La personalità narcisistica

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La personalità narcisistica

Il narcisismo nel mito Mito di Narciso Mito di Dedalo e Icaro: Mitchell Il bambino produce sopravvalutazioni di se stesso e del genitore ed esperienze di fusione. La risposta ideale del genitore è la partecipazione accompagnata verso la capacità di disimpegnarsi; la dipendenza genitoriale dalle illusioni comunica al bambino, da un lato, la necessità di adeguarsi ad esse per poter entrare in contatto con lui (Mitchell, 1988), dall’altro, lo fa entrare nel conflitto socialismo-narcisismo responsabile della mentalità a massa (Gaburri, Ambrosiano, 2003)

Narcisismo primario amore oggettuale Narcisismo secondario nasce come concetto teorico dotato di funzioni importanti all’interno del sistema freudiano - 1914 Narcisismo primario amore oggettuale Narcisismo secondario Nel 1923, con l’articolo Nevrosi e psicosi, Freud cambia il significato delle nevrosi narcisistiche, facendole corrispondere alla melanconia.

Prima teoria contemporanea del narcisismo Rosenfeld Prima teoria contemporanea del narcisismo narcisismo come funzionale alla protezione dalla frustrazione: l’abbandono da parte dell’oggetto, quando nel bambino è presente un’aggressività connaturata forte, è devastante perché l’odio, di cui il paziente fa esperienza,viene proiettato all’esterno (identificazione proiettiva) e poi ritorna contro il paziente stesso. Il narcisismo patologico è il risultato della introiezione in chiave onnipotente dell’oggetto parziale primitivo totalmente buono (il seno buono), e/o della proiezione in chiave onnipotente del proprio Sé “in” tale oggetto. Viene così negata ogni differenza fra Sé e oggetto.

Kernberg Il disturbo narcisistico si colloca al livello alto dell'organizzazione borderline di personalità, ma si possono dare livelli più gravi. personalità narcisistiche meglio funzionanti: §         l'identità ha raggiunto un certo livello di integrazione; il Sé non è scisso e frammentato come nell'organizzazione borderline, ma si è coagulato in quello che viene chiamato "Sé grandioso patologico"; §         il Sé grandioso patologico consiste nella fusione delle rappresentazioni del Sé reale, del Sé ideale e delle rappresentazioni oggettuali ideali; esso ha funzione difensiva nei confronti delle rappresentazioni del Sé e dell’oggetto determinate aggressivamente; queste ultime sono quindi svalutate, dissociate o scisse, rimosse o proiettate; in altre parole, il “Sé buono” e l’”oggetto buono” vengono unificati e integrati in forma idealizzata per difendersi dal “Sé cattivo” e dall’”oggetto cattivo”; §         questi pazienti sono incapaci di dipendere affettivamente; li caratterizzano l’invidia, il disprezzo, la tendenza a guastare tutto ciò che di buono può giungere dagli altri, lo sfruttamento a fini di nutrimento e rafforzamento della loro autostima, l’idealizzazione di coloro che rispondono al bisogno di riconoscimento seguita dal disprezzo.

Questo quadro viene da Kernberg chiamato “narcisismo maligno” Al livello più grave, francamente borderline, le caratteristiche sono le seguenti: §  il Sé grandioso patologico risulta infiltrato di aggressività primitiva (è fallito il tentativo di tenere lontane dal Sé le pulsioni aggressive); §  di conseguenza, la grandiosità e l’autoidelizzazione sono rafforzate dal senso di trionfo sulla paura e sul dolore; trionfo ottenuto esercitando paura e dolore agli altri (comportamenti sadici); Questo quadro viene da Kernberg chiamato “narcisismo maligno” Il sé narcisista si configura quindi come difensivo, in particolare contro il coinvolgimento e la dipendenza dagli altri, e si manifesta in una pseudoautosufficienza attraverso la quale il paziente nega i normali bisogni di accudimento e, contemporaneamente, tenta di impressionare gli altri per averne ammirazione.

Kohut Secondo Kohut, il paziente narcisista si è arrestato ad uno stadio evolutivo in cui il bambino ha bisogno di risposte specifiche dai caregiver per mantenere un sé coeso. Si sarebbero verificati fallimenti genitoriali negli ambiti speculari, idealizzanti e gemellari. narcisista cercherebbe risposte confortanti e validanti in un attaccamento patologico agli oggetti sé arcaici. Il sé narcisistico sarebbe, quindi, un normale sé arcaico congelato nel corso dello sviluppo, un bambino nel corpo di un adulto.

Kohut considerava l’aggressività come un fenomeno secondario alla mancanza di risposte genitoriali coerenti con il desiderio infantile l’idealizzazione nel transfert come la riedizione di una fase evolutiva, quindi non una difesa (al pari del sé narcisista che questo autore considera non difensivo), ma il tentativo di compensare una struttura psichica deficitaria (il narcisista è incompleto a causa della mancanza di un oggetto sé).

Overt o inconsapevole Covert o ipervigile Non ha consapevolezza delle reazioni degli altri; è arrogante e aggressivo è concentrato su se stesso ha bisogno di essere al centro dell’at-tenzione è trasmittente ma non ricevente è apparentemente impermeabile all’idea di essere ferito dagli altri È fortemente sensibile alle reazioni degli altri È inibito, schivo, si eclissa Dirige l’attenzione principalmente sugli altri Evita di essere al centro dell’attenzione Ascolta gli altri con molta attenzione per evidenziare la mancanza di rispetto per sé o la presenza di critiche Si sente ferito con facilità; prova facilmente sentimenti di vergogna o umiliazione

Pulsioni, affettività e temperamento Gli affetti caratteristici sono: Vergogna Ansia La vergogna del narcisista è collegata alla sua scarsa autostima. Chi ha una fragile autostima farà di tutto per evitare di riconoscere il proprio ruolo in ciò che di negativo accade nella sua vita. I narcisisti fanno molta fatica ad ammettere i propri errori e cercano di nasconderli a chi potrebbe scoprirli. Inoltre, i narcisisti si vergognano profondamente di chiedere qualcosa, perché pensano che ammettere un bisogno denunci un difetto del Sé. La propensione all’invidia della persona narcisistica è anche questa un fenomeno connesso alla sua scarsa autostima.

Sembra che le persone più a rischio di sviluppare un carattere narcisistico siano costituzionalmente più sensibili di altre ai messaggi non verbalizzati In genere sono i bambini dotati che hanno maggiori probabilità di essere trattati come estensioni narcisistiche dei loro genitori In tono un po’ diverso, Kernberg ha ipotizzato che abbiano un forte pulsione aggressiva congenita o una mancanza costituzionale di tolleranza all’angoscia suscitata dagli impulsi aggressivi.

Processi difensivi e adattivi Difese fondamentali idealizzazione svalutazione primitiva L’aspetto comune delle persone narcisiste, il bisogno di essere continuamente ammirate dagli altri, nasce dalla propria dipendenza dal meccanismo di difesa dell’idealizzazione. In queste persone i problemi di autostima sono contaminati dall’idea che bisogna perfezionare il Sé, piuttosto che accettarlo, per poterlo amare. La svalutazione primitiva non è altro che l’inevitabile opposto del bisogno di idealizzare. Quanto più un oggetto è idealizzato, tanto più radicale è la svalutazione cui andrà incontro nel momento in cui sarà percepito qualche suo difetto.

Relazioni oggettuali È possibile che i pazienti narcisisti abbiano avuto un’importanza centrale per i genitori o altre figure di accudimento, non per quello che erano veramente, ma per la funzione che svolgevano. Il messaggio ambiguo di essere molto apprezzato, ma solo per il ruolo particolare che svolge, fa sì che il bambino creda che se vengono scoperti i suoi sentimenti reali, specialmente quelli ostili o egoistici, verrà rifiutato o umiliato - falso Sé . Un altro aspetto caratteristico è un’atmosfera familiare di continua valutazione o di orgoglio e plauso costanti. Fonagy sostiene che la patologia narcisistica è legata a un tipo di relazione in cui il genitore rispecchia le emozioni del bambino in modo marcato (corretto), ma non congruente (scorretto), rappresentando, ad esempio, paura per rabbia.

Il Sé narcisistico Kernberg descrive il narcisista come in balia di stati dell’Io opposti: definizioni di sé grandiose (totalmente buono) contrapposte a immagini di vuoto (totalmente cattivo) Il narcisismo maligno sarebbe caratterizzato da un sé grandioso patologico, infiltrato di aggressività che viene accettata e agita (clinicamente vicino alla psicopatia) Le persone con struttura narcisistica sono consapevoli a qualche livello della propria fragilità psicologica Kohut ritiene che le persone con disturbo narcisista possano agire sul versante dei comportamenti la frammentazione del sé, mettendo in atto condotte antisociali, perverse o tossicomaniache. Pinamonti: le condotte tossicomaniche sarebbero determinate da un deficit naricisistico «il soggetto tenta di eliminare le conseguenze della carenza di narcisismo e di ristabilire l’omeostasi del Sé attraverso il ripristino della dimensione onnipotente: nell’atto di assunzione il soggetto mette in atto un sorta di compulsione a ripetere in cui ricrea uno stato simbiotico ideale […] in questo modo il soggetto ripara, sia pure provvisoriamente, i buchi del suo tessuto narcisistico»

Una conseguenza del perfezionismo dei narcisisti è visibile nella tendenza a negare rimorso e gratitudine. Il rimorso per un proprio errore o un’offesa arrecata implica l’ammissione di un difetto; provare gratitudine per l’aiuto offerto da qualcuno vuol dire riconoscere il proprio bisogno. Poiché la persona narcisista tenta di edificare un senso di sé positivo sull’illusione di non avere né difetti né bisogni, teme che l’ammissione di un senso di colpa o di dipendenza tradisca qualcosa di vergognosamente inaccettabile.

La stessa McWilliams fa un raffronto punto a punto fra aspetti manifesti (compensatori) e profondi dell’esperienza di sé:   Inadeguatezza Vergogna Debolezza e inferiorità Vuoto e incompletez-za Falsità Grandiosità  Orgoglio Disprezzo Autosuf-ficienza Ipocrisia

Transfert e controtransfert I pazienti narcisisti hanno forti reazioni nei confronti del clinico: possono infatti svalutarlo o idealizzarlo con grande intensità. Sensazione controtransferale di essere stato cancellato e ignorato come persona reale. Capita spesso che il clinico provi la strana impressione di non essere presente nella stanza, ciò connesso a sensazioni di noia, irritabilità, sonnolenza.

Lo stile e il disturbo narcisistico di personalità secondo Westen Le quattro linee evolutive del narcisismo (egocentrismo, investimento emotivo di sé e degli altri, concetto di sé ed autostima) risultano fortemente correlate fra loro nei soggetti con diagnosi di NPD:  pensiero egocentrico; difficoltà a empatizzare e a mettersi nella prospettiva altrui; basso livello di investimento emotivo sugli altri, con tendenza a mantenere relazioni esclusivamente orientate a ottenere gratificazioni di qualche tipo; concetto di sé ipersemplificato e distorto; autostima patologicamente elevata e/o deficit nella regolazione dell’autostima, con oscillazioni tra ipervalutazione di sé e totale svalutazione.

La SWAP-200 mette in luce che le costellazioni overt e covert coesistono senza configurare tipologie alternative: ciascun soggetto narcisista può collocarsi in un punto qualsiasi del continuum overt-covert, e variare la sua posizione in funzione del tempo, del contesto interattivo e dello stato mentale in cui si trova. Le dimensioni psicopatogiche centrali sono: grandiosità – anche limitatamente alla fantasia mancanza di empatia   Oltre alla grandiosità, mette in luce i nuclei di fragilità di questi individui: sono persone spesso solitarie (item 160), hanno la tendenza a sentirsi vuote (item 90), a sentirsi false e a sentire di non essere se stesse con gli altri (item 38), a sentirsi emarginate e prive di qualsiasi appartenenza (item 149) e hanno paura di coinvolgersi nelle relazioni (item 158). Viene sottolineato il ricorso preferenziale al meccanismo di scissione e idealizzazione (item 45 e 10) . inoltre, la SWAP ha il pregio di aver messo in luce la valenza narcisistica della percezione distorta e negativa del proprio corpo e della tendenza ad usarlo per catturare l’attenzione degli altri (item 156 e 97).