Tesi di Laurea di Angoli Eliana I CAMBIAMENTI CLIMATICI NEI MASS MEDIA ANALISI DI ARTICOLI PUBBLICATI DA “LA REPUBBLICA” E “IL CORRIERE DELLA SERA” (giugno 2006 – maggio 2007) Tesi di Laurea di Angoli Eliana
I CAMBIAMENTI CLIMATICI: COSA SONO? DEFINIZIONE DELL’ IPCC(Intergovernamental Panel on Climate Change) “Un qualsiasi cambiamento del clima nel tempo, dovuto alla variabilità naturale o come risultato di attività umane.” CAUSA: aumento delle concentrazioni di gas a effetto serra dovuto all’attività umana
I CAMBIAMENTI CLIMATICI: SCENARI FUTURI Aumento di temperatura fra 1,4°C e 5,8°C entro il 2100 Proiezioni dei cambiamenti delle temperature alla superficie per l’inizio e la fine del XXI secolo relative al periodo 1980-1999. Immagine tratta dal IV Rapporto IPCC Climate Change: I Principi Fisici di Base, 2007
CONSEGUENZE: Innalzamento globale del livello dei mari Erosione delle coste Scomparsa di alcune zone costiere Aumento di periodi di siccità e desertificazione Aumento frequenza ed intensità eventi estremi Effetti sull’ecosistema terrestre Forte impatto sullo stato di salute dell’uomo
IL PROGETTO DI RICERCA PERIODO ANALIZZATO: giugno 2006-maggio 2007 CAMPIONE: Quotidiani nazionali: Il Corriere della Sera, La Repubblica, Il Sole 24 Ore e La Stampa; Tg nazionali del prime time di Rai e Mediaset Ricerca articoli tramite i database di Repubblica e Corriere della Sera o Lexis Nexis per La Stampa e Il Sole 24 Ore Ricerca servizi tg tramite il database dell’Osservatorio di Pavia
ANALISI ARTICOLI DI REPUBBLICA E CORRIERE DELLA SERA ARTICOLI RISULTATI DALLA RICERCA SUI DATABASE: 38 per Il Corriere della Sera e 62 per La Repubblica NON PERTINENTI CON IL TEMA: 3 per Il Corriere della Sera 3 per La Repubblica CAMPIONE INIZIALE: 94 articoli, 35 per Il Corriere della Sera e 59 per Repubblica.
METODO DI ANALISI Compilazione tabella di analisi del contenuto Trascrizione dati in formato digitale (scheda Excel) Elaborazione dei dati
RISULTATI DELLA RICERCA Periodi di maggiore pubblicazione sono gennaio e febbraio, in concomitanza con l’annuncio e la pubblicazione del IV Rapporto Ipcc.
Il periodo in cui sono stati pubblicati più articoli (gennaio e febbraio) e quello in cui gli stessi occupano più spazio (dicembre), non coincidono. L’importanza data al tema si nota, quindi, non solo dalla quantità di articoli pubblicati, ma anche dallo spazio occupato da questi.
76 articoli su 94 sono nelle pagine nazionali (tenendo conto anche di quelli comparsi in copertina e poi ripresi nelle pagine nazionali).
90% del campione di articoli è scritto da giornalisti In generale il loro approccio è neutro o bilanciato Non mancano, comunque, giornalisti che utilizzano toni negativi o addirittura catastrofici
La valenza del titolo, cioè la posizione di questo nei confronti del cambiamento climatico è soprattutto neutra o bilanciata. Ad eccezione di gennaio - mese in cui ci sono più pubblicazioni - quando i titoli negativi superano quelli neutri o bilanciati.
TEMI PRINCIPALI: conseguenze del riscaldamento e azioni intraprese o da intraprendere
Nelle due testate le fonti principali sono: i politici di altri paesi e le fonti governative. Gli scienziati e gli uomini del mondo degli affari sono presenti con una stessa percentuale (17%) DATI PARZIALI: Nel Corriere della Sera, gli scienziati sono la fonte più citata (24%); seguiti dai politici di altri paesi e dalle fonti governative. Nella Repubblica vengono citati più uomini del mondo degli affari, mentre gli scienziati sono presenti solo con una percentuale del 13%.
Le fonti si dividono tra l’essere negative (43%) e neutre o bilanciate (46%). Se si considera anche il 10% catastrofico, le fonti con un approccio negativo superano quelle neutre o bilanciate.
CONCLUSIONI I quotidiani italiani informano i cittadini sul cambiamento climatico, parlando di conseguenze, novità scientifiche sul tema e azioni da intraprendere. L’informazione non è ancora completa e corretta (vengono tralasciate cause, effetti e ambiti in cui si riscontrano le conseguenze). I giornalisti cercano di non influenzare il pubblico anche se una buona percentuale (29%) di essi utilizzano toni negativi e catastrofici. I quotidiani sono comunque più equilibrati rispetto alla televisione.