boomerang. Per due motivi. Primo. Una smentita è una notizia data due volte. Secondo. La vendetta del giornalista. La lettera di rettifica con obbligo di pubblicazione non garantisce affatto di avere l’ultima parola in merito. Anzi, quasi sempre in coda alla lettera viene pubblicata una risposta a firma del giornalista in questione, il cosiddetto filo di nota. Difficile che sia di scuse, più probabilmente cercare di replicare. Risultato: parità nella migliore delle ipotesi; più probabilmente una nuova bordata di attacchi (o un supplemento di indagini) Una smentita ‘inattacabile’.-- >>>> Corso 10-11 (S.Cristaldi-N.Zamperini-A.Iapino)
Quegli "onorevoli" così suscettibili... Pubblichiamo di seguito una richiesta di rettifica pervenutaci dall’ex parlamentare leghista (non più leghista ma ovviamente ancora parlamentare...) Elena Ciapusci. "Egregio Direttore, su LaPadania del 16 dicembre si legge l’articolo "Chi soffre s’offre: Roscia e Comino sono pronti a puntellare il premier". Prendiamo atto della caratteristica della Sua redazione di leggere gli altri giornali e riportarli il giorno dopo. Per questa capacità di riporto Le chiediamo di riferire con maggior correttezza e completezza le informazioni riportate da altri giornali. In merito al "passo" di cui sopra infatti nel pomeriggio del 15 dicembre è stato fatto un comunicato di smentita da parte nostra. Sperando che Voglia promuovere il Suo giornale a qualcosa di più del "riassunto del giorno dopo" chiediamo quindi ai termini dell’art.8 della legge 47 del 1948 la rettifica di quanto riportato nell’articolo". On. Elena Ciapusci Ringraziamo l’onorevole signora per la precisione, per la pungente ironia, per l’attenzione con cui segue la Padania, per il tempo che ci dedica sottraendolo alla sua instancabile opera a favore dei cittadini e dell’Italia: grazie di esistere! Ma soprattutto la ringraziamo per la sua immensa, immutabile ed inimitabile coerenza politica, che l’ha portata fino al... gruppo misto. Auguri Padani. Solo ai Padani. Matteo Salvini
una smentita ‘inattacabile’ accurata e documentata puntuale e circostanziata completa di tutte le informazioni necessarie a far chiarezza. Una smentita ‘inattacabile’. Se deciderà di procedere con la smentita, l’ufficio stampa dovrà verificare scrupolosamente la fondatezza e l’inattaccabilità di quanto precisato. La smentita dovrà essere accurata e documentata, puntuale e circostanziata, completa di tutte le informazioni necessarie a far chiarezza. >>>> Corso 10-11 (S.Cristaldi-N.Zamperini-A.Iapino)
alternative possibili Avvisare prima e cercare il compromesso Smentita senza pubblicazione L’articolo riparatore la citazione regalata Provare a cavalcare l’onda (nostro malgrado, facciamo notizia) Possono esserci per l’ufficio stampa soluzioni più vantaggiose di una smentita. La prima cosa da fare – in ogni caso - è contattare e avvisare il giornalista responsabile dell’errore, per verificare la ragione dell’errore (la fonte) o l’eventuale malafede. Se c’è buona fede, può essere lo stesso giornalista a farsi carico della pubblicazione della smentita. Altrimenti si contatta la segreteria di redazione o di direzione. Una prima alternativa. Lettera di smentita senza pubblicazione. In questo modo si potrà sempre avere in mano una lettera ufficiale da esibire a un cliente, o a una banca, ma si è evitato di suscitare eccessivo clamore L’articolo riparatore. Se non c’è malafede o preconcetto nel giornalista, è possibile concordare un successivo articolo che ristabilisca giustizia. Il redattore preferisce questa strada alla lettera spedita al direttore, che dà luogo inevitabilmente a un piccolo processo interno. I lettori notano il cambio di valutazione ma lo attribuiscono ad un supplemento di indagine del giornale. La notizia falsa non viene pubblicata due volte. Non nasce il caso Cavalcare l’onda. Nostro malgrado, facciamo notizia. L’ufficio stampa approfitta dell’errore (se innocuo) per diventare interlocutore e intervenire nel dibattito >>>> Corso 10-11 (S.Cristaldi-N.Zamperini-A.Iapino)
le risposte ai lettori Tono cortese Forte senso di obiettività Informazioni complete ed esaurienti Non dare risposta è come ammettere il proprio errore L’unico caso in cui la smentita è obbligatoria. Non dare risposte è come ammettere il proprio errore Corso 10-11 (S.Cristaldi-N.Zamperini-A.Iapino)