Sistema = insieme di parti (Liebniz);

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Sistema = insieme di parti (Liebniz); Sistemica Sistema = insieme di parti (Liebniz); totalità organizzata composta di elementi solidali che possono essere definiti soltanto gli uni in rapporto agli altri in funzione della loro collocazione in questa totalità (Saussure ); insieme di unità in reciproca interazione (von Bertalanffy); un tutto che funziona come tutto sulla base degli elementi che lo costituiscono (Rapaport); unità globale e organizzata in interazione tra elementi, azioni e individui (Morin). Wiener, nel ’46, per descrivere il comportamento di un sistema, propone un modello universale, circolare e retroattivo; Prima cibernetica (studio dei sistemi in equilibrio) e seconda cibernetica (studio dei sistemi in evoluzione) = osservatore esterno al sistema osservato; cibernetica di secondo ordine o dei sistemi osservanti = osservatore interno al sistema osservato

Teoria generale dei sistemi e paradigma evolutivo: nessun sistema vivente è stabile. I sistemi biologici sono energicamente aperti (scambio di energia), organizzazionalmente chiusi (chiusi a quelle novità che metterebbero in crisi la loro struttura) eautopoietici cioè capaci di far emergere una nuova forma (psicologica e sociale) mantenendo stabile la variabile dell’organizzazione del sistema; Organizzazione (relazione fra i componenti che definiscono un’unità composita rispetto ad altre) – struttura (insieme di componenti che rendono un sistema quel particolare sistema).

L’Io-soggetto umano Freud non affronta il problema del soggetto: essere umano coincidente con la nozione di apparato psichico Cognitivismo: visione del soggetto come frammentato in molteplici sé Mitchell: individuo come parte costituente di una matrice di relazioni con gli altri; lotta per mantenere i legami e contemporaneamente per differenziarsene. La mente è composta da configurazioni relazionali; è diadica e interattiva

Nella Psicoanalisi della Relazione SIPRe: l’applicazione all’essere umano della teoria dei sistemi complessi, prevede che vadano tenute presenti le peculiarità proprie dell’essere vivente e le qualità specie-specifiche umane (Minolli, 2006a), che possono essere così sintetizzate: lli): componente biologica: la più studiata, quindi, la più conosciuta; componente riflessiva: l’intelligenza, ovvero la capacità di pensare il pensiero. È questa una qualità specie-specifica umana; presenza a se stessi. Pensare l’essere umano come referente unitario d’esperienza rende necessaria l’interpretazione dell’unitarietà come una conquista processuale «all’interno del gioco relazionale o interattivo tra organismo e ambiente» la presenza a se stesso del sistema umano, qualificando il suo essere, qualifica l’agire del sistema; non crea una gerarchia fra le sue componenti, ma una loro embricazione che evidenzia quanto la presenza a se stesso del sistema si attua, si modifica ed evolve nell’ambito dell’interazione, congiungendo, oltre ai livelli biologico e riflessivo, anche quello cognitivo e quello emotivo.

L’Io-soggetto e le sue motivazioni Relazione tra bisogno ed emozione (la motivazione si distingue in primaria e secondaria, in funzione del grado di connessione con i bisogni biologici fondamentali. Così, anche il costrutto di emozione si differenzia in fondamentale e complessa, in funzione dell’essere innate o del venire apprese nel corso delle interazioni sociali); Se l’essere umano non è un fruitore passivo di esperienze, a loro volta suddivise nei vari domini di pertinenza, si rende necessaria una ridefinizione relazionale di questo concetto; Prima risposta: Lichtenberg (motivazione = serie di 5 sistemi volti a promuovere la realizzazione e la regolazione di bisogni di base, vivificati dalla componente affettiva) In ogni sistema motivazionale si configura un gruppo interrelato di bisogni e desideri che condividono attributi funzionali e hanno un’organizzazione gerarchica che si dispiega lungo una particolare linea di sviluppo.

Seconda risposta: punto di vista sistemico = è evidente la tendenza, immediata ed attiva dell’essere umano, ad una crescente organizzazione, in virtù delle leggi che governano i sistemi complessi, quali, ad esempio, capacità autopoietica e entropia; Da un punto di vista relazionale, se il sistema è autopoietico, aperto al cambiamento, è improbabile che alcune sue strutture interne possano rimanere rigidamente uguali a loro stesse per come si sono modellate nell’infanzia. Questa possibilità ha più a che fare con una situazione di sofferenza psichica che con un modello di funzionamento umano; legare un bisogn o fisiologico ad un comportamento dà un significatoalla realtà umana, ma secondo una causalità lineare. In Psicoanalisi della Relazione ogni bisogno o esperienza umani sono mediati dall’organizzazione unitaria (che comprende aspetti plurimi). Ogni parte di questo insieme, se presa singolarmente, non esprime l’insieme, ma, neppure, una sua sottoparte, in quanto il significato profondo è dato dalla gestalt globale, in cui la parcellizzazione è la variabile in grado di cambiare la manifestazione e la natura dei legami che esprimono il sistema stesso.

Come si inserisce in questo il concetto di cambiamento? Ricerca della coerenza = conferma il sistema a livello di organizzazione e di struttura. La coerenza interna è quindi una legge che governa il buon funzionamento di un sistema e che regola lo scambio con l’ambiente esterno. Grazie alla coerenza, il sistema umano può riconoscersi nella propria storia e conservare in senso di unità e di individualità negli, imprescindibili, scambi con l’ambiente. Parallelismo con la narrazione: la coerenza interna del testo narrativo facilita al lettore la comprensione del testo stesso e lo rende fruibil, ha a che fare con la possibilità di accedere al suo significato, è il suo criterio di validazione (Smorti, 1994). È quando la coerenza è scarsa o instabile che un sistema entra in crisi perché il rischio diventa quello di perdere il significato e, in esso, di perdere l’identità stessa del sistema. Quando il sistema perde coerenza, l’esperienza soggettiva è di crisi, di panico, e, generalmente, la soluzione è un irrigidirsi sulle posizioni precedenti a garanzia dei propri significati. Il che potrebbe portarci a considerare il significato come un importante bisogno umano (Bruner, 1990). MOTIVAZIONE COME SPINTA A DEFINIRE IL SIGNIFICATO DELL’ORGANIZZAZIONE UNITARIA DELL’IO SOGGETTO, DOVE L’AZIONE DEVE CONFERMARE IL SIGNIFICATO CHE L’HA GENERATA Come si inserisce in questo il concetto di cambiamento? Il cambiamento si qualifica come violazione della canonicità, che, nella narrazione, ha il compito di rendere una trama avvinente e, nel soggetto umano, di rendere la vita. Così, la violazione della canonicità rispetto al confronto con la realtà relazionale pretende una nuova significazione, ridesta i due narratori e rimette in moto il sistema. Vi sarà una conseguente ricerca di nuova coerenza e di equilibrio per il benessere del sistema. Questo potrebbe spingerci nella direzione di leggere la motivazione dell’Io come, fondamentalmente, ricerca di significato per garantire unitarietà e coerenza del sistema. Di un significato che, però, diviene tale solo quando viene confrontato con il senso, quando viene cioè connesso con una sensazione che fornisce un substrato biologico, fisiologico, alla conoscenza (Damasio), rendendo giustizia all’unità del sistema.