Sistematica dei muscoli
I muscoli del corpo umano sono più di 600 e costituiscono circa la metà del nostro peso corporeo. Muscoli della testa e del tronco Muscoli della testa: muscoli mimici consentono di far assumere al volto le varie espressioni; muscoli masticatori si inseriscono sulla mandibola consentendo il suo movimento. Muscoli del collo: il più voluminoso è lo sternocleidomastoideo la cui contrazione consente la flessione della testa e la sua rotazione Muscoli del dorso: muscoli spino-appendicolari che si portano dalla colonna vertebrale alla cintura scapolare. Si ricordano il m. trapezio la cui contrazione consente di sollevare e portare indietro la spalla e il m. grande dorsale che ruota all’indietro il braccio. Muscoli spino-costali tra colonna vertebrale e coste e agiscono come muscoli inspiratori ed espiratori. Muscoli del torace: ricordiamo il muscolo diaframma che separa la cavità toracica dalla cavità addominale. E’ il più importante muscolo per la respirazione la cui contrazione determina l’ampliamento della gabbia toracica. Muscoli dell’addome formano la parete addominale e hanno funzione motoria e di contenzione dei visceri.
Muscoli degli arti Muscoli degli arti superiori (m. bicipite e m. tricipite del braccio, muscoli dell’avambraccio e della mano) Muscoli degli arti inferiori: muscoli dell’anca (m. glutei responsabili della stazione eretta) m. della coscia (quadricipite femorale che estende la gamba rispetto alla coscia, m. bicipite femorale che flette la gamba); muscoli della gamba ricordiamo il tricipite surale (forma la massa del polpaccio) ed è fondamentale nella deambulazione e nel salto in quanto consente la flessione plantare del piede Muscoli del piede
Come lavorano i muscoli I muscoli producono movimento in seguito alla “trazione” che essi esercitano sulle ossa che si comportano come leve il cui fulcro è in corrispondenza delle articolazioni. La maggior parte dei movimenti del corpo sono resi possibili grazie all’azione coordinata dei muscoli agonisti e antagonisti. Per comprendere questo concetto possiamo riferirci al movimento dell’avambraccio sul braccio in cui la coppia agonista-antagonista in azione è data dal bicipite-tricipite. Esempio La flessione del braccio sull’avambraccio è resa possibile dalla contrazione del bicipite e rilassamento del tricipite. La distensione dell’avambraccio è data viceversa dalla contrazione del tricipite e dal rilassamento del bicipite. bicipite tricipite bicipite tricipite
Evoluzione del sistema muscolare Il movimento è una caratteristica comune a tutti gli organismi ed è legato alla presenza di proteine contrattili. Negli organismi unicellulari non esiste un sistema muscolare, tuttavia ogni cellula è in grado di cambiare forma e posizione grazie ad apposite strutture presenti nel citoplasma costituite da actina e miosina. Molti organismi unicellulari si muovono per mezzo di ciglia e di flagelli che comunque non consente una grande mobilità. Nei celenterati vi sono sottili strati di fibre muscolari la cui contrazione consente l’espulsione dell’acqua dalla cavità interna e quindi la spinta dell’animale per propulsione. Negli anellidi (es. lombrichi) si ha un sistema un fascio di muscolatura longitudinale e trasversale. La contrazione alternata di questi due fasci determina rispettivamente l’accorciamento e l’allungamento dell’animale e quindi il suo movimento Negli insetti i muscoli si inseriscono sull’esoscheletro e permettono il movimento di ali e zampe. Nei vertebrati i muscoli si inseriscono tramite i tendini sullo scheletro interno e le cui contrazioni determinano il movimento di alcuni segmenti ossei rispetto ad altri.