Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni Innovazione e gestione del cambiamento organizzativo. Alcuni.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Master in Management delle Istituzioni Scolastiche e Formative II edizione ( ) La governance del capitale umano: Il middle management CORSISTI:
Advertisements

AUTONOMIA e DECENTRAMENTO
CENTRO RETE QUALITA' UMBRA
Rilettura della mappa dei poteri alla luce del Titolo V della Costituzione.
F ORUM P.A Quarta Giornata degli Innovatori Gestire le regole per favorire il cambiamento organizzativo Ripensare lorganizzazione per processi: il.
1 Piano Formativo Avviso 2/2008 Centro Servizi Srl, Memory Consult Srl AMICO – Azienda, il Miglioramento Continuo.
Il modello organizzativo della scuola: aspetti essenziali
Le collaborazioni avviate dallAgenzia dellInnovazione con CNR, CRUI, ISS, ENEA e Fondazione Silvio Tronchetti-Provera 21 luglio 2009.
Ministero dell’Interno Diagnosticare per intervenire insieme a cura del Laboratorio di Sociologia e del Cantiere d’Innovazione sul Benessere Organizzativo.
Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Il docente e le sue competenze nella scuola dell’autonomia
Ministeri Affari esteri Interno Giustizia Economia e Finanze
ETICA DELLA COMUNICAZIONE NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Il duplice profilo del rapporto di lavoro pubblico
Palermo, 19 ottobre 2005 Progetto Governance Progetto Pilota Regione Siciliana Kick Off.
“Deontologia e responsabilità professionali dell'assistente sociale”
Strumenti e percorsi per la protezione civile locale Antonio Triglia - Formez Torino, 28 Giugno 2006 Progetto Sindaci.
New Public Management Prof. Federico Alvino.
La progettazione organizzativa
Lapproccio condiviso per lo sviluppo delle competenze della P.A. C. Penati Roma – 13 dicembre 2007.
1 Progettare e operare nella scuola dellautonomia Attività di formazione del personale del sistema scolastico Tratto da LA SCUOLA per lo Sviluppo Programma.
LA FORMA PROFESSIONALE
1 La direzione del personale Anno Accademico
La progettazione degli obiettivi connessi agli incarichi dirigenziali Salvatore Ferraro La RETE del F.A.R.O. Formazione Autoanalisi Ricerca Output.
Il Dirigente scolastico profilo, ruolo e funzioni
1 LA GESTIONE DELLE RISORSE UMANE A cura del dott. Arturo Bianco.
Sulla rinnovazione dei modelli per la rinnovazione della contrattazione pubblica.
Il contesto della formazione in Lombardia: una rete di reti Gallarate – 3 aprile 2009 Mauro Riboni: Ufficio Formazione USRL.
Lorientamento, gli orientatori CORSO DI FORMAZIONE PER I REFERENTI DELLORIENTAMENTO dicembre febbraio 2007.
Roma, 17 novembre 2003 Michele Morciano 1 Roma, 17 novembre 2003 Michele Morciano 1 Programmazione e controllo di gestione nelle amministrazioni pubbliche:
La sperimentazione presso la Provincia di Pistoia Gruppo tecnico nazionale di lavoro Valutazione della Qualità dellofferta formativa dei sistemi territoriali.
La gestione delle risorse umane: scenari e competenze Facoltà di Sociologia La Sapienza Roma Assunta Viteritti 2008.
La gestione delle risorse umane:
1 Unità locali EQUAL RESTORE sintesi della ricerca.
Azione H.1 Interventi formativi sugli strumenti e sulle strutture di governo del sistema per promuovere la capacity building delle istituzioni scolastiche.
Il sistema amministrativo italiano e il suo personale Cosa si intende per pubbliche amministrazioni e quali funzioni svolgono (vedi lart. 1, comma 2, d.
Trasparenza e rendicontazione in sanità
Controllo di Gestione negli Enti Pubblici
Corso di Economia e Gestione delle imprese Prof. Edoardo Sabbadin
Considerazioni finali 30° lezione 27 novembre 2009 Anno Accademico 2009/2010.
Premessa Ottimizzazione del processo di gestione delle missioni e realizzazione di un sistema informativo che copra integralmente tutte le fasi del processo.
La Pubblica Amministrazione e lo sviluppo delle reti locali. Nuovi modelli organizzativi Fabio Campetti Linnovazione delle politiche pubbliche: lesperienza.
«Linee dindirizzo della riorganizzazione della Protezione Civile della Provincia di Milano » Assessorato alla Protezione Civile a cura di Massimo Stroppa.
Dott.ssa Paola Fierli . USP Lecco
GOVERNANCE DIPARTIMENTI CTS UFFICIO TECNICO.
AZIONE AMMINISTRATIVA GESTIONE DEL SISTEMA SCOLASTICO SERVIZIO NAZIONALE PER LA QUALITA DELL ISTRUZIONE SVILUPPO DELLE TECNOLOGIE DIDATTICHE - MULTIMEDIALITA.
Teorie e tecniche del giornalismo
Esperto di E-government dello sviluppo locale (A.A. 2003/2004) Università di Pisa, Facoltà di scienze politiche 14 dicembre 2004 L'amministrazione elettronica.
I Centri Territoriali Risorse al servizio dello sviluppo della professionalità e delle scuole a cura di Maria Silvia Ghetti Faenza, 13 novembre 2006.
Il futuro è oggi. Orientare per non disperdere
Benessere organizzativo e organizzazione per processi
Le ricerche-intervento sul clima
LA DIMENSIONE IMMATERIALE DEL CONTROLLO
FOCUS GROUP L’Ufficio PIT: aspetti organizzativi e risorse umane PROGETTO Azione a supporto dell’organizzazione degli Uffici per lo sviluppo realizzati.
Rete per la didattica e la formazione IRRE BASILICATA 17 dicembre Scuola, reti, territorio.
REGOLAMENTO SUL SERVIZIO NAZIONALE DI VALUTAZIONE IN MATERIA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE (DPR 28 marzo 2013 n. 80) S.N.V. : Sistema nazionale di valutazione.
Seminario rete F.A.R.O. Palermo, 29 novembre 2013 Catania, 6 dicembre 2013 Dal processo di autovalutazione alle azioni di miglioramento Vito PECORARO.
La normativa italiana in materia di utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione presso la Pubblica Amministrazione.
Policy making condiviso nelle organizzazioni pubbliche: il ruolo della funzione centrale Personale e Organizzazione.
Unione Cattolica Italiana Insegnanti, Dirigenti, Educatori, Formatori COSENZA 14 MAGGIO 2014 Rosalba Candela Presidente nazionale UCIIM.
6. LA DISCIPLINA DELLA PARTECIPAZIONE: CONTENUTO DELLE REGOLE E COMPETENZE NORMATIVE.
Progetto “Il Lavoro Pubblico che cambia – Linea Telelavoro” Napoli, 16 Dicembre 2004 Incontro di presentazione degli studi di fattibilità SMART Sviluppo.
Il dirigente scolastico tra d.lgs. 165/2001 e l. 107/2015
Proposta di revisione del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217
L’ESPERIENZA DELLA FORMAZIONE
1 IL SISTEMA DELLE AUTONOMIE LOCALI LA SFIDA DELLA SEMPLIFICAZIONE La formazione della dirigenza locale per la semplificazione SSPAL Scuola Superiore Pubblica.
1 Il regolamento di organizzazione A cura del dott. Arturo Bianco.
SOLVIT in COMUNE Progetto di informazione – formazione DIPARTIMENTO POLITICHE COMUNITARIE ASSOCIAZIONE NAZIONALE DEI COMUNI ITALIANI SCUOLA SUPERIORE DELLA.
I sistemi di Programmazione e Controllo nelle Amministrazioni pubbliche (P & C) a cura della Dott.ssa Paola Contestabile.
Dott. Amedeo Amadeo Quali competenze deve avere un Direttore generale di azienda sanitaria? In verità non si sa o non si capisce bene.
Transcript della presentazione:

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni Innovazione e gestione del cambiamento organizzativo. Alcuni casi di studio. Dott. S. Scarcella Prandstraller 5 aprile 2008 Università degli Studi di Verona Facoltà di Giurisprudenza MASTER IN GESTIONE E INNOVAZIONE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni INNOVAZIONI NORMATIVE Legge 15 marzo 1997n.59 Delega al Governo per il conferimento di funzioni e compiti alle regioni ed enti locali, per la riforma della Pubblica Amministrazione e per la semplificazione amministrativa Legge 15 maggio 1997 n.127 Misure urgenti per lo snellimento dellattività amministrativa e dei procedimenti di decisione e controllo. Legge 16 giugno 1998 n.191 Modifiche ed integrazioni alle leggi 15 marzo 1997, n. 59, e 15 maggio 1997, n.127, nonché norme in materia di formazione del personale dipendente e di lavoro a distanza nelle pubbliche amministrazioni D.Lgs. 30 luglio 1999 n.300Riforma dellorganizzazione del Governo D.P.R. 17 maggio 2001 n. 287 Disposizioni in materia di ordinamento degli uffici territoriali del Governo

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI Dimensioni : circa 1200 diplomatici e 4800 amministrativi, più i contrattisti esteri Professionalità: Diplomatici, Amministrazione Civile, carriere speciali Attività: rappresentanza diplomatica e consolare, attività amministrative, assistenza ai cittadini italiani allestero, promozione e cooperazione culturale, cooperazione allo sviluppo e alla pace, promozione e la diffusione della lingua e della cultura italiana all'estero, collaborazione in campo scientifico e tecnologico Sedi: Roma ed Estero (Ministero, Ambasciate, Consolati, altre rappresentanze diplomatiche) Riforma: in vigore dal 1 gennaio 2000

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI Le linee guida del cambiamento: 1.Struttura organizzativa: alle 7 direzioni generali tematiche (1967) si aggiungono 5 nuove d.g. su base geografica (rel. bilaterali) e 1 per lIntegrazione Europea. 2. Sviluppo delle risorse umane: attenzione a formazione, qualificazione professionale, selezione e avanzamento; nuovo sistema di profili professionali; valorizzazione e maggiori opportunità di carriera per il personale amministrativo. 3. Metodi di lavoro: gestione per obiettivi, coordinamento tra le unità operative, informatizzazione, collaborazione regolare e sistematica con lesterno. 4. Comunicazione: pubblicazione n.2 libri bianchi, sito web, Carta dei cittadini italiani allestero.

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI I problemi aperti: 1.La rigidità burocratica interna, la proliferazione incrementale delle strutture centrali e le loro difficoltà di coordinamento 2.La persistente difficoltà di fare rete con le altre amministrazioni (P.D.C.M.- Dipartimento Politiche Comunitarie, Commercio con lEstero, I.C.E.) 3.La gestione delle piccole sedi diplomatiche e consolari allestero e la questione della fungibilità tra il diplomatico e lamministrativo 4.Laccesso a riqualificazioni e formazione da parte del personale amministrativo (resistenze e condizionamenti sindacali)

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Dimensioni : circa 9000 unità di personale dellAmministrazione civile di varie qualifiche. Professionalità: amministrative, tecniche Attività: da gestione diretta del sistema scolastico a politiche dellistruzione e supporto allautonomia didattica, amministrativa e finanziaria degli Istituti scolastici Sedi: Roma e tutto il territorio nazionale (Ministero, Uffici Scolastici Regionali, Centri di Servizio Amministrativo) Riforma: il Programma P.I.C.T.O. è avviato nel La riforma del Ministero è attuata nel 2000.

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Le linee guida del cambiamento: 1.Struttura organizzativa: dai Provveditorati agli Uffici Scolastici Regionali ed i Centri di Servizi Amministrativi. Paradigma dellorganizzazione-rete. Mantenimento della struttura organizzativa di tipo gerarchico-funzionale, anche se con un maggiore sviluppo delle funzioni di staff. 2. Sviluppo delle risorse umane: introduzione di un nuovo sistema di profili professionali, con introduzione di profili innovativi; opportunità di specializzazione e progressione orizzontale per il personale amministrativo. 3. Metodi di lavoro: spostamento dellattenzione dallattività amministrativa di line ai processi di orientamento, supporto specialistico, organizzazione, comunicazione e auditing della gestione/proficuità della spesa.

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE IL Programma P.I.C.T.O. Programma Integrato di Cambiamento Tecnologico ed Organizzativo con Federico Butera & Partners e E.D.S. Italia lautonomia delle istituzioni scolastiche porta il Ministero a ripensare completamente la propria identità in termini di mission, funzioni e struttura tanto a livello centrale, quanto di articolazioni periferiche integrazione di culture e saperi diversi tra pubblico e privato le p.a. come sottosistemi del proprio sistema-ambiente di riferimento e parte di una rete transazionale di organizzazioni, capaci di attivare lambiente e coinvolgerlo nei propri processi costruzione di reti allargate a tutti i soggetti, pubblici o privati, chiamati a dare un loro contributo alle politiche di settore che, benchè autonomi, devono essere comunque indotti ad integrarsi ed a cooperare secondo regole comuni e per il raggiungimento di obiettivi condivisi attraverso strumenti di carattere transazionale

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE IL Programma P.I.C.T.O. La consapevolezza dello stretto rapporto esistente tra tutti gli elementi del sistema e del carattere strategico delle reti transazionali necessarie per governarlo deve valere quale criterio guida nel ridisegnare gli obiettivi, la concezione del servizio, le tecnologie informatiche e gestionali e le strutture operative. Il cambiamento organizzativo presuppone una visione strategica, i cui momenti fondanti sono quelli dellintegrazione e dellimplementazione richiede: un piano di change management, che offra un orientamento generale ed un metodo comune ai diversi elementi della rete lavvio di una molteplicità di progetti, che consenta, attraverso la sperimentazione e lesperienza diretta e concreta degli operatori, la socializzazione e lapprendimento diffuso di nuove conoscenze e competenze. Vengono così avviati più di 80 sottoprogetti finalizzati

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE Il nuovo sistema di profili professionali: Diagnosi macro-organizzativa del sistema professionale Variabili: norme, strategie, ambiente, contratti di lavoro Aree, ruoli, strutture tipo e profili La struttura dei profili professionali: Tasks richiesti dal job Livelli ed intensità relazionali Capacità: cognitive, relazionali, specialistiche, generiche, distintive Livelli di responsabilità vs. obiettivi Modalità di accesso e itinerario di sviluppo Compiti esemplificativi

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE I problemi aperti: Terminati i progetti con i consulenti, necessità di gestire i processi di cambiamento con il personale dipendente Scarsa diffusione delle competenze innovative Resistenza al cambiamento, soprattutto a livello sindacale Difficoltà di convertire professionalità amministrativo- gestionali in alcuni profili innovativi di management specifico e di progetto (analisti di gestione e di organizzazione, esperti di comunicazione, ecc.) Difficoltà di disporre sul territorio di tutte le competenze necessarie per sviluppare un servizio completo di assistenza alla rete scolastica territoriale (orientamento e auditing gestionale, assistenza giuridico legale, consulenza su relazioni sindacali, problematiche della sicurezza sul lavoro, sviluppo organizzativo del servizio scolastico, ecc.)

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLINTERNO Dimensioni : dipendenti, di cui circa del Corpo Prefettizio e dellamministrazione civile Professionalità: Polizia di Stato, Vigili del Fuoco, Corpo Prefettizio, Amministrazione Civile Attività: ordine e sicurezza pubblica, protezione e difesa civile, immigrazione, enti locali, consultazioni elettorali, sanzioni amministrative, ecc. Sedi: Roma e intero territorio nazionale (Ministero, Prefetture-U.T.G., Questure, Ispettorati Regionali e Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco) Riforma: dal 2001 al 2006

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLINTERNO Le linee guida del cambiamento: 1.Struttura organizzativa: da 1 dipartimento e 6 direzioni generali a prima 4 e poi 5 dipartimenti. Riduzione dei livelli gerarchici. Dalle Prefetture agli U.T.G.. 2. Autonomia e responsabilizzazione della dirigenza: inquadramento alla dirigenza dei funzionari direttivi della carriera prefettizia come managers e professionals; Aree, Servizi e Uffici di Staff; enfasi su pianificazione, controllo e valutazione e su mobilità e percorsi di carriera. 3. Metodi di lavoro: gestione per obiettivi, per processi e per progetti; integrazione orizzontale; funzioni innovative; reti di cooperazione interfunzionale ed interistituzionale. 4. People satisfaction e customer satisfaction: programmi di ricerche sociali sul clima organizzativo e la soddisfazione dellutenza.

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLINTERNO Gli interventi normativi: D.P.R. n.398 del 7 settembre 2001 Regolamento di organizzazione degli Uffici centrali di livello dirigenziale generale del Ministero dellInterno D.P.R. n.98 del 21 marzo 2002 Regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione D.lgs.n. 139/2000 Riforma della carriera prefettizia D.M. 18 novembre 2002 Individuazione dei posti di funzione dirigenziali della carriera prefettizia D.M. 4 agosto 2005 Nuovo decreto di individuazione dei posti di funzione dirigenziali della c. prefettizia D.P.R. 8 marzo 2006 n. 154 Modifica al D.P.R. n.398 del 7 settembre 2001.

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DEL MINISTERO DELLINTERNO Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali Dipartimento della Pubblica Sicurezza Dipartimento per le Libertà Civili e lImmigrazione Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile Dipartimento per le Politiche del Personale dellAmministrazione civile Gabinetto del Ministro Ufficio Legislativo e Relazioni Parlamentari Servizio di Controllo Interno

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL NUOVO MODELLO ORGANIZZATIVO Organizzazione gerarchico funzionale Organizzazione per processi e per progetti Principi di: Semplicità Autonomia Flessibilità Governo attraverso la cultura

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni LORGANIZZAZIONE PER PROCESSI È un modello che si basa sulla considerazione dei processi gestiti come elemento qualificante e strutturante lorganizzazione IL PROCESSO È una sequenza logica di attività dirette alla realizzazione di un risultato che crei o aggiunga valore per il cliente esterno o il cliente interno LA PROCEDURA (procedimento amministrativo) È un insieme di regole che descrive, norma e vincola il processo, costituendone il presupposto, ma non crea di per sé valore

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni ORGANIZZAZIONE GERARCHICO - FUNZIONALE Il lavoro è suddiviso tra le unità organizzative in base a funzioni e compiti Il personale lavora in modo rigidamente vincolato a mansioni e procedure I processi di lavoro attraversano più unità organizzative Ci sono molti livelli gerarchici intermedi con compiti di supervisione formale Ogni decisione finale e comunicazione esterna spetta al vertice gerarchico ORGANIZZAZIONE PER PROCESSI Le unità organizzative sono progettate sulla base dellanalisi dei risultati (prodotti e servizi) e dei processi di lavoro necessari a realizzarli Ciascun processo di lavoro è integralmente affidato ad una unità organizzativa di livello operativo (il gruppo di processo), che ne detiene tutte le competenze Il personale lavora in modo flessibile e polifunzionale Tutte le decisioni che riguardano il processo sono assunte dal dirigente del gruppo di processo (process owner), che comunica altresì con il cliente esterno Esistono due soli livelli gerarchici: il management generale e quello operativo

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni LA NUOVA ORGANIZZAZIONE DELLE PREFETTURE-UTG Aree funzionali Area I - Ordine e sicurezza pubblica Area II - Enti locali e consultazioni elettorali Area III - Sistema sanzionatorio amministrativo Area IV - Diritti civili, cittadinanza e immigrazione Area V - Protezione e difesa civile PROCESSI OPERATIVI (cliente esterno) Servizi Servizio I – Contabilità e Gestione Finanziaria Servizio II – Gestione del Personale Servizio III – Gestione dei Servizi Informativi Automatizzati Servizio IV – Amministrazione, Servizi Generali e Attività Contrattuale PROCESSI STRUMENTALI (cliente interno)

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni IL MINISTERO DELLINTERNO I problemi aperti: 1.Resistenza al cambiamento ed uso surrettizio delle nuove forme organizzative per riprodurre la gerarchia 2.Mancata attuazione della maggior parte delle Aree e degli Uffici con funzioni innovative e/o loro successiva soppressione 3.Mancata attuazione di assessment e percorsi di carriera 4.Mancato funzionamento dellintegrazione orizzontale 5.Indipendenza del controllo dalla pianificazione e della valutazione da entrambe 6.Assenza di valutazione dei Dirigenti Generali 7.Assenza di una parallela riforma del personale amministrativo e dei relativi profili professionali; riqualificazioni selvagge nei vecchi profili anni 80; mancata previsione di profili specialistici e di forme di valutazione 8.Assenza di obiettivi formativi integrati e di sviluppo di adeguati programmi di formazione

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni ALCUNE SPIEGAZIONI SOCIOLOGICHE F. Battistelli – Burocrazia e mutamento (2004) Il paradigma manageriale come nuova political correctness Traslazione/traduzione nelle p.a. delle categorie e delle modalità organizzative messe a punto nellimpresa Nelle imprese esiste un obiettivo strategico: ladempimento del fine economico, ed uno strumentale: il binomio efficienza/efficacia ed una patologia: leconomicismo. Nelle p.a. il primo è ladempimento del fine istituzionale e il secondo la legalità, mentre la patologia è il legalismo. Nellimpresa il risultato atteso è la soddisfazione del cliente Nella p.a. è invece limparzialità per lutente, che mette in moto operazioni di aggiramento e scambio di risorse Si è quindi in presenza di una retorica manageriale che cerca di spodestare la retorica preesistente: quella giuridica, già dominatrice incontrastata nel settore pubblico

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni ALCUNE SPIEGAZIONI SOCIOLOGICHE Fabrizio Battistelli – Burocrazia e mutamento (2004) La managerialità del privato è costituita da un insieme di competenze tecniche, di capacità di applicazione e di doti personali accumulate per anni a livello esistenziale e culturale La proceduralità del pubblico è costituita dal primato di metodi altamente formalizzati, che può divenire tecnicismo ed ostacolare il raggiungimento degli scopi dellorganizzazione Nel pubblico i superiori sono in grado di controllare lattività operativa del personale, ma non le condizioni del suo impiego, da cui discende una situazione di compromesso. Quindi nelle p.a. esistono: caratteristiche strutturali poco o per nulla modificabili (in particolare, le risorse, che sono date e cioè la loro presenza, assenza, quantità e qualità sono predeterminate) caratteristiche contingenti sulle quali è invece possibile in una certa misura intervenire

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni ALCUNE SPIEGAZIONI SOCIOLOGICHE F. Battistelli – Burocrazia e mutamento (2004) Il progettista organizzativo è come un architetto che può tracciare il disegno dellopera, ma non scegliere i materiali dellesecuzione Di questo si deve tenere conto in ogni iniziativa di progettazione organizzativa, in particolare in ambiti ad elevata densità di vincoli Vi è inoltre distinzione tra elevata e incomprimibile politicità della produzione di beni collettivi con valenza politica e ridotta politicità dei servizi alle persone Sia sul piano concettuale, che su quello pratico, ben difficilmente possono essere realizzati passi significativi sulla via del mutamento senza una vera rivoluzione nelle rappresentazioni sociali e nella cultura dei protagonisti

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni ALCUNE SPIEGAZIONI SOCIOLOGICHE D. Farinella – Privatizzazione e cambiamento (2005) I processi di privatizzazione e di cambiamento organizzativo sono stati sostenuti dalla retorica dellapparato politico Questi processi contribuiscono a erodere il ceto medio impiegatizio ed a modificare la percezione che i dipendenti hanno del loro lavoro e delle competenze necessarie per svolgerlo Ne deriva una identità lavorativa incerta, contingente e che non permette una partecipazione attiva ai processi di riforma Il personale si irrigidisce quindi nelle qualifiche, nei diritti acquisiti e nei compiti assegnati alle diverse posizioni

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni ALCUNE SPIEGAZIONI SOCIOLOGICHE Il concetto di guida relazionale di H. Willke larte di intervenire su un sistema complesso in maniera tale da suscitare da parte sua reazioni che presentino modalità stabili e coerenti entro un cambiamento strutturale controllato di quel sistema Applicato negli interventi di cambiamento in Germania negli anni 80 e 90 Willke individua quattro principali ostacoli alla riuscita di un intervento su un sistema:

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni Il concetto di guida relazionale di H. Willke il sistema stesso, poiché è la sua mente che rifiuta di cambiare il proprio comportamento patologico o problematico ed è quindi insensibile, nella sua autoreferenza, agli interventi per modificarlo dallesterno; il sistema ha la tendenza a richiamare lattenzione delloperatore dellintervento su aspetti che non sono quelli da cui sorge la patologia, ma sono solo sintomatici, laterali e di richiamo, per cui, se si agisce solo su di essi, lintervento è destinato a fallire in anticipo; il sistema ha pochi punti sensibili (sensitive spots) e si tratta di quei peculiari criteri selettivi dai quali soltanto il sistema è in grado di derivare informazioni per lui veramente rilevanti; il sistema tende a resistere al cambiamento, perché si regge su un equilibrio duro (hard) derivanti da fattori contraddittori che lo bloccano.

Centro Studi e Sperimentazione Verona Innova per linnovazione delle pubbliche amministrazioni ALCUNE SPIEGAZIONI SOCIOLOGICHE Il concetto di guida relazionale di H. Willke La guida relazionale è quella che, prendendo atto di tali inevitabili caratteristiche: si muove in modo da rispettare lautonomia del sistema destinatario dellintervento nel contempo promuove un cambiamento strutturale organizzato del contesto, che facilita la derivazione di nuove informazioni da parte del sistema. Lintervento, detto così contestuale, conduce a cambiare il sistema facendo leva sulle sue operazioni interne, attraverso linserimento in un contesto che gli manda certe informazioni e non altre, mirate sui suoi punti sensibili.