Salvatore Nicolosi Metafisica ed antropologia in Cartesio L’unità sostanziale del composto umano
Cartesio è passato, nella storiografia filosofica divulgativa, come il pensatore del dualismo tra lo spirito e la materia, o tra il pensiero e l’estensione: l’uomo sarebbe visto come “un fantasma rinchiuso in un corpo” (Gilbert Ryle, Lo spettro nella macchina).
Occorre però leggere tutto Cartesio In altre sue opere la durezza spigolosa del dualismo delle Meditazioni metafisiche viene smussata da ulteriori chiarimenti e precisazioni
Il problema del dualismo non è nuovo Cartesio, liberatosi dai dualismi del pensiero greco e medievale, ha elaborato e proposto i dualismi che sono presenti nell’età moderna e ancora nell’età contemporanea
Tra i diversi dualismi della modernità, quello tra pensiero ed estensione, soprattutto nella sua “versione” di dualismo tra anima e corpo, condiziona tutta la dottrina dell’uomo
Sinolo: un tutt’uno di forma e materia Nell’uomo l’anima fa un tutt’uno con il corpo, perché è forma del corpo
Anima razionale: l’intelletto (nous) L’intelletto conosce; se conosce, deve avere due dimensioni, la possibilità di conoscere e l’attualità del conoscere Aristotele applica qui il confronto tra potenza ed atto: intelletto in potenza e intelletto in atto
L’intelletto in potenza è legato alla sensibilità L’intelletto in atto è la luce che permette di conoscere In generale non si passa dalla potenza all’atto se non in virtù di qualcosa già in atto Intelletto passivo e intelletto attivo
L’intelletto attivo è qualcosa di divino, viene dal di fuori, è immortale L’intelletto passivo è legato al corpo La distinzione viene interpretata da Averroè (arabi) come se ci fosse un unico intelletto attivo per tutti gli uomini e degli intelletti passivi per ciascun uomo
san Tommaso d’Aquino, L’unità dell’intelletto contro gli Averroisti L’intelletto attivo e l’intelletto passivo in ciascun uomo sono un unico intelletto, che ha le due dimensioni: quella attuale e quella potenziale Per san Tommaso l’anima è forma del corpo, ossia un tutt’uno
La concezione di Cartesio è di stampo agostiniano/platonico Anche se Cartesio naturalmente è sensibile alla scienza moderna Di modo che c’è in lui una difficoltà: da una parte la res cogitans è autonoma; dall’altra il corpo è una macchina Ma è importante la loro unione
Il dualismo cartesiano è sottolineato da Hegel e, in Italia, nel Novecento, dai neo-idealisti italiani e da alcuni neo-scolastici in polemica con i neo-idealisti
Filosofia e scienza in Cartesio vanno viste insieme il Discorso sul metodo va letto in funzione dei Saggi – la Diottrica, le Meteore, e la Geometria – cioè tre trattati di “scienza” fisica Cartesio è attento al mondo dell’estensione, non meno che al mondo del pensiero.
Nella quinta parte del “Discorso sul metodo” c’è già l’esempio del pilota sul suo battello Ma Cartesio lo ritiene insufficiente ad esprimere il senso più genuino del rapporto fra anima e corpo
Nella Sesta meditazione, Cartesio sottolinea la diversità di “essenza” e, perciò, anche di “esistenza”, tra anima e corpo: “io sono realmente distinto dal mio corpo, e posso esistere senza di esso”.
Il dualismo è presente anche nei Princìpi di filosofia “Per esistere non abbiamo bisogno di estensione, di figura, di essere in qualche luogo e di nessun’altra cosa che si può attribuire al corpo”. Esistiamo “per il solo fatto che pensiamo”; la nozione che abbiamo dell’anima “precede quella che abbiamo del corpo”
Sembrerebbe un perfetto dualismo La nostra esistenza, vera e completa, è del tutto autonoma e distinta dall’eventuale esistenza di un corpo Ma si può ritenere che siamo esseri composti in “unità sostanziale”, se esistiamo, come spiriti autonomi, indipendentemente dal corpo?
Se la corporeità non costituisce, diversamente dal pensiero, il nostro esistere, si aggiungerà in modo “accidentale” alla sostanza umana, già costituita e completa in sé solo in quanto “pensante”?
La difficoltà apparve subito ai “lettori” delle Meditazioni metafisiche Antoine Arnauld e Pierre Gassendi Ma Arnauld e Gassendi leggono i medesimi testi di Cartesio da diverse prospettive
Arnauld quarte obiezioni ritiene che la terminologia dualistica di tipo platonico renda quanto meno ardua la difesa dell’unità sostanziale “di due sostanze”
Pierre Gassendi quinte obiezioni pensa alla “distinzione” tra anima e corpo solo come una “diversità” di grado di corporeità. Gassendi come epicureo pensa che la corporeità può avere diversi gradi: un corpo può pensare?
Cartesio riafferma l’unità sostanziale di anima e corpo e tenta di dare una spiegazione, partendo dalla loro interazione, in tutte le attività che li coinvolgono entrambi
Gran parte delle azioni dell’uomo coinvolgono, insieme, l’anima e il corpo. Come è possibile l’influenza tra una sostanza inestesa e una sostanza estesa?
La principessa Elisabetta di Boemia chiede come è possibile l’interazione tra anima e corpo: ogni movimento del corpo, in ogni caso, è collegato con una idea dell’anima.
Come è possibile che un corpo abbia contatto con l’anima e che l’anima abbia contatto con il corpo? Il contatto non può concepirsi se non in funzione della corporeità, ma l’anima, essendo spirituale, non può essere oggetto di un contatto corporeo.
Cartesio riconosce che il testo delle Meditazioni si presta a creare l’equivoco perché erano state scritte in funzione “apologetica”, contro il libertinismo materialistico, che negava l’esistenza d’una sostanza spirituale pensante, realmente distinta dal corpo.
Cartesio introduce nella risposta a Elisabetta di Boemia una novità, logica e metafisica, che non può non stupire il lettore. Propone una “nozione primitiva” riguardo all’unione fra l’anima e il corpo.
Le nozioni primitive “Vi sono in noi certe nozioni primitive, da cui formiamo tutte le altre conoscenze: per il corpo la nozione dell’estensione,per l’anima sola la nozione del pensiero, infine per l’anima e il corpo presi insieme la nozione della loro unione”
Ci sono due soli tipi di sostanza, la sostanza pensante (res cogitans) e la sostanza estesa (res extensa), a ciascuna delle quali corrisponde una idea o nozione primitiva. Aggiunge, però, che esiste ancora un’altra “nozione primitiva”, quella della loro unione sostanziale.
I pensieri metafisici esercitano il puro intelletto e ci rendono familiare la nozione dell’anima; la matematica, che esercita soprattutto l’immaginazione, rende familiari le nozioni dei corpi; ed infine la “consuetudine della vita e delle conversazioni ordinarie” ci aiuta “a concepire l’unione dell’anima col corpo”.
Cartesio cerca così di risolvere l’aporia dei diversi dualismi pensiero ed estensione, sostanza ed accidente, sostanza finita e sostanza infinita, libertà e necessità
Il primo dualismo è quello dell’unione fra l’anima e il corpo. Proprio questo dualismo che mette allo scoperto l’impasse in cui Cartesio viene a trovarsi.
Cartesio cerca una conferma di tipo sperimentale in alcune opere di carattere scientifico, o di antropologia filosofica su basi scientifiche. Ecco l’opera Le Passioni dell’anima, uno dei primi trattati interdisciplinari, in cui le problematiche metafisiche vengono suffragate da elementi di fisiologia e di psicologia.
Il pensare dell’uomo è legato alla sua corporeità “estesa”: tutte le idee avventizie e fittizie hanno la loro origine nell’esperienza. L’“incarnazione” nella corporeità è essenziale all’uomo, che non potrebbe essere una vera sostanza pensante senza la compresenza della corporeità.
In questo rapporto tra spirito e materia, tra pensiero ed estensione, Cartesio cerca il segreto dell’unità sostanziale, che è “lo specifico” dell’essere umano. L’uomo è “mediatore” tra i puri spiriti e i corpi estesi.
Nelle Passioni dell’anima la co-azione e la inter-azione tra anima e corpo si manifesta nel meccanismo delle passioni, che sono “causate, mantenute, rafforzate, da qualche movimento degli spiriti”.
Il problema di localizzare l’anima nel corpo non era nuovo, come non erano nuovi i problemi posti da Cartesio sul movimento degli “spiriti sottili” dalle sedi periferiche dei sensi esterni fino ai centri della coscienza.
Ma come l’anima si rapporta al corpo? non si tratta di una presenza locale come se fosse un rapporto di parte a parte o di contenente e contenuto. L’anima è in rapporto con tutto l’insieme dei suoi organi
C’è un luogo particolare per il rapporto tra anima e corpo? Si diceva di solito il cervello o il cuore, ma per Cartesio è la zona interna del cervello, dove si trova “una certa ghiandola molto piccola…”; tale ghiandola con i suoi più lievi movimenti può mutare il corso degli spiriti vitali
L’ipotesi della ghiandola pineale uno dei punti centrali della ontologia e della biologia di Cartesio, pone le basi per una psicologia ed una morale scientifica: non più una metafisica astratta, né una scienza solo materialistica.
questa ghiandola è l’unica parte del corpo che non sia “doppia”, come gli occhi, le mani, le orecchie; risponde alle esigenze di unità e di semplicità, che sono le caratteristiche del pensiero.
Cartesio dà così una conferma “sperimentale” dell’unità di ogni attività, che deve conformarsi all’unità e alla semplicità del pensiero.
L’antropologia di Cartesio non è priva di ambiguità, ma cerca sempre di evitare quel dualismo, che gran parte degli interpreti gli hanno attribuito.
In che modo sappiamo che la nostra anima è congiunta ad un corpo? un certo corpo è più strettamente unito alla nostra anima di tutti gli altri: il dolore e molte altre sensazioni infatti ci giungono senza che le prevediamo: l’anima è unita ad una cosa estesa che si muove per mezzo della disposizione degli organi del corpo
Ci sono tanti “testi cartesiani”, la cui interpretazione più naturale sembra quella dualistica, ma ce ne sono molti altri, nei quali viene difesa l’unità di spirito e materia nell’uomo
Si ha spesso l’impressione che le pagine cartesiane contengano, paradossalmente, delle “formule dualistiche”, per dimostrare l’unità. L’intento è quindi unitario.
Due versanti: scientifico e filosofico Cartesio non è solo il padre della filosofia moderna. Ma è anche uno dei padri della scienza moderna, dell’algebra, della geometria analitica, dell’ottica, della fisica, della fisiologia, dell’astronomia.
Opere di taglio scientifico e opere di taglio metafisico Ma dietro l’attenzione occasionale c’è una esigenza di fondo: il problema dell’unità, in cui ogni molteplicità venga racchiusa e risolta.
Tre direttrici, in corrispondenza alle tre nozioni primitive Ogni trattazione filosofica sull’uomo può svilupparsi secondo le tre nozioni primitive: quella del pensiero, quella dell’estensione, quella del composto anima-corpo
Cartesio è uno dei pensatori più “attenti” ai problemi della corporeità o della “incarnazione” dell’uomo nel mondo; ma, insieme, tra gli scienziati, è uno dei pensatori più attenti ai problemi della metafisica.
Mentre apriva vie nuove alla speculazione metafisica, Cartesio offriva al mondo alcuni contributi decisivi per la fondazione della fisiologia, della biologia, della psicologia dei tempi nuovi.
Contemporaneamente, attendeva al compito di costruire la “metafisica dell’intelletto”, congiungendo insieme la matematica, la medicina, la morale, la metafisica.