COMUNICAZIONE E NEGOZIAZIONE AZIENDALE IN TEMA DI SICUREZZA Anna Maria Righi Dip. Salute e Sicurezza s/l CGIL Modena
Comunicazione aziendale Rivolta a CHI? A) Rivolta a/i RLS B) Rivolta ai lavoratori C) Rivolta ai preposti D) Rivolta ai medici competenti E) Rivolta alle aziende appaltatrici
A) Comunicazione aziendale diretta ai RLS Le aziende dovrebbero coinvolgere il/i rls nel processo di valutazione dei rischi comunicandogli/loro con quali criteri intendono realizzarla (art. 19 c.1 lett b)? Il nostro osservatorio, seppur limitato, ci dice: NO SI 90 % 10% Sanzione prevista all’art. 89 c.2 lett b) per violazione dell’art. 4 comma 5 lett. p)
A) Comunicazione aziendale diretta ai RLS Accordi interconfederali nazionali siglati tra: OO. datoriali e OO. Sindacali per volontà del legislatore (art.19 comma 3) chiariscono le modalità della COMUNICAZIONE Principali accordi Confindustria: 22/06/1995 - Az. Coop. 05/10/2005 Artigianato: 03/09/1996 CONFAPI 27/05/1995
A) Comunicazione aziendale diretta ai RLS Accordi interconfederali nazionali prevedono: * VERBALE di consultazione del RLS per verbalizzare i il parere del RLS sulla valutazione dei rischi. * Possibile ACCESSO del RLS al DVR a (dopo Circc. Min. Lavoro 40 e 68/ 2000 consegna). * CONVOCAZIONE della riunione periodica con 5 gg. I di preavviso e su o.d.g. scritto. * CONSEGNA documentazione (inerente DVR)
A) Comunicazione aziendale diretta ai RLS Cosa succede nella prassi? (ns. osservatorio) * Viene richiesto al RLS di firmare il DVR e non viene r redatto nessun verbale di consultazione. * Il DVR non viene mai consegnato; si acconsente alla a sua consultazione (più o meno vigilata). * Il RLS viene avvisato il giorno prima della riunione * La documentazione viene consegnata solo su richiesta d del RLS ( non sempre tutta).
B) Comunicaz. aziendale diretta ai lavoratori art. 21 Obbligo di informazione sui rischi art. 22 Obbligo di formazione relativa ai rischi Cosa succede nella prassi? (ns. osservatorio) Art 21 ? Obbligo non assolto circa 40% Consegna depliant all’assunzione 30% Riunione ai dipendenti 30%
B) Comunicaz. aziendale diretta ai lavoratori Cosa succede nella prassi? (ns. osservatorio) Art. 22 (Formazione - addestramento) Obbligo non assolto circa 50% Istruito dal capo reparto 15% Istruito da un collega 30% Tutto ciò NON BASTA
B) Comunicaz. aziendale diretta ai lavoratori Corte di Cassazione cosa dice in proposito? La formazione e l’informazione in tema di sicurezza per essere considerate adeguate devono effettuarsi con metodi ATTIVI e non PASSIVI prevedendo addirittura strumenti di verifica dell’apprendimento
B) Comunicaz. aziendale diretta ai lavoratori Il datore di lavoro, tramite il medico competente deve comunicare al lavoratore, il significato e l’esito degli accertamenti sanitari su di lui condotti? Cosa avviene nella prassi? (ns. osservatorio) I lavoratori vengono talvolta sottoposti anche ad accertamenti superflui (non obbligatori) e ricevono il risultato in busta chiusa (senza spiegazioni o chiarimenti).
C) Comunicaz. aziendale diretta ai preposti I preposti devono garantire il rispetto delle norme di sicurezza e la loro osservanza da parte dei lavoratori. Cosa succede nella prassi? (ns. osservatorio) Le aziende raramente comunicano ai preposti che il loro ruolo prevede anche questo aspetto. I preposti, credendo erroneamente di dover garantire solo standard produttivi accettano, per non dire incentivano, comportamenti negligenti, imprudenti e in palese violazione delle norme a tutela di salute e sicurezza.
C) Comunicaz. aziendale diretta ai preposti L’azienda dovrebbe comunicare ai preposti eventuali limitazioni prescritte dal medico competente al lavoratore (es.: non sollevare > kg.8) per garantire la tutela della di lui salute nonché il rispetto dell’art. 4 comma 5 lettera c) Cosa succede nella prassi? (ns. osservatorio) Raramente succede e il lavoratore continua a svolgere una mansione che per il suo stato di salute è diventata pregiudizievole.
C) Comunicaz. aziendale diretta ai preposti L’azienda dovrebbe comunicare ai preposti l’esito della valutazione del rischi inerenti al reparto/settore di cui sono responsabili: Rischi chimici relativi a sostanze Rischi fisici, biologici, infortunistici, ecc. Cosa succede nella prassi? (ns. osservatorio) Raramente i preposti sono resi edotti dei risultati della valutazione del rischio.
D) Comunicaz. aziendale diretta ai medici L’azienda dovrebbe comunicare ai medici tutte le possibili fonti di rischio con effetti sulla salute (art. 4 c. 5 lett g) per consentire al medico di collaborare con sé medesima e con il RSPP alla redazione del DVR. (art. 4 comma 6) Cosa succede nella prassi? (ns. osservatorio) Il medico raramente riceve informazioni su processi produttivi e rischi e quasi mai collabora alla redazione del DVR (che riceve in copia già terminato)
D) Comunicaz. aziendale diretta ai medici Il datore di lavoro spesso dimentica di comunicare ai medici che egli è responsabile dell’osservanza del D.Lgs. 626/94 da parte dei medici stessi (art. 4 comma 5 lettera g). Cosa succede nella prassi ? (ns. osservatorio) Le cartelle sanitarie e di RISCHIO previste dal D.Lgs. 626 sono SOLO sanitarie e NON di Rischio.
D) Comunicaz. aziendale diretta ai medici Il datore di lavoro dovrebbe comunicare al medico eventuali cambi mansione di un lavoratore per adeguare la sorveglianza sanitaria ai rischi presenti nel nuovo reparto. Cosa succede nella prassi ? (ns. osservatorio) Talvolta questo non succede e il lavoratore non viene correttamente visitato.
E) Comunicaz. alle aziende appaltatrici Il datore di lavoro dovrebbe comunicare alle aziende appaltatrici i rischi presenti nel proprio ambiente di lavoro per consentire alle medesime di fornire ai propri dipendenti gli adeguati DPI. Cosa succede nella prassi? (ns. osservatorio) Il passaggio formale del carteggio, in linea di massima avviene, ma i lavoratori dell’azienda appaltatrice sono spesso poco protetti.