Le malte storiche Fabio Fratini Università degli Studi di Siena Facoltà di Lettere e Filosofia Corso laurea specialistica Archeologia Insegnamento Archeometria /LS GEO/7 Le malte storiche Fabio Fratini f.fratini@icvcb.cnr.it ANNO ACCADEMICO 2009-2010
Settore archeologico: Perché studiare le malte?? Settore archeologico: cronologia; origine materie prime; tecnologie di realizzazione degli impasti; diffusione dei prodotti finiti. contributo alla conoscenza delle fasi costruttive;
Settore della conservazione: Perché studiare le malte?? Settore della conservazione: comprensione dei fenomeni di degrado; formulazione di malte da restauro compatibili.
Settore ricerca: studio dei processi di cottura, idratazione e carbonatazione; trasformazioni chimico-fisiche; identificazione additivi; messa a punto di nuovi tipi di leganti e malte.
Argomenti trattati Impiego delle malte nella storia Definizioni Tipi di legante Aggregato, acqua, additivi Metodi di studio delle malte Fenomeni di degrado
I leganti nella storia -a Catal Huyuk (Asia Minore) gesso come legante per supporto dipinti murali (9000 aC) -a Yafat (Galilea) malta di calce per pavimentazione (7000 aC) a Lepenski Vir (Serbia) malta di calce per pavimentazione (5600 aC) in Mesopotamia malte di calce (5000-4000 aC) in Egitto legante gessoso (dal 3000 aC) malte di calce dalla civiltà minoica (2000-1500 aC) ai Greci Etruschi, malte di calce per intonaci (dal VII sec aC) Romani, uso della calce dal III sec aC
Impiego delle malte nella storia Tempio di Ramesse Piramide di Cheope - Legante a gesso: primo tipo di legante prodotto ed usato su larga scala, utilizzato anche nella realizzazione della piramide di Cheope.
Tomba Ildebranda (Sovana) Gli Etruschi usano le malte non per allettamento, ma per il rivestimento di superfici, utilizzando materiale a comportamento pozzolanico
Ponte di Augusto: sacco murario Ponte di Augusto a Narni - Il livello tecnologico raggiunto dai Romani nella realizzazione delle malte, è testimoniato dallo stato di conservazione di moltissimi manufatti a noi pervenuti.
Mosaici bizantini di Ravenna
Arte Romanica (XI-XII sec. d. C,) Duomo e la Torre Pendente di Pisa, la Basilica di San Miniato a Monte e il Battistero a Firenze, la Collegiata di S. Andrea ad Empoli
L’arte Gotica (XII-XIII sec d. C.) San Francesco d’ Assisi San Galgano
Cappella degli Scrovegni (Padova) sec XIV Le malte nei dipinti murali Cappella degli Scrovegni (Padova) sec XIV Palazzo Ramirez Montalvo (Firenze) sec XVI
a partire dal XIV sec., vi fu il risveglio umanistico che grazie ad un maggior sviluppo economico permise un impiego diffuso delle risorse in campo edilizio ed artistico. nel periodo neoclassico (XVIII sec.) lo sviluppo di molte attività ingegneristiche, prenderà in esame in modo più approfondito il tema dei materiali da costruzione utilizzati dagli antichi. -Nel 1750-1760 l’inglese J. Smeaton, viene considerato “l’inventore” della calce idraulica - Solo con la rivoluzione industriale venne brevettato, all’inizio del XIX, il primo cemento, che venne detto Portland, per la somiglianza con le rocce provenienti dalla cittadina omonima del sud della Gran Bretagna.
Alcune considerazioni sulla parola “cemento” Cementum (da caedo = tagliare) presso i Romani indicava il rottame di pietra utilizzato per realizzare l’opus ceamentitium L’ opus caementitium era chiamato anche calcis structio cioè struttura a base di calce. L’ opus caementitium costituiva il nucleo delle murature (in opus incertum, reticulatum, latericium, mixtum ecc) ed era realizzato con strati alternati di caementum e malta di calce aerea e pozzolana o calce e aggregato vario. Nel passaggio dal latino al volgare caementum assunse il significato di conglomerato di calce e pietre (calcestruzzo) e dal XVIII sec il significato di legante idraulico