LO SCENARIO CONTEMPORANEO I processi di convergenza digitale tra lindustria dei media, delle telecomunicazioni e dellinformatica cambiano profondamente leditoria libraria. Le innovazioni tecnologiche permettono di sviluppare prodotti editoriali innovativi, che utilizzano supporti diversi dalla tradizionale carta (innovazione di prodotto), ma soprattutto determinano un processo di progressiva smaterializzazione della mediazione editoriale, che riconfigura i processi aziendali (innovazioni di processo) e richiede alle imprese lo sviluppo di nuove competenze professionali (ridefinizione della struttura occupazionale). INNOVAZIONI DI PRODOTTO Le nuove tecnologie permettono di diversificare il tradizionale sistema di offerta delle case editrici: il catalogo di molti editori comprende oggi, oltre ai libri e agli altri formati a stampa, prodotti editoriali fissati su supporti digitali, caratterizzati da modalità di accesso allinformazione e fruizione dei contenuti molto diverse da quelle dei supporti tradizionali. Il mercato delleditoria elettronica è fatto quasi interamente dai cd rom, il cui volume daffari nel 2000 è stato stimato intorno ai 333,6 milioni di (pari al 9,6% del mercato complessivo). Al contrario, la commercializzazione di e-book non è ancora unattività significativa: il valore delle transazioni è irrisorio (compreso tra i 0 e i 250 mila ). Tuttavia, gli editori italiani sembrano credere più nello sviluppo delleditoria on line piuttosto che sul multimedia off line; nel corso del 2001 molte case editrici (Mondadori, Piemme, Apogeo per citare gli esempi più interessanti) hanno immesso sul mercato nuovi titoli in formato e-book. La nuova legge sulleditoria approvata nel febbraio del 2001 ha modificato la definizione di prodotto editoriale in funzione del nuovo contesto tecnologico, estendendola a tutti i prodotti indipendentemente dal supporto di realizzazione e dalle modalità di distribuzione e utilizzo fatto dal consumatore finale.
La diffusione delle tecnologie di desktop publishing tra la seconda metà degli anni Ottanta e i primi anni Novanta ha comportato un miglioramento dellefficienza del processo produttivo, riducendo o eliminando alcune fasi della lavorazione. Oggi il libro nasce in forma digitale e, sempre senza materializzarsi, può essere lavorato in redazione e inviato in produzione, sino ad arrivare allincisione delle matrici di stampa nei processi tradizionali o addirittura alla generazione delloutput desiderato nei processi interamente digitali (stampa digitale, print on demand, e-book, ecc.). Questo ha significato in molti casi lesternalizzazione delle attività produttive (stampa, confezionamento), ma anche di una grossa parte del lavoro redazionale, che è stato affidato a strutture di service in grado di offrire alla casa editrice la gestione complessiva dellidea editoriale. Tuttavia, i cambiamenti tecnologici in corso potrebbero comportare un ripensamento dei criteri di internalizzazione/esternalizzazione delle attività. Il passaggio da editori cartacei a editori multimediali implica cambiamenti diversi a seconda che questa trasformazione sia affrontata secondo una logica incrementale o integrata. Nel primo caso le implicazioni organizzative per la casa editrice sono piuttosto ridotte, in quanto la realizzazione dei prodotti editoriali su supporti diversi dalla carta è affidata a società di servizi esterne. La strategia integrativa, al contrario, rende critica lattività di archiviazione e implica lo sviluppo di competenze multimediali allinterno della redazione. La digitalizzazione del patrimonio informativo delleditore permette di ampliare in modo significativo la propria offerta in termini di prodotti e formati editoriali, minimizzando i costi di rilavorazione dei contenuti nel passaggio da un supporto allaltro. La diffusione delle innovazioni tecnologiche offre lopportunità di correggere alcune delle inefficienze connesse al sistema di creazione del valore tradizionale. Con i sistemi di stampa digitale si possono eliminare i vincoli di tiratura minimi della stampa off set, risolvendo il problema dei resi. Inoltre, la trasmissione digitalizzata delle informazioni tra i vari attori della filiera (editori, distributori, librai) consente alla libreria un controllo più puntuale sullandamento del proprio mercato e permette di migliorare il servizio reso dai librai ai consumatori finali, riducendo i tempi di rifornimento dei punti vendita, I LE INNOVAZIONI DI PROCESSO
Le trasformazioni del lavoro editoriale hanno avuto pesanti conseguenze anche sulla struttura occupazionale del settore. Nella prima metà degli anni Novanta, il processo di razionalizzazione produttiva e organizzativa connesso allintroduzione delle tecnologie di desktop publishing ha significato un forte calo occupazionale, dovuto in parte alla sostituzione del lavoro manuale con quello automatizzato, in parte a uno spostamento della forza lavoro dalle case editrici ai service editoriali o a posizioni di lavoro autonome (traduttori, grafici, esperti di editing). Dal 1995 in poi, a fronte di una sostanziale stabilità del numero degli addetti conseguente al termine dei processi di introduzione delle tecnologie di Dtp, si sono verificate modificazioni piuttosto consistenti nella domanda di professionalità espressa dalle imprese. Il processo di smaterializzazione della mediazione editoriale ha significato una contrazione del numero degli addetti con mansioni legate alla gestione fisica dei libri, a favore di un incremento delle figure professionali deputate alla gestione degli aspetti immateriali delleditoria (redazione, diritti, comunicazione e marketing). Oggi, le tecnologie digitali hanno investito così profondamente lintero processo produttivo che non è più possibile tenere distinti il momento della creazione e progettazione dellidea editoriale e la sua gestione tecnologica. Il bisogno di nuove figure professionali capaci di integrare competenze culturali-relazionali e competenze tecnologiche spiega il perché la domanda di formazione delle imprese sia rivolta soprattutto a Internet, e non tanto agli aspetti più propriamente tecnici (linguaggi di programmazione) quanto piuttosto alla progettazione e redazione di pagine web. I CAMBIAMENTI DELLA STRUTTURA OCCUPAZIONALE
LA MEDIAZIONE EDITORIALE Il lavoro editoriale consiste essenzialmente in una mediazione tra lofferta proveniente dagli autori e la domanda di informazioni e contenuti espressa dal pubblico. Leditore svolge tipicamente un ruolo di coordinamento tra i vari attori coinvolti nella filiera editoriale. Le competenze distintive delleditore sono: la selezione delle proposte autoriali da inserire in catalogo lattività redazionale (traduzione, revisione, redazione, controllo delle bozze, composizione per la stampa) attraverso la quale il manoscritto viene trasformato in un prodotto industriale duplicabile; la gestione dei diritti di pubblicazione primari e secondari che tipicamente riguardano la cessione di diritti per traduzioni, i diritti di sfruttamento per audiovisivi, merchandising, o le royalties sulle fotocopie. le attività di marketing, distribuzione e vendita, che concernono le politiche di canale, la fissazione del prezzo di copertina, le strategie promozionali e pubblicitarie e il coordinamento dei flussi fisici in uscita. La fase di stampa, tradizionalmente di competenza delleditore, è oggi esternalizzata dalla maggior parte degli editori poiché è soggetta a forti economie di scala. Il principale limite delle tecnologie di stampa tradizionali sono le elevate tirature minime, che non rendono conveniente scendere sotto il migliaio di copie. La distribuzione riguarda il trasferimento fisico del libro dal magazzino delleditore al lettore e rappresenta la voce di costo con lincidenza maggiore sul bilancio di una casa editrice. Ad eccezione di Mondadori che può contare su una propria rete di distribuzione, gli altri editori si appoggiano a operatori indipendenti. Le inefficienze del sistema distributivo rappresentano il principale collo di bottiglia del settore.
Attori e flusso della filiera tradizionale LA MEDIAZIONE EDITORIALE (2)
POSSIBILE RICONFIGURAZIONE DELLE ATTIVITÀ NEL PROCESSO EDITORIALE Il passaggio da editore monosupporto a editore multimediale integrato modifica in modo radicale il sistema di offerta tradizionale e, di conseguenza, riconfigura le attività che definiscono il processo editoriale. La prima implicazione è relativa allattività di ARCHIVIAZIONE dei file per la stampa, che, prima delegata a compositori e tipografi, assume unimportanza strategica e deve essere necessariamente internalizzata. La convergenza tecnologica rende possibile la declinazione di uno stesso contenuto su diversi supporti (stampa, cdrom, e-book, web…), grazie allutilizzo di un sistema innovativo di gestione globale dei contenuti editoriali. Di qui derivano una serie di conseguenze sulle altre attività tipiche delleditore : lattività redazionale è modificata perché il trattamento del testo avviene in modo integrato: allinterno della redazione deve essere identificato un redattore digitale che, in funzione del supporto di pubblicazione, si fa carico delle decisioni relative a tecnologie, formati e stili di presentazione; la gestione dei diritti deve essere potenziata, poiché la gestione integrata di contenuti su più supporti presuppone volumi di attività e unarticolazione delle possibili tipologie contrattuali ben superiore a quelle tradizionali, soprattutto con riferimento ai diritti secondari; le attività di marketing, distribuzione e vendita vengono modificate per effetto della maggiore articolazione del sistema di offerta.
POSSIBILE RICONFIGURAZIONE DELLE ATTIVITÀ NEL PROCESSO EDITORIALE (2) Ipotesi di riorganizzazione dei contenuti editoriali
IL SERVIZIO DI TELEORDERING ARIANNA La razionalizzazione tecnologica del sistema distributivo rappresenta un presupposto fondamentale per la risoluzione delle inefficienze del sistema distributivo. A questo scopo Informazioni Editoriali ha messo a punto Arianna, un sistema di comunicazione e teleordering basato sugli standard EDI (Eletronic Data Interchange), in grado di far dialogare editori, distributori e librai. Ladesione al servizio è gratuita per le librerie; lunico costo è ladeguamento del proprio software gestionale alle specifiche dello standard utilizzato da Arianna. I principali servizi offerti alle librerie sono: la gestione delle anagrafiche: le librerie ricevono informazioni relative alle variazioni delle anagrafiche titoli (novità, variazioni listini, fuori catalogo), che importano direttamente nel database del proprio sistema gestionale; la gestione degli ordini: le librerie possono effettuare ordini ai fornitori in qualsiasi momento della giornata; lordine pervenuto attraverso Arianna gode di priorità nella elaborazione. I vantaggi della trasmissione digitalizzata delle informazioni sono la garanzia di una maggiore esattezza nella trascrizione, la riduzione dei tempi di trasmissione e di rifornimento delle librerie, e il risparmio dei costi di spedizione, archiviazione e distribuzione dei dati. La diffusione del servizio Arianna potrebbe permetterà inoltre a editori e librai un monitoraggio più puntuale e costante dellandamento del mercato (sell out) e una gestione più efficiente dei resi. I numeri di Arianna (ottobre 2002)
FIGURE PROFESSIONALI EMERGENTI Il confronto tra la composizione percentuale degli stock occupazionali rilevati tra il 1995 e il 2000 evidenzia come si siano verificate modificazioni piuttosto consistenti nella domanda di professionalità da parte delle imprese operanti nel settore editoriale. In questo arco temporale, il peso delle attività immateriali (area editoriale e comunicazione) è cresciuto a fronte di una riduzione dellincidenza delle attività direttamente connesse alla gestione fisica del libro e delle funzioni di supporto (amministrazione, segreteria, servizi generali). Tra il 1997 e il 1999 le aree Editoriale, Multimedia e Marketing e Ufficio Stampa hanno guadagnato ancora 3,5 punti percentuali, mentre sono state soprattutto le attività di supporto a perdere peso. Nel biennio precedente, invece, lincremento delle attività immateriali era avvenuto principalmente a danno delle funzioni relative alla gestione dei prodotti fisici (- 3%). I dati relativi al flusso di lavoratori confermano questa tendenza: nel 1999 il 37,3% delle nuove assunzioni ha riguardato larea editoriale, e il 15,3% larea marketing e ufficio stampa. Nonostante tutte le aziende del campione abbiano un proprio sito web e molte anche una produzione multimediale off line, il numero e persone occupate nelle attività multimediali cresce molto lentamente e nel 1999 rappresentava ancora soltanto il 2% della forza lavorativa delle imprese. Questo significa dunque che si preferisce affidare queste attività a lavoratori già presenti in azienda piuttosto che assumere figure professionali ad hoc. Distribuzione per area professionale dei lavoratori dipendenti di un campione di editori
I FABBISOGNI FORMATIVI La rilevazione dei fabbisogni formativi è stata svolta su un campione mirato di una trentina di imprese editoriali di quattro regioni italiane (Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Lazio). Lindagine del 1999 ha rivelato che Internet è larea tematica in cui si concentra maggiormente linteresse delle case editrici; in particolare i corsi che hanno ottenuto lindice di gradimento più elevato sono quelli relativi alla progettazione e redazione di pagine web (64,0). Questo risultato sembra indicare che gli editori sono più pronti a scommettere sulleditoria on line piuttosto che sul multimedia off line (32,0). Le altre aree verso cui gli editori rivelano un certo interesse sono rispettivamente il marketing, lufficio stampa e la redazione, in definitiva tutte quelle aree dove la domanda di nuove professionalità è più insistente. Al contrario, sembra esserci scarsa sensibilità verso tematiche come lorganizzazione aziendale e la gestione dei diritti, due aree che la letteratura professionale indica invece come strategiche nello sviluppo futuro delle strategie dimpresa. Indici di gradimento dei corsi di formazione proposti per aree tematiche (Anno 1999) Campione: 31 aziende