SIFILIDE AGENTE EZIOLOGICO: Treponema pallidum Malattia a trasmissione: -sessuale -materno-fetale (trans-placentare, attraverso il canale del parto infetto, allattamento al seno in presenza di lesione florida) -per contatto diretto con lesioni in fase attiva (es: bacio se presenti delle lesioni a livello di labbra, cavità orale, lesioni cutanee; contatto con lesioni cutanee) -trasfusione di sangue ed emoderivati (ora molto rara) -accidentale a seguito della manipolazione di campioni infetti (esposizione professionale)
SIFILIDE: EPIDEMIOLOGIA Negli USA il numero di nuovi casi ha raggiunto un picco negli anni ’40, durante la II Guerra Mondiale Successivamente l’incidenza si è progressivamente ridotta, raggiungendo il nadir durante la metà degli anni ’80 (introduzione della penicillina) Tra la metà degli anni ’80 e la metà degli anni ’90 si è assistito ad una nuova recrudescenza, seguita immediatamente da un nuovo calo epidemiologico
Nel mondo si registrano 12 milioni di nuovi casi di sifilide all’anno(OMS,1999)
SIFILIDE: EPIDEMIOLOGIA > 12 MILIONI di soggetti infetti nel mondo Maggiore prevalenza nei Paesi in via di sviluppo e nell’Europa dell’Est Più frequente nelle fasce d’età sessualmente attive: dai 15 ai 30 anni Dalla metà degli anni ’60 alla metà degli anni ’80 maggiore prevalenza dell’infezione nei maschi omosessuali. Con l’epidemia dell’infezione da HIV e la maggiore attenzione nei confronti dell’impiego del preservativo, la frequenza di infezione in questa categoria si è ridotta Concomitante incremento della frequenza tra gli eterosessuali, in conseguenza del drammatico incremento dei casi fra le donne e i bambini (sifilide congenita), tra il 1986 ed il 1994
L’aumento dei nuovi casi di sifilide osservato negli ultimi anni denuncia un inquietante abbassamento della guardia rispetto ai comportamenti sessuali a rischio Anche in Italia negli ultimi anni i casi di sifilide sono più che raddoppiati:dal 2000 al 2001 si è registrato un aumento del 92% e dal 2001 al 2002 c’è stato un ulteriore aumento del 44%.
SIFILIDE: PATOGENESI Ingresso dei Treponemi attraverso la mucosa, anche intatta, o soluzioni di continuo della cute Raggiungimento del sistema linfatico e quindi del torrente ematico Disseminazione sistemica con potenziale invasione di qualsiasi organo/tessuto
SIFILIDE: storia naturale La storia naturale della sifilide è abitualmente suddivisa in 4 fasi: LUE PRIMARIA LUE SECONDARIA LUE LATENTE (PRECOCE e TRADIVA) LUE TERZIARIA
Sifilide primaria INCUBAZIONE: 3 settimane (3-90 gg) dal contagio SIFILOMA PRIMARIO: -si forma in corrispondenza del punto di penetrazione dei Treponemi: genitali esterni, labbra, cavo orale, areole mammarie, perineo, cervice, canale anale -papula ulcera non dolorosa rivestita di scarso essudato sieroso al cui interno si possono individuare i Treponemi -lesioni singole o multiple (soprattutto se HIV positivi) -adenopatia satellite -tende a risolversi spontaneamente in 3-6 settimane; nei pazienti HIV positivi può persistere più a lungo
Sifilide Primaria
Sifilide Primaria
Sifilide secondaria o disseminata Dopo 2-12 settimane (media di 6 settimane) dal contagio Talora è ancora presente il sifiloma primario Fase SISTEMICA della malattia, dovuta alla massima concentrazione nell’organismo di Treponemi che dal torrente ematico si distribuiscono potenzialmente a tutti gli organi e tessuti (cute e mucose, linfonodi, SNC, fegato, rene)
Sifilide secondaria o disseminata: manifestazioni cliniche CUTE e MUCOSE: -lesioni non pruriginose tipo macule, maculo-papule, papule, pustole al cui interno si trovano i Treponemi -talvolta coesistono diversi tipi di les. cutanee -esordio al tronco e agli arti superiori bilateralmente con successiva estensione a tutta la superficie corporea. Tipica la localizzazione palmo-plantare -possono coinvolgere anche le labbra, la cavità oro-faringea, lingua, vulva, vagina, glande -il coinvolgimento del follicolo pilifero determina ALOPECIA o diradamento delle sopracciglia -perdurano da pochi gg a 8 settimane
Sifilide Secondaria : alopecia
Sifilide secondaria o disseminata: manifestazioni cliniche SINTOMI SISTEMICI: -febbricola -malessere generalizzato -disappetenza e calo ponderale -artralgie -linfoadenite dolente generalizzata SNC - asintomatico nell’80% circa dei casi - cefalea, meningismo - meningite acuta (1%-2%) -coinvolgimento dei nervi cranici (II e VIII) -disturbi visivi e uditivi
Sifilide secondaria o disseminata: manifestazioni cliniche RENE -proteinuria e/o ematuria per una glomerulonefrite da immuno-complessi FEGATO -epatite TRATTO GASTRO-ENTERICO -lesioni ulcerative ARTICOLAZIONI/OSSA -sinovite, periostite, osteite OCCHIO -uveite (5%-10% dei casi, soprattutto HIV +)
Siflide latente Fase in cui NON vi sono manifestazioni cliniche di malattia ma i test sierologici risultano positivi Si distinguono: Lue latente precoce (primi 4 anni dal contagio): sono possibili recidive di lue secondaria Lue latente tardiva (dopo i primi 4 anni dal contagio): improbabili recidive di lue secondaria Il 90% delle recidive si manifesta entro il primo anno dal contagio. Le manifestazioni sono soprattutto muco-cutanee e tendono a ridursi progressivamente di intensità
Siflide latente Una donna gravida affetta da lue latente, anche se asintomatica, può trasmettere l’infezione al feto sottoporre a screening per la sifilide tutte le donne gravide, soprattutto durante il III trimestre!
Sifilide terziaria Malattia infiammatoria lentamente progressiva che interessa circa 1/3 dei pazienti affetti da lue e NON TRATTATI, manifestandosi dopo anni dal contagio: neurolue lue cardiovascolare gomme luetiche (lue terziaria benigna): lesioni granulomatose a carico di ossa, mucose, cute, fegato.
Sifilide congenita La trasmissione materno-fetale può avvenire in qualsiasi fase della malattia la madre si trovi, purchè non trattata o inadeguatamente trattata. Lo sviluppo placentare permette il passaggio di T.pallidum in genere solo dopo la 16a settimana di gestazione, di fatto qualsiasi fase della gravidanza è a rischio di trasmissione al feto Se contagio: 25%: morte in utero 25-30%: morte dopo la nascita 50%: sopravvivono ma manifestano segni di infezione nel 40-50%
GRAVIDANZA E SIFILIDE CONGENITA durante la gravidanza può determinare: Aborto Nascita di un feto morto Parto prematuro Morte neonatale Parto a termine con neonati con infezione clinicamente silente (da un terzo a metà dei casi): spesso i neonati non presentano i segni e i sintomi della malattia, che possono comparire dopo mesi o anni oppure rimanere silente per tutta la vita Parto a termine con neonati con infezione clinicamente manifesta
Sifilide congenita: manifestazioni cliniche SIFILIDE CONGENITA PRECOCE: primi 2 anni di vita CUTE: infiltrati diffusi, placche, vescicole, papule, bolle, rash desquamativo soprattutto palmo-plantare e peri-orale MUCOSE: placche cavo orale, mucosa nasale faringea OSSO: malformazioni (osteiti, osteoperiostiti soprattutto delle ossa lunghe) OCCHIO: iriti, corioretiniti, neurite ottica FEGATO/RENE/SNC: focolai d’infiltrazione SIFILIDE CONGENITA TARDIVA: Spesso si ha la sola positività sierologica, in assenza di segni clinici Manifestazioni oculari (cheratite interstiziale) o osteoarticolari (malformazioni: naso “a sella”) Anomalie dentarie (denti di Hutchinson o a semi-luna) Anomalie acustiche: ipoacusia Triade di Hutchinson Alterazioni dentarie Cheratite interstiziale sordità
Sifilide: diagnosi microscopia diretta in campo oscuro o mediante immunofluorescenza diretta di T.pallidum dalle lesioni in fase florida Indagini sierologiche: 1) test non treponemici (VDRL) identificano le IgM ed IgG reaginiche che compaiono durante la lue, cimentando il siero del paziente con un antigene cardiolipinico. 2) test treponemici (FTA-abs e TPHA) identificano le IgM ed IgG specifiche anti-Treponema, cimentando il siero del paziente direttamente con T.pallidum