1 AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione Igiene generale ed applicata La promozione dellattività fisica Strategie di intervento.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
IL PIANO PER LA SALUTE E IL BENESSERE SOCIALE PIANO ATTUATIVO Ufficio di Piano - aprile 2012
Advertisements

Torna alla prima pagina Collaborazione fra Servizi di sanità pubblica e Pediatri.
Programma di promozione dell’attività motoria
la modifica terapeutica
Il Progetto “Azioni per una vita in salute” Regione Emilia-Romagna
Maria Vizioli Sabine Mall Roberto Grilli
Sport-Sicurezza-Salute Alba Carola Finarelli, Pierluigi Macini, Guido Poggiopollini Assessorato alla Sanità - Regione Emilia-Romagna Assessorato alla.
a cura del Gruppo Aziendale Fumo ASL TO 5
Promozione dellattività fisica nella popolazione: dai dati disponibili alle azioni Alberto Arlotti.
La pianificazione della comunicazione dei dati Passi.
Lattuazione della sorveglianza PASSI nelle AUSL: novità positive e criticità per la sostenibilità del sistema Lopinione dei coordinatori aziendali e degli.
L’utilizzo della sorveglianza PASSI in Azienda USL e in Regione
La Prevenzione Cardiovascolare nella Pratica Clinica Diffusione dei contenuti della III Conferenza La Prevenzione Cardiovascolare nella Pratica Clinica.
LE PROFESSIONI SANITARIE NELLA PREVENZIONE CARDIOVASCOLARE:
Le Raccomandazioni Informare e sensibilizzare la popolazione Informare e sensibilizzare la popolazione Attivare organiche azioni di comunità Attivare organiche.
Seminario di aggiornamento sul codice etico e sulle linee guida di comportamento della Regione Piemonte per gli enti ed istituti no profit LA RELAZIONE.
Il piano di prevenzione cardiovascolare
Progetto Regionale per la promozione dell’attività fisica
La promozione della bicicletta per la salute
1 Introduzione alla giornata Situazione del progetto regionale e piano nazionale di promozione dellattività fisica Dott. Massimo Valsecchi Incontro con.
Presentazione della giornata Dott. Massimo Valsecchi Progetto 5.1 Promozione dellattività motoria Incontro con i referenti di progetto Verona
1 La certificazione medica per lattività fisica nellottica della Evidence Based Prevention Progetto 5.1 Promozione dellattività motoria Incontro con i.
Castelbrando 2 9 /10 giugno 2005 Prevenzione diabete e cardiovasculopatie massimo valsecchi REGIONE del VENETO.
1 AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione Programma di promozione dellattività motoria Il piano regionale.
Attività fisica e salute Il ruolo dei Dipartimenti di Prevenzione nella promozione del movimento Verona, 19 febbraio 2010 Massimo Valsecchi
La promozione dell’attività motoria nei diabetici
1 Corso di formazione per medici referenti di scheda e ASV Lattività fisica nellanziano e nel diabetico Verona, Palazzo della Sanità, 10/11-7/12/2004.
1 Il progetto nazionale di promozione dellattività fisica: aspetti operativi dott.ssa Lucia De Noni Responsabile del progetto Incontro con i referenti.
dott.ssa Susanna Morgante Incontro con i referenti di progetto
1 I percorsi verdi MERCATO DEI FIORI GIARDINI GALLEGGIANTI.
ASL Viterbo Consensus Conference EAS, 19 nov 2002 Dr.G.Schiano1 Ruolo dellEducazione alla Salute nella Prospettiva della Medicina di Sanità Pubblica.
Promozione dell’attività fisica: iniziative locali e regionali
Igiene generale ed applicata
1 I determinanti ambientali dellattività motoria.
AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione Strategie per la modifica terapeutica degli stili di vita.
Disease management: limportanza della prevenzione attiva e il coinvolgimento di tutti gli attori del sistema Pierluigi Macini Regione Emilia-Romagna Servizio.
Incontro di coordinamento Firenze 21 gennaio 2010, 11:00-17:00 Ordine del Giorno Presentazione piano di lavoro eTwinning 2010 Dati registrazioni Proposte.
Igiene: definizioni e generalità
1 AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione Programma di promozione dellattività motoria Il piano regionale.
Ministero della Salute Guadagnare salute Rendere facili le scelte salutari.
Il fumo di sigaretta in Provincia di Trento
I tumori in Italia – AIRTUM 2011 (1) Il cancro rappresenta la seconda causa di morte in Italia (30%) dopo le patologie cardiocircolatorie (39%). Si stima.
Staff assessore territorio e Agenda 21 Forum Agenda 21 Indagine sullattuazione dei processi di Agenda 21 locale nella provincia di Milano Presentazione.
Le domande 1. Come si possono generare diseguaglianze di salute in ambito sanitario? 2. Esistono evidenze dellesistenza di tali diseguaglianze in Italia?
Strategia per l’offerta attiva della vaccinazione anti-HPV in Piemonte
Esiste un problema di disturbi o patologie muscoloscheletriche nella GDO ? Battevi Natale – CEMOC.
EXPANDED CHRONIC CARE MODEL IN TOSCANA
Salute come “Assenza di malattia”
1 UIL Pensionati, Roma LAURA PELLEGRINI Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali Livelli Essenziali di Assistenza DIRITTO ALLA SALUTE. NOI CI CREDIAMO.
I PIANI REGIONALI DI PREVENZIONE Dott.ssa Simonetta Rizzo.
Il Piano provinciale della prevenzione Laura Ferrari Trento, 25 settembre 2008.
DRUG-STOP Perché ci sei dentro, anche senza…. DRUG-STOP Progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il fondo per le Associazioni.
Fare salute in montagna: verso la costruzione dei Distretti e dei Piani di Salute Le risposte dei Servizi Sociali della Comunità Montana Val Pellice 29/09.
IL CONTESTO La Giunta Regionale del Veneto ha istituito con delibera n°1829 del il Centro Regionale di Riferimento sul Farmaco. Esso si articola.
CURE DOMICILIARI IN LUNGOASSISTENZA
1 Dimensioni del problema. 2 Anziani nell’ULSS 20 nel 2002 il 19.2% della popolazione superava i 65 anni e il 9% i 75 il 30% degli anziani sono disabili.
Carla Bietta UOS Epidemiologia – AUSL2 dell’Umbria
1 Dimensioni del problema. 2 3 Anziani nell’ULSS 20 nel 2002 il 19.2% della popolazione superava i 65 anni e il 9% i 75 il 30% degli anziani sono disabili.
1 I determinanti ambientali dell’attività motoria.
Seminario PASSI Indagine PASSI - Anno 2005 Il Rapporto dell’Area Vasta di Ancona  SITUAZIONE NUTRIZIONALE  ABITUDINI ALIMENTARI  PERCEZIONE DELLO STATO.
dott.ssa Susanna Morgante
PICCOLI PASSI DI SALUTE Giuliana Rocca ASL Bergamo Servizio Medicina Preventiva di Comunità Bergamo, 14 marzo 2009.
Aderenza terapeutica e attività fisica Marco Guicciardi, Romina Lecis, Mauro Murgia.
Il concorso per il Pedibus Premessa Progetto 5.1 Promozione dell’attività motoria Incontro con i referenti di progetto Verona
I GRUPPI DI CAMMINO: promuovere il movimento e la socializzazione per guadagnare salute Dott.ssa Silvia Celada U.O. Medicina Preventiva nelle Comunità.
1 “I Gruppi di Cammino” Dott. Alberto Colombo ASV Raffaella Salaroli Ufficio Ricerca Sviluppo Sanitario, Osservatorio Epidemiologico e Medicina Preventiva.
Adriana Giannini Direttore Dipartimento Sanità Pubblica Azienda USL di Modena Seminario PASSI: i risultati del Sistema di Sorveglianza nell’Azienda USL.
Giannina Raggiotto Medico di Medicina Generale, Bologna Centro Studi SNAMI Bologna Istantanea sulla realtà medica italiana.
17 aprile 2007 Dott. Claudio Andreoli Medico di Medicina Generale.
Programma di promozione dell’attività motoria
Transcript della presentazione:

1 AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Dipartimento di Prevenzione Igiene generale ed applicata La promozione dellattività fisica Strategie di intervento

2 Glossario della promozione della salute OMS (1998) Advocacy: insieme di azioni volte ad ottenere impegno politico, leggi e politiche di sostegno, consenso sociale e strutture di supporto a favore di specifici obiettivi o di interventi per la salute Evidence based: progettare interventi che tengano conto delle prove di efficacia e degli esempi di buona pratica disponibili. Intersectorial collaboration: Relazione strutturata per unazione comune su un problema specifico di differenti settori di società Health Policy:dichiarazione formale adottata dalle istituzioni e che definisce le priorità ed i parametri da raggiungere.

3 Capitale sociale Il capitale sociale è creato dalle interazioni quotidiane fra le persone e sviluppato in strutture quali i gruppi civici e religiosi, le reti informali della comunità e dal volontariato. Più queste reti sono consolidate e più alta è la probabilità che si instaurino modalità di collaborazione reciprocamente vantaggiose. In questo modo il capitale sociale crea salute e può valorizzare i benefici degli investimenti in salute.

4 The challenges of evaluating environmental interventions to increase population levels of physical activity: the case of the UK National Cycle Network D A Lawlor et alii, J Epidemiol Community Health 2003; 57: Le attività che si inseriscono nella vita quotidiana (come camminare o andare in bicicletta al lavoro o a scuola) tendono a essere mantenute nel tempo più di quelle che comportano la frequenza di specifiche strutture sportive.

5 Esempi di quantificazione di misure di effetto in Sanità Pubblica condizioneinterventoevento da prevenire durata followup NNT Scompenso cardiaco Spironolattone/ placebo morte2 anni9 Scompenso cardiaco Att. Fisica/ inattivitàmorte3.4 anni4 Tumore mammella Radioter+ tamoxifen/ tamoxifen recidiva10 anni8 Diabete insulinodip. Tratt. Intensivo / ordinario neuropatia diabetica n. d.15 FumoCounseling intensivo (MMG)/ breve continuare a fumare 1 anno14 FumoSpray nicotina/ placebo continuare a fumare 1 anno9 FumoBupropione/ placebocontinuare a fumare 1 anno7

6 Prevenzione attiva La prevenzione delle malattie cardiovascolari e del diabete e delle sue complicanze, e lincremento della politica del movimento nella società, sono stati inclusi fra le priorità sanitarie individuate dal Ministero della Sanità ai fini dellassegnazione dei finanziamenti alle regioni (Accordo tra il Ministero della Salute, le Regioni … ai fini dellassegnazione delle risorse … per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale del Piano Sanitario Nazionale individuati con laccordo Stato-Regioni del 24 luglio 2003, luglio 2004).

7 The importance of the social environment for physically active lifestyle T.Stahl et alii, Social Science and medecine 52 (2001) 1-10 Il singolo elemento predittivo più importante per uno stile di vita attivo è lambiente sociale. I soggetti che avvertono un basso supporto sociale da parte del loro ambiente (famiglia, amici, scuola e posto di lavoro) si sono dimostrati sedentari in misura pari a più del doppio rispetto ai soggetti inseriti in un ambiente ad alto supporto sociale.

8 Urban residential environment and senior citizens longevity in megacity areas: the importance of walkable green spaces T Takano, k Nakamura, M Watanabe Journal of Epidemiology and Community Health, December 2002 Uno studio di coorte durato quattro anni, su soggetti, a Tokio, ha dimostrato che la longevità degli anziani è positivamente correlata alla disponibilità di spazi verdi (parchi e strade alberate) predisposti per il cammino prossimi alla loro abitazione. Lassociazione è risultata indipendente da età, sesso, stato matrimoniale, condizione fisica di base e stato socioeconomico.

9 Sintesi degli effetti dellattività fisica sullo stato di salute protezione verso: le patologie cardiovascolari e lictus cerebri le dislipidemie e lobesità lipertensione la comparsa del diabete e… nei diabetici, verso le complicanze del diabete losteoporosi il decadimento mentale e la depressione alcuni tumori (carcinoma del colon, mammella) la disabilità la disfunzione erettile

10 Azioni del Dipartimento di Prevenzione Sui corsi di attività fisica: informare e formare il personale del Comune destinata a coordinare in loco le attività di promozione dellattività motoria analizzare la realtà locale e progettare corsi specifici di attività che rispondano a criteri scientifici consolidati indirizzare la formazione specifica degli insegnanti dei corsi valutare i risultati ottenuti dai corsi stessi

11 Azioni del Dipartimento di Prevenzione dellULSS n.20 informare e formare i mmg censire le opportunità di attività fisica presenti fornire consulenza ai comuni sugli strumenti urbanistici e sulla predisposizione di percorsi ciclo/ pedonabili

12 Cosa possono fare i Comuni Attivare una struttura mista permanente di promozione dellattività motoria identificare almeno una unità con funzioni di riferimento ed organizzazione locale reperire locali idonei per le attività motorie provvedere alla copertura, diretta o co-partecipata dagli utenti, dei costi relativi a: Utilizzo di palestre, piscine o altro Retribuzione insegnanti Spese relative ai controlli sanitari Aggiornamento operatori

13 Prototipo organizzativo per corsi in palestra per soggetti diabetici identificare una associazione di riferimento ed organizzazione locale chiedere al Comune o ASL la messa a disposizione gratuita di una palestra chiedere agli utenti di sostenere i costi relativi alla retribuzione degli insegnanti: es. per un corso di sei mesi con due incontri alla settimana costo di circa 900 euro per 15 persone Spese relative ai controlli sanitari a carico dei centri antidiabetici Aggiornamento insegnanti a carico del piano regionale triennale

14 Ginnastica in palestra Criticità Costi (palestre, insegnanti) Insufficiente numero di strutture al chiuso rispetto al bacino di utenza ( anziani, diabetici) Insufficiente coinvolgimento dei diabetici (50/anno) Partecipazione prevalentemente femminile Scarsa influenza sullo stile di vita globale 1 ora 2 volte la settimana (sufficiente a fornire benefici per la salute?) Pausa nei mesi estivi

15 Vantaggi del cammino A disposizione di tutti (equità): non richiede particolari abilità, equipaggiamento, strutture o presenza di insegnanti Potenziale maggior coinvolgimento degli uomini (a rischio vascolare più elevato) Bacino dutenza potenziale illimitato Basso rischio di incidenti e di traumi muscoloscheletrici

16 Vantaggi del cammino Possibilità di parziale autogestione, ad es. addestramento di walking leaders non professionisti (riduzione dei costi, aumento della spinta motivazionale dei partecipanti) Vantaggi psicologici (contatto con la natura; socializzazione; autostima e self-empowerment) Inserimento in un contesto più ampio di medicina preventiva

17 Tipi di intervento nelle iniziative di promozione dellattività Promozione generalizzata di attività non organizzate od organizzate debolmente a livello centrale attività organizzate e controllate per la popolazione sana attività organizzate e controllate per gruppi di soggetti affetti da forme cronico degenerative

18 I target di intervento nelle iniziative di promozione dellattività fisica con stima della numerosità degli stessi

19 Il problema dei numeri anziani da far muovere nella sola ASL di Verona spettatori in Arena

20 Independent inquiry into inequalities in health report Chairman: Sir Donald Acheson La distribuzione dellattività fisica nelle diverse classi sociali segue un pattern complesso (maggior a.f. lavorativa e minor a. sportiva nelle classi più basse) Nelle classi più basse si cammina di più ma non a passo veloce Lobesità è maggiore nelle classi più basse soprattutto per le donne

21 Nuovo sito web del Dipartimento di Prevenzione di Verona Pagina sullattività motoria: Piano triennale SISP Testo della scheda 5.1, elenco referenti, stato di avanzamento delle attività Archivio bibliografico Evidenze di efficacia Alcuni progetti (ginnastica per diabetici, protocollo cani) Documenti vari (OMS dieta e a.f., OMS trasporti, I giovani e lo sport nel Veneto) Links consigliati