LEGGERE, SCRIVERE, RICORDARE

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Bruner Psicologo statunitense che si è occupato di problemi educativi dagli anni 50 ad oggi Di indirizzo cognitivista, ha una dotazione culturale molto.
Transcript della presentazione:

LEGGERE, SCRIVERE, RICORDARE Laboratorio di scrittura e cultura della comunicazione Prof. Mario Morcellini 01/03/2010 Mario Morcellini

Leggere, scrivere, ricordare A Barbiana avevo imparato che le regole dello scrivere sono: aver qualcosa da dire e che sia utile a tutti o a molti. Sapere a chi si scrive. Raccogliere tutto quello che serve. Trovare una logica su cui ordinarlo. Eliminare ogni parola che non serve. Eliminare ogni parola che non usiamo parlando. Non porsi limiti di tempo. Così scrivo con i miei compagni questa lettera. Così spero che scriveranno i miei scolari quando sarò maestro. Scuola di Barbiana, Lettera a una professoressa, Libreria Editrice Fiorentina, Firenze, 1967. Mario Morcellini

Leggere, scrivere, ricordare … A volte la letteratura ha la capacità di spiegare con un’immagine ciò che mille saggi non riescono a rendere… A. de Saint Exupéry … Il compito della vita è conoscerci. In questo obiettivo noi non esistiamo senza gli altri. E per conoscerci, noi possiamo assumere (in forma immaginativa o simpatetica) la storia dell’altro attraverso i racconti che lo riguardano … P. Ricoeur Mario Morcellini

Leggere, scrivere, ricordare …Vivere vuol dire sognare. Essere sani vuol dire sognare piacevolmente… F. Schiller … Scrivere non è descrivere … G. Braque Quel che sappiamo sul conto degli altri è quasi sempre di seconda mano. Marguerite Yourcenar Mario Morcellini

Il libro è come il cucchiaio, il martello, la ruota, le forbici. Una volta che li hai inventati non puoi fare di meglio. Umberto Eco Mario Morcellini

Il valore della lettura L’esperienza della scrittura Indice Il valore della lettura L’esperienza della scrittura Alcuni dati sulla lettura Perché un laboratorio di scrittura Mario Morcellini

In origine "Leggere" deriva dal latino "lego". Significa legare, raccogliere. Definizione 1. decifrare i segni di una scrittura comprendendo il significato del testo. 2. interpretare un testo o la realtà in genere secondo particolari criteri. 3. decifrare simboli o scritture particolari. 4. intuire, riconoscere per intuito. 5. convertire dati da una forma a un'altra tramite una macchina leggere un file. (Lo Zingarelli 2010. Vocabolario della lingua italiana) Mario Morcellini

In origine Etimologicamente "scrivere" richiama l'atto di discriminare la parte infruttuosa dalla parte sostanziale che da nutrimento (Borrelli, 1999, 36). 1. Esprimere idee, suoni e sim. Tracciando su una superficie segni grafici convenzionali, lettere, cifre, note musicali e sim; (Lo Zingarelli 2010. Vocabolario della lingua italiana) Mario Morcellini

Perché leggere È fondamentale per ammettere che esiste una cultura che sta, per dirla con una metafora classica, sulle nostre spalle. La lettura significa accettare di entrare in un dispositivo testuale altrui e, quindi, accettare una guida, (si pensi ai romanzi che sono una forza, un dispositivo impressionante soprattutto nell’età giovanile). Leggere è liberarsi (Rak 1999, p.39) Mario Morcellini

Perché leggere Il racconto, la narrazione, la fiction, altro non è che la messa in scena della vita degli altri e rappresenta la scoperta della rilevanza dell’altro nel funzionamento e nella felicità della nostra vita. Leggere i romanzi in generale significa riabilitare l’altro, ripristinarlo come al centro della propria ottica, della propria retina e quindi considerarlo rilevante nella nostra vita quotidiana. Mario Morcellini

Perché leggere Chi vive, vive la propria vita. Chi legge, vive anche le vite altrui. Ma poiché una vita esiste in relazione con le altre, chi non legge non entra in questa relazione, e dunque non vive nemmeno la propria vita, la perde. La scrittura registra il lavoro del mondo. Chi legge libri e articoli, eredita questo lavoro, ne viene trasformato, alla fine di ogni libro o di ogni giornale è diverso da com'era all'inizio. Mario Morcellini

Perché leggere Leggere per me era evasione e conforto, era la mia consolazione, il mio stimolante preferito: leggere per il puro gusto della lettura, per il meraviglioso silenzio che ti circonda quando ascolti le parole di un autore riverberare dentro la tua testa. Paul Auster, Follie di Brooklyn, Einaudi, 2005. Mario Morcellini

Perché leggere Chi ha letto dei libri e ha il gusto della lettura certamente si trova meglio di chi non li ha letti, perché leggere libri è come laurearsi continuamente, come continuare ad andare avanti, a studiare, a conoscere; nulla ti insegna più dei libri. Leggere è come fare un’escursione. Leggere trascende il tempo e lo spazio. La lettura è uno dei gesti più individualistici e provocatori del nostro panorama culturale. Mario Morcellini

Pertanto, la lettura è… Un gesto di libertà Un gesto per l’identità Contro il conflitto Senza censure In due Michele Rak, Per un manifesto europeo per la lettura. Politiche e strutture della lettura. Mario Morcellini

I motivi per leggere Leggo per piacere Leggo per essere libero Leggo per sapere chi sono Leggo per sapere chi sarò Leggo per non essere solo Michele Rak, Per un manifesto europeo per la lettura. Politiche e strutture della lettura. Mario Morcellini

L’esperienza della lettura Leggere vuol dire uscire da sé solo per rientrarvi, tornare dentro di sé arricchiti, scossi, forse per sempre strappati al torpore quieto e stagnante, svegliati dal sonnambulismo del quotidiano. Franco Ferrarotti, Leggere, leggersi, Donzelli, Roma, 1998. Mario Morcellini

L’esperienza della lettura Dobbiamo difendere la lettura come esperienza che non coltiva l’ideale della rapidità, ma della ricchezza, della profondità, della durata. Una lettura concentrata, amante degli indugi, dei ritorni su di sé, aperta più che alle scorciatoie, ai cambiamenti di andatura che assecondano i ritmi alterni della mente e vi imprimono le emozioni e le acquisizioni. Giuseppe Pontiggia, Prima persona, Mondadori, Milano, 2002. Mario Morcellini

L’esperienza della scrittura Mario Morcellini

La Biblioteca di Babele I suoi scaffali registrano tutte le possibili combinazioni dei venticinque simboli ortografici (numero anche se vastissimo, non infinito) cioè tutto ciò che è dato esprimere, in tutte le lingue. Tutto: la storia minuziosa dell'avvenire, le autobiografie degli arcangeli, il catalogo fede della Biblioteca, migliaia e migliaia di cataloghi falsi, la dimostrazione della falsità di questi cataloghi, la dimostrazione della falsità del catalogo autentico, l'evangelo gnostico di Basilide, il commento di questo evangelo, il commento del commento di questo evangelo, il resoconto veridico della tua morte, la traduzione di ogni libro in tutte le lingue, le interpolazioni di ogni libro in tutti i libri. Quando si proclamò che la Biblioteca comprendeva tutti i libri, la prima impressione fu di straordinaria felicità. Tutti gli uomini si sentirono padroni di un tesoro intatto e segreto. Jorge Luis Borges ( 1974:63-64) Mario Morcellini

Perché scrivere La scrittura è un'illusione voluta, con essa si ha la pretesa di fermare il tempo, di dire cose essenziali, che rispecchiano fedelmente la realtà. Scrivere è un gesto profondamente impegnativo soprattutto dal punto di vista estetico. Non si può scrivere nella confusione, tipica del tempo moderno. La scrittura richiede solitudine. Mario Morcellini

Perché scrivere Le parole hanno valore solo nella misura in cui parlano di un'esperienza reale, esistente, verificabile, e hanno significato solo nel momento in cui si dicono, poiché la loro permanenza (nello scritto) non implica mai di per sé la permanenza del rapporto cui esse si riferiscono. Ecco perché nella storia del pensiero umano spesso si verificano dei regressi, dei tradimenti, rispetto alle altezze e profondità di un determinato pensiero. Mario Morcellini

Cosa significa scrivere Scrivere significa organizzare il proprio pensiero in un testo, cioè in un tutto organico, coerente e ben strutturato. Scrivere è un processo comunicativo complesso relativo ad un particolare contesto e a un target di lettore specifico. Mario Morcellini

Cosa significa scrivere Scrivere significa rappresentare i propri pensieri, fare l’esercizio continuo di legami concettuali e di combinazione di elementi lessicali, quindi significa potenziare la propria struttura mentale. Krashen, S. (1984). Writing: Research, Theory and Applications Scrivere significa esprimere delle idee, trasmettere un significato. Raimes, A. (1983). Techniques in Teaching Writing, Oxford:Oxford University Press. Mario Morcellini

La scrittura La scrittura come il farmaco della memoria e della sapienza. La scrittura è in grado di alleggerire la memoria degli uomini che fino a quel momento hanno dovuto tenere a mente le conoscenze e le informazioni di cui avevano bisogno. Il Fedro, Platone Mario Morcellini

La scrittura La scrittura, al tempo stesso, crea una falsa percezione della conoscenza. Una volta scritto, il testo non può aiutare il lettore nell’opera di comprensione, perché si stacca dall’autore e vive per proprio conto; il parlato, al contrario, siccome è attaccato alla persona che lo emette, rimane indissolubilmente legato alla persona che lo emette e che lo può spiegare. Ancillotti Augusto, Baldassari Flavia, Materiali per un corso di scrittura professionale, Morlacchi Editore, 2003. Mario Morcellini

La scrittura ristruttura il pensiero La scrittura è disumana, distrugge la memoria, è inerte e non può difendersi. Queste critiche, che Platone muove alla scrittura, sono le stesse che oggi molti rivolgono al computer. In realtà Platone, come mostra Havelock, fonda la sua epistemologia proprio sul rifiuto del vecchio mondo della cultura orale rappresentato dai poeti. Preface to Plato, Cambridge Mass., Harvard UP. 1963, trad. Cultura orale e civiltà della scrittura, Roma-Bari, Laterza, 1973 Mario Morcellini

La scrittura ristruttura il pensiero Ong, ad esempio, illustra come nascono e si sviluppano i primi sistemi di scrittura e come residui di oralità restino in diverse forme anche in una cultura profondamente alfabetizzata come la nostra e ritiene che: la trasformazione elettronica dell'espressione verbale ha accresciuto quel coinvolgimento della parola nello spazio che era iniziato con la scrittura, e ha contemporaneamente creato una nuova cultura, dominata dall'oralità secondaria. Ong W., Oralità e scrittura: le tecnologie della parola, Bologna, Il Mulino, 1987 Mario Morcellini

La scrittura come processo Nell’accezione più generale la scrittura corrisponde alla fase di costituzione del messaggio letterario. Più immediatamente essa si rivela nell’attività di stesura grafica secondo un andamento che, almeno, nel suo esito finale è lineare e progressivo. Accanto a questa operazione di ‘superficie’ avviene “in profondità” l’operazione di significazione, cioè di produzione di un rapporto in presenza (‘forma’) tra contenuto ed espressione. G. P. Caprettini, Aspetti della semiotica, Principi e storia, Einaudi, Torino, 1980. Mario Morcellini

La scrittura È la forma migliore di comunicazione. Quanto di meglio per diffondere informazioni, suggerire emozioni, stimolare reazioni. La scrittura è un processo, non un evento. Mario Morcellini

Ricordare La lettura permette di riscoprire le culture del passato attraverso il ricordare nel senso di richiamare al cuore; la necessità di riportare al centro della nostra sensibilità immagini, quadri e scenari che sembravano defunti e coperti dalla polvere. Mario Morcellini

Tra disaffezione e attaccamento. Nuovi rapporti tra giovani e libro Mario Morcellini

Il “nuovo” che avanza. Focus sul 2007 Fonte: Censis 2007

Grado di soddisfazione (val, %) I media come relazione Media % di utilizzo Grado di soddisfazione (val, %) Massimo Minimo Televisione 60,7 49,5 26,5 Radio 38,8 61,9 17,0 Cellulare 31,2 64,5 12,9 Internet 22,0 62,1 13,7 Quotidiani 16,3 47,8 19,5 Libri 15,1 66,7 11,4 Settimanali 11,1 49,4 26,0 Mensili 6,8 53,2 27,7 Tv Satellitari 5,0 40,0 14,3 Teletext 4,5 35,5 41,9 Mp3 3,2 31,8 54,5 Videofonino 2,7 21,1 52,6 Tv, Digitale Terrestre 1,3 - Fonte: Censis 2006

I media come informazione % di utilizzo Grado di soddisfazione (val, %) Massimo Minimo Televisione 90,0 42,2 22,3 Quotidiani 55,9 54,4 17,6 Radio 46,7 53,0 20,2 Teletext 29,1 47,7 27,5 Internet 29,0 75,5 13,6 Libri 28,2 64,4 20,1 Settimanali 27,2 45,5 28,4 Mensili 17,7 49,7 28,0 Tv Satellitare 8,9 53,4 20,5 Cellulare 6,6 21,5 52,3 Tv Digitale Terrestre 2,5 36,0 12,0 Videofonino 1,3 23,1 61,5 Nota:Il grado di soddisfazione è stato assegnato sulla base di una scala da 1 (minima soddisfazione) a 5 (massima soddisfazione), I valori percentuali indicano quante persone hanno espresso una valutazione 1-2 (minima soddisfazione) e 4-5 (massima soddisfazione), Fonte: Censis 2006 Fonte: CENSIS 2006

I media come approfondimento % di utilizzo Grado di soddisfazione (val, %) Massimo Minimo Televisione 73,0 48,2 20,8 Quotidiani 43,1 51,6 15,1 Libri 35,8 72,1 13,3 Internet 31,9 75,9 9,9 Radio 28,0 51,9 20,5 Settimanali 23,3 47,9 27,4 Mensili 17,4 51,3 26,9 Teletext 14,2 45,0 31,3 Tv Satellitare 7,5 56,5 15,9 Cellulare 3,3 10,0 63,3 Tv Digitale Terrestre 2,0 55,6 22,2 Videofonino 1,1 - 80,0 Nota:Il grado di soddisfazione è stato assegnato sulla base di una scala da 1 (minima soddisfazione) a 5 (massima soddisfazione), I valori percentuali indicano quante persone hanno espresso una valutazione 1-2 (minima soddisfazione) e 4-5 (massima soddisfazione), Fonte: Censis 2006 Fonte: CENSIS 2006

I media come intrattenimento % di utilizzo Grado di soddisfazione (val, %) Massimo Minimo Televisione 82,9 46,0 24,6 Radio 45,9 63,3 13,9 Libri 34,3 75,8 11,5 Quotidiani 27,1 48,0 23,2 Settimanali 19,8 46,8 28,0 Internet 19,7 68,6 16,2 Mensili 13,2 54,8 25,8 Tv Satellitare 11,2 59,0 17,1 Cellulare 6,7 27,0 Teletext 4,9 41,3 45,7 Tv Digitale Terrestre 4,8 53,3 26,7 Mp3 75,6 20,0 Videofonino 1,8 17,6 58,8 Nota:Il grado di soddisfazione è stato assegnato sulla base di una scala da 1 (minima soddisfazione) a 5 (massima soddisfazione), I valori percentuali indicano quante persone hanno espresso una valutazione 1-2 (minima soddisfazione) e 4-5 (massima soddisfazione), Fonte: Censis 2006 Fonte: CENSIS 2006

I media come accesso ai servizi % di utilizzo Grado di soddisfazione (val, %) Massimo Minimo Televisione 64,1 43,4 27,5 Internet 35,8 78,1 8,8 Teletext 29,9 53,7 18,8 Quotidiani 27,3 51,7 22,0 Radio 27,2 49,0 22,6 Settimanali 12,0 45,7 38,0 Libri 9,7 50,0 25,7 Mensili 8,6 45,5 30,3 Cellulare 7,0 31,5 51,9 Tv Satellitare 5,2 45,0 25,0 Videofonino 2,2 29,4 58,8 Tv Digitale Terrestre 1,2 44,4 22,2 Nota:Il grado di soddisfazione è stato assegnato sulla base di una scala da 1 (minima soddisfazione) a 5 (massima soddisfazione), I valori percentuali indicano quante persone hanno espresso una valutazione 1-2 (minima soddisfazione) e 4-5 (massima soddisfazione), Fonte: Censis 2006

Andamento della produzione complessiva di titoli Nel solo 2006 sono stati pubblicati in Italia oltre 61mila titoli, di cui il 61,8% costituito da novità, per un totale di 268,1 milioni di copie stampate, ma tutto ciò avviene a fronte di un tasso di lettura che, secondo gli ultimi dati raccolti dall’Istat nell’ambito dell’Indagine quinquennale sulla lettura del 2006, raggiunge il 60,5% della popolazione italiana con più di sei anni d’età. Mario Morcellini

Andamento della produzione complessiva di titoli Fonte: Istat – Multiscopo Produzione libraria dati definitivi 2006, reperibili al sito: http://www.istat.it/dati/dataset/20080415_00/ Mario Morcellini

Fonte: elaborazione dati Censis 2003, 2007. Mario Morcellini

Identikit del lettore Nel 2006 il 60,5% della popolazione di 6 anni e più (pari a 33 milioni e 351mila persone) ha letto almeno un libro negli ultimi 12 mesi. Le donne leggono più degli uomini: le lettrici sono infatti il 65% rispetto al 55,8% dei lettori. La quota di lettori è superiore al 70% dagli 11 ai 24 anni, con un picco tra i 15-17enni (76,3%), e decresce all’aumentare dell’età. Tale quota è comunque superiore al 60% fino ai 59 anni e diminuisce drasticamente solo tra le persone di 65-74 anni (44,5%) e tra gli ultra settantacinquenni (28,3%). Le differenze di genere sono presenti nelle età giovani e centrali (da 11 a 64 anni) e raggiungono il massimo tra 18 e 24 anni, con una differenza di 20 punti percentuali a favore delle donne. Fonte: Istat – Multiscopo Mario Morcellini

Confronto per lettura di libri, tipologia di lettore e classe d'età 6-34 anni. Anni 2000 e 2006 Fonte: dati Istat, Multiscopo Mario Morcellini

La lettura e i giovani (età tra i 6 e i 34 anni) Mario Morcellini

La lettura e i giovani (età tra i 6 e i 34 anni) Le percentuali relative alla lettura decrescono all’aumentare dell’età; i lettori più appassionati, secondo i dati Istat, sono indubbiamente adolescenti, ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 17 anni; in questa classe d’età si riscontrano, infatti, le percentuali più elevate di coloro i quali hanno dichiarato di aver letto, nei 12 mesi precedenti la rilevazione, almeno un libro, il 59,8% tra gli 11 14enni e il 58,7% tra i 15-17enni. La percentuale di lettori è superiore al 50% fra i ragazzi d’età compresa tra gli 11 e i 24 anni, (oltre alle stime sopra citate, ha dichiarato di aver letto, durante il 2006 almeno un libro, il 51,2% dei 18-19enni e il 53,3% dei 20 24enni). Fonte: Istat – Multiscopo Mario Morcellini

Le motivazioni di non lettura (6-34 anni) Fonte: dati Istat, Multiscopo Mario Morcellini

Le motivazioni di non lettura (6-34 anni) Il 10,4% dei giovani dichiara che la lettura è una pratica noiosa, non interessa e poco entusiasmante da considerare insieme al 6,9% che preferisce altri svaghi e al 4% dei ragazzi che fruisce di altre forme di comunicazione (tv, cinema, radio, computer). L’8,8% dei giovani afferma, poi, di non avere tempo per dedicarsi a tale modalità di svago; l’8% sottolinea la dimensione della lentezza che caratterizza la lettura; al contrario preferisce forme più veloci e rapide di svago, ha bisogno di stimoli più veloci. Solo il 3% afferma che non ci sono librerie vicino casa e l’1,9% sostiene che i libri costano troppo. Il 2,9% non sa leggere o legge male e il 2% dichiara di non avere un posto tranquillo dove poter leggere. Fonte: Istat – Multiscopo Mario Morcellini

Trasformazione e rinnovamento dei canali di vendita Maggiore visibilità del libro all’interno dei meccanismi e dei circuiti della comunicazione Il fenomeno dei collaterali, dei festival letterari e delle fiere del libro Una migliore capacità degli editori di gestire il successo di un libro, di valorizzare il passaparola e di intercettare umori giovanili Nuovo modo dei giovani di rapportarsi alla variegata tastiera delle opportunità culturali Mario Morcellini

PERCHÈ UN LABORATORIO DI SCRITTURA Mario Morcellini

Non esistono giorni della nostra infanzia che abbiamo vissuto quanto quelli che crediamo di aver perduto senza viverli, i giorni trascorsi in compagnia di un libro molto caro. Marcel Proust Mario Morcellini

Il valore della scrittura La scrittura ha enorme importanza e serve per mille usi: da quelli pratici a quelli personali, c’è chi scrive per esprimere se stesso o per mettere alla prova le proprie aspirazioni. La scrittura fa parte della nostra quotidianità. Per scrivere occorre anzitutto addestrarsi e appassionarsi alla lettura di vari tipi di testo e abituarsi alla lettura “critica” dei testi. Mario Morcellini

Perché un laboratorio di scrittura Saper scrivere appunti, note e relazioni è una abilità indispensabile per chi desidera conoscere i linguaggi che governano le diverse performance della comunicazione, a fronte dei cambiamenti senza precedenti della contemporaneità. La scrittura è un’attività fondamentale da cui non si può prescindere. La lingua è un mezzo, non un fine a se stesso, e serve anche per gli usi pratici della vita quotidiana. Mario Morcellini

Perché un laboratorio di scrittura Con l’ausilio delle letture di testi classici e contemporanei, il laboratorio punta a sottolineare, da un lato il potere formativo e il carattere personalizzante della scrittura, dall’altro la centralità della lettura dei romanzi nel nostro percorso biografico in quanto storie di vita, di soggetti e identità. Il confronto che si attua in un laboratorio di scrittura permette di evidenziare il compito straordinario proprio della letteratura: rappresentare la contraddittoria esperienza del tutto e del nulla della vita, del suo valore e della sua assurdità. Mario Morcellini

Romanzi come esperienze di formazione Il medium libro rappresenta il più potente deposito memoriale e conoscitivo della storia culturale. La narrativa è necessaria per leggere il cambiamento del mondo, coltivare l’identità individuale ma anche la memoria collettiva di un Paese. L’individuo contemporaneo ha una inesorabile “sete” di narrazione perché in essa ritrova spazio e tempo per la propria vita. Mario Morcellini

Romanzi come esperienze di formazione Storie di vita Affinché i romanzi possano scendere dentro di noi è sufficiente aprire la porta di quella che chiamiamo disponibilità e di quella cessione di sovranità che chiamiamo tempo. Oggi la lettura dei romanzi può sembrare quasi una discontinuità culturale rispetto al panorama di suoni e di luci che sovrastano il panorama moderno. Mario Morcellini

I romanzi I romanzi come storie di vita, di soggetti e di identità. I romanzi costruiscono le identità, i personaggi. Il romanzo come cartografia dell’anima. Studiare il codice del testo scritto come simbolo della modernità. Mario Morcellini