La rivoluzione Francese 1. La fine della monarchia
Alle origini della rivoluzione Immobilismo politico della Francia: la culla dellilluminismo non conosce riforme. Esempio della rivoluzione americana. Malcontento dei ceti produttivi penalizzati dalla politica economica e fiscale. Cattiva congiuntura agricola e seguenti difficoltà alimentari per la popolazione. Difficoltà finanziarie dello stato.
Il problema fiscale Necker ( ) e gli altri ministri delle finanze propongono: Riduzione delle spese (vita di corte, pensioni per gli aristocratici) Riforma fiscale che estenda la tassazione anche agli aristocratici. La nobiltà difende i suoi privilegi. Luigi XVI ( ) è costretto a convocare gli Stati Generali (1788)
Il Terzo stato La leadership del terzo stato (borghesia intellettuale e imprenditoriale) vede negli Stati generali unoccasione per una riforma globale del regno di Francia. Il terzo stato ottiene una rappresentanza più numerosa degli altri stati. Nelle assemblee in cui si eleggono i delegati la discussione va ben al di là dei problemi fiscali.
Incipit dellopuscolo Che cos'è il terzo stato? Pubblicato nel gennaio del 1789 dallabate Sieyès ( )
Linizio della rivoluzione Gli Stati Generali si aprono a Versailles (5/5/1789); il Terzo stato chiede che si voti per testa e non per stato. Di fronte alla resistenza del re e dei privilegiati la borghesia (e alcuni esponenti di clero e nobiltà) si proclama Assemblea Nazionale Costituente (20/5). Luigi XIV finisce con laccettare il fatto compiuto.
Il 14 luglio Il popolo di Parigi, a seguito di notizie di movimenti di truppe contro lAssemblea, si arma e assalta la prigione della Bastiglia. I parigini ottengono un organo di rappresentanza cittadino (la Comune). Si forma una forza armata popolare, la Guardia Nazionale, guidata da La Fayette.
La grande paura Nelle campagne, colpite dalla crisi agraria, si diffonde la suggestione di un complotto aristocratico che avrebbe armato bande di briganti. I contadini assaltano e saccheggiano i castelli. Lassemblea nazionale proclama labolizione dei diritti feudali (4-5/8).
I princìpi dell89 Il 26 agosto lassemblea approva la Dichiarazione dei diritti delluomo e del cittadino. Ispirata a Locke, alla rivoluzione americana ma anche a Rousseau. Sancisce luguaglianza e il diritto alla libertà (espressione e opinione), alla proprietà, alla sicurezza e alla resistenza alloppressione. Nonché il diritto di concorrere a formare le leggi, espressione della volontà generale.
La Costituzione del 1791 Mentre parte dei nobili fugge allestero, Luigi XVI fa resistenza, rifiutandosi di firmare i decreti dellassemblea. Il popolo e la Guardia Nazionale costringono re e assemblea a trasferirsi a Parigi (5/10). Tra lottobre 1789 e il settembre 1791 lAssemblea assolve il suo compito di dare una costituzione alla Francia.
Monarchia costituzionale Viene smantellato lassolutismo dell antico regime: Il potere legislativo va ad una Assemblea Legislativa (parlamento monocamerale), eletta dal popolo. Il Re, sottomesso alla legge, conserva il potere esecutivo (nomina i ministri senza fiducia parlamentare) e un diritto di veto sulle leggi approvate dallAssemblea.
Égalité? La maggioranza aristocratico-borghese della costituente intende difendere i propri privilegi politici e sociali: Il voto e leleggibilità sono limitati sulla base del censo (i cittadini sono distinti in attivi e passivi). Si aboliscono le corporazioni e si proibisce lo sciopero e le associazioni operaie.
Amministrazione Il territorio francese, tutto sottoposto alle medesime leggi, è suddiviso in 83 dipartimenti che cancellano gli antichi confini feudali. Si attua il decentramento: le funzioni amministrative passano ad organi eletti localmente che sostituiscono nobiltà e intendenti.
Emergenza finanziaria Per risolvere le difficoltà finanziarie si decide di utilizzare i beni ecclesiastici. In attesa di venderli lo stato emette titoli (gli assegnati) garantiti da tali fondi. La modalità della vendita favorisce chi ha grandi disponibilità finanziarie: si perde loccasione per una ridistribuzione delle terre tra i contadini.
Assegnato da 50 lire emesso il 19 giugno 1791.
Politica ecclesiastica Con la Costituzione Civile del clero (1790) si riprende il gallicanesimo: gli ordini religiosi sono sciolti; vescovi e parroci sono stipendiati dallo stato e sottoposti al suo controllo. Il Papa Pio VI la rifiuta. Alla richiesta di un giuramento di fedeltà allo stato il clero si divide tra refrattari e costituzionali
Latteggiamento del re Per funzionare, il nuovo regime richiedeva la collaborazione del re. Ma Luigi XVI mantiene un atteggiamento ambiguo: Sembra cedere alla Costituente, ma non trascura tentativi controrivoluzionari (una sua fuga viene sventata a Varennes il 20/6/1791), indebolendo la posizione dei filomonarchici di fronte ai repubblicani (giacobini, cordiglieri)
I Girondini e la guerra Nel parlamento del 1791 in maggioranza sono i Girondini (repubblicani moderati) che propongono la guerra contro Austria e Prussia (sostenitrici del vecchio regime) come mezzo per rafforzare la rivoluzione. Il re li appoggia sperando nella sconfitta e nella restaurazione. Solo i Giacobini si oppongono.