Passaporto comunicativo

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Transcript della presentazione:

Passaporto comunicativo Carolina Carolina Il passaporto comunicativo è il modo di registrare informazioni chiave di una persona incapace di comunicare efficacemente una descrizione della bambina che va a puntare sulle risorse, non sui deficit, descritti già dalle diagnosi mediche, documenti che non descrivono come sono e soprattutto qual’è il loro modo di comunicare. Il p.c. offre l’occasione per mettere in risalto gli interessi della persona e di come gestire il modo di comunicare specifico e come gli altri possono comunicare al meglio con lei. Deve essere facile da leggere, istruttivo e divertente perchè viene proposto ai partner comunicativi (compagni di scuola e insegnanti). Ovviamente deve essere aggiornato in base al cambiamento che si verifica nel percorso di potenziamento della persona alla quale si riferisce.

Ciao! io sono Carolina

Per piacere leggi queste pagine Ti aiuteranno a conoscermi meglio

Un pochino di me... Sono una ragazzina dolce e sorridente, mi vogliono tutti bene per questo, ed io a meno che non stia male per qualche motivo, sono sempre felice e lo dimostro col mio atteggiamento.

Questo è il mio indirizzo: Via Roma n. 10 55049 Viareggio (LU)

Questa è la mia famiglia

Cose importanti da sapere È fondamentale che tu sappia che io non parlo come te, però capisco tutto, più di quanto tu possa immaginare o credere, e sono in grado di comunicare con te in un modo alternativo. Oltre ad avere alcuni sussidi utili allo scopo, devi avere molta pazienza e spirito di osservazione; a volte devi insistere, perché anche io posso non aver voglia, devi anche aiutarmi ad orientare la mia attenzione se vedi che non lo faccio da sola.

Durante la settimana io frequento la scuola sono in 1B la scuola è l’Istituto Comprensivo Marco Polo “Viani” Marco polo è il nome del quartiere in cui si trova e Viani il personaggio alla quale è dedicata. Apri ambienti

i miei insegnanti MIEI INSEGNANTI I APRI PROF.

Notizie importanti: sono mancina A volte mi capita di incantarmi, mi blocco e fisso lo sguardo su qualcosa, faccio delle smorfie che sembrano dei sorrisi e mi lascio andare, tendo a distendermi, fate attenzione che non cada se sono seduta. Se sono in piedi mettetemi a sedere o distesa su un tappetino (se possibile). Non è un sorriso di felicità, è un piccolo malessere che mi viene ogni tanto. Non preoccupatevi perchè non succederà nulla di male, capirete che è passato quando rimetterò le mani in bocca.

So/ posso fare da sola bevo da sola con il biberon, devi mettermelo nella mano sinistra, altrimenti non lo prendo. Mangio la merenda, se la metti spezzettata sul banco e poi guidi la mia mano perchè possa afferrare i pezzetti, in quel caso la porto alla bocca. Impugno un pennarello grosso (con la mano sinistra) e faccio qualche “scarabocchio”. RICORDATI DI DARMI TEMPO E AVERE PAZIENZA

Come cammino Quando cammino ho bisogno di essere tenuta per mano. È importante che chi mi accompagna cambi la sua posizione di sostegno tenendomi una volta per la mano destra e una volta per la mano sinistra. Quando mi tieni a sinistra fai più attenzione perché ho meno equilibrio Se devo salire uno scalino devi invitarmi a farlo, incitarmi e specificare “dai Carolina tira su il piedino”. Non sono ancora capace a scendere le scale, però lo posso fare con l’aiuto di due adulti.

io comunico... Io comunico con gli occhi, le espressioni del viso e i miei “gridolini” di gioia o mugolii a volte di piacere a volte di disapprovazione. Se sto male, ho male o mi faccio male si capisce perché piango come chiunque. In ogni caso se avrai un po’ di pazienza sui tempi delle mie risposte e saprai prestare attenzione al mio sguardo, riuscirai a capire molte cose di me e anche quello che io ti voglio dire POTENZIAMENTO COGNITIVO VITA DI RELAZIONE

Come comunico Non comunico ancora tramite un codice digitale come l’alfabeto, non uso quindi la tabella delle che rappresenta la tastiera del computer, utilizzo un quaderno a schede sulle quali effettuo le mie scelte rispondendo così alle domande che mi ponete. Posso fare la stessa cosa con l’aiuto del computer. Meglio sarebbe avere già un tracker eyes. (puntatore oculare)

La mia settimana si svolge così Dal lunedì al venerdì dalle 8,20 alle 12,20 vado a scuola dove alterno le mie attività tra la classe e la mia aula. Spesso cammino per i corridoi di tutto il piano terreno. Gioco con i miei peluche parlanti e guardo volentieri i cartoni animati Vado in piscina e a cavallo a giorni alterni

Mi piace molto ascoltare la musica, adoro le canzoni dello zecchino d’oro e mi piace vedere le loro animazioni, se sono nervosa e me le fai vedere mi aiuta a rilassarmi, mi piace anche ballare. In assenza di musica puoi anche cantarmi tu una canzone.

Mi piace molto La mia canzone preferita è quella di Gugù bambino dell’età della pietra.

Mi piace molto ascoltare la lettura di favole e una tra le mie preferite è Cappuccetto rosso, con Cenerentola e Biancaneve.

Mi piace molto Mi piace giocare più di tutto con i miei orsetti sonori che raccontano delle fiabe, con Winnie de Pooh e con tutti i giochi che parlano e cantano.

Mi piace anche mangiare giocare

Non mi piace Avere il sole negli occhi Camminare sotto il sole (mi rifiuto proprio) Non mi piace il caldo, lo patisco molto (preferisco l’ombra e il fresco)

Non mi piace non mi piace proprio fare la ginnastica perché mi fa male fare certi esercizi, però da Silvia mi lascio convincere perché lei è molto dolce e furba, e prima di farmi fare gli esercizi mi fa rilassare cantando per me, facendomi il solletico e i massaggini delicati.

i miei nuovi amici le voci dei compagni che salutano e dicono il nome

Apri 1 B

per me hanno E fatto questi disegni!

Alcune notizie sulla Sindrome di Rett Immagina una bella bambina sana che ti guarda, sorride, ha già cominciato a pronunciare qualche suono o a dire qualche parolina. Immaginala al suo primo compleanno fa ciao con la mano e soffia sull’unica candelina della torta. È proprio in quel periodo che la bimba si ammala, non si tratta di una banale influenza ma una di quelle malattie che dottori chiamano rare, perche in una città come Viareggio ne nasce una ogni 10 anni. Quando compare la malattia queste bambine si disinteressano dei giocattoli e perfino delle persone che gli stanno intorno, smettono di crescere e dimenticano le cose che sapevano fare, non parlano più, non riescono più ad usare i giocattoli, le posate, le loro mani non sono più capaci di prendere un oggetto ed iniziano a muoverle senza ragione e a mettersele in bocca. Da questo momento in poi si deve comunicare con lo sguardo. Per alcune di loro è difficile camminare e anche stare sedute. Poi come d’incanto ad un certo punto si riaprono al mondo,cominciano a ricercare il babbo e la mamma a guardare i loro giocattoli e a sorridere alle persone.

In caso di necessità chiamate La mamma a casa 0584 50366 La mamma al cellulare 3319982101 Il papà sul cellulare 3394127274 Silvia 328 3297775

La mia classe La mia classe

Potenziamento cognitivo Quando studio il metodo è sempre quello delle risposte si o no o scelta multipla ma per essere un vero potenziamento dovrò effettuare la scelta almeno 3 volte di seguito nello stesso modo. Ad es alla domanda vuoi mangiare o bere dovrò confermare 3 volte di seguito la scelta del bere guardando la foto del bicchiere, poi per scegliere la bibita dovrò guardare 3 volte il succo di frutta tra le foto di succo, cola e fanta.

Per rispondere alle tue domande “si o no” usiamo 2 immagini che rappresentano le risposte, devono essere messe sempre nella stessa posizione e dello stesso colore (il si sempre rosso e il no sempre nero ad es.). Appena il mio sguardo si posiziona su una di loro avrai la risposta che cercavi. SI NO

Vita di relazione Nella vita di tutti i giorni per comunicare utilizzo le foto, ma le mie risposte sono valide alla prima, se mi chiedi vuoi mangiare e rispondo si, dammi da mangiare, non ripetermi la domanda. Le risposte possono essere del tipo si o no o a scelta multipla (da due o tre opzioni) Vuoi giocare con winnie pooh o con lillo l’orsetto? (mentre mi fai vedere i due giocattoli) Ti devi mettere seduta davanti a me , alla stessa altezza Devi prima farmi vedere un oggetto e assicurarti che io l’abbia guardato Poi devi fare la stessa cosa con il secondo oggetto A questo punto devi ricatturare la mia attenzione aspettando che io ti guardi negli occhi e farmi la domanda: “ vuoi mangiare i crakers o la brioches?” Stai attenta ora a dove guardo, la prima risposta è quella giusta. Se guardo i crakers allora dammeli da mangiare. Se guardo altrove vuol dire che voglio qualcos’altro… ritenta sarai più fortunato. Se una volta fatta la scelta, mi dai i craker e io non li mangio, mi devi brontolare! “Carolina, me l’hai detto tu che volevi i crakers? Allora volevi qualcos’altro?” A questo punto ti tocca farmi altre domande.