LA POTENZIALITA’ DEI REGISTRI SPECIALISTI NELLA VALUTAZIONE DEGLI SCREENING AIRT 2006, Reggio Emilia Registro Tumori Colorettali Modena.

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LA POTENZIALITA’ DEI REGISTRI SPECIALISTI NELLA VALUTAZIONE DEGLI SCREENING AIRT 2006, Reggio Emilia Registro Tumori Colorettali Modena

Registri tumori specialisti Si occupano di neoplasie di una sola sede o di neoplasie rare Raccolta dati più accurata e comprensiva di informazioni più dettagliate sulla neoplasia - esami strumentali eseguiti per la diagnosi (accuratezza diagnostica) - morfologia e istologia (stadiazione) - familiarità neoplastica (genetica) Possibilità di impostare e valutare programmi di screening sulla popolazione generale o su fasce di popolazione a maggior rischio

Registro Tumori Colorettali di Modena (ex USL 16) Incidenza e mortalità La maggior parte delle neoplasie si verifica in persone di età superiore ai 55 anni, con picco massimo di incidenza nella classe di età 80-84 L’incidenza e la mortalità sono fra le più alte d’Italia, lievemente maggiori fra gli uomini (tasso grezzo circa 70 per 100.000) rispetto alle donne (60 per 100.000).

Registro Tumori Colorettali di Modena (ex USL 16) Sopravvivenza La sopravvivenza relativa a 5 anni è intorno al 50% ma varia molto in funzione dello stadio alla diagnosi: nei tumori localizzati (stadi I e II) è del 90%, in quelli metastatizzati (stadi II e IV) del 5-10% Negli ultimi anni si è osservato un miglioramento della sopravvivenza legato soprattutto a una diagnosi dei tumori in stadi precoci La sopravvivenza può essere migliorata con lo screening

Quale screening per i tumori colorettali ? Esistono diverse opzioni per effettuare lo screening dei tumori colorettali 1. Sangue occulto fecale poco invasivo, più accettabile poco sensibile e specifico 2. Sigmoidoscopia poco sensibile 3. Colonscopia più sensibile e specifico meno accettabile costi elevati

A chi lo screening per i tumori colorettali ? Visti i pro e i contro che ogni tipo di screening comporta, si pone il problema della popolazione su cui effettuare lo screening Popolazione generale tempi e costi Fasce a rischio età (dopo 55 anni) familiarità (familiari di primo grado) ereditarietà (HNPCC e FAP)

Registro Tumori Colorettali di Modena Popolazione residente = 263.000 abitanti Raccolta sistematica dal 1984 di alberi genealogici nucleari dei casi incidenti di carcinoma colorettale (94% dei casi) Stratificazione del rischio familiare: identificazione di famiglie con ereditarietà neoplastica (HNPCC, FAP), casi giovanili (<50 anni) o con familiarità aspecifica

COSA E’ LA HNPCC (Sindrome di Lynch) Malattia genetica, a trasmissione autosomica dominante Insorgenza di cancro colorettale ad un’età spesso precoce (< 40-50 anni), ed a prevalente localizzazione nel colon destro (60-70% dei casi), inteso dal ceco alla flessura splenica Alta frequenza di tumori sincroni e metacroni del colon-retto (10-20%) Frequente associazione con tumori dell’endometrio, dell’urotelio, dell’ovaio e dell’intestino tenue In circa il 50% dei casi la malattia è legata a mutazioni di una classe di geni deputati alla riparazione del DNA (MSH2, MLH1, MSH6) ed a instabilità dei microsatelliti

HNPCC 1 I II III IV STO 50 LIV 31 CO 40 CO 37 CO 35 EN 47 KID40 CO 41 2 I STO 50 1 2 3 4 5 6 II LIV 31 CO 40 CO 37 CO 35 EN 47 1 2 3 4 KID40 CO 41 EN 52 PAN55 5 6 7 8 III CO 58 CO 47 CO 55 1 2 3 4 5 6 7 IV

APPROCCIO CLINICO-MOLECOLARE ALLA IDENTIFICAZIONE DELL’ HNPCC Pazienti registrati Esame dell’albero genealogico HNPCC Sospette HNPCC Casi giovanili Casi sporadici Familiarità aspecifica 10-15% 85-90% Instabilità microsatellitare (MSI) MSI - Follow up clinico Stop MSI + Immunoistochimica (MSH2, MLH1, MSH6) Ricerca selettiva di Mutazioni costituzionali

Screening per cancro colorettale nei parenti di I° grado di pazienti affetti da neoplasie del grosso intestino Il nostro studio nasce nell’ambito delle attività del Registro dei Tumori Colorettali dell’Università di Modena e Reggio Emilia in collaborazione con il Servizio di Epidemiologia della AUSL di Modena. E’ stato finanziato dall’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna. Si inserisce a pieno diritto nello screening provinciale del colon-retto proposto dalla Regione non solo come studio di fattibilità ma anche come anticipazione ed approfondimento dello stesso.

Screening per cancro colorettale nei parenti di I° grado di pazienti affetti da neoplasie del grosso intestino Nel caso dei tumori colorettali una fascia di individui particolarmente a rischio è rappresentata dai parenti di primo grado di individui affetti da neoplasie colorettali; in questa popolazione il rischio è stato valutato 3 volte maggiore rispetto alla popolazione generale

Obiettivi dello studio- 1 Valutare quanti soggetti, appartenenti a questa popolazione, hanno precedentemente eseguito colonscopia o altri esami diagnostici. Valutare quale sia il rapporto costi/efficacia in uno studio in cui persone a rischio medio alto sono invitate ad una indagine colonscopica a scopo preventivo senza test preliminari (FOBT). Valutare la fattibilità dello screening rivolto ai familiari di primo grado in termini di: Adesione di questa popolazione allo screening proposto e sua accettabilità Difficoltà operative.

Obiettivi dello studio - 2 Valutare l’incidenza dei tumori colorettali maligni in tale popolazione a rischio aumentato Valutare la natura delle lesioni scoperte in questa popolazione (in termini di frequenza, tipologia e dimensioni dei polipi riscontrati) e la percentuale di pazienti con lesioni colorettali Valutare, compatibilmente con la potenza dello studio, l’efficacia dello screening colorettale in tale popolazione in termini di: riduzione dell’incidenza dei tumori colorettali riduzione della mortalità per tale neoplasia eventuale insorgenza di cancri intervallari

Conclusioni Un registro tumori specializzato è in grado di fornire dati preziosi per impostare uno screening mirato su fasce di popolazione a rischio Un registro tumori specializzato può consentire di valutare con maggiore accuratezza l’impatto dello screening sulla popolazione in termini di fattibilità e di efficacia (incidenza, mortalità, modificazioni della stadiazione tumorale alla diagnosi)