Immaginario americano

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Transcript della presentazione:

Quando il puritanesimo incontra la frontiera L’Ottocento e il conflitto tra chiuso e aperto

Immaginario americano ALAMO 1836 LITTLE BIG HORN 1876 PEARL HARBOR 1941 VIETNAM anni ‘70 MAYFLOWER1620 1890 11.11.2001 Spazio chiuso Spazio aperto Spazio chiuso Spazio aperto Spazio chiuso Washington Irvig (1783-1859) James F. Cooper (1789-1851) E.A.Poe (1809-1849), N. Hawthorne (1804-1864), E. Melville (1819-1891) M. Twain, (1835-1910) J. London (1876-1916) Costruzione sul territorio Captivity tales

Primo incontro : la frontiera temuta Osservate le fuoriuscite così come le invasioni, se volete vedere dove la siepe di confine è carente … Ah! Signore! Non abbiamo modo di impedire ai nostri figli di fuoriuscire dal nostro muro, di impedire loro … di offrirsi come bruciante offerta al demonio... Forse che i nostri vecchi, anche uno di loro, fuoriescono dalle istituzioni divine, sparpagliandosi in nuovi stanziamenti, dove essi e le loro ignoranti famiglie finiranno col perire per assenza di una visione? (Cotton Mather, Short history of New England, 1694 )

Secondo incontro : la frontiera sperimentata - Cooper 1823 I pionieri (il villaggio della frontiera: ambientato nel 1793-1794) 1826 L’ultimo dei mohicani (ambientato nel 1757) 1827 La prateria (ambientato nel 1805)

Strutture archetipiche: fuoriuscite Rip Van Winkle (1819-1820) Folletti Villaggio Sonno La Leggenda della valle addormentata o La leggenda di Sleepy Hollow (1819-1820) Fattoria Casa Washington Irving (1783-1859) “Il suo cuore si tormentava per la fanciulla destinata a ereditare quei tesori che la sua fantasia trasformava ingegnosamente in moneta sonante da investire in immensi territori selvaggi e lussuosi palazzi costruiti nel nulla…e poi se stesso…pronto a partire per il Kentucky, il Tennessee o per Dio sa dove…” chiesa Ponte Città (New York)

Strutture archetipiche: fuoriuscite Wakefield (1837) N. Hawthorne 1804-1864 Londra Casa dello stallo Casa wakefield “La coppia abitava a Londra, e l’uomo, col pretesto di partire per un viaggio, prese alloggio in una strada vicina alla sua casa e lì, all’insaputa della moglie e degli amici, e senza un’ombra di motivo per questo volontario esilio, visse per più di vent’anni. Durante questo periodo, si recava ogni giorno a vedere la sua casa, e non di rado anche la moglie abbandonata”

Strutture archetipiche: fuoriuscite L’uomo della folla (1840) Londra Caffè E. A. Poe (1809-1849) Senza scopo apparente attraversò varie volte la via dall’uno all’altro marciapiede, costringendomi a ripetere ogni suo movimento … non faceva che andare e venire, né per l’intero giorno si allontanò un attimo dalla turbinosa via … Egli non vuole restare solo. E’ l’uomo della folla

Strutture archetipiche: fuoriuscite e “folli voli”: lo schiumatore rieducato Moby Dick (1851) H. Melville (1819-1891) “Chiamatemi Ismaele. Qualche anno fa – non importa quando esattamente – avendo poco o nulla in tasca, e niente in particolare che riuscisse a interessarmi a terra, pensai di andarmene un po’ per mare, e vedere la parte equorea del mondo. E’ un modo che ho io di scacciare la tristezza, e regolare la circolazione. Ogni volta che mi ritrovo sulla bocca una smorfia amara; ogni volta che nell’anima ho un novembre umido e stillante; quando mi sorprendo a sostare senza volerlo davanti ai magazzini di casse da morto, o ad accodarmi a tutti i funerali chi incontro; e soprattutto quando l’ipocondrio riesce a dominarmi tanto, che solo un robusto principio morale può impedirmi di uscire deciso per strada e mettermi metodicamente a gettare in terra il cappelo alla gente, allora mi rendo conto chè è tempo di mettermi in mare al più presto. Questo è il mio surrogato della pistola e della pallottola. Con un gran gesto filosofico Catone si butta sulla spada: io zitto zitto m’imbarco. E non c’è niente di strano. Se soltanto lo sapessero, prima o poi quasi tutti nutrono, ciascuno a suo modo, su per giù gli stessi miei sentimenti per l’oceano”

Il crepuscolo della frontiera Alla ricerca dello spazio perduto

Immaginario americano ALAMO 1836 LITTLE BIG HORN 1876 PEARL HARBOR 1941 VIETNAM anni ‘70 MAYFLOWER1620 1890 11.11.2001 Spazio chiuso Spazio aperto Spazio chiuso Spazio aperto Spazio chiuso Washington Irvig (1783-1859) James F. Cooper (1789-1851) E.A.Poe (1809-1849), N. Hawthorne (1804-1864), E. Melville (1819-1891) M. Twain, (1835-1910) J. London (1876-1916) Costruzione sul territorio Captivity tales

Mark Twain: quattro ipotesi sullo spazio 1835-1910

Lo spazio puritano del villaggio: ovvero l’immobilità The adventures of Tom Sawyer (1877) Il piacere della pittura: ovvero lo spirito del capitalismo moderno

L’oscillazione Life on Mississipi (1883)

La fuga nello spazio The adventures of Huckleberry Finn (1884) “Huckleberry andava e veniva di sua spontanea volontà. Col bel tempo dormiva sui gradini delle case, e in una botte vuota quando pioveva; non doveva andare né a scuola né in chiesa, né dare del padrone a nessuno, né obbedire a nessuno…”

A Connecticut Yankee in King Arthur’s court (1889) La fuga nel tempo Presente Passato “(Ero) soprintendente capo; avevo circa duemila uomini sotto di me. Un uomo come questo è un uomo pieno di grane, va da sé. Con duemila uomini rudi sotto, uno ne ha anche troppi di quei divertimenti. Alla fine ho trovato quello giusto, e ne ho avuto la mia dose…Mi stese con una sventola sulla testa…il mondo scomparve nel buio e non sentii più niente, e non riconobbi più niente – almeno per un po’. Quando rinvenni, stavo seduto sotto una quercia, sull’erba, con un ampio paesaggio campestre, bello e disteso, tutto per me – o quasi. Non proprio del tutto: infatti c’era un tipo su un cavallo che mi guardava dall’alto – un tipo appena uscito da un libro illustrato…” A Connecticut Yankee in King Arthur’s court (1889)

Jack London (1876-1916)

Jack London, The call of the wild (1903) Foresta Casa Civiltà Grotta White Fang: 1906

Jack London, The road (1907) L’epopea dell’hobo: la prima trama del movimento impazzito

Il vagabondo delle stelle (1915) Lo spazio dell’immaginario e la fine della frontiera reale