SIFILIDE AGENTE EZIOLOGICO: Treponema pallidum

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Polimiosite e dermatomiosite
Advertisements

Sindrome di Behcet.
BRUCELLOSI.
Lupus eritematoso sistemico
Citomegalovirus Dott. Amelia Forte Dott. Aniello Di Meglio
Scenario clinico 1 Vengo chiamato in consulenza dal Nido.
La rosolia nella donna in gravidanza
EPIDEMIOLOGIA   - AUMENTATA INCIDENZA DEL MORBO DI CROHN IN
HDV.
HHV-8 (KSHV).
Infezioni genitali (incluse le malattie a trasmissione sessuale)
Diapositive rivedute e corrette il 15 Settembre 2010
Diffusione dell’infezione
La peliosi reumatica o sindrome di Schonlein-Henoch
La trasmissione delle infezioni.
Dipartimento di Pediatria – Università degli Studi di Catania
DERMATOSI DA PARASSITI
Dott.ssa Elisabetta Muccioli
Dott.ssa Elisabetta Muccioli
PARALISI DEL NERVO FACCIALE
LUE IN GRAVIDANZA Simona Sorrentino Dott. Aniello Di Meglio
Embriopatia rubeolica
Dott.ssa L.L. Mazzarelli & Prof. P. Martinelli
Toxoplasma Dott. Carmine Sica Dott. Aniello Di Meglio
RECENTI ACQUISIZIONI IN TEMA DI VACCINAZIONE MENINGOCOCCICA
Il sistema di sorveglianza nazionale, dal 2005
Perché fare diagnosi di laboratorio ?
CONOSCERLO PER EVITARLO
Herpes Genitalis Che cosa è?
È causata dal germe chlamydia trachomatis
SIFILIDE.
DERMATOFITOSI I DERMATOFITI sono funghi capaci di invadere lo strato corneo della cute o altri annessi cutanei costituiti da tessuto cheratinizzato, quali.
SIFILIDE AGENTE EZIOLOGICO: Treponema pallidum
URETRITI INFETTIVE URETRITE GONOCOCCICA URETRITI NON GONOCOCCICHE
Candidosi vulvovaginale
Mollusco contagioso Neoplasia mucosa/cutanea ad eziologia virale
Sifilide Primaria Sifilide Primaria Sifilide Primaria Ulcera anale.
Università degli Studi Palermo
La gestione di un caso di morbillo
Il morbillo è una malattia che può essere eliminata in tutto il mondo
Il Papillomavirus Umano (HPV)
In costruzione.
L’emofilia.
RISCHI DA AGENTI BIOLOGICI
Malattia infettiva del sistema nervoso centrale
LE CORIORETINITI INFANTILI
CONOSCERLO PER EVITARLO
EPATITE A.
Altre definizioni : Antrace
Epidemiologia delle malattie infettive
SCLEROSI MULTIPLA E MALATTIE DEMINIELIZZANTI
“Ai confini della vita: i Virus”
EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE
prevenzione nelle scuole
PREVENZIONE DELLE INFEZIONI DA STREPTOCOCCO β EMOLITICO DI GRUPPO B
La rosolia nella donna in gravidanza
INFEZIONI IN GRAVIDANZA
Elementi di Fisiologia e Scienza dell’Alimentazione – E. Battaglia, D. NoèCopyright © 2008 – The McGraw-Hill Companies s.r.l. FOCUS CLINICI ANEMIZZAZIONE.
Tubercolosi polmonare
MORBILLO EZIOLOGIA Paramyxovirus: virus a RNA a singola elica, di nm
MALATTIE ESANTEMATICHE
Varicella Malattia virale acuta causata da un herpesvirus: Varicella- Zoster virus.
LE INFEZIONI A TRANSMISSIONE SESSUALE S i s t e m a S a n i t a r i o F r a n c e s e PREVENZIONE DEPISTAGGIO TRATTAMENTO Dr TOSINI William CDAG/CIDDIST.
Cause delle lesioni cerebrali. Tumori cerebrali Il tumore o neoplasia è una massa cerebrale che cresce indipendentemente dal resto del corpo: Meningiomi.
ANDAMENTO EPIDEMOLOGICO ED ESPRESSIONE DELLA MALATTIA DIABETICA IN TRENTINO Dott.sa V.Cauvin Dott.sa M.Bellizzi Dott.sa A.Di Palma U.O di Pediatria Osp.S.Chiara.
Leptospirosi. Movimento rotatorio (flagelli interni nello spazio periplasmico) Osservazione al microscopio in campo oscuro (ridotte dimensione, difficile.
Dermatiti parassitarie
Brucella.
Infezioni intravasali e cardiache Batteriemie e sepsi Endocarditi, miocarditi e pericarditi.
Transcript della presentazione:

SIFILIDE AGENTE EZIOLOGICO: Treponema pallidum Malattia a trasmissione: -sessuale -materno-fetale (trans-placentare o attraverso il canale del parto infetto) -per contatto diretto con lesioni in fase attiva (es: bacio se presenti delle lesioni a livello di labbra, cavità orale, lesioni cutanee; contatto con lesioni cutanee) -trasfusione di sangue ed emoderivati (ora molto rara) -accidentale a seguito della manipolazione di campioni infetti (esposizione professionale)

SIFILIDE: EPIDEMIOLOGIA Negli USA il numero di nuovi casi ha raggiunto un picco negli anni ’40, durante la II Guerra Mondiale Successivamente l’incidenza si è progressivamente ridotta, raggiungendo il nadir durante la metà degli anni ’80 (introduzione della penicillina) Tra la metà degli anni ’80 e la metà degli anni ’90 si è assistito ad una nuova recrudescenza, seguita immediatamente da un nuovo calo epidemiologico

SIFILIDE: EPIDEMIOLOGIA > 12 MILIONI di soggetti infetti nel mondo Maggiore prevalenza nei Paesi in via di sviluppo e nell’Europa dell’Est Più frequente nelle fasce d’età sessualmente attive: dai 15 ai 30 anni Dalla metà degli anni ’60 alla metà degli anni ’80 maggiore prevalenza dell’infezione nei maschi omosessuali. Con l’epidemia dell’infezione da HIV e la maggiore attenzione nei confronti dell’impiego del preservativo, la frequenza di infezione in questa categoria si è ridotta Concomitante incremento della frequenza tra gli eterosessuali, in conseguenza del drammatico incremento dei casi fra le donne e i bambini (sifilide congenita), tra il 1986 ed il 1994

SIFILIDE: PATOGENESI Ingresso dei Treponemi attraverso la mucosa, anche intatta, o soluzioni di continuo della cute Raggiungimento del sistema linfatico e quindi del torrente ematico Disseminazione sistemica con potenziale invasione di qualsiasi organo/tessuto

SIFILIDE: storia naturale La storia naturale della sifilide è abitualmente suddivisa in 4 fasi: LUE PRIMARIA LUE SECONDARIA LUE LATENTE (PRECOCE e TRADIVA) LUE TERZIARIA

Sifilide primaria INCUBAZIONE: 3 settimane (3-90 gg) dal contagio SIFILOMA PRIMARIO: -si forma in corrispondenza del punto di penetrazione dei Treponemi: genitali esterni, labbra, cavo orale, areole mammarie, perineo, cervice, canale anale -papula ulcera non dolorosa rivestita di scarso essudato sieroso al cui interno si possono individuare i Treponemi -lesioni singole o multiple (soprattutto se HIV positivi) -adenopatia satellite -tende a risolversi spontaneamente in 3-6 settimane; nei pazienti HIV positivi può persistere più a lungo

Sifilide Primaria

Sifilide Primaria

Sifilide secondaria o disseminata Dopo 2-12 settimane (media di 6 settimane) dal contagio Talora è ancora presente il sifiloma primario Fase SISTEMICA della malattia, dovuta alla massima concentrazione nell’organismo di Treponemi che dal torrente ematico si distribuiscono potenzialmente a tutti gli organi e tessuti (cute e mucose, linfonodi, SNC, fegato, rene)

Sifilide secondaria o disseminata: manifestazioni cliniche CUTE e MUCOSE: -lesioni non pruriginose tipo macule, maculo-papule, papule, pustole al cui interno si trovano i Treponemi -talvolta coesistono diversi tipi di les. cutanee -esordio al tronco e agli arti superiori bilateralmente con successiva estensione a tutta la superficie corporea. Tipica la localizzazione palmo-plantare -possono coinvolgere anche le labbra, la cavità oro-faringea, lingua, vulva, vagina, glande -il coinvolgimento del follicolo pilifero determina ALOPECIA o diradamento delle sopracciglia -perdurano da pochi gg a 8 settimane

Sifilide Secondaria : alopecia

Sifilide secondaria o disseminata: manifestazioni cliniche SINTOMI SISTEMICI: -febbricola -malessere generalizzato -disappetenza e calo ponderale -artralgie -linfoadenite dolente generalizzata SNC - asintomatico nell’80% circa dei casi - cefalea, meningismo - meningite acuta (1%-2%) -coinvolgimento dei nervi cranici (II e VIII) -disturbi visivi e uditivi

Sifilide secondaria o disseminata: manifestazioni cliniche RENE -proteinuria e/o ematuria per una glomerulonefrite da immuno-complessi FEGATO -epatite TRATTO GASTRO-ENTERICO -lesioni ulcerative ARTICOLAZIONI/OSSA -sinovite, periostite, osteite OCCHIO -uveite (5%-10% dei casi, soprattutto HIV +)

Siflide latente Fase in cui NON vi sono manifestazioni cliniche di malattia ma i test sierologici risultano positivi Si distinguono: Lue latente precoce (primi 4 anni dal contagio): sono possibili recidive di lue secondaria Lue latente tardiva (dopo i primi 4 anni dal contagio): improbabili recidive di lue secondaria Il 90% delle recidive si manifesta entro il primo anno dal contagio. Le manifestazioni sono soprattutto muco-cutanee e tendono a ridursi progressivamente di intensità

Siflide latente Una donna gravida affetta da lue latente, anche se asintomatica, può trasmettere l’infezione al feto sottoporre a screening per la sifilide tutte le donne gravide, soprattutto durante il III trimestre!

Sifilide terziaria Malattia infiammatoria lentamente progressiva che interessa circa 1/3 dei pazienti affetti da lue e NON TRATTATI, manifestandosi dopo anni dal contagio: neurolue lue cardiovascolare gomme luetiche (lue terziaria benigna): lesioni granulomatose a carico di ossa, mucose, cute, fegato.

Sifilide congenita La trasmissione materno-fetale può avvenire in qualsiasi fase della malattia la madre si trovi, purchè non trattata o inadeguatamente trattata. Lo sviluppo placentare permette il passaggio di T.pallidum in genere solo dopo la 16a settimana di gestazione Se contagio: 25%: morte in utero 25-30%: morte dopo la nascita 50%: sopravvivono ma manifestano segni di infezione nel 40-50%

Sifilide congenita: manifestazioni cliniche SIFILIDE CONGENITA PRECOCE: primi 2 anni di vita CUTE: infiltrati diffusi, placche, vescicole, papule, bolle, rash desquamativo soprattutto palmo-plantare e peri-orale MUCOSE: placche cavo orale, mucosa nasale faringea OSSO: malformazioni (osteiti, osteoperiostiti soprattutto delle ossa lunghe) OCCHIO: iriti, corioretiniti, neurite ottica FEGATO/RENE/SNC: focolai d’infiltrazione SIFILIDE CONGENITA TARDIVA: Spesso si ha la sola positività sierologica, in assenza di segni clinici Manifestazioni oculari (cheratite interstiziale) o osteoarticolari (malformazioni: naso “a sella”) Anomalie dentarie (denti di Hutchinson o a semi-luna) Anomalie acustiche: ipoacusia

Sifilide: diagnosi microscopia diretta in campo oscuro o mediante immunofluorescenza diretta di T.pallidum dalle lesioni in fase florida Indagini sierologiche: 1) test non treponemici (VDRL) identificano le IgM ed IgG reaginiche che compaiono durante la lue, cimentando il siero del paziente con un antigene cardiolipinico. 2) test treponemici (FTA-abs e TPHA) identificano le IgM ed IgG specifiche anti-Treponema, cimentando il siero del paziente direttamente con T.pallidum

Sifilide: diagnosi NON TREPONEMICI TREPONEMICI rischio di falsi positivi (virosi, connettiviti, sarcoidosi) e falsi negativi il titolo si riduce durante la malattia, tendendo a negativizzarsi nelle fasi più avanzate della stessa anche in sogg. non trattati usati come test di screening o per monitorare la risposta alla terapia TREPONEMICI Più specifici ma più costosi Usati come test di conferma ai test di screening Diagnosi di lue congenita Identificazione dell’antigene treponemico Mediante immunofluorescenza su campione di aspirato rinofaringeo o cordone ombelicale 2) Ricerca nel bimbo di IgM specifiche anti-Treponema