IN MATERIA DI SICUREZZA

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Estintori, Dispostivi di protezione individuale (DPI)
Advertisements

11/26/031 Corso Sicurezza 11/26/031 Legislazione di riferimento DPR 547/55 DL.gs 626/94 DL.gs 494/96.
TAV.1 Foto n.1 Foto n.2 SCALINATA DI ACCESSO ALL’EREMO DI SANTA CATERINA DEL SASSO DALLA CORTE DELLE CASCINE DEL QUIQUIO Foto n.3 Foto n.4.
Solvente Definizione Ciò che permette di portare una sostanza (soluto) in soluzione, in cui è presente in elevata quantità.
PREVENIRE: FARE O DIRE QUALCOSA IN ANTICIPO AL PREVEDIBILE ORDINE DI SUCCESSIONE PREVENZIONE: AZIONE DIRETTA A IMPEDIRE IL VERIFICARSI O IL DIFFONDERSI.
Frontespizio Economia Monetaria Anno Accademico
La Prevenzione Incendi
Il rischio nel laboratorio chimico
Fenomeni Termici.
PREVENZIONE INCENDI LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO
CLASSIFICAZIONE DEI RISCHI
Il rischio da uso di agenti chimici
Corso di formazione RRLLS
Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA 1 Presentazione di Riccardo Perugi Ufficio Studi UNIONCAMERE TOSCANA Firenze, 19 dicembre 2000.
L'etichetta Rischio chimico Francesca Mazzola e Paolo Bonfigli
RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, derivanti dagli effetti.
Supervisione e Gestione Sassuolo, 27 Novembre 2008.
Condizioni necessarie per avere una combustione:
PROGETTO LAUREE SCIENTIFICHE
L'ACQUA E’ un liquido inodore, insapore e incolore.
SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO
1. Luoghi di lavoro Argomento da discutereCosa si può fare? I laboratori, uffici e gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro Le vie di circolazione (per.
1 Negozi Nuove idee realizzate per. 2 Negozi 3 4.
Rischio sostanze chimiche e cancerogene
L' inquinamento dell' acqua L' inquinamento dell'acqua.
Il gruppo progetto della I^ B Igea
Il mondo dell'acqua.
Laboratorio di chimica organica: MATERIALE DI LABORATORIO
Rischio chimico I.P. Stefano German Dr. Inf. Pietro Valenta.
EXPO SICURA MENTE Gestione dell’emergenza e lotta antincendio
DOMANDE FINALI 1) Cosè un campo elettromagnetico? 2) Che cosa si intende per frequenza di un campo elettromagnetico? 3) Che differenza esiste tra alte.
SOSTANZE CHIMICHE PERICOLOSE
IL TRASPORTO SU STRADA DELLE MERCI PERICOLOSE
CAMPO DI APPLICAZIONE A partire del Luglio del 2003 è entrata definitivamente in vigore la Direttiva Europea 94/9/CE o come è comunemente è definita.
La seguente presentazione è stata predisposta per aiutare i RSPP ad illustrare i contenuti del provvedimento sotto riportato; tenendo conto delle diversità
1 Sicurezza in laboratorio Chi sa cosa sta facendo vive bene e a lungo, …. talvolta ;-)
Classificazione R per ordine numerico
Classificazione S per ordine numerico
Sicurezza in laboratorio
Valutazioni ambientali strategiche (Cap
Hanno partecipato all’ ideazione ed alla realizzazione del Corso:
L’AUTISTA SOCCORRITORE
RISCHIO ESPOSIZIONE AD AGENTI CHIMICI
ACCESSO AL LABORATORIO
Occhio ai nuovi simboli di pericolo per i prodotti chimici
SiRVeSS Sistema di Riferimento Veneto per la Sicurezza nelle Scuole M2 FORMAZIONE DEI LAVORATORI EX D.Lgs. 81/08 (art. 37) E ACCORDO STATO-REGIONI 21/12/2011.
IL GIOCO DEL PORTIERE CASISTICA. Caso n. 1 Il portiere nella seguente azione NON commette infrazioni.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PARMA
La propria sicurezza prima di tutto Di FIGINI Valter
La prevenzione incendi
Dott.ssa Rossella Serra Servizio di Prevenzione e Protezione
RISCHIO CHIMICO Corso per ASPP RSPP modulo A.
Sostanze chimiche in ambiente ospedaliero
Il laboratorio di CHIMICA
PICALACK Scheda Tecnica  Descrizione  Caratteristiche generali  Campi di applicazione  Proprietà fisiche  Preparazione  Applicazione  Confezioni.
CLP E REACH NOVITÀ 2015.
PICAGEL IF 605/A Scheda Tecnica  Descrizione  Caratteristiche generali  Campi di applicazione  Proprietà fisiche  Preparazione  Applicazione  Confezioni.
EPOFLOOR P70 Scheda Tecnica  Descrizione  Caratteristiche generali  Campi di applicazione  Proprietà fisiche  Preparazione  Applicazione  Confezioni.
INCONTRO DI FORMAZIONE: CAUTELE DA ADOTTARE NELLE ZONE ATEX
RISCHIO CHIMICO Il RISCHIO CHIMICO in ambiente di lavoro è riconducibile all’insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute, connessi con la presenza,
D. Lgs. 233/03.
RISCHIO CHIMICO.
La segnaletica di sicurezza La segnaletica di sicurezza è importante e quindi occorre prestargli attenzione altrimenti possiamo correre dei rischi come.
Gli agenti estinguenti in aeroporto 10/06/20141 UFFICIO ISPETTIVO AEROPORTUALE ITALIA SETTENTRIONALE.
SICUREZZA DEL LAVORO - RISCHIO INCENDIO - Ing. Rosario Dietze Ordine ingegneri Caserta 974 CESAF - Caserta.
21/06/2016 TMP-Fire-Barrier Prevenzione anticipata degli incendi.
14/11/ Prevenzione ed estinzione degli incendi - Ufficio Ispettivo Aeroportuale Italia Settentrionale.
Transcript della presentazione:

IN MATERIA DI SICUREZZA SCHEDA INFORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA DELLE SOSTANZE E DEI PREPARATI PERICOLOSI

SCHEDA INFORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA I prodotti che presentano rischi devono essere valutati dal costruttore il quale fornisce un passaporto della sostanza detta SCHEDA INFORMATIVA IN MATERIA DI SICUREZZA DELLE SOSTANZE E DEI PREPARATI PERICOLOSI che, insieme all'etichettatura, presente nella confezione, identificano completamente la sostanza o il preparato.

ALCUNE AVVERTENZE GENERICHE Le sostanze nei laboratori possono recare danni agli operatori se maneggiate impropriamente Numerosi composti chimici sono tossici e/o corrosivi. I composti che sono esplosivi e/o altamente infiammabili sono un rischio ulteriore Possono essere sintetizzate nuove sostanze i cui effetti possono essere pericolosi ed imprevedibili. e ancora .....

Trattare tutte le sostanze come potenzialmente pericolose per ridurre l'esposizione ad esse. Prima di iniziare un esperimento, documentatevi sui rischi che comporta, sulle proprietà dei materiali impiegati e sulle procedure specifiche in caso di incidenti. Sono possibili casi di sinergismo tossicologico

Rischio riferito a bombole di gas compressi, liquefatti, disciolti

Eventuale rottura

Etichettatura rispetta le norme per il trasporto, classificazione, imballaggio

Punzonatura dell’ogiva

La colorazione dell’ogiva (nel nuovo sistema) identifica la natura del pericolo associato al gas e non lo specifico gas

Alcuni esempi

Solo per i gas più comuni viene mantenuto il rapporto colore = composto gassoso

La scheda informativa di sicurezza è uno strumento di informazione in materia di igiene e sicurezza nel quale vengono riportate le informazioni relative - all’utilizzo in sicurezza ed - al corretto smaltimento del prodotto L’obiettivo è quello di fornire dati utili ad una prima valutazione del “rischio chimico” 

N ella scheda informativa di sicurezza devono essere riportate almeno le seguenti voci: 1. Identificazione della sostanza/preparato e della società/impresa 2. Composizione/informazioni sugli ingredienti 3. Identificazione dei pericoli 4. Interventi di primo soccorso 5. Misure antincendio 6. Provvedimenti in caso di dispersione accidentale 7. Manipolazione e immagazzinamento 8. Protezione personale/controllo dell’esposizione

9. Proprietà fisiche e chimiche 10. Stabilità e reattività 11. Informazioni tossicologiche 12. Informazioni ecologiche 13. Osservazioni sullo smaltimento 14. Informazioni sul trasporto 15. Informazioni sulla normativa 16. Altre informazioni (vedi dettagli successivi)

1. Identificazione della sostanza e della società/impresa   1.1. Identificazione della sostanza o preparato. Il termine usato per l'identificazione deve essere identico a quello riportato sull'etichetta. 1.2. Utilizzazione della sostanza/preparato. Indicare gli usi previsti o raccomandati della sostanza o del preparato nella misura in cui sono noti. 1.3. Identificazione della società/impresa. Identificare il responsabile dell'immissione sul mercato della sostanza o preparato, sia che si tratti del fabbricante, dell'importatore o del distributore. Indicare l'indirizzo completo e il numero telefonico.

2. Composizione/informazione sugli ingredienti 2.1. Non è necessario fornire la composizione completa benché possa essere utile una descrizione generale dei componenti e relative concentrazioni. 2.2. Per i preparati classificati come pericolosi devono essere indicate le seguenti sostanze e la loro concentrazione:

2.3. Per un preparato non classificato come pericoloso deve essere indicata la presenza e la concentrazione delle seguenti sostanze: - sostanze che presentano un pericolo per la salute o per l'ambiente ai sensi del D.L. 3.2.1997, n. 52; - sostanza per cui sussistono limiti all'esposizione sul luogo di lavoro. 2.4. La classificazione delle sostanze citate deve essere indicata, come pure i simboli e le frasi R) assegnate. 2.5. Deve essere riportato il nome e il numero Einecs o Elincs delle sostanze citate. Anche il numero CAS e la denominazione IUPAC possono essere utili. 2.6. Se l'identità di alcune sostanze deve essere mantenuta riservata, va descritta la loro natura chimica per garantire la sicurezza d'uso

3. Identificazione dei pericoli Riportare in questa sezione la classificazione della sostanza o del preparato derivante dall'applicazione delle norme di classificazione di cui alla Direttiva 1999/45/CE. Indicare in modo chiaro e coinciso i pericoli che la sostanza o preparato presenta per l'uomo o per l'ambiente. Descrivere i più importanti pericoli di tipo fisico-chimico, gli effetti negativi per la salute e per l'ambiente e i sintomi connessi all'uso e agli eventuali usi impropri della sostanza o del preparato che possono essere ragionevolmente previsti. segue

Distinguere chiaramente fra preparati che sono classificati come pericolosi e quelli che non sono classificati come tali. Può essere necessario citare altri pericoli, ad esempio emissione di polveri, asfissia, congelamento o effetti ambientali come rischi per organismi presenti nel terreno, ecc., che non rientrano in alcuna particolare classificazione ma che possono contribuire al pericolo complessivo presentato dal materiale in questione.

4. Interventi di primo soccorso  Descrivere i corretti provvedimenti di primo soccorso. Specificare per prima cosa se è necessario l'immediato intervento di un medico. Le informazioni di primo soccorso devono essere brevi e facili da capire da parte della vittima e di coloro che prestano il primo soccorso. Sintomi ed effetti devono essere descritti brevemente. Le istruzioni devono indicare gli interventi che devono essere praticati sul posto in caso di incidente. Suddividere le informazioni in funzione delle diverse vie di esposizione, cioè inalazione, contatto con gli occhi e con la pelle, e ingestione, utilizzando sottoparagrafi. Indicare se l'intervento professionale di un medico è necessario o consigliato.

5. Misure antincendio Indicare le eventuali norme per combattere eventuali incendi provocati dalla sostanza o dal preparato o che si verifichino nelle vicinanze, specificando: - idonei mezzi estinguenti; - mezzi estinguenti che non devono essere utilizzati per ragioni di sicurezza; - speciali pericoli di esposizione derivanti dalla sostanza o dal preparato, dai prodotti della combustione o dai gas prodotti; - speciali mezzi protettivi per il personale antincendio. 

6. Provvedimenti in caso di dispersione accidentale Possono esser necessarie informazioni sugli elementi seguenti: 1) precauzioni per le persone: - eliminazione delle fonti di accensione, - disponibilità di sufficiente protezione respiratoria - disponibilità di ventilazione, controllo delle polveri, prevenzione del contatto con la pelle e con gli occhi; 2) precauzioni ambientali: - tenere lontano da scarichi, acque di superficie o in profondità, terreno, - possibile necessità di dare l'allarme alla zona circostante

7. Manipolazione e immagazzinamento 7.1. Manipolazione Specificare le precauzioni di sicurezza in materia di manipolazione, ivi compresi provvedimenti come: contenimento, ventilazione locale e generale, provvedimenti per impedire la dispersione nell'atmosfera, la produzione di polveri e gli incendi, provvedimenti necessari per la protezione dell'ambiente, fornendo una breve descrizione. 7.2. Immagazzinamento Specificare le condizioni di sicurezza, come: progettazione di ambienti o contenitori compresi muri di contenimento e ventilazione, materiali incompatibili, condizioni di conservazione, attrezzature elettriche e modalità per la prevenzione dell'elettricità statica. Indicare eventuali limiti di quantità in funzione delle condizioni di magazzinaggio.  

8. Protezione personale/controllo dell'esposizione 7.3. Impieghi particolari Per prodotti destinati a impieghi particolari, le raccomandazioni dovrebbero vertere in maniera dettagliata e pratica sugli impieghi previsti.   8. Protezione personale/controllo dell'esposizione 8.1. Valori limite per l'esposizione Indicare gli specifici parametri di controllo in vigore, ivi compresi i valori limite in materia di esposizione professionale e/o i valori limite biologici. Per i preparati, è opportuno fornire i valori per le sostanze costituenti, che devono essere elencate nella scheda dati di sicurezza 2. 8.2 Controllo dell'esposizione. Per controllo dell'esposizione si intende la gamma completa dei provvedimenti specifici di protezione e di prevenzione che devono essere presi durante l'uso.

8.2.1.1. Protezione respiratoria Per gas, vapori o polveri pericolose, specificare il tipo di dispositivo di protezione da utilizzare, come filtri, maschere o apparati autonomi di respirazione 8.2.1.2. Protezione delle mani Specificare il tipo di guanti da utilizzare per la manipolazione della sostanza o del preparato, e in particolare il tipo del materiale, tenuto conto dell'entità e della durata dell'esposizione. 8.2.1.3. Protezione degli occhi Specificare il tipo di dispositivo richiesto per la protezione degli occhi, come: occhiali o maschere di sicurezza, schermi facciali. 8.2.1.4. Protezione della pelle Se è necessario proteggere altre parti del corpo, oltre alle mani, specificare il tipo e la qualità dell'equipaggiamento di protezione richiesto: grembiuli, stivali, indumenti protettivi completi

9 Proprietà fisiche e chimiche 9.1. Informazioni generali Aspetto: Indicare lo stato fisico ed il colore della sostanza o del preparato così come viene fornito. Odore: Qualora sia percepibile, descrivere brevemente l'odore. 9.2. Importanti informazioni, sulla salute umana, la sicurezza e l'ambiente Indicare il pH della sostanza o del preparato come fornito. - Punto/intervallo di ebollizione; - Punto di infiammabilità; - Infiammabilità (solidi, gas); - Proprietà esplosive; - Proprietà comburenti; - Pressione vapore; - Densità relativa; - Solubilità; - Viscosità; - Densità di vapore; - Coefficiente di ripartizione: n-ottanolo/acqua.

10. Stabilità e reattività Descrivere la stabilità della sostanza o del preparato e la possibilità che in determinate condizioni si verifichino reazioni pericolose, anche in caso di dispersione nell'ambiente. 10.1. Condizioni da evitare Elencare le condizioni come temperatura, pressione, luce, urti, ecc., che possono provocare reazioni pericolose. 10.2. Materiali da evitare Elencare le materie quali acqua, aria, acidi, basi, ossidanti o qualsiasi altra sostanza specifica che possono provocare una reazione pericolosa e, se possibile, descrivere tale reazione. 10.3. Prodotti di decomposizione pericolosi Elencare le sostanze prodotte in quantità pericolose in seguito a decomposizione.

11. Informazioni tossicologiche Questa sezione verte sulla necessità di una descrizione concisa ma completa e comprensibile degli effetti tossicologici che possono insorgere se l'utilizzatore entra in contatto con la sostanza o preparato. Riportare gli effetti nocivi per la salute che possono derivare dalla esposizione alla sostanza o al preparato, sulla base dell'esperienza o di ricerche scientifiche. Includere informazioni sulle diverse vie di esposizione (inalazione, ingestione, contatto con la pelle o con gli occhi), insieme alla descrizione dei sintomi legati alle caratteristiche fisiche, chimiche e tossicologiche. Riportare gli eventuali effetti immediati, ritardati e cronici derivanti da esposizioni a breve e lungo termine.

12. Informazioni ecologiche Descrivere i possibili effetti, comportamenti e trasformazioni nello ambiente della sostanza o del preparato (o di prodotti pericolosi derivanti dalla loro degradazione) nell'atmosfera, in acqua e/o nel terreno. Tali effetti possono comprendere: 12.1. Ecotossicità Questa sezione comprende i dati pertinenti disponibili sulla tossicità acquatica, acuta e cronica, per pesci, alghe, dafnie e altre piante acquatiche. Qualora la sostanza o il preparato abbiano effetti inibitori sulla attività di microrganismi, indicare l'eventuale impatto sugli impianti di trattamento degli scarichi. 12.2. Mobilità Questa sezione interessa la potenzialità della sostanza o di determinati componenti di un preparato, qualora dispersi nello ambiente, di contaminare le falde idriche.

12.3. Persistenza e degradabilità Questa sezione si riferisce al potenziale della sostanza (o di determinati componenti di un preparato) di degradarsi in determinate circostanze ambientali, in seguito a biodegradazione o ad altri processi come ossidazione o idrolisi. 12.4. Potenziale di bioaccumulo Il potenziale della sostanza o di eventuali componenti di un preparato di accumularsi negli organismi e di attraversare la catena alimentare. 12.5. Altri effetti avversi Se disponibili, includere informazioni su qualsiasi altro effetto avverso all'ambiente, ad esempio il potenziale effetto di riduzione dello ozono, il potenziale effetto di creazione fotochimica di ozono e/o potenziale contributo al riscaldamento globale.

13. Osservazioni sullo smaltimento Se lo smaltimento della sostanza o preparato comporta un pericolo, fornire una descrizione dei residui citati con informazioni sulle misure di sicurezza per la loro manipolazione. Specificare i metodi idonei per lo smaltimento della sostanza o preparato nonché degli eventuali imballaggi contaminati   14. Informazioni sul trasporto Indicare tutte le precauzioni di cui un utilizzatore deve conoscere ed applicare per quanto concerne il trasporto o il trasferimento all'interno o all'esterno dell'azienda.  

15. Informazioni sulla normativa Riportare le informazioni in materia di salute, sicurezza e ambiente che figurano sull'etichetta in applicazione del D.L. 3.2.1997, n. 52. Se la sostanza o il preparato è oggetto di specifiche disposizioni comunitarie in relazione alla protezione dell'uomo o dell'ambiente tali disposizioni dovrebbero essere indicate.   16. Altre informazioni Indicare qualsiasi altra informazione di rilievo per la salute e la sicurezza degli utilizzatori e la protezione dell'ambiente. In caso di revisione di una scheda dati di sicurezza, indicare chiaramente le informazioni aggiunte, eliminate o modificate.

Altra

INCENDI Non tutti gli estintori sono uguali e quel che può essere adeguato per un tipo di fuoco può essere pericoloso o addirittura alimentare un altro tipo di incendio. Vi sono quattro tipi di incendi... Classe A - Fuochi di ordinario materiale infiammabile secco e solido (legno, tessuti, carta, gomma, materie plastiche Classe B - Fuochi di liquidi infiammabili, olii, grassi, catrami, pitture a base oleosa, gas infiammabili Classe C - Fuochi che riguardano apparecchiature sotto tensione elettrica Classe D - Fuochi di metalli combustibili quali magnesio, titanio, zirconio, sodio, litio, potassio

Attrezzatura di sicurezza - Estintori Classe A - Fuochi di ordinario materiale infiammabile secco e solido L'agente estinguente è l'acqua che agisce sul calore, ma si possono usare estintori a polvere polivalente che agisce sulle reazioni di ossidazione. Classe B - Fuochi di liquidi infiammabili , olii, grassi, catrami, pitture a base oleosa, gas infiammabili L'agente estinguente migliore è la schiuma antincendio. Altri agenti estinguenti sono la polvere polivalente, la CO2 che "soffoca" e la schiuma antincendio che elimina il comburente. È controindicato l'uso di acqua a getto pieno ma non a getto nebulizzato.

Classe C - Fuochi che riguardano apparecchiature sotto tensione elettrica L’estinguente non deve essere un conduttore (es. acqua). Gli estintori ad Halon sono i più indicati. Il numero di 4 cifre che segue Halon indica il numero di atomi di C, F, Cl, Br. Halon 1301 è un trifluoro monobromo metano. Classe D - Fuochi di metalli combustibili quali magnesio, titanio, zircronio, sodio, litio, potassio Gli agenti estinguenti variano a seconda del materiale coinvolto nell'incendio. Nei fuochi coinvolgenti Al e Mg si utilizza la polvere di NaCl. Tutti gli altri agenti estinguenti sono sconsigliati (compresa l'acqua) dato che possono avvenire reazioni con rilascio di gas tossici o esplosioni.

In ogni caso ricordate che in caso di incendio il pericolo maggiore è dato dai fumi Sapreste usare un estintore? Polvere polivalente è costituita da fosfato monoammonico. Per azione del calore si trasforma in differenti sali di ammonio, liberando H2O come vapore. I sali di ammonio fondono e creano sul corpo caldo una crosta impermeabile all'ossigeno