Matematica e statistica Versione didascalica: parte 7 Sito web del corso Docente: Prof. Sergio Invernizzi, Università di Trieste.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Matematica e statistica Versione didascalica: parte 3
Advertisements

Test delle ipotesi Il test consiste nel formulare una ipotesi (ipotesi nulla) e nel verificare se con i dati a disposizione è possibile rifiutarla o no.
8) GLI INTERVALLI DI CONFIDENZA
Stime per intervalli Oltre al valore puntuale di una stima, è interessante conoscere qual è il margine di errore connesso alla stima stessa. Si possono.
Le distribuzioni di probabilità continue
METODI STATISTICI PER LO STUDIO DELL’ASSOCIAZIONE TRA DATI QUALITATIVI
Intervalli di confidenza
Proprietà degli stimatori
Stime per intervalli Oltre al valore puntuale di una stima, è interessante conoscere qual è il margine di errore connesso alla stima stessa. Si possono.
Fondamenti della Misurazione
Inferenza Statistica Le componenti teoriche dell’Inferenza Statistica sono: la teoria dei campioni la teoria della probabilità la teoria della stima dei.
Progetto Pilota 2 Lettura e interpretazione dei risultati
STATISTICA A – K (60 ore) Marco Riani
Inferenza statistica per un singolo campione
Valutazione delle ipotesi
Esercizi x1=m-ts x2=m+ts
DALL'INTERVALLO DI PROBABILITÀ
Varianza campionaria Errore standard della varianza campionaria
La distribuzione normale e normale standardizzata
Campionamento casuale semplice
Tema 3: Teorema-Limite Centrale
Matematica e statistica Versione didascalica: parte 1
Distribuzioni di probabilità
Matematica e statistica Versione didascalica: parte 2 Sito web del corso Docente: Prof. Sergio Invernizzi, Università di.
Matematica e statistica Versione didascalica: parte 4
Matematica e statistica Versione didascalica: parte 8 Sito web del corso Docente: Prof. Sergio Invernizzi, Università di Trieste
Appunti di inferenza per farmacisti
Corso di biomatematica lezione 10: test di Student e test F
Corso di biomatematica lezione 4: La funzione di Gauss
Corso di biomatematica lezione 6: la funzione c2
Test di ipotesi X variabile casuale con funzione di densità (probabilità) f(x; q) q Q parametro incognito. Test Statistico: regola che sulla base di un.
STATISTICA a.a PARAMETRO t DI STUDENT
Esercizi x1=m-ts x2=m+ts
Valutazione della stima: gli intervalli di confidenza
Stima dei parametri di una distribuzione
di cosa si occupa la statistica inferenziale?
VERIFICA DEI RIFLESSI …Tutto ciò che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere… M. & D.
Lezione 4 Probabilità.
Lezione 6 Inferenza statistica
Verifica delle ipotesi su due campioni di osservazioni
METODI E CONTROLLI STATISTICI DI PROCESSO
Esercitazione 1: Rispetto al test di ansia (Media=25; σ=5), calcolare:
STATISTICA PER LA RICERCA SPERIMENTALE E TECNOLOGICA
Le distribuzioni campionarie
PROBABILITA : se un EVENTO si verifica in h modi diversi su n possibili (POPOLAZIONE) p = h/n Questa definizione è talvolta applicabile a priori (es. lancio.
Unità 2 Distribuzioni di probabilità Misure di localizzazione Misure di variabilità Asimmetria e curtosi.
STATISTICA PER LA RICERCA SPERIMENTALE E TECNOLOGICA
Obbiettivo L’obiettivo non è più utilizzare il campione per costruire un valore o un intervallo di valori ragionevolmente sostituibili all’ignoto parametro.
Intervalli di fiducia.
Domande riepilogative per l’esame
Lezione B.10 Regressione e inferenza: il modello lineare
Corso di Analisi Statistica per le Imprese
“Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa”
Intervallo di Confidenza Prof. Ing. Carla Raffaelli A.A:
“Teoria e metodi della ricerca sociale e organizzativa”
Intervalli di confidenza
Eventi aleatori Un evento è aleatorio (casuale) quando non si può prevedere con certezza se avverrà o meno I fenomeni (eventi) aleatori sono studiati.
La distribuzione campionaria della media
Elaborazione statistica di dati
Metodologia della ricerca e analisi dei dati in (psico)linguistica 24 Giugno 2015 Statistica inferenziale
TRATTAMENTO STATISTICO DEI DATI ANALITICI
Operazioni di campionamento CAMPIONAMENTO Tutte le operazioni effettuate per ottenere informazioni sul sito /area da monitorare (a parte quelle di analisi)
Elementi di statistica e probabilità Misure Meccaniche e Termiche - Università di Cassino 2 Eventi aleatori e deterministici Un evento aleatorio può.
In alcuni casi gli esiti di un esperimento possono essere considerati numeri naturali in modo naturale. Esempio: lancio di un dado In atri casi si definisce.
1 DISTRIBUZIONI DI PROBABILITÁ. 2 distribu- zione che permette di calcolare le probabilità degli eventi possibili A tutte le variabili casuali, discrete.
La distribuzione normale. Oltre le distribuzioni di frequenza relative a un numero finito di casi si possono utilizzare distribuzioni con un numero di.
Scienze tecniche e psicologiche
Psicometria modulo 1 Scienze tecniche e psicologiche Prof. Carlo Fantoni Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste Implementazione.
Introduzione all’inferenza
Psicometria modulo 1 Scienze tecniche e psicologiche Prof. Carlo Fantoni Dipartimento di Scienze della Vita Università di Trieste Test di ipotesi.
Transcript della presentazione:

Matematica e statistica Versione didascalica: parte 7 Sito web del corso Docente: Prof. Sergio Invernizzi, Università di Trieste

Variabili aleatorie gaussiane Esperimento E, si esegue una misura X (risultato: un numero x) Sul risultato influiscono N cause di errore indipendenti Ciascuna causa produce un + oppure un – La misura risulta dove S k vale –1 oppure +1 con uguali probabilità del 50%. Di fatto, X può assumere un numero finito = 2N+1 di valori da fino a ed è come se fosse una v.a. finita con moltissimi valori.

Si misura la temperatura corporea umana (valore vero = 37°) Supponiamo N = 45 cause indipendenti ciascuna delle quali possa spostare la misura di = 2/100 di grado. Facciamo m = 99 misure: ad esempio 37.18, 36.86, 37.1, 37.1, 36.86, 37.06, 37.1, …. calcolano le frequenze relative a passo 0.1, e generiamo lareogramma Calcoliamo anche le stime puntuali per e

Teorema Limite Centrale (caso speciale delle misure) Lareogramma delle misure sperimentali ripetute un gran numero m di volte approssima il sottografico della funzione = PDFnorm(, )

Eseguendo con Mathematica m = 2500 misure di X, ammettendo che su ogni misura influiscano N = 450 cause ciascuna delle quali possa spostare la misura dal valore vero di 37 per un = 0.002, otteniamo, con un areogramma a 16 barre:

Ricordiamo che in un areogramma larea di una barra è la probabilità (frequenza relativa) di osservare un valore nella classe che costituisce la base della barra. Essendo che il cadere in barre diverse sono eventi incompatibili, le probabilità si sommano. Per la regola dei rettangoli (calcolo approssimato di integrali) la probabilità di osservare un valore di una misura sperimentale X in un intervallo [a, b] è (approssimativamente) dove e sono il valore atteso e la deviazione standard di X

Una v.a. X è una Normale (, ) – i parametri –, se la probabilità di osservare un suo valore x fra a e b è data da Introduciamo la antiderivata (Teorema di Torricelli) che in vale 1/2 Per una Normale (, )

(x) = densità (x) = antiderivata della densità tale che (0) = ½ = 50%

Applicazione alla media campionaria

Popolazioni normali Useremo il TLC per la stima intervallare del valore atteso di una popolazione normale

Popolazioni normali P = 90% u = P = 95% u = P = 99% u =

= 95% u =

Se è noto Abbiamo per esempio (valore osservato della media campionaria con n = 250 prove) Se è noto (per esempio = 0.45) Con u = (dalle tavole della normale standard) Segue esercitazione con R

Esercitazione con noto > mu <- 40 > sigma <- 3.5 > u <- qnorm(0.975,0,1) > u [1] > n <- 5 > rnorm(n,mu,sigma) -> x > x [1] > m <- mean(x) > c(m-u*sigma/sqrt(n),m+u*sigma/sqrt(n)) [1] = % 95% 2.5%

Esercitazione con noto > n <- 20 > rnorm(n,mu,sigma) -> x > m <- mean(x) > c(m-u*sigma/sqrt(n),m+u*sigma/sqrt(n)) [1] > n <- 300 > rnorm(n,mu,sigma) -> x > m <- mean(x) > c(m-u*sigma/sqrt(n),m+u*sigma/sqrt(n)) [1]

Se è ignoto Se è ignoto, semplicemente si sostituisce nella procedura precedente con la sua stima (valore osservato sul campione della deviazione standard non distorta, ( diviso per n – 1 ) In luogo della distribuzione normale standard si usa la t di Student con df = n – 1 gradi di libertà (n = dimensione del campione) Se df 30 si ha: t di Student normale standard N(0, 1) Se df < 30 ( piccoli campioni ) si deve usare la t di Student. Vedi esercitazione con R

Esercitazione con ignoto > n <- 5 > rnorm(n,mu,sigma) -> x > m <- mean(x) > sigma <- sd(x) > u <- qt(.975,n-1) = > c(m-u*sigma/sqrt(n),m+u*sigma/sqrt(n)) [1] > n <- 20 > rnorm(n,mu,sigma) -> x > m <- mean(x) > sigma <- sd(x) > u <- qt(.975,n-1)= > c(m-u*sigma/sqrt(n),m+u*sigma/sqrt(n)) [1]

Esercitazione con ignoto > n <- 300 > rnorm(n,mu,sigma) -> x > m <- mean(x) > sigma <- sd(x) > u <- qt(.975,n-1) = > c(m-u*sigma/sqrt(n),m+u*sigma/sqrt(n)) [1]

Popolazioni t con df = 11 P = 90% u = ( ) P = 95% u = ( ) P = 99% u = ( )

Confronto con le popolazioni normali P = 90% u = P = 95% u = P = 99% u =