Previsione della struttura secondaria secondo Chou e Fasman Il principio della previsione e' il seguente: Analizzare le strutture tridimensionali di proteine di riferimento (erano 15 nell'articolo originale) a partire da dati di diffrazione dei raggi X. Identificare gli amminoacidi che fanno parte delle tre strutture secondarie principali: a-elica, foglietto b, ripiegamento b. Calcolare le frequenze con le quali ciascun residuo ricorre in un'elica (fa=na/nT con na: numero di volte che il residuo ricorre in un'elica; nT numero totale delle volte che il residuo compare nella popolazione di proteine scelta), in un foglietto (fb=nb/nT) o in un ripiegamento (ft=nt/nT).
Calcolare il valor medio di fa, fb e ft per i 20 residui, con la formula seguente: <fa >= Sfa/20. Calcolare la propensione a formare l'una o l'altra delle strutture secondarie: Pa= fa/<fa>;Pb= fb/<fb>; Pt= ft/<ft>. I valori di P indicano la propensione del residuo ad essere in una delle strutture secondarie quando il valore è superiore alla media (cioè P>1). Il problema principale è quello dell'iniziazione e della terminazione delle strutture secondarie Un gruppo di 4 residui per i quali il valore di P è Pa³1,03 sono sufficienti per iniziare un'elica a. Un gruppo di 4 residui per i quali il valore di P è Pb³1,03 sono sufficienti per iniziare un foglietto b.
Infine si controllano i valori di P (per a o b) da una parte e dall'altra del gruppo di 4 residui per vedere fino a che punto le strutture secondarie possono estendersi. E' necessario avere un valor medio di P elevato senza la presenza di residui che possono rompere la continuità della struttura (valori di P bassi, es. Pro nell' a-elica). Chou,P,Y,, Fasman, G,D, 1973; J, Mol, Biol,, 74, 263-81, Chou,P,Y,, Fasman, G,D, 1974; Biochemistry, 13, 211-22, Chou,P,Y,, Fasman, G,D, 1974; Biochemistry, 13, 222-45 I valori di P per in singoli amminoacidi e per le strutture secondarie sono riportati nella tabella seguente:
HA, hA, IA, iA: induttori di eliche a (forte, medio, debole, indifferente) bA, BA: interruttori di eliche a (deboli e forti) HB, hB, IB, iB: induttori di foglietto b (forte, medio, debole, indifferente) bB, BB: interruttori di foglietto b (debole e forte)
LA STRUTTURA DEI POLISACCARIDI
La struttura di un polisaccaride è definita da: 1) Composizione 2) Sequenza 3) Tipo di concatenamento 4) Anomeria ( o )
Numero di isomeri che si possono ottenere nel caso di oligopeptidi e oligosaccaridi numero di isomeri possibili composizione del monomero prodotto peptide saccaride* 2X dimero 1 11 3X dimero 1 126 XYZ trimero 6 1056 *) E' stato preso in considerazione solo l'anello in forma piranosidica
Gli 11 possibili dimeri del glucosio in forma piranosidica
FUNZIONI 1) fonte di energia 2) amido e glicogeno = riserva di glucosio 3) struttura e supporto (pareti cellulari batteri e piante, tessuti connettivi animali) 4) lubrificazione articolazioni 5) riconoscimento cellulare e specificità biologica
TRIOSI Di-idrossi acetone D-gliceraldeide
TETROSI
PENTOSI
ESOSI
CENTRI CHIRALI D-gliceraldeide D-Glucosio
EPIMERI Epimeri in C-2 Epimeri in C-4
EMIACETALI ED EMICHETALI