LA COMUNICAZIONE con l’adolescente.

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Transcript della presentazione:

LA COMUNICAZIONE con l’adolescente

ADOLESCENZA E’ collocata in una età compresa tra gli 10/11 anni e i 18/20 anni ed è caratterizzata da innumerevoli cambiamenti sul piano della: sessualità, amicizia, famiglia, identità, cognizione. Prima dell’adolescenza vera e propria i ragazzi e le ragazze attraversano un periodo di circa 2 anni chiamato pubertà nel quale si realizzano delle grandi trasformazioni somatiche che si conclude con la maturazione sessuale.

ADOLESCENZA PRESDOLESCENZA (11-14): interesse rivolto prevalentemente alle trasformazioni corporee PUBERTA’ (11-14): cambiamenti fisiologici legati alla maturazione sessuale ADOLESCENZA (OLTRE I 14): gli aspetti che compaiono nella preadolescenza diventano più evidenti (cambiamenti di umore, conflitti, ribellioni)

GLI ADOLESCENTI Presentano spesso una forte rigidità nelle loro convinzioni: un adolescente è cosi convinto di ciò che pensa che cerca di farti credere con tutte le sue forze che la situazione è grave o comunque che non si possa fare niente di diverso da quello che sta facendo Il loro ruolo è quello di correre rischi e misurare i propri limiti per costruire la loro nuova immagine Vivono grandi cambiamenti di umore dovuti alle difficoltà di adattamento Vivono grandi passioni e altrettanto grandi delusioni

GESTIONE DEI COMPORTAMENTI SCORRETTI Se capita che: I ragazzi cominciano a parlare tra loro Nascono tanti discorsi sparpagliati Si mettono a fare altro Fermatevi (basta tenere a freno l’ansia di intervenire per pochi minuti) e smettete di parlare o rispondere (squalificare i comportamenti con il silenzio) Ricordate che i ragazzi sono abituati a persone che urlano spesso per richiamarli all’ordine….il silenzio catturerà la loro attenzione!

ASSUMERE IL LORO PUNTO DI VISTA Quello che cattura maggiormente i ragazzi è il fatto che un adulto cerchi di comprendere un problema come lo vivono loro Ricordate che gli adolescenti sono abituati a persone (genitori,insegnanti, parenti ecc) che fanno “paternali” e che si relazionano loro spiegandogli quello che è giusto o sbagliato e quindi quello che si deve fare e non fare… Assumere il loro punto di vista ci permetterà la COSTRUZIONE DI UN ACCORDO

IL RAGAZZO PROVOCATORIO Può succedere che allo sportello si presenti un ragazzo che da un lato ti chiede di risolvergli un problema ma dall’altro non ha nessuna intenzione di cambiare. E’ la classica situazione in cui nella clinica prescriviamo la resistenza…..con un adolescente a volte invece può essere più utile la squalifica anche espressa in termini piuttosto duri con affermazioni del tipo: “ Sai ci sono momenti nella vita in cui ce la fa chi è in grado di tirar fuori le palle, non è detto che tu le abbia….” IL RAGAZZO PROVOCATORIO

ESEMPI 1. ragazzino che dimostra comportamenti ostili e provocatori nei confronti degli insegnanti e delle regole. Connotando negativamente il suo comportamento si accentua il suo antagonismo che è già molto accentuato. Ristrutturando l’ostilità come un aiuto ai compagni in quanto proprio grazie al suo comportamento loro possono invece dimostrare le loro qualità di allievi bravi e disciplinati è più facile che riusciamo a sbloccare il comportamento. 2 . situazione di forte rancore nei confronti di un adulto possiamo proporre la manovra della piccola attenzione quotidiana come uno strumento che ci può servire per sciogliere definitivamente il dubbio se vale la pena dare a questa persona una ulteriore possibilità.