Il monismo materialistico di Hobbes L'esame del sistema di Hobbes evidenzia come il filosofo inglese miri a comprendere ogni ambito del reale in termini.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LA FILOSOFIA DEL S. XVII. EMPIRISMO
Advertisements

Liceo Scientifico “N.Copernico” Bologna
Jean-Jacques Rousseau
Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore
Prof. Bertolami Salvatore
JOHN LOCKE John Locke (Wrington, 29 agosto 1632 – Oates, 28 ottobre 1704) è stato un importante filosofo britannico della seconda metà del Seicento ed.
Prof. Bertolami Salvatore
Breve viaggio turistico nellarcipelago della conoscenza seguendo la scia di Kant, Hegel, Marx.
Unità didattica di Anfossi Mariarosa
Montesquieu La nuova classificazione delle forme di governo
Quindi.
LA FILOSOFIA DI HEGEL.
LA FILOSOFIA DI JEAN JACQUES ROUSSEAU.
Storia della Filosofia II
Contrattualismo.
Lineamenti di filosofia del diritto (1821)
Cosa è la sociologia? Le società umane sono caratterizzate dalla riflessività ovvero dalla capacità di distanza dall’immediatezza dell’esperienza.
Hobbes.
TERZE OBIEZIONI Hobbes
Rousseau: il programma politico
Montesquieu La nuova classificazione delle forme di governo
Gottfried Wilhelm von Leibniz ( ) Filosofia.
La fondazione teoretica dello stato moderno
THOMAS HOBBES Valentina Torre 4°LA.
Abitare con dignità nel mondo: libertà e intrecci dintelligenza, volontà e sensibilità LIBERTÀ è una proprietà di certi atti della volontà umana, per cui.
Il Rinascimento: secolo dell’arte
Percorso di preparazione al matrimonio. Il sacramento del Matrimonio
Hobbes di Stefania Morina.
Cittadinanza e Costituzione
Teorie Deterministe Laura Gianinazzi, Anna Zoglio, Noemi Pignoli, Selene Gervasoni 4C.
Mario Albertini e il federalismo
La Disuguaglianza.
Un senso di appartenenza alla comunità: un’identità collettiva.
Fratelli di Gesù LA «LECTIO DIVINA ».
La dimensione conflittuale è una costante di tutte le società umane.
Associazione Codici Sicilia
KANT (Critica della Ragion Pratica: imperativo categorico)
Quindi.
Scienza e scientificità
La sintesi a priori e la “rivoluzione copernicana”
Rapporto fra finito e infinito
PEDAGOGIA E DINTORNI.
L’alienazione del lavoro. Il materialismo storico
Lezione 15 La politica locale.
La filosofia politica tra XVI e XVII secolo.
HOBBES (la legge naturale e lo Stato)
Il pensiero politico moderno
Il pensiero politico nel Seicento
Rousseau ( ) Vita e opere. Rousseau liberò gli uomini o li ha resi schiavi? Il problema del Rousseau “padre dei totalitarismi”. Contesto storico.
IL COSTRUTTIVISMO DI JOHN RAWLS
Corso di Storia delle dottrine politiche A. A Prof
Evoluzione storica Stato assoluto
Capitolo 1 Alle origini della
STORIA DEL PENSIERO POLITICO Docente Prof. Scuccimarra STORIA COSTITUZIONALE I. Kant, Per la pace perpetua: Articoli preliminari: 1. Nessun trattato di.
Empirismo e razionalismo
IL PENSIERO POLITICO DEL SETTECENTO: Montesquieu Rousseau Voltaire
THOMAS HOBBES ( ) Nasce in Inghilterra nel 1588 e muore,
GOTTFRIED WILHELM LEIBNIZ
Hobbes ( ) n Vita e opere. Da Tucidide a Behemot. n Contesto storico: la prima rivoluzione inglese. Perché Hobbes scrive il De cive e il Leviathan?
Il pensiero politico Hobbes, Locke, Rousseau.
La teoria dello stato moderno
I soggetti del diritto internazionale. Nozione di soggettività Nozione di Stato quale soggetto di diritto internazionale dibattuta Manca una definizione,
La concezione materialistica della storia in Marx.
Diritto internazionale e diritto interno
La Filosofia dello Spirito
LE ORIGINI DEL PENSIERO POLITICO MODERNO
LE ORIGINI DEL PENSIERO POLITICO MODERNO
Hobbes.
Transcript della presentazione:

Il monismo materialistico di Hobbes L'esame del sistema di Hobbes evidenzia come il filosofo inglese miri a comprendere ogni ambito del reale in termini di movimento locale di corpi, conformemente alla concezione meccanicistica. Rispetto al sistema filosofico cartesiano, il meccanicismo di Hobbes si contraddistingue per il fatto di voler spiegare in termini rigorosamente meccanici tutti gli aspetti della realtà: non solo dunque i processi fisici, ma anche fenomeni quali sensazioni e pensiero concepiti invece da Cartesio come modificazioni o proprietà di una sostanza immateriale, la res cogitans, sottratta a spiegazioni di ordine meccanico. «Lo spirito», suggerisce infatti Hobbes nelle sue Obiezioni alle Meditazioni metafisiche di Cartesio, «non sarà nient'altro che un movimento di certe parti del corpo organico».

La filosofia politica La riflessione politica di Hobbes muove da una concezione pessimistica e misantropica, fondata sulla spiegazione meccanicistica dell'uomo: ogni uomo è necessariamente condizionato dai meccanismi dei propri istinti egoistici. Nello stato di natura, ciascun individuo vive sottomesso ai suoi istinti di essere asociale, egoista e violento, dominato dall'esclusivo interesse per la propria autoconservazione e la propria potenza. In questo stato, nessuno degli individui vede oltre lo scopo dell'autoconservazione. Tutti «hanno diritto su tutto» (ius omnium in omnia). Per questo, lo stato di natura è caratterizzato da Hobbes come bellum omnium contra omnes, o "guerra di tutti contro tutti", ossia da uno stato di perenne belligeranza, in cui ciascun individuo non ha mai piena sicurezza della propria vita e dei propri beni.

Lo stato di natura come modello concettuale Più che un'accertabile realtà storica, lo stato di natura è per Hobbes un'ipotesi ricavata dall' analisi della natura umana: una sorta di modello che prende forma nella storia ogniqualvolta sulla ragione prevalga la primigenia costituzione animale dellumanità. Tre dimensioni diverse dello "stato di natura", non più pensato astrattamente, ma concretamente verificabile nella quotidianità: una dimensione prestatale, che è quella dei popoli primitivi non ancora politicamente organizzati; una dimensione antistatale, che è quella dellanarchia e della guerra civile; una dimensione interstatale, che è quella della rivalità diplomatica e politica tra stati sovrani.

L'eguaglianza originaria e la legge di natura L'eguaglianza originaria (il diritto di tutti su tutto) che caratterizza la condizione naturale non è un beato stato perduto, ma una situazione di perenne instabilità e insicurezza. Nello stato di natura nessuno, per quanto forte e potente, è mai completamente al sicuro dalle insidie del più forte. L'istintualità dell'uomo lo spinge a perseguire l'autoconservazione facendo leva sulla violenza, la lotta e la competizione. Ma l'uomo dispone anche della ragione, la quale si esprime nella "legge di natura": con questa espressione Hobbes designa l'insieme delle prescrizioni razionali che guidano l'individuo nel calcolo delle conseguenze delle sue azioni, allo scopo di assicurarsi l'autoconservazione. Tra queste prescrizioni, quella fondamentale impone (utilitaristica-mente) che «si deve ricercare la pace quando la si può avere; quando non si può, bisogna cercare aiuti per la guerra».

Mentre lo stato di natura è una condizione dominata dal diritto di tutti a tutto, la legge naturale tende a temperare tale assenza di vincoli, poiché risulta incongruente rispetto al fine dell'autoconservazione. Nello stato di natura ci troviamo insomma di fronte a una contraddizione tra il fine dell' autoconserva­zione e la "guerra di tutti contro tutti" che minaccia la stessa sopravvivenza. Lo stato di natura è dunque male, perché in esso il fine della vita, cioè l' autoconservazione, è sempre raggiunto a fatica e sempre revocato in dubbio.

Il patto sociale e la creazione dello stato Si tratta allora di interrogarsi sul modo in cui sicurezza e autoconservazione possano essere raggiunte. La risposta di Hobbes è contenuta nella teoria del patto sociale, che istituisce la società civile, supera lo stato di natura e fonda la sovranità come garanzia di pace e sicurezza per ciascuno. La società civile è secondo Hobbes frutto dell'esperienza e della cultura del genere umano. L'uomo non è adatto per natura a vivere in società, ma a ciò lo portano la retta ragione e l'esperienza. L'origine della società e dello stato sta dunque in un contratto, in un patto che crea una realtà nuova e artificiale, che costituisce un meccanismo efficace contro le storture della condizione naturale che minacciano l'autoconservazione.

Il patto che istituisce lo stato non intercorre tra due distinti soggetti ciascuno fornito di propri diritti, ma si stipula invece come mutuo accordo tra i singoli individui. Tutti gli individui decidono di rinunciare simultaneamente al loro diritto originario per unirsi in società e contemporaneamente delegano a un terzo non contraente il loro diritto su tutto. Hobbes chiama patto di unione questo contratto, in cui confluiscono il patto di società e il patto di subordinazione. Il contratto hobbesiano è patto di società perché la società non esiste in natura e si fonda su questo accordo che accomuna i contraenti; è però anche patto di subordinazione perché ciascun individuo rinuncia al proprio ius demandandolo a un terzo, verso il quale contrae l'obbligo dell'obbedienza.

Il potere irrevocabile e assoluto del sovrano Il sovrano, sia esso un singolo o un'assemblea, sarà l'unico a mantenere il diritto su tutto. Egli assume il supremo potere economico, esecutivo, legislativo, giudiziario e poliziesco e ha dunque la forza necessaria per garantire a ciascuno la sicurezza e l'autoconservazione, permettendo a tutti di vivere secondo le prescrizioni della retta ragione, senza timore che altri, non rispettandola, si avvantaggino impunemente nei suoi confronti mettendo a repentaglio la sua vita e i suoi beni. Compito del sovrano, tramite la promulgazione delle leggi civili, è rendere coattiva la legge naturale, accogliendone i principi nelle norme che solo a lui spetta stabilire.