III dom. di Pasqua - B Mentre essi parlavano Gesù in persona apparve in mezzo a loro e.

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III dom. di Pasqua - B Mentre essi parlavano Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: “Pace a voi”. Lc 24,35-48

Preghiera iniziale Signore, noi ti cerchiamo e desideriamo incontrarti, come i primi testimoni della tua resurrezione. Ti cerchiamo nelle Scritture che ci parlano di te: apri la nostra mente a comprendere la Parola che sola può dissipare i dubbi che ancora sorgono nel nostro cuore. Quante volte anche noi, incapaci di riconoscerti, ti abbiamo rinnegato! Ti cerchiamo nei volti e nella storia di fratelli e sorelle:aiutaci a vedere le impronte della tua passione sui loro corpi e nei loro cuori sofferenti. Non lasciarci esitanti e turbati: la tua presenza infonda in noi la pace; il tuo Spirito rischiari il nostro sguardo e ci renda gioiosi testimoni del tuo amore.

Chiave di lettura L’intero cp 24 di Lc ci introduce a una considerazione: tutta la Scrittura, ed in particolare Luca, sembra indicare nel CAMMINO la figura che meglio esprime il percorso di grazia che interviene negli eventi umani: Giovanni prepara la via al Signore che viene (Lc 1,76) e invita a spianare le sue vie (Lc 3,4). Maria si mette in cammino e va in fretta verso la montagna (Lc 1,39).

Gesù, via di Dio (Lc 20,21), cammina con gli uomini e traccia la via della pace (Lc 1,79) e della vita (At 2,28), percorrendola in prima persona con la sua esistenza. Dopo la risurrezione continua il cammino insieme ai discepoli (Lc 24,32) e resta il protagonista del cammino della Chiesa che si identifica con il suo (At 18,25). Tutta la ragion d'essere della Chiesa è in questo cammino di salvezza (At 16,17) che conduce a Dio (At 18,2). La Chiesa è chiamata a vivere questo cammino e ad indicarlo a tutti perché, ciascuno, abbandonata la propria via (At 14,16), si orienti verso il Signore che cammina con i suoi.

Lc 24, 35 In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36 Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 37 Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho". 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44 Poi disse: "Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". 45 Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: 46 "Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47 e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni".

Contesto letterario In questo cammino – segnato dalla gioia dell’andare, ma anche dalla fatica – viene incontro il Signore. E’ il giorno di Pasqua e Lc nel cp 24 racconta varie esperienze/reazioni della comunità di fronte alla Resurrezione di Gesù. In questo brano, in particolare è raccontata la parte finale del giorno di Pasqua, che ha queste tappe: 24,1-12: Le donne e Pietro al sepolcro aperto. 24,13-35: I discepoli di Emmaus. 24,36-48: Apparizione agli undici e agli altri. 24,49-53: Promessa del dono dello Spirito e ascensione di Gesù.

Contesto esistenziale * I vv. 36-43 presentano i discepoli in condizioni non proprio adatte per essere testimoni del Risorto (v. 37). Su queste basi Gesù non può inviarli. * Le parole e gli interventi di Gesù rispondono ai dialoghismòi (pensieri, opinioni, dubbi, dispute, mormorazioni) dei discepoli e dell’intera comunità. * Ogni parola – gesto di Gesù può farci capire a quale problema Gesù intende rispondere e da quale perplessità intende liberare.

Lc 24, 35 In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane. 36 Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". 37 Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. 38 Ma egli disse: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? 39 Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho". 40 Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. 41 Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". 42 Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; 43 egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. 44 Poi disse: "Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi". 45 Allora aprì loro la mente all'intelligenza delle Scritture e disse: 46 "Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno 47 e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. 48 Di questo voi siete testimoni".

v. 35:. “In quel tempo, di ritorno da Emmaus, * v. 35: “In quel tempo, di ritorno da Emmaus, i due discepoli riferirono ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane”. L'esperienza dell'incontro con Gesù permette di imprimere nuova direzione al “camminare” e di tornare sui propri passi. Non è il ritorno del rimorso né il ritorno del rimpianto. È il ritorno di chi è stato aiutato a rileggere la propria storia. Dio si lascia incontrare in ciò che accade: viene incontro e si affianca nel cammino spesso arido e pieno di contraddizioni e si fatto riconoscere attraverso gesti familiari.

v. 36-37:. Mentre essi parlavano di queste * v. 36-37: Mentre essi parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: "Pace a voi!". Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Gesù torna dai suoi. Non è un fantasma. Sta in mezzo a loro come persona viva. Si manifesta nella sua corporeità glorificata per dimostrare che la risurrezione è un fatto realmente avvenuto. La pace dei tempi messianici è il dono supremo di Dio annunciato dai profeti (cfr. Is 53,5) implica tutto il benessere di vivere (cfr. Ef 2,14).

vv. 38-40:. Ma egli disse: "Perché siete turbati, e * vv. 38-40: Ma egli disse: "Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho". Luca aveva ricordato le umili origini e la genealogia, del tutto comune e spoglia di figure prestigiose, una folla di individui oscuri da cui scaturiva la figura del Cristo. Nel turbamento e nel dubbio dei discepoli dopo la risurrezione appare evidente che Gesù non è il Salvatore dei grandi, ma di tutti gli uomini, stupiti o spaventati che siano. Egli, protagonista del cammino della Chiesa, percorre i sentieri umani dell'incredulità per sanarli con la fede, e continua a camminare nel tempo, mostrando le mani e i piedi nella carne e nelle ossa dei credenti.

vv. 41-42:. Ma poiché per la grande gioia ancora * vv. 41-42: Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: "Avete qui qualche cosa da mangiare?". Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Ogni invito a mensa nasconde il desiderio dell'intimità, è un rimanere, un condividere. La risurrezione non toglie a Gesù di presentarsi come il luogo della condivisione. Quel pesce arrostito, mangiato per anni insieme ai suoi, continua ad essere veicolo di comunione. Dopo la moltiplicazione dei pani, la pesca miracolosa e la chiamata a diventare “pescatori di uomini”, il pesce diventa il segno della relazione ristabilita con Gesù, che è iniziata sulla riva del lago, che è stata confermata nel deserto dalla moltiplicazione e che continuerà al di là della risurrezione.

v. 44-47:. Poi disse: "Sono queste le parole che vi * v. 44-47: Poi disse: "Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi…"  La presenza del Risorto apre la mente alla comprensione piena di quel Mistero nascosto nelle parole sacre dell'esistenza umana. In Luca la salvezza tocca tutte le dimensioni umane attraverso l'opera del Cristo che salva dal male, che libera dalle tenebre (At 26,18) e dal peccato (Lc 5,20-26; At 2,38), dalla malattia e dalla sofferenza, dalla morte, dall'incredulità, dagli idoli; che realizza la vita umana nell'essere comunità di Dio, fraternità lieta di amore; che non lascia orfani ma si rende presente incessantemente con il suo Spirito dall'alto (At 2,2). %

La salvezza radicale dell'uomo è nel liberarsi dal suo cuore di pietra e nel ricevere un cuore nuovo il che comporta un dinamismo che liberi da ogni forma di schiavitù (Lc 4,16-22). Dio dirige la storia; è lui che opera l'evangelizzazione e guida il cammino dei suoi.  Gesù dimostra ai discepoli di essere il Messia. In lui si è compiuto quanto aveva predetto durante la sua vita terrena e quanto era stato predetto nelle Scritture (cfr. 9,22; 18,31-33; 24,25-27).  Cominciando da Gerusalemme: punto di arrivo e di partenza (cfr. Is 2,2-5; Mi 4,1-5; At 1,8). Per Lc tutta la vita di Gesù converge verso questa città, in essa bisogna anche attendere lo Spirito (cfr. At 2). A partire da essa si realizzerà l’espansione della Chiesa.

* v. 48 Di questo voi siete testimoni… Chiamata a tracciare nella storia umana il cammino della testimonianza, la comunità cristiana proclama con parole ed opere il compimento del regno di Dio fra gli uomini e la presenza del Signore Gesù che continua ad agire nella sua Chiesa come Messia, Signore, profeta. L’esperienza viva e l’intelligenza di fede dell’evento della resurrezione aprono gli apostoli alla missione: essi sono testimoni diretti, capaci di rendere ragione della loro fede/speranza (1Pt 3,15).

Preghiamo con Lc 24,35-48 abbraccia e sperimenta la tua tenerezza di Padre. Ti ringrazio, Signore! Tu non smetti di donarmi il tuo volto risorto. Grazie per la voglia di esplorare che ancora metti nel mio cuore, a volte stanco e provato, altre volte pieno di entusiasmo per Te e per la sorte dei fratelli. La mia vita e quella della nostra comunità possa essere sempre una piccola fiamma accesa nel buio della ricerca umana, un calore che si espande lì dove il gelido vento del male distrugge e distoglie dagli orizzonti della Bellezza, per narrare al mondo la stupenda avventura dell'amore: quell'amore che sa spendersi per incarnare il sorriso di Dio! Amen. Signore, donaci la tenacia del camminare verso le vette della vita, alla luce dell'unica Parola che salva. Spesso preferisco fermarmi e restare accanto alla tomba di ogni morte interiore. Altre volte mi incammino come un viandante nei sentieri del non senso. Aiutami ad inoltrarmi più spesso nei sentieri dell'amicizia e dell'incontro. Aiutami a condividere la meraviglia dell'amore umano, la gioia delle persone meravigliose che mi vivono accanto. Aiutami a frequentare non la periferia della loro esistenza, ma i loro varchi segreti, lì dove il loro cuore