La conciliazione vita/famiglia - lavoro: evidenze e prospettive Francesco Longo Bergamo, maggio 2013.

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La conciliazione vita/famiglia - lavoro: evidenze e prospettive Francesco Longo Bergamo, maggio 2013

Agenda Dove sta la società Dove sta il welfare Come avviene la riproduzione sociale Una visione Alcuni strumenti Il ruolo possibile delle imprese

Come cambiano le famiglie milanesi Famiglie residenti a Milano per numero di componenti (valori in %) Numero componenti 1981 1991 2001 2011 1 26,6 32 37,3 52,7 2 26,8 28 31,2 23 3 22,6 21,2 17,8 12,8 4 17,6 14,8 10,9 8,6 5 4,8 3,2 2,4 2,1 6 e più 1,6 0,8 0,4 0,6 Si evolve anche l’età media in cui si convola a nozze (2010) 36,59 40,18 Fonte: Comune di Milano – Settore Statistica e S.I.T. – Servizio Statistica

Matrimoni divorzi a Milano (1997-2010) Anno 1997 2002 2010 Matrimoni religiosi 3.110 2.313 1.139 Matrimoni civili 2.002 2.502 1.751 Totale matrimoni 5.112 4.815 2.890 Totale divorzi 1.090 1.536 1.687 Matrimoni celebrati a Milano secondo la cittadinanza degli sposi (2010) Fonte: Comune di Milano – Settore Statistica e S.I.T. – Servizio Statistica

Le nuove forme di famiglia Cresce in Italia il peso delle nuove forme familiari: single non vedovi, monogenitori non vedovi, famiglie ricostituite coniugate e unioni libere nel complesso passano dal 16,9% del 1998 al 28,0% del 2009. Le famiglie di unioni libere (famiglie di fatto) italiane sono in totale 881 mila e coinvolgono un totale di 2 milioni 523 mila persone, considerando sia i genitori che i figli. Queste nuove forme di famiglia sono più diffuse nel Centro Nord del Paese e nei centri metropolitani. Fonte: Istat 2011, Come cambiano le forme familiari

Le famiglie “puzzle” in Italia Le famiglie ricostituite, anche dette “puzzle family”, fanno riferimento a tutta quella molteplicità di situazioni in cui una coppia decide di intraprendere un percorso di vita comune, dopo che uno o entrambi i suoi membri abbiano sperimentato precedenti esperienze di separazione da altri partner, Le coppie ricostituite coniugate sommate a quelle non coniugate sono in Italia 1 milione 70 mila, il 7,0% delle coppie Nel 37,9% delle coppie ricostituite vivono figli di entrambi i partner e nel 12,9% vivono figli nati sia all’interno della nuova che delle pregresse relazioni di entrambi i partner Nel nord ovest, le famiglie ricostituite incidono in maniera più incisiva sul totale delle copie, rispetto alla media nazionale. Fonte: Istat 2011, Come cambiano le forme familiari

IL CONTESTO DELLA PROGRAMMAZIONE SOCIALE Esistono più famiglie lombarde con almeno un anziano che famiglie lombarde con almeno un minore (ISTAT, 2010, Famiglia in cifre). 33% con almeno un anziano (65+ anni) 27,1% con almeno un minore Si stimano circa 126.182 badanti sul territorio lombardo più dei dipendenti del SSN

Le donne milanesi: lavoratrici e madri A Milano, nel 2011, risultano residenti 383.221 donne di età compresa tra i 25 e i 65 anni Tasso di occupazione femminile a Milano: 62,70% (in Italia è 46,40%) Donne milanesi (25+) divorziate: 29.748 Nel 2010, alla clinica Mangiagalli, il 25% delle donne partorienti era nubile (per la maggior parte italiane sui 35 anni) Il ruolo della donna cambia: sono sempre di più le donne lavoratrici, sposate, conviventi, single o divorziate che, allo stesso tempo sono anche madri. Quali servizi sono a loro disposizione? Come conciliare i tempi di lavoro e quelli dei figli, dal momento che le scuole sono chiuse durante tutto il periodo estivo (giugno-agosto)? Fonte: ISTAT, Geodemo; Comune di Milano – Settore Statistica e S.I.T. – Servizio Statistica

Ambito Sociosanitario Contribuzione alla spesa sociale e sociosanitaria degli attori del welfare   Ambito Sociale Ambito Sociosanitario Totale Totale pro capite Regione 350.027.915,72 1.458.000.000,00 1.808.027.915,72 185,58 Comuni 1.203.909.856,35 - 124,86 Province 51.597.856,00 5,33 Utenti 173.495.774,28 720.000.000,00 893.495.774,28 91,89 Inps 4.027.410.041,56 3.130.395.791,18 7.157.805.832,74 734,69 5.806.441.443,91 5.308.395.791,18 11.114.837.235,09 1.142,35

Le risorse per ogni cittadino Ogni cittadino riceve quindi in media risorse per il welfare pari a circa 1431 euro pro-capite. Rappresentano le risorse messe in gioco da Comune, ASL, Regione e Stato per il welfare 619€ (43%) 1431 € Rappresentano le risorse nelle mani dei cittadini (INPS + Utenti) che decidono quasi del tutto in autonomia come allocarle, senza che vi sia una regia o una consulenza 812€ (57%)

Quale perimetro della programmazione sociale e sociosanitaria? +Inps 11.067.908.804 € Sociale: 4.027.410.042 € Sociosanitario: 3.130.395.791 € +Utenti extra PdZ 3.910.102.971 € Sociale extra PdZ: 101.647.782 € Sociosanitario extra PdZ: 720.000.000 € +Regione extra PdZ 3.088.455.189 € Sociale extra PdZ: 116.461.864 € Sociosanitario extra PdZ: 1.458.000.000 € +Comuni extra PdZ 1.513.993.325 € Sociale extra PdZ: 822.098.941 € PdZ 691.894.384 € Fonti: nostra elaborazione su dati Regione Lombardia; database AIDA PA; Ministero del lavoro,della salute e delle politiche sociali. *Nota: il dato della spesa provinciale extra UdP (1% del totale spesa UdP) è omesso per semplicità.

Copertura dei servizi residenziali e domiciliari : un sistema povero che non puo’ invocare risorse aggiuntive I valori sugli assi rappresentano la percentuale di persone maggiori di 65 anni che hanno ricevuto servizi residenziali o domiciliari tra il 2004 e il 2006 in alcuni paesi europei. Fonte: Pavolini e Ranci 2008, Journal of European Social Policy

Percentuale di comuni coperti dal servizio Gli asili nido REGIONE Percentuale di comuni coperti dal servizio Indice di copertura territoriale del servizio (per 100 bambini 0-2 anni residenti nella regione) Indicatore di presa in carico degli utenti(4) (per 100 residenti 0-2 anni) Piemonte 28,0 74,0 11,4 Valle d'Aosta 78,4 91,2 22,0 Lombardia 56,2 84,1 13,3 Trentino - Alto Adige 53,4 77,0 9,3 Bolzano n.d. … 3,5 Trento 15,3 Veneto 65,2 83,3 9,8 Friuli - Venezia Giulia 77,2 91,7 11,7 Liguria 38,3 88,1 13,1 Emilia - Romagna 81,8 96,8 24,0 Toscana 64,5 91,3 16,9 Umbria 54,3 88,9 18,6 Marche 48,0 84,5 Lazio 23,0 11,8 Abruzzo 25,9 68,8 7,8 Molise 5,9 37,5 4,3 Campania 15,4 37,8 1,7 Puglia 31,8 59,3 3,9 Basilicata 21,4 56,9 6,7 Calabria 13,9 42,9 2,3 Sicilia 33,6 68,3 Sardegna 14,1 57,0 6,5 Fonte: ISTAT, 2010, Coesione sociale.

Il pre/dopo scuola e il problema delle vacanze estive Bambini 0-6 anni: 83.605 Bambini iscritti a sezioni estive asili nido e scuole infanzia (1° quindicina di luglio): 6.902 Banbini iscritti a sezioni estive asili nido e scuole infanzia (2° quindicina di luglio): 5.579 Bambini 6-10 anni: 55.913 Bambini scuole primarie frequentanti il pre-scuola (7.30 – 8.30) e giochi serali (16.30 – 18.00): 5.600 E gli altri bambini?

I bambini: nidi e scuola infanzia Bambini con meno di 10 anni: 127.968 Bambini 0-3 anni: 48.561 Totale posti bambini 0-3 anni offerta pubblica (2010): 10.626 Di cui: Posti in nidi e micronidi a gestione diretta: 5.917 Posti in nidi e micronidi in applato: 1.530 Posti in nidi convenzionati: 1.700 Altri servizi del Comune: 1.479 Totale posti bambini 0-3 anni offerta pubblica e privata (2010): 16.648 Bambini 3-6 anni: 47.077 Totale posti disponibili scuole infanzia 3-6 anni disponibili (2010): 22.288

Care giver informali In Italia si stima operino complessivamente 744.000 assistenti familiari, di cui 700.000 straniere. È cioè presente una assistente familiare (italiana o straniera) ogni 15 anziani Il numero di dipendenti del SSN a livello nazionale è inferiore alla stima del numero di badanti (circa 638.000 dipendenti , in costante calo negli ultimi anni) In proporzione rispetto alla popolazione della città di Milano, le badanti potrebbero essere circa 21.000*, probabilmente una sottostima vista l’età media più elevata e la maggiore ricchezza presenti in città rispetto al contesto lombardo nel suo complesso Si stima vi siano circa 126.182 badanti solamente sul territorio lombardo Fonte: D. Mesini, S. Pasquinelli e G. Rusmini, 2006, Qualificare il lavoro privato di cura, IRS *Stima calcolata utilizzando il rapporto di una assistente familiare ogni 15 anziani

MODELLI DI RIPRODUZIONE SOCIALE EMERGENTI MODELLO DI RIPRODUZIONE CHE ISOLA LE FAMIGLIE : MODELLO TATA/BADANTE MONOFAMILIARE CROLLO DELLA FIDUCIA/COLLABORAZIONE RECIPROCA=>DISGREGAZIONE DELLE RETI SOCIALI NEL SOCIALE IN PROBLEMI NON ESISTONO IN SE’: DIPENDE DA CONTRASTO IMMAGINE/SFONDO

UNA VISIONE RIPENSARE LE CARATTERISTICHE DEI SERVIZI DI WELFARE AFFINCHE’ PRODUCANO RICOMPOSIZIONE SOCIALE Es. pedibus dei bambini 2. FAVORIRE UN MERCATO DI SERVIZI A PAGAMENTO CHE CONNETTONO PERSONE E FAMIGLIE Es. baby sitter in comune a tre famiglie SOSTENERE SIMBOLICAMENTE LE NUOVE RETI INFORMALI Es. GAS/GAF, gruppi di mutuo/auto-aiuto

ALCUNI STRUMENTI PUBBLICI SVILUPPARE MERCATO BASATO SU POOLING DOMANDA: es. accreditare cooperative di tate VALORIZZARE SPAZI PUBBLICI: es. cessione di scuole il pomeriggio e la sera per associazioni in cambio di servizi inclusivi GENERARE PIATTAFORME DI CONNESSIONE SOCIALE: sito per padibus con accompagnamento dei genitori a rotazione OFFRIRE SERVIZI A PAGAMENTO CON PREZZI CALMIERATI GRAZIE AD EFFETTO VOLUME: es. campus ricreativo estivo

IL RUOLO DELLE IMPRESE La conciliazione deve far perno sui bisogni dei genitori o lavoratori con anziani a carico Il pubblico deve generare servizi a pagamento sostituitivi dell’auto-organizzazione familiare a pagamento Servizi più inclusivi, istituzionalmente legittimati e a minor costo grazie ad effetto volume Le imprese più sensibili possono essere stimolate al copyment/coprogettazione/coerogazione di alcuni di questi servizi di conciliazione