STUDIO DI FATTIBILITÀ: COME COSTRUIRE UN PERCORSO FINALIZZATO ALLA COSTITUZIONE DI GESTIONI ASSOCIATE.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Alessandra Risso Project Cicle Management Il ciclo di vita del progetto europeo Etica e metodologia della progettazione europea.
Advertisements

Piano di Zona 2011 – 2013 dellAmbito del Ciriacese PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA E OBIETTIVI STRATEGICI.
Rilettura della mappa dei poteri alla luce del Titolo V della Costituzione.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
LA PROGETTAZIONE DEL MIGLIORAMENTO
Politiche sociali Lavinia Bifulco.
La nuova impostazione della relazione previsionale e programmatica - 1 La relazione previsionale e programmatica è lo strumento di programmazione idoneo.
Welfare State “Sistema sociale basato sull’assunzione da parte di uno stato politico di responsabilità primarie per il benessere sociale e individuale.
LE POLITICHE DI SVILUPPO LOCALE
1 La centralità del Territorio nelle ripartizioni territoriali.
1. LEGGE n. 196 del 31 DICEMBRE 2009 LA LEGGE DI RIFORMA DELLA CONTABILITA E FINANZA PUBBLICA 2.
La cooperazione territoriale vicentina SBPV : Servizio Bibliotecario Provinciale di Vicenza.
Il Dirigente scolastico profilo, ruolo e funzioni
1 Gli Uffici di Piano: Tipologie – Funzioni – Competenze Risorse – Organizzazione Relazione introduttiva a cura di F. Vernò e S. Buoso Lecce Aprile.
La Tecnica NTG 5 PERFORMANCE Metodologia. La Tecnica NTG 5 Performance OBIETTIVI razionalizzare le modalità per raggiungere i risultati stimolare la quantificazione.
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per linfanzia e ladolescenza. Politiche per.
La P.A. delineata dal D.lgs n. 150/2009
1 © Paolo Ferrario: riproduzione riservata solo ai partecipanti ai corsi di formazione Prof. Paolo Ferrario Università
La governance del piano di zona. Governance del piano di zona Ufficio di piano Tavoli tematici Segreteria di piano Direttore CSSM Assemblea dei sindaci.
AZIENDA AZIENDA: Il concetto di azienda, in una visione complessiva e generale, evidenzia ogni sistema socio-tecnico, economico, duraturo, complesso e.
Progettazione: analisi del contesto I parametri che sarà necessario tenere presente in questa prima fase di analisi saranno: il quadro istituzionale e.
Geografia dellUnione Europea LEADER Giovedì19 maggio 2011 Dott. Pierluigi Magistri.
Relazione finale del Gruppo di lavoro sulle società a partecipazione comunale Bergamo, 21 marzo 2006.
C.T.I. Provincia di Treviso
Obiettivo CReO Competitività Regionale e Occupazione FESR – Fondo Europeo Sviluppo Regionale VAS - VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA Avvio delle.
Dalla collaborazione tra PUBBLICO e NON PROFIT ai PIANI DI ZONA
A cura di Renato Ugo Convegno AIRI/Tecnoprimi – Milano, 28 ottobre 2008.
II° modulo: progettazione e gestione di unorganizzazione culturale 3a lezione: cenni sugli aspetti giuridici, amministrativi e fiscali 1.Collaborazione.
COMUNICAZIONE PUBBLICA Il bilancio sociale nelle amministrazioni pubbliche 8°e 9° lezione 23/24 ottobre 2008 Anno Accademico 2008/2009.
la gestione del servizio idrico integrato
Provincia di Padova Pianificazione Territoriale - Urbanistica
Processi di sussidiarizzazione
Seminario di studio della Federazione CFC Puglia onlus Lecce novembre 2003 Alcuni concetti della Qualità nei servizi alla persona nei servizi alla.
Volterra 19 Giugno 2009 DOPO DI NOI…. obiettivi e impegni della Regione Toscana Giornata pubblica di presentazione del Progetto COSTRUIAMO INSIEME UN NUOVO.
LINTESA REGIONE-PROVINCE PER LA PROGRAMMAZIONE TERRITORIALE 4 GIUGNO 2008.
Programma di integrazione sociale e scolastica di cittadini non comunitari III ANNUALITA LARCOBALENO DELLA CITTADINANZA NELLA VENEZIA ORIENTALE 18 APRILE.
Direzione Partecipate Febbraio 2013
Contributo alla redazione del Piano di azione territoriale - I° incontro 8 luglio Gennaro Tornincasa.
Bergamo COSTITUZIONE E REGOLAMENTO DELLE ZONE DEL PARTITO.
Conferenza territoriale sociosanitaria Staff tecnico provinciale Ufficio di Piano Distrettuale Tavolo Welfare Gruppi tecnici di lavoro progettuale Tavolo.
Modulo n. 3 IL PIANO DEI CONTI INTEGRATO
FOCUS GROUP L’Ufficio PIT: aspetti organizzativi e risorse umane PROGETTO Azione a supporto dell’organizzazione degli Uffici per lo sviluppo realizzati.
PROGETTO QUADIS Direttive europee e ministeriali raccomandano di tenere alta l’attenzione di tutte la P.A. per la qualità e il miglioramento.
Promozione del sistema integrato di servizi sociali e sociosanitari
IL NUOVO CONTESTO ECONOMICO Perché Società Globalizzazione dei mercati Elevata competitività Limitate risorse disponibili.
GAL GIAROLO srl Stazzano (Al). OBIETTIVO STRATEGICO: Integrare le realtà territoriali favorendo il flusso di risorse all’interno dell’area e valorizzarne.
Il marketing del territorio
BILANCIO SOCIALE: LINEE GUIDA REGIONALI
Una storia di successo!! Nascita del Comune di Trecastelli (01 Gennaio 2014) Orsillo Lorella (Segretario Comunale) SP.I.S.A. – Le fusioni dei Comuni -
ALESSANDRO ALFIERI RESPONSABILE RELAZIONI INTERNAZIONALI E POLITICHE EUROPEE DELLA PROVINCIA DI MILANO Il progetto di dialogo tra cittadini e Comuni del.
Prof. Andrea Mignone Università degli Studi di Genova Modulo Storia della Pubblica Amministrazione II “Gli strumenti della programmazione negoziata” Anno.
1 Il progetto Good Practice. 2 3 Il Progetto fu proposto dal CNVSU nel 2001 successivamente fu affidato ad un gruppo di ricerca del Dipartimento di Ingegneria.
Master MATITCiclo di vita del Sistema Informativo1 CICLO DI VITA DEL SISTEMA INFORMATIVO.
Piano di Zona 2006 – 2008 dell‘Ambito del Ciriacese PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI PRIORITA’ E OBIETTIVI STRATEGICI.
CHE COS'E' L'AMBITO TERRITORIALE SOCIALE?
1 Progetto Nautilus Sperimentazione di un modello di rete.
Geografia dell’Unione Europea LEADER Martedì 4 maggio 2010 Dott. Pierluigi Magistri.
La funzione amministrativa
Piano di Sviluppo Rurale GAL APPENNINO BOLOGNESE.
Avviare, attraverso una metodologia che preveda il coinvolgimento di tutti i soggetti che hanno espresso manifestazione di interesse, la costruzione del.
Progetto Elistat. Contesto di riferimento Dinamica di ammodernamento della PA Consapevolezza del ruolo giocato dalle istituzioni per la competitività.
La programmazione sociale a livello locale Un welfare che crea valore per le persone, le famiglie e la Comunità 24 novembre 2015.
“Prima Conferenza Interistituzionale della provincia di Lecco” 2 dicembre 2010 Lecco Intervento del Prefetto di Lecco.
Milano IL PROCESSO DI ATTUAZIONE DEL DECENTRAMENTO Milano, Marzo 2012 Direzione Centrale DECENTRAMENTO E SERVIZI AL CITTADINO.
LA NUOVA NORMATIVA SUL SISTEMA NAZIONALE DI VALUTAZIONE.
IL NUOVO SISTEMA PROFESSIONALE DI AGENZIA DEL TERRITORIO.
1 Le Unioni di Comuni Corso di Pubblica Amministrazione e Sviluppo Locale Massimo La Nave.
Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l’infanzia e l’adolescenza. Politiche.
I sistemi di Programmazione e Controllo nelle Amministrazioni pubbliche (P & C) a cura della Dott.ssa Paola Contestabile.
Referente Locale per il Trasferimento Tecnologico Francesco Broggi 02503
Transcript della presentazione:

STUDIO DI FATTIBILITÀ: COME COSTRUIRE UN PERCORSO FINALIZZATO ALLA COSTITUZIONE DI GESTIONI ASSOCIATE

FINALITÀ STUDIO DI FATTIBILITÀ COME STRUMENTO NECESSARIO PER: avere una "fotografia" chiara delle caratteristiche istituzionali e funzionali degli enti interessati; focalizzare i punti di attenzione in base ai quali ponderare la scelta associativa; valutare il valore aggiunto per gli enti e i cittadini della scelta associativa e del suo sviluppo; avere un quadro esaustivo di elementi valutativi di natura tecnica che, insieme ad altri elementi di opportunità e fattibilità di natura politica, sostenga le scelte da adottare.

FASI DELLO STUDIO DI FATTIBILITÀ 1. Individuare lambito territoriale in cui il servizio associato può essere costituito 2. Istituire un gruppo di lavoro intercomunale 3. Individuare i bisogni e le priorità 4. Definire il quadro delle funzioni in ogni comune e scegliere quelle da associare 5. Programmare la nuova gestione delle gestioni associate 6. Costituzione delle gestioni in forma associata 7. Start up e adozione di sistemi di controllo

1. INDIVIDUARE LAMBITO TERRITORIALE IN CUI IL SERVIZIO ASSOCIATO PUÒ ESSERE COSTITUITO In attesa della definizione da parte delle Regioni degli ATO, esaminare gli ambiti delle collaborazioni sovracomunali esistenti: Dimensione territoriale e demografica Istituzioni sovracomunali (provincia, area metropolitana, comunità montana) Piani di zona Distretti scolastici Compartecipazioni societarie in aziende e consorzi Sistemi economico-produttivi presenti (agricolo, industriale, terziario, artigianale) Attrattività turistica dei territori Sistema culturale LINDIVIDUAZIONE DELLAMBITO, E QUINDI DEI COMUNI CON CUI GESTIRE INSIEME FUNZIONI E SERVIZI, È INDISPENSABILE PER PROCEDERE VERSO LE OPERAZIONI SUCCESSIVE

2. ISTITUIRE UN GRUPPO DI LAVORO INTERCOMUNALE È necessario che le analisi e le attese siano condivise tra i comuni che intendono associare le funzioni. Una volta individuato lambito, è opportuno istituire da subito un gruppo di lavoro intercomunale che elabori i contenuti dello studio di fattibilità, composto da: - i segretari comunali; - i responsabili di servizio; - gli amministratori. Il gruppo di lavoro aiuta a rilevare in modo omogeneo tra i Comuni lo stato economico, finanziario, patrimoniale e organizzativo delle funzioni da associare. Diversamente, ogni Comune potrebbe produrre uno studio di fattibilità che non dialoga con laltro, perché basato su indicatori e parametri diversi.

3. INDIVIDUARE I BISOGNI E LE PRIORITÀ 1. Costituire un sistema di attese minimo che ci si attende e/o si deve garantire: obiettivi che la funzione associata deve perseguire per il proprio successo nel contesto di riferimento. 2. Analizzare i punti di forza e di debolezza dellorganizzazione esistente relativamente alle funzioni da associare.

4. DEFINIRE IL QUADRO DELLE FUNZIONI IN OGNI COMUNE E SCEGLIERE QUELLE DA ASSOCIARE Occorre delineare nel dettaglio ogni funzione, analizzando anche linsieme dei servizi che la costituiscono. Decidere le funzioni da associare, quindi rilevare i servizi offertidettagliandone lo stato economico, finanziario, patrimoniale eorganizzativo con definizione di:- costi (intesi come costi diretti di produzione, indiretti e generali)- personale (organizzazione, potenziale, motivazione, turnover, contratti decentrati)- uniformità e funzionalità degli strumenti informativi - uniformità degli strumenti legislativi (statuti, regolamenti, codifiche di bilancio)- strumentazione - qualità erogata (disservizi, errori, customer satisfaction) - benchmarking (confronti con amministrazioni omogenee)

STRUMENTI OPERATIVI – VALUTARE IL CONTESTO

5. PROGRAMMARE LA NUOVA GESTIONE DELLE FUNZIONI ASSOCIATE Elaborare la proposta di attuazione della nuova funzione associata con dettaglio preventivo di: costi complessivi organizzazione del personale uniformità degli strumenti informativi condivisione della strumentazione qualità attesa

STRUMENTI OPERATIVI – CALCOLARE I COSTI

6. COSTITUZIONE DELLE FUNZIONI IN FORMA ASSOCIATA Predisporre le CONDIZIONI GIURIDICHE affinché la funzione associata con i relativi servizi possa avere il suo start up: atto di convenzionestrumenti legislativi (statuti, regolamenti, codifiche di bilancio) sistemi di valutazione piani di formazione contratti decentrati e fondo di produttività accordi sindacali (se si procede al trasferimento del personale) relazioni sindacali in genere

7. START UP E ADOZIONE DI SISTEMI DI CONTROLLO 1. Effettuare lo start up della funzione e avviare i sistemi di controllo necessari (controllo di gestione e controllo di qualità). 2. Effettuare a cadenze periodiche lo stato del servizio e provvedere ad eventuali ritarature dei modelli organizzativi gestionali.