Dal carcere al lavoro: percorsi di reinserimento per ex detenuti.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Advertisements

RE.SE.T. IMPRESA Rete di servizi per il trasferimento dimpresa.
La nuova normativa per l’Impresa Sociale
Latto di indirizzo pluriennale Relativo alle azioni di ORIENTAMENTO In un quadro di sistema Direzione Formazione Professionale – Lavoro Settore Standard.
Leconomia sociale nelle reti e progetti promossi dalle Regioni italiane Milano, 5 novembre 2011 Rita Porru Leconomia sociale nelle reti e progetti promossi.
Azione 1 Formazione linguistica ed educazione civica : Fondo Europeo per l'Integrazione di cittadini di Paesi terzi -Annualità Presentazione a cura.
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
1 Programma Operativo Provinciale Interventi per loccupazione rivolti agli occupati a rischio del posto di lavoro, alle persone in cerca di.
Orientamento e inserimento lavorativo
Corso di Laurea Magistrale in Politiche e Servizi Sociali.
DETENUTI ED EX DETENUTI PROVVEDIMENTO DI INDULTO – LEGGE 241/2006)
A.A Corso di Politica Sociale Maria Letizia Pruna Nona lezione Le politiche del lavoro.
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
I nuovi modelli di governance locale: I Sistemi turistici locali
Dal carcere al lavoro: percorsi di reinserimento per ex detenuti.
PRAP-EPE M.P SCHIAFFELLI.
Progetto INTRAPRENDERE : 4 finestre sul mondo del lavoro per i giovani Venerdì 14 dicembre 2012.
Direzione Lavoro Roma, 4 dicembre Pier Angelo Turri La transnazionalità nel P.O. FSE della Regione del Veneto.
Azioni di riabilitazione ed inclusione sociale in Regione Campania attraverso la green economy Giovanni Bartoli, progetto Pro.P, ISFOL Obiettivi: La realizzazione.
GLI INTERVENTI DELLA REGIONE MARCHE CONTRO LA CRISI A FAVORE DI IMPRESE E LAVORATORI 6 – Ulteriori misure anticrisi a cura di Antonio Mastrovincenzo Martedi.
DIRITTO-DOVERE ALL'ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE DELIBERA DI GIUNTA REGIONALE N. 979/2008 Sistema regionale di istruzione e formazione professionale Il.
Il programma settoriale LEONARDO DA VINCI Principi generali e Azioni previste.
Diritto sanitario e dell’assistenza sociale Prof. Alessandra Pioggia
REGOLAMENTO 1081 DEL RELATIVO AL FSE E RECANTE ABROGAZIONE
Le scuole e l’autonomia
CI SONO ANGELI IN CITTA Tutte le Aree dellAutismo IL LAVORO IN RETE NEI SERVIZI EDUCATIVI SPECIALISTICI San Salvo PALMA MONICA.
EQUAL CAR.TE.S.I.O Carcere, Territorio, Servizi Integrati Operativi SEMINARIO DA HORIZON A EQUAL CAR.TE.S.I.O. Dieci anni dinserimenti lavorativi e sociali.
Servizi e azioni di supporto alla mobilità geografica dei lavoratori Progettazione Servizio di Mobilità per i Centri per LImpiego di Lamezia Terme e Patrasso.
PIANO OFFERTA FORMATIVA
1 Convegno Forum PA - 11 maggio 2005 La qualità della formazione: pubblico e privato a confronto Mirella Casini Schaerf- CNIPA "Quality, like value, is.
e delle Politiche Sociali
Regione Siciliana Agenzia Regionale per lImpiego e la Formazione Professionale Sede Provinciale di Agrigento Unione Europea Fondo Sociale Europeo IL CENTRO.
Educare e insegnare nellintegrazione: quali opportunità ci offrono le flessibilità di sistema in una scuola ormai intesa come comunità di sostegno Rita.
BANCHE DEL TEMPO presente e ipotesi per il futuro Torino 27 ottobre 2012.
Comune di Capaci Anno 2012 Associazione Codici Sicilia.
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Un futuro da formare Inclusione Sociale: diritto per tutti, dovere di tutti Ferrara, 4 luglio 2008 Contributo degli Enti di Formazione 1. Una questione.
Progetto LAPS & RAPS Progetto per un Piano di Azione Locale rivolto a favorire l’inclusione socio-lavorativa della popolazione adulta a rischio di espulsione.
Sfide 2004 Buone prassi e trasferibilità nelle politiche di sviluppo del territorio Maurizio Sorcioni Responsabile comunicazione di Italia Lavoro s.p.a.
Le cooperative in Lombardia oggi Oltre cooperative in Lombardia cooperative sociali attualmente registrate nell’Albo regionale 2 milioni sono.
Le principali iniziative per la garanzia di qualità nel sistema di istruzione e formazione Napoli, 9 marzo 2015 Ismene Tramontano, Reference Point Nazionale.
Progetto EQUAL S.O.L.E. Strategie per l’Occupazione sostenibile Regione del Veneto.
L’APPRENDISTATO DI ALTA FORMAZIONE E RICERCA ai sensi dell’art. 5 D. Lgs 167/
“La cooperazione sociale per l’inserimento lavorativo”
IL CENTRO PER L’IMPIEGO
Governare le relazioni per favorire l’inserimento lavorativo di soggetti deboli Adele Di Stefano – Dipartimento 3D ASL Frosinone.
Torino, 5 Ottobre 2009 Il Programma dell’intervento Dott. Giorgio Risso – Responsabile CPI Settimo Torinese.
1 Lavorare insieme L’inserimento in azienda di lavoratori sinti EMMANUELE MOMO.
REINSERIMENTO E RIADATTAMENTO Spagna Prima visita di scambio Milano, 30 giugno 1 e 2 luglio 2014 Insercoop, Sccl (Barcellona) 1.
1 Progetto Nautilus Sperimentazione di un modello di rete.
Progetto PESCO Servizi Analoghi 17/09/ IL PROGETTO PESCO 17/09/ PESCO è stato pensato dalla Provincia di Caserta con l’intento di trovare.
La proposta di Italia Lavoro per Garanzia Giovani:
Autovalutazione strategica e diffusione di buone prassi con l’Osservatorio Sociale della Contrattazione Territoriale Dipartimento Politiche sociali, della.
Ci sono delle leggi nazionali sul reinserimento dei detenuti in misura alternativa al carcere? L’articolo 2 della legge penitenziaria del 24/11/2009 precisa.
ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
Le politiche di integrazione sociale dei minori stranieri
1 Amburgo, maggio 2015 Daniela CarliniProvincia Autonoma di Trento Il progetto SWORD: punti chiave per un sistema duale : la situazione del Trentino.
1 Udine, November 2015 Provincia Autonoma di Trento Azione sperimentale Provincia Autonoma di Trento Udine meeting Autonomous Province of Trento.
Solidarietà e Cooperazione Brescia Est
SOL.CO VARESE. CHI SIAMO Il Consorzio Sol.Co. Varese è un consorzio di Cooperative Sociali che, dal 1991, opera sul territorio di Varese e provincia.
Regione Siciliana Agenzia Regionale per l’Impiego e la Formazione Professionale Unione Europea Fondo Sociale Europeo IL CENTRO REGIONALE U.N.C.I. PER LA.
Sinergie PON MLPS - POR Toscana POR Toscana CRO FSE CdS 15 giugno 2010.
Programma d’Azione per il Re-Impiego di lavoratori svantaggiati da PARI a PARI 2007 Programma PARI: risultati della prima fase e prospettive nell’ottica.
L A S TRATEGIA REGIONALE PER L ’ INCLUSIONE SOCIALE ATTIVA I CANTIERI DI CITTADINANZA IN PUGLIA.
FONDO SOCIALE EUROPEO Programma Operativo Regionale 2014 – 2020 Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione ASSE B - INCLUSIONE SOCIALE E LOTTA.
Paola Papi A.S. Comune di Genova. L’esperienza del Comune di Genova sulle attività di protezione avviate nell’ ambito del progetto “Creuzedema”
Norme internazionali del lavoro Presentazione Roma 25 giugno 2014 Ufficio Internazionale del Lavoro.
UFFICIO DI ESECUZIONE PENALE ESTERNA
Area Politiche di cittadinanza – Lavoro Garanzia Giovani Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani Webinar 18/06/2014.
Transcript della presentazione:

Dal carcere al lavoro: percorsi di reinserimento per ex detenuti. PROGETTO SOCIAL Dal carcere al lavoro: percorsi di reinserimento per ex detenuti. Risultati del confronto tra Italia e Romania Learning seminars Timisoara, 12 luglio 2011 Craiova, 13 luglio 2011 Maria Grazia Mastrangelo

LO SCENARIO MEETING Verifica trasferibilità e la replicabilità nel contesto rumeno di quelli che rappresentano gli elementi chiave dei percorsi di reinserimento delle persone in esecuzione penale in Italia. A Roma il 21 e 22 giugno 2011 due giornate di lavoro dal titolo “Dal carcere al lavoro: percorsi di reinserimento per ex detenuti. Un confronto tra Italia e Romania”.

LE FINALITA’ L’evento ha inteso promuovere l’individuazione dei punti di forza e delle criticità dei percorsi italiani di reinserimento lavorativo di (ex) detenuti e degli elementi di trasferibilità (precondizioni, valore aggiunto, fattibilità) nel contesto rumeno a partire da un confronto con la Romania in termini di sistema normativo, assetto organizzativo e ripartizione delle competenze tra gli attori centrali e locali rumeni.

L’ARTICOLAZIONE DELL’EVENTO 1 GIORNATA: Rivolta agli operatori italiani e rumeni e centrata sull’illustrazione dei percorsi/casi di studio e sull’analisi e confronto, attraverso la realizzazione di due Gruppi di lavoro, sulle esperienza e metodologie adottate in Italia e in Romania. Alla luce delle esposizioni che delineavano diversi ipotesi di percorso/raccordo tra il carcere e il mondo del lavoro sono state indagate le somiglianze e le differenze più evidenti tra i due paesi nell’ottica di una contaminazione positiva ed efficace a favore del reinserimento degli (ex) detenuti.

CRITERI DI SELEZIONE CASI 2 GIORNATA La seconda giornata è stata dedicata al confronto tra attori istituzionali del sistema italiano e stakeholders rumeni, a partire dalla presentazione dei risultati emersi durante la prima giornata di lavoro. Nel dettaglio, i macro temi individuati e su cui è si è sviluppato il dibattito dei tre panel di discussione sono stati: Panel A. Lavoro (ruolo e mandato delle imprese sociali e for profit); Panel B. Servizi per il (re)inserimento (Centri per l’Impiego, servizi sociali, ecc.); Panel C. Servizi di accompagnamento al lavoro ed all’inclusione sociale (Terzo Settore).

I PARTECIPANTI Rappresentanti Istituzionali italiani e rumeni (MLPS, ANP, DAP, ISFOL) Partner italiani e rumeni del progetto SOCIAL 3. Operatori ed esperti, italiani e rumeni, appartenenti alle Amministra-zioni/organismi chiave del processo di reinserimento delle persone sottoposte a provvedimenti giudiziari (Province, Comuni, Centri per l’impiego, ecc.) 4. Rappresentanti di 6 progetti italiani; particolare attenzione sarà dedi-cata agli attori intervistati nell’ambito dei case studies che, attraverso la loro testimonianza, hanno cercato di descrivere ai partecipanti il quadro d’insieme delle esperienze realizzate. Entrambe le giornate hanno preso l’avvio da una presentazione del progetto SOCIAL e delle attività realizzate dall’ISFOL su mandato del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali italiano.

I RISULTATI DEL CONFRONTO TRA I DUE PAESI Differenze e le similitudini tra i sistemi e gli approcci nei due Paesi così come sono emersi dal confronto e dalla discussione nel citato evento svoltosi a Roma. Comparazione a partire dalle tre macroaree utilizzate per la descrizione dei casi esemplari italiani in quanto, al loro interno sono comprese le tematiche affrontate dai tre panel di discussione. Oltre alle macroaree: - Informazione ed orientamento professionale/al lavoro Formazione professionale Accompagnamento al lavoro Sono comparati: Coordinamento servizi integrati Economia sociale Approccio metolodolgico

I RISULTATI DEL CONFRONTO TRA I DUE PAESI Informazione ed orientamento professionale/al lavoro ITALIA Azioni informative individuali e di gruppo, colloqui volti alla predisposizione di banche dati di detenuti nelle condizioni di accesso a percorsi di inserimento (da incrociare con banche dati aziende disponibili dei Centri per l’Impiego), counselling orientamento volti alla definizione di progetti personalizzati, bilancio di competenze colloqui di sostegno, motivazione e preparazione all’inserimento lavorativo, segretariato sociale, mediazione culturale, accesso al diritto e/o ai servizi. Il regime penitenziario è di 4 tipi: chiuso-semichiuso-aperto-massima sicurezza. L’esistenza delle misure alternative e dell’art.21 e quindi di un’area trattamentale esterna permette un maggior collegamento tra attori chiave e mercato del lavoro ed una maggiore sinergia per l’erogazione di servizi integrati facenti capo a enti ed istituzioni afferenti ai diversi sistemi (sociale, sanitario, formativo, del lavoro) ROMANIA Azioni informative individuali e di gruppo, colloqui ai detenuti nelle condizioni di accesso a percorsi di inserimento, counselling, orientamento volti alla definizione di progetti personalizzati, valutazione competenze, colloqui di sostegno psicologico ed assistenza spirituale, motivazione e preparazione all’inserimento lavorativo. Il regime penitenziario è di 4 tipi: chiuso-semichiuso-aperto-massima sicurezza. Non esistono le misure alternative e l’area trattamentale è solo interna. Con il progetto Social stanno implementando un servizio volto alla predisposizione di banche dati di tutti gli ex-detenuti per favorire l’incrocio domanda – offerta di lavoro (consultabile dalle imprese) e l’accesso ai servizi per l’inclusione (consultabile dai servizi territoriali)

I RISULTATI DEL CONFRONTO TRA I DUE PAESI Formazione professionale ITALIA Fa parte del trattamento e della riabilitazione del detenuto. In questo senso, possono essere stipulati rapporti con Enti pubblici o privati, con aziende private/cooperative sociali conven-zionate con la Regione, al fine di istituire all'interno degli istituti laboratori e corsi di formazione professionale. Le misure alternative permettono ai detenuti che ne beneficiano (premialità) la frequenza a corsi esterni e/o a tirocini formativi in azienda. Le attività sono riferibili a formazione di base, istruzione superiore o universitaria, a percorsi di tirocinio/stage in aziende esterne o all’alternanza formazione/lavoro intramuraria. Strettamente legata al mercato del lavoro locale. ROMANIA Fa parte del trattamento ma la frequenza a percorsi di istruzione/formazione non è obbligatoria ma definita secondo un regime di premialità. Chi ne beneficia ha sconti sui giorni di esecuzione della pena. E’ solo intramuraria per i detenuti. La formazione interna è finalizzata al miglioramento dell’occupabilità attraverso l’acquisizione di competenze e la valorizzazione delle potenzialità personali e professionali. Nel post rilascio non è più seguita ed accompagnata dagli operatori penitenziari. Non esistendo l’esecuzione penale esterna la formazione interna e quella all’esterno non sono collegate.

I RISULTATI DEL CONFRONTO TRA I DUE PAESI Accompagnamento al lavoro/1 ITALIA Il lavoro è l’alternativa concreta al reato, sia durante la fase della detenzione quale elemento di rieducazione, sia nella fase post-detentiva al fine di escludere il ricorso al crimine quale unico mezzo di sussistenza. In questa area di intervento si possono distinguere l’inserimento lavorativo esterno in azienda (con borse lavoro o contratti di as-sunzione nelle sezioni di inserimento) e quello interno nei laboratori di produzione e lavoro (gestiti da cooperative sociali con commesse da imprese profit o con servizi per l’Amministrazione penitenziaria). ROMANIA Il lavoro è l’alternativa concreta al reato, sia durante la fase della detenzione quale elemento di rieducazione, sia nella fase post-detentiva al fine di escludere il ricorso al crimine quale unico mezzo di sussistenza. Per inserimenti lavorativi di qualità la presa in carico del detenuto deve essere assunta molto tempo prima dell'inserimento lavorativo, quando il detenuto è ancora in carcere. Con lui si sviluppa un itinerario progressivo di orientamento, formazione e qualificazione professionale, inserimento nelle attività lavorative intramurarie.

I RISULTATI DEL CONFRONTO TRA I DUE PAESI Accompagnamento al lavoro/2 ITALIA Per inserimenti lavorativi di qualità la presa in carico del detenuto deve essere assunta molto tempo prima dell'inserimento lavorativo, quando il detenuto è ancora in carcere. Con lui si sviluppa un itinerario progressivo (orientamento, formazione e qualificazione professionale, inserimento nei laboratori intramurari) per passare alla borsa-lavoro in azienda o all’inserimento in una cooperativa sociale di transizione e concludersi con la sottoscrizione di un contratto di lavoro stabile o con l’avvio di impresa in forma individuale o collettiva. La creazione di “ponti” tra il lavoro intramurario ed il successivo inserimento nel mondo produttivo esterno vede spesso protagonista la cooperazione sociale. ROMANIA Le lavorazioni interne al carcere sono su commessa di imprese profit esterne. Nell’ANP c’è un manager che si occupa di contattare gli imprenditori. Ogni anno le imprese offrono le loro offerte di lavoro in un congresso annuale organizzato ad hoc. Dopo il rilascio gli ex-detenuti cercano da soli il lavoro e questo è spesso causa di insuccesso o recidiva. Con il progetto Social oltre alla banca dati per l’incrocio domanda/offerta, lo start up di due imprese sociali ha la finalità di creare uno spazio protetto che favorisca la transizione dal dentro al fuori, migliori l’occupabilità degli ex-detenuti attraverso una formazione di base e una professionalizzante, l’acquisizione di competenze utili all’inserimento nel mercato del lavoro in forma subordinata o autonoma.

I RISULTATI DEL CONFRONTO TRA I DUE PAESI Accompagnamento al lavoro/3 ITALIA In materia di renumerazione, pur se l’OP equipara i lavoratori detenuti ai lavoratori liberi, si registra, nella realtà, una disparità di trattamento tra i lavoratori avviati presso aziende esterne pubbliche o private, quelli che lavorano nello stabilimento carcerario assunti da cooperative sociali o imprese profit e quelli occupati nei cosiddetti lavori domestici (dipendenti dall’Amministrazione penitenziaria). I primi sono retribuiti secondo i contratti collettivi nazionali di riferimento, sono loro riconosciuti i medesimi diritti spettanti ai lavoratori liberi, con i limiti derivanti dagli obblighi relativi alla misura privativa di libertà. I secondi sono retribuiti con una “mercede”, pro-porzionale alla quantità e alla qualità del lavoro prestato. Tale somma non può, in ogni caso, essere inferiore ai due terzi del trattamento economico previsto dai contratti collettivi di lavoro per attività similare (40%). Per tutti i detenuti con posizione giuridica di definitivo, viene detratta una somma detta: Quota di Mantenimento. Esiste poi il peculio (fondo disponibile e fondo vincolato). Il lavoro segue, al contempo, i principi di premialità e punizione. Premio nell’accesso al lavoro esterno o interno conto terzi, punizione perché il rifiuto è sanzionato. ROMANIA Il lavoro dei detenuti è remunerato con il salario minimo garantito per mansioni equivalenti nel mondo libero. Ma di tale compenso il 60% va all’Amministrazione Penitenziaria ed il 40% rimane al detenuto per le sue spese. Inoltre per ogni tre giorni di lavoro viene detratto al detenuto un giorno di pena da scontare. L’accesso al lavoro intramurario segue il principio di premialità.

I RISULTATI DEL CONFRONTO TRA I DUE PAESI Coordinamento tra servizi integrati ITALIA Gruppo di coordinamento interistituzionale tra sistemi della giustizia, del lavoro, dell’istruzione e formazione, del sociale e sanitario, nel rispetto delle reciproche competenze, di condivisione di risorse/opportunità. Equipe transdisciplinare: a garanzia dell’“unitarietà” degli interventi attraverso la loro gestione integrata. L’equipe operativa è costituita da operatori provenienti dai diversi ambiti disciplinari in-dividuati in funzione della costruzione dei percorsi e della gestione degli stessi. ROMANIA I Comuni ed i penitenziari (almeno nei territori di sperimentazione del progetto Social) hanno un accordo istituzionale. Il problema è l’assenza di una legislazione ad hoc che definisca i vari rapporti e fornisca agevolazioni in merito. La P.A. ha un dipartimento sociale che volendo potrebbe occuparsi del reinserimento degli ex detenuti perché in Romania mancano anche politiche definitive ed organismi deputati a questo compito. Gli ex detenuti che usufruiscono di percorsi professionali e lavorativi ottengono una carta d’identità valida per la durata di 5 anni. È una carta utile a ‘sorvegliare’ anche il percorso della persona. I Comuni curano il contatto con le imprese per la ricerca di un lavoro per queste persone, ma il problema è soprattutto con i ROM, il pregiudizio nei loro confronti è ancora forte.

I RISULTATI DEL CONFRONTO TRA I DUE PAESI Economia sociale ITALIA In Italia la legislazione sulla cooperazione sociale esiste ed è attuata da 30 anni. Le cooperative si definiscono “sociali” di produzione e lavoro (tipo B) se il 30% dei soci lavoratori è costituito da soggetti svantaggiati (tra questi detenuti ed ex-detenuti). La normativa prevede che esse possano usufruire di agevolazioni previdenziali e fiscali e possano accedere a commesse dirette da parte delle PA secondo una soglia massima definita a livello europeo, (clausola sociale degli appalti non deve ledere il principio di concorrenza leale - 1718/2004 CEE) per recuperare lo svantaggio competitivo dovuto alle persone vulnerabili impiegate. Le CS hanno l’obbligo di reinvestire gli utili ed il divieto della divisione di questi tra i soci lavoratori. Nonostante tutto la sostenibilità di tali iniziative non è semplice. Le commesse pubbliche non sono più sufficienti e ci si sta orientando verso il settore profit che esternalizza produzioni o che può sostenere la commercializzazione dei prodotti. ROMANIA Non esiste ancora una legislazione specifica sulla cooperazione/impresa sociale. Il processo di modifica normativa è in corso ma la legge specifica non è stata promulgata. Questo significa che le strutture dell’economia sociale in implementazione dovranno sottostare agli stessi obblighi normativi e fiscali delle imprese profit. Non esistono attualmente incentivi ed agevolazioni fiscali che permettano di recuperare lo svantaggio competitivo dato dall’inserimento lavorativo di persone vulnerabili. Non è possibile applicare la “clausola sociale” nelle gare d’appalto che prevede l’assegnazione diretta alle imprese sociali di commesse inferiori alla soglia europea della concorrenza sleale nel libero mercato. Devono ancora essere individuate le reti di commercializzazione dei prodotti delle imprese sociali. Il Vescovato potrà garantirne l’assorbimento fino ad una certa quantità ma non sarà sufficiente perché i prodotti previsti sono a rapido deterioramento. E’ essenziale, quindi, l’individuazione di altre reti che possano supportare la produzione e garantire la continuità delle iniziative (Amministrazione penitenziaria, mense scolastiche, ospedali, ecc.).

I RISULTATI DEL CONFRONTO TRA I DUE PAESI Approccio metodologico ITALIA La promozione ed, in qualche caso, il coordinamento della collaborazione tra i servizi (per l’impiego, socio-assistenziali, formativi) ed il rafforzamento di sinergie tra enti pubblici e privati impegnati nella presa in carico globale dei destinatari per: a) evitare le sovrapposizioni di interventi, fornendo risposte pertinenti ed efficaci ai bisogni mediante il coinvolgimento di tutti gli attori pubblici e del privato sociale che, per specifiche competenze e in relazione ai bisogni espressi, sono utili; b) di favorire la qualificazione dei servizi pubblici e privati per l’inclusione sociale e lavorativa delle persone detenute ed ex detenute; c) promuovere l’occupazione sul territorio attraverso l’avvio di azioni combinate di politiche attive del lavoro, politiche di sostegno al reddito, politiche per lo sviluppo locale e l’ambiente. ROMANIA Il reinserimento socio-occupazionale degli ex-detenuti può essere realizzato con successo solo mediante un approccio globale che affronti tutti gli aspetti (occupazione, istruzione, alloggio, assistenza sanitaria, benessere, ecc.) ed utilizzando le risorse disponibili in modo efficace e concentrato.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE ! END Voci di dentro, voci di fuori: riannodare il filo spezzato… GRAZIE PER L’ATTENZIONE !