Ferdinand de Saussure Ginevra:

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Transcript della presentazione:

Ferdinand de Saussure Ginevra: 1857 -1913 Corso di linguistica generale, trascrizione dei suoi corsi a Ginevra (1907-1911) fatta dagli allievi Bally e Sechehaye Pubblicato postumo a Losanna nel 1916 (Payot) Edizione critica a cura di Tullio De Mauro

Struttura del Cours di Saussure I parte: i principi generali II parte: la linguistica sincronica III parte: la linguistica diacronica IV parte: la linguistica geografica V parte: le questioni di linguistica retrospettiva e le conclusioni

Struttura del Cours di Saussure Introduzione: riordinamento delle scienze linguistiche Identificazione dell’oggetto della linguistica Distinzione fra langue e parole Distinzione fra elementi esterni (legami culturali, politici ecc) e interni (relativi al sistema) alla lingua Rapporto fra lingua parlata e lingua scritta

La linguistica di Saussure è una linguistica teorica La linguistica di Saussure è una linguistica teorica. Questo significa che cerca di spiegare fenomeni complessi a partire da un nucleo di concetti fra loro collegati. Troveremo lo stesso tentativo di interdefinire i concetti che si usano anche in semiotica.

Focus: l’oggetto della linguistica è sempre da costituire Di fronte a una stessa parola, possiamo infatti focalizzare l’attenzione su aspetti differenti: - sugli aspetti acustici o della produzione vocalica; - sulla corrispondenza fra suono e idea; - sugli aspetti sociali e quelli individuali; - sugli aspetti stabili o su quelli della sua evoluzione…

“da qualunque lato si affronti il problema, da nessuno ci si presenta l’oggetto integrale della linguistica; dovunque ci imbattiamo in questo dilemma (…) Se studiamo il linguaggio sotto parecchi aspetti in uno stesso momento, l’oggetto della linguistica ci appare un ammasso confuso di idee eteroclite senza legame reciproco” (cfr. Traini p. 24)

Quindi la linguistica (come la semiotica) deve sempre costruire il proprio oggetto, e cioè specificare il punto di vista a partire dal quale lo studierà

LANGUE e PAROLE Una dicotomia fondamentale in tutta la teoria linguistica di Saussure: Da un lato abbiamo la PAROLE intesa come realizzazione del segno linguistico e quindi atto individuale; Dall’altro abbiamo la LANGUE, che è l’aspetto condiviso del linguaggio, e quindi collettivo e sociale. La parole è la realizzazione individuale di un segno; la langue è la parte sociale del linguaggio. Per meglio spiegare… cfr.

Il circuito della comunicazione linguistica tra 2 individui (A e B) Nell’atto di comunicazione si può distinguere in A: una fase psichica (associazione dei concetti alle rappresentazioni); una fase fisiologica, dal cervello (impulsi) alla bocca (fonazione); una parte fisica, la propagazione dei suoni (onde sonore) nell’aria; e viceversa da parte di B dall’orecchio al cervello (audizione) eccetera…

Nei due cerchi è rappresentata la parte psichica dei due interlocutori, dove si realizza l’associazione di i = immagine acustica con c = concetto e viceversa. La linea continua corrisponde ai fatti fisiologici La linea discontinua corrisponde alla propagazione dei suoni nell’aria.

La descrizione del circuito della parole aiuta a porsi tutta una serie di problemi. Vediamoli. Quando A parla e B ascolta si svolgono DUE distinti processi : 1. A pronuncia (B sente) delle sequenze di suoni dette fonie o fonazioni (eventi fisici che possono essere studiati dall’acustica) 2. A trasmette suoni che stanno per (equivalgono a) pensieri, per descrizioni di cose o di stati di cose, esperienze ecc. detti significazioni o sensi.

Fonie e sensi Mentre le fonie sono percepibili, le significazioni non lo sono. Eppure esistono, dato che in linea di massima quando parliamo ci capiamo. Non è possibile comunicare un senso direttamente, ma solo per via mediata (tramite una fonia o un segnale equivalente: una scrittura, un gesto). Da un punto di vista linguistico, la significazione è ciò per cui sta una certa fonazione, e questo è tutto (cioè non ci preoccupiamo della sua natura).

Campo di pertinenza di langue e parole Fonia (fonazioni) - Significante (immagine acustica) ^ V > segno Senso (significazione) Significato (concetto) Parole (Atto linguistico/ Esecuzione) Langue (Classi /Sistema)

Fonia e senso sono tenute insieme da uno stretto legame, da un rapporto di reciproca necessità, anche se le realizzazioni concrete del discorso fanno pensare a una grandissima variabilità acustica e associativa. Inoltre, non c’è nessuno rapporto di necessità tra fonie specifiche e sensi specifici (cioè che per significare /mare/ si usi in italiano al parola <mare>) Domanda: che cosa lega allora una fonia a un senso? Che cosa le rende simili?

E’ ingenuo pensare che ai suoni sia immediatamente e necessariamente connesso un senso. Il discorso presuppone una struttura, un sistema di connessioni che sia in grado di spiegare come i suoni possano trasmettere o avere un senso.

L’idea di Saussure è che quando A produce una fonia, compie questo atto fonatorio, al quale è addestrato dalla nascita, avendo presente un MODELLO. Questo modello è uno schema astratto, che chiama immagine acustica o significante. Lo stesso vale per il concetto o significato.

Il modello non è individuale ma sociale, appartiene all’intera comunità dei parlanti e non è posseduto o sviluppato da un solo individuo. Inoltre, un significante o un significato si contraddistinguono anzitutto per OPPOSIZIONE rispetto agli altri, come un pezzo su una scacchiera (cfr. la nozione di valore).

Riasssumendo: Il rinvio fra fonia e senso non è diretto. La fonia viene riconosciuta come membro di una classe previo ricorso a uno schema (modello), il significante; Il senso viene anch’esso uniformato a un modello astratto, cioè a un concetto o significato. Fonie e sensi, in quanto atti linguistici concreti, unici, irripetibili, in quanto esecuzioni linguistiche, costituiscono il dominio della parole. I significanti in quanto classi di fonazioni e i significati in quanto classi di sensi costituiscono il dominio della langue.

La metafora degli scacchi

La lingua come forma o sistema di segni (unità + regole di combinazione), può essere paragonata, nel gioco degli scacchi, ai tipi di pezzi (il cavallo, l’alfiere ecc.) e alle regole dei loro spostamenti sulla scacchiera. Viceversa, gli atti di parole, con cui si realizza il discorso, possono essere paragonati ai singoli pezzi con le loro caratteristiche fisiche e materiali, posti sulla scacchiera in una determinata configurazione.

La “parole” è come una partita

La migliore definizione di un significante è di tipo negativo: /cane/ è un’unità che si riconosce e ha un’identità perché non è /gatto/ né /topo/ né lupo, e in particolare né /rane/ né /pane/ ecc.

Concludendo: Le unità formali della lingua si definiscono in modo relativo, negativo e oppositivo. “…nella lingua non vi sono che differenze. Si prenda il significante o il significato, la lingua non comporta né delle idee né dei suoni che preesistano al sistema linguistico, ma soltanto delle differenze concettuali e delle differenze foniche uscite da questo sistema”

La lingua è una forma e non una sostanza, ed è l’oggetto della linguistica.

Langue e parole Significante e significato sono classi, cioè unità formali e astratte; mentre fonazioni e significazioni sono unità sostanziali, atti linguistici concreti, unici e irripetibili, sono singole esecuzioni della comunicazione. La parole è detta anche dominio della sostanza o degli atti linguistici I significanti come classi di fonazioni e i significati come classi di significazioni costituiscono il dominio della langue, o anche della forma o del sistema.

Fonia (fonazioni) Significante (immagine acustica) Senso (significazione) Significato (concetto) segno Parole (atto linguistico/ esecuzione) Langue (classi/sistema)

Caratteristiche della langue 1. è la parte sociale del linguaggio esterna all’individuo che da solo non può crearla né modificarla 2 è un oggetto che si può studiare separatamente dalla parole (cfr. studio lingue morte) 3 è di natura omogenea, a differenza del linguaggio che complessivamente è eterogeneo 4 è un oggetto di natura concreta, i segni linguistici non essendo astrazioni

La nozione di “valore” Nel testo di Saussure abbiamo due definizioni complementari del valore, uno dei concetti chiave dello strutturalismo: Valore è un’equivalenza fra cose di ordini differenti (idea dello “stare per” che si realizza nel segno) b. Valore è un’opposizione (differenza) tra cose dello stesso ordine (idea del posto nel sistema)

La nozione di valore: Metafore Gli scacchi (cfr. sopra) Il denaro: il valore di una moneta è determinato da un lato dall’equivalenza con la merce che quella moneta può acquistare

Dall’altro dalla relazione di opposizione rispetto agli altri pezzi dello stesso sistema monetario (una moneta da dieci è diversa da quella da cento e così via)

Non ha importanza la sostanza, la materia, ma il sistema

La struttura del segno linguistico

Il segno linguistico unisce un concetto e un’immagine acustica (rappresentazione di carattere psichico) Significato= concetto; significante= immagine acustica Due CARATTERI FONDAMENTALI del segno linguistico: l’arbitrarietà del segno (cfr. slide 34 e sgg); Il carattere lineare del significante

Il principio di arbitrarietà A. la lingua è arbitraria B. il segno linguistico è arbitrario C. ogni lingua costituisce arbitrariamente il proprio sistema di valori D. nel segno non c’è nessun rapporto di necessità logica o naturale fra significante e significato

Le parole non sono etichette di cose

I segni ritagliano contemporaneamente il piano significante e quello dei significati (C)

Significante e significato sono come le facce o il vaso

Linearità: la catena linguistica

“Il significante, essendo di natura auditiva, si svolge soltanto nel tempo ed ha i caratteri che trae dal tempo: a) rappresenta una estensione e b) tale estensione è misurabile in una sola dimensione: è una linea.” I significanti visivi, invece, possono avere simultaneità su più dimensioni.

Significante e significato sono come le due facce di una moneta

Sincronia e diacronia

Linguistica esterna e interna, la varietà linguistica

Dalla linguistica alla semiotica Saussure preconizza l’esistenza di una disciplina generale dei segni che contenga la linguistica generale come una sua parte. Leggi def. a p. 32-33

“La lingua è un sistema di segni esprimenti delle idee e, pertanto, è confrontabile con la scrittura, l’alfabeto dei sordomuti, i riti simbolici, le forme di cortesia, i segnali militari ecc. Essa è semplicemente il più importante di tali sistemi. Si può dunque concepire una scienza che studia la vita dei segni nel quadro della vita sociale (…) noi la chiameremo semiologia”.

Riferimenti Bibliografici F. de Saussure, Corso di linguistica generale, a cura di Tullio de Mauro, Roma-Bari, Laterza M.Prampolini, Ferdinand de Saussure, Roma, Meltemi.