LO SCI DI FONDO Classe III D Istituto Comprensivo G. B. Rubini

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Transcript della presentazione:

LO SCI DI FONDO Classe III D Istituto Comprensivo G. B. Rubini Tadini Kevin, Maffi Laura e Radaelli Edoardo

INDICE Che cos’è lo sci di fondo Storia dello sci di fondo Le tecniche Le attrezzature Campioni di sci di fondo Perché lo sci di fondo

Lo sci di fondo Lo sci di fondo è uno sport invernale, appartenente al gruppo di sport dello sci nordico, molto popolare nei Paesi nordici, nelle regioni alpine e nel Canada.

UN PO’ DI STORIA… Lo sci nacque dall’esigenza dei popoli nordici e asiatici di muoversi in un ambiente coperto dalla neve, per procurarsi il cibo con la caccia e la pesca. Un giorno qualcuno iniziò a mettersi ai piedi cortecce, rami intrecciati in grado di sostenerlo sulla neve e con l'andare del tempo queste rudimentali racchette da neve arrivarono a permettere di scivolare. Si ritiene che si utilizzassero uno sci più corto e uno più lungo. Le testimonianze storiche che parlano degli sci vanno dalla mitologia scandinava agli storici greci, ai reperti ritrovati nelle torbiere della Svezia. Fu nella seconda metà dell’Ottocento che lo sci assunse anche connotati sportivi. La prima gara risale al 1843 in Norvegia. Nel 1884 si svolse la prima gara di gran fondo sulla distanza di 200 km. Gli sci ebbero il loro momento di notorietà internazionale grazie all'impresa del norvegese Fridtjof Nansen che, nel 1888 compì la traversata dell’inesplorata Groenlandia, utilizzando appunto gli sci. Il libro che scrisse contribuì a far conoscere lo sci al di fuori della sua terra d’origine.

LE TECNICHE Nello sci di fondo la tecnica permette di avanzare sulla neve con l'utilizzo coordinato di sci e bastoncini. Durante la sua evoluzione si sono create due tecniche distinte: la tecnica classica e la tecnica libera

La tecnica classica La tecnica classica si esegue aiutandosi con due solchi nella neve battuta larghi poco più degli sci, detti "binari", che corrono lungo il lato della pista; questi guidano lo sci senza bisogno che lo sciatore debba correggere la loro direzione. I bastoncini si piantano nella neve per mezzo del puntale, mentre gli sci trasmettono la spinta degli arti inferiori, devono essere fermi e tutto il peso del corpo deve gravare sullo sci col quale si intende spingere. Per coordinare la spinta delle braccia e quella delle gambe vi sono diverse sequenze di movimenti che prendono il nome di passi, di cui i principali sono: il passo alternato il passo spinta la scivolata spinta

Lo skating o pattinato La tecnica del pattinato o skating o tecnica libera è piuttosto giovane poiché incomincia a fare la sua comparsa agli inizi degli anni 80, in seguito al miglioramento delle tecnologie di battitura delle piste. La conferma della bontà di questo nuovo modo di progredire, che non necessitava di sciolina di tenuta rendendo gli sci molto più veloci, la diede lo statunitense Bill Koch. Nata inizialmente come tecnica puramente agonistica, è stata ben presto assimilata anche da sciatori meno provetti. Nella tecnica di pattinaggio gli sci non procedono nel binario, ma scorrono alternativamente, divaricati di punta, di conseguenza i tempi di applicazione della forza possono essere prolungati. Il contatto sci/neve avviene principalmente con lo sci piatto, o per i passi più veloci inizialmente sullo spigolo esterno e poi portato in piano. Il vantaggio è che consente allo sciatore di mantenere la velocità anche in fase di spinta. I passi principali sono: il passo corto o da salita il passo doppio il passo lungo

LA TECNICA DI VIRATA Sia nella tecnica classica che nella libera il cambio di direzione viene eseguito nel medesimo modo: prima si porta lo sci interno alla curva nella nuova direzione, poi con una pattinata e una spinta di braccia si crea una forza laterale che andrà a creare la forza centripeta necessaria e contemporaneamente una forza propulsiva per mantenere la velocità. Se la velocità è troppo elevata e le braccia non riescono ad intervenire si dovrà invece eseguire una derapata, ponendo entrambi gli sci nella nuova direzione e con una pressione su di essi creare la forza centripeta perdendo però molta della velocità posseduta ad inizio curva.

LA TECNICA DI DISCESA Per la ricerca della massima velocità si deve distribuire equamente il peso su entrambi gli sci, le gambe devono assecondare l’andamento del terreno ma mantenere la giusta pressione per stabilizzare gli sci, la posizione del busto deve essere il giusto compromesso tra la ricerca l'aerodinamicità e il riposo degli arti inferiori. Per il controllo della velocità ci sono principalmente due tecniche: lo "spazzaneve” divaricare le code degli sci e fare pressione sugli stessi per avere attrito con la neve; la "raspa” afferrare con le mani entrambi i bastoncini uniti e tenerli in mezzo alle gambe per grattare la neve come un aratro.

ATTREZZATURE… Per la pratica dello sport dello sci di fondo si usano sci privi di lamine e di una larghezza media di 4,5 centimetri attaccati con scarpette particolari, che si fissano solo in punta, consentendo al tallone di sollevarsi liberamente. Nella tecnica classica sono più basse e meno avvolgenti per permettere il movimento della caviglia; al contrario nello skating è essenziale che la scarpa tenga ferma l'articolazione in quanto la posizione di sciata del piede è quasi sempre obliqua.

Nell'alternato gli sci hanno una soletta che nella parte centrale (zona del "ponte", in cui lo sci non aderisce alla neve con il solo peso umano bensì necessita di una ulteriore compressione) viene trattata in differenti modi per garantire la tenuta in fase di spinta. Nel pattinato si ha invece una soletta interamente paraffinata per una migliore condizione di scivolamento. Ulteriori differenze fra le due tecniche nell'ambito dell'attrezzatura sono relative all'altezza di bastoncini e sci: in tecnica classica si hanno sci più lunghi e bastoni più corti, in pattinato viceversa.

Il fondista ha una traspirazione molto abbondante e l'epidermide deve quindi poter respirare. Un abbigliamento che non lasci passare l'aria è sbagliato, così come il coprirsi con un indumento molto pesante anziché con più capi sovrapposti più leggeri. La biancheria intima deve essere abbastanza lunga da coprire perfettamente la schiena ed i reni. I calzettoni non devono essere a trama troppo grossa e vanno portati sopra ad un paio di calzini di cotone. Il berretto di lana è indispensabile, anche se la temperatura supera  i zeo gradi,  così come lo sono i guanti. Altri due accessori che possono rivelarsi indispensabili sono: le sovrascarpe di nylon per le passeggiate in neve fresca e profonda ed uno zaino studiato apposta per lo sci di fondo e quindi leggero, che non impedisca i movimenti e che distribuisca il peso uniformemente ed in modo stabile. … E ABBIGLIAMENTO

CAMPIONI DI SCI DI FONDO Kateřina Neumannová (Písek, 15 febbraio 1973) è una dirigente sportiva, ex fondista ed ex biker ceca. Ha gareggiato principalmente nello sci nordico, lo sport nel quale ha colto i maggiori successi con diverse medaglie olimpiche e iridate. Agli inizi della carriera, prima della dissoluzione della Cecoslovacchia (1992), ha gareggiato per la nazionale cecoslovacca. Dopo aver praticato in gioventù canoa e sci alpino, debuttò nello sci nordico a livello internazionale nel 1991, ai Mondiali della Val di Fiemme. In Coppa del Mondo ha ottenuto il primo risultato di rilievo il 4 gennaio 1992 nella 15 km a tecnica classica di Kavgolovo (17ª) e ha ottenuto la prima vittoria, nonché il primo podio, il 12 dicembre 1992 nella 5 km a tecnica classica di Ramsau am Dachstein. Si è più volte piazzata ai vertici delle classifiche: in quella generale è stata 2ª nel 2002 e nel 2005 e 3ª nel 1997 e nel 2007; in quella di sprint, 2ª nel 1999 e 3ª nel 1997; in quella di distanza, 2ª nel 2005, nel 2006 e nel 2007. In carriera ha partecipato a cinque edizioni dei Giochi olimpici invernali, Albertville 1992, Lillehammer 1994, Nagano 1998, Salt Lake City 2002, e Torino 2006, e a otto dei Campionati mondiali, vincendo cinque medaglie.

Olimpiadi Mondiali Mondiali juniores Coppa del Mondo 6 medaglie: 1 oro (30 km a Torino 2006) 4 argenti (5 km a Nagano 1998; 15 km, inseguimento a Salt Lake City 2002; inseguimento a Torino 2006) 1 bronzo (inseguimento a Nagano 1998) Mondiali 5 medaglie: 2 ori (10 km a Oberstdorf 2005; 10 km a Sapporo 200) 1 argento (inseguimento a Sapporo 2007) 2 bronzi (15 km a Trondheim 1997; 5 km a Ramsau am Dachstein 1999) Mondiali juniores 2 medaglie: 1 oro (5 km a Harrachov 1993) 1 bronzo (15 km a Harrachov 199) Coppa del Mondo Miglior piazzamento in classifica generale: 2ª nel 2002 e nel 2005 47 podi, oltre a quelli conquistati in sede olimpica o iridata e validi ai fini della Coppa del Mondo: 18 vittorie 16 secondi posti 13 terzi posti

COPPA DEL MONDO -VITTORIE Data Località Nazione Disciplina 12-12-92 Ramsau am Dachstein Austria 5km TC 28-11-98 Muonio Finlandia 5km TL 12-12-98 Dobbiaco Italia 10-01-01 Soldier Hollow USA 10km PU 25-11-01 Kuopio 09-12-01 Cogne Sprint TL 06-01-01 Val di Fiemme 20-12-03 10km TL 06-01-04 Falum Svezia 15km PU 06-02-04 La Clusaz Francia 21-02-04 Umeå 10km TC 26-11-04 Kuusamo 15-01-05 Nové Město na Moravě Repubblica Ceca 27-11-05 31-12-05 18-11-06 Gällivare 27-02-07 Changchun Cina Legenda: HS = partenza a handicap MS = partenza in linea PU = inseguimento RL = staffetta TC = tecnica classica TL = tecnica libera

Mika Kristian Myllylä (Haapajärvi, 12 settembre 1969 – Kokkola, 5 luglio 2011) è stato un fondista finlandese. Ha ottenuto il primo podio il 9 gennaio 1994 nella 15 km a tecnica classica di Kavgolovo (3°) e la prima vittoria il 15 gennaio 1995 nella staffetta di Nové Město na Moravě. In gare individuali ha ricevuto l’oro il 7 dicembre 1996 nella 10 km a tecnica classica di Davos. Nella stagione 1996-1997 si è aggiudicato la Coppa del Mondo di lunga distanza. Ha partecipato a tre edizioni dei Giochi olimpici invernali (Albertville 1992, Lillehammer 1994 e Nagano 1998), vincendo sei medaglie, e a cinque dei Campionati mondiali, vincendo nove medaglie. Nel 2001 fu coinvolto nello scandalo doping che travolse la nazionale finlandese ai Campionati mondiali: poiché risultò positivo all'amido idrossietilico fu privato della medaglia d'oro nella staffetta che in un primo momento gli era stata assegnata. Myllylä riconobbe la propria colpevolezza e ammise di aver fatto uso di sostanze dopanti (EPO) durante l'intera carriera. Scontata la squalifica di due anni tentò di ritornare alle gare, con scarsi risultati, fino al definitivo ritiro nel 2005. Già afflitto da alcolismo durante il periodo di attività sportiva, dopo il ritiro il problema si acuì. Tra il 2008 e il 2010 fu più volte arrestato per guida in stato di ebbrezza e condannato in ogni occasione a 30-40 giorni di carcere; anche l'uso di doping fu oggetto di un procedimento giudiziario. È stato trovato morto dalla polizia nella sua casa di Kokkola il 5 luglio 2011; non sono state fornite indicazioni ufficiali sulla causa del decesso, anche se la stampa ha parlato di suicidio.

Olimpiadi 6 medaglie: 1 oro (30 km a Nagano 1998) 1 argento (50 km a Lillehammer 1994) 4 bronzi (30 km, staffetta[4] a Lillehammer 1994; 10 km, staffetta a Nagano 1998) Mondiali 9 medaglie 4 ori (50 km a Trondheim 1997; 10 km, 30 km, 50 km a Ramsau Dachstein 1999) 3 argenti (inseguimento, staffetta a Trondheim 1997; inseguimento a Ramsau am Dachstein 1999) 2 bronzi (10 km a Thunder Bay 1995; 10 km a Trondheim 1997) Coppa del Mondo Miglior piazzamento in classifica generale: 2º nel 1997 Vincitore della Coppa del Mondo di lunga distanza nel 1997 26 podi (15 individuali, 11 a squadre), oltre a quelli conquistati in sede olimpica o iridata e validi ai fini della Coppa del Mondo: 11 vittorie (6 individuali, 5 a squadre) 9 secondi posti (4 individuali, 5 a squadre) 6 terzi posti (5 individuali, 1 a squadre)

Legenda: TC = tecnica classica TL = tecnica libera O P A DEL M N D VITTORIE Data Luogo Paese Disciplina 15-01-95 Nové Město na Moravě Repubblica Ceca 4x10 km TC 10-12-95 Davos Svizzera 4x10 km 14-01-96 07-12-96 10 km TC 08-12-96 04-01-97 Kavgolovo Russia 30 km TL 03-01-98 11-03-98 Lahti Finlandia 14-02-99 Seefeld in Tirol Austria 10 km TL 02-02-2000 Trondheim Norvegia 20-12-2000 30 km TC Legenda: TC = tecnica classica TL = tecnica libera

Perché lo sci di fondo? Giunti al termine di questa fantastica avventura all’interno del mondo dello sci, diamo le motivazioni alla nostra proposta… Kevin: “A me piace fare sci di discesa, ma non sapevo che esistesse lo sci di fondo; perciò ho voluto conoscere i suoi aspetti perché mi sembra uno sport originale e totalmente diverso da quello che pratico io.” Edoardo e Laura: “Avendo avuto diverse esperienze di sci nordico, la nostra passione per questo sport è aumentata sempre di più, e per questo abbiamo deciso di approfondire meglio tutte le sue caratteristiche, per avere adesso una visione più completa dell’argomento!”

W LO SCI!