TRASPORTO MARITTIMO I-LE ROTTE

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TRASPORTO MARITTIMO I-LE ROTTE Il sistema di trasporto marittimo è ad impatto puntuale ed utilizza i natanti e le infrastrutture puntuali rappresentate dai porti, e in essi, terminali specializzati. Distinguiamo tre tipi di trasporto: Trasporto su lunghe rotte Trasporto su su medie distanze Trasporto brevi distanze

TRASPORTO MARITTIMO II-I PORTI Storicamente prima della rivoluzione industriale, per secoli i porti marittimi non hanno subito mutamenti di rilievo, rimanendo ben inseriti nel paesaggio urbano delle città che li ospitavano; Con l’avvento della prima industrializzazione si è assistito ad uno sviluppo degli approdi, mediante la costruzione di banchine ed altre costruzioni avulse alla geografia urbana; La fase successiva ha visto l’affermarsi di fenomeni di specializzazione degli approdi e dallo sviluppo dei porti industriali.

TRASPORTO MARITTIMO Caratteristiche fisiche di un porto In un porto si definisce: la superficie dello specchio d’acqua, la profondità degli accosti, la lunghezza degli accosti, la superficie a terra. Le prestazioni di una struttura portuale sono misurate considerando le tonnellate movimentate in un’ora in condizioni normali di operatività.

TRASPORTO MARITTIMO III-Porti commerciali ed industriali I porti commerciali tendono ad assumere le caratteristiche di impresa produttrice e venditrice di servizi, anche quando continuano ad essere gestiti come attività amministrative. Sono principalmente interessati al trsporto delle merci vari, offrendo servizi di movimentazione ai natanti che vi sostano, anche se dispongono di attracchi per le rinfuse solide o liquide. I porti industriali sono principalmente interessati allo sbarco delle materie prime, rinfuse solide o liquide, minerali o petrolio grezzo sono forniti di attrezzature che costituiscono una estensione del sistema di trasporto interno della struttura produttiva e sono quindi per lo più gestiti, in autonomia funzionale, direttamente dalla struttura industriale interessata.

TRASPORTO MARITTIMO IV-I terminali specializzati La specializzazione dei porti e degli attracchi è strettamente legata alla specializzazione delle navi, in base a tale affermazione possiamo distinguere tra: Porti per containers Terminali petroliferi Porti del carbone Porti per le granaglie Porti per la pesca

TRASPORTO MARITTIMO Porti per containers L’avvento del container, a partire dai primi anni ’70, viene considerato uno dei fattori che maggiormente hanno rivoluzionato il settore dei trasporti marittimi. Fino a quel momento erano state le categorie merceologiche a specializzare le differenti aree portuali, l’introduzione del container determinò un impulso alla ricerca di mezzi di movimentazione più celeri ed efficienti; ne conseguì una divisione delle aree portuali sulla base dei tipi di navi e di movimentazione: terminali lo-lo (lift on-lift-off) e terminali ro-ro (roll on-roll off)

TRASPORTO MARITTIMO Il Terminal Container Al servizio delle navi per containers operano i terminali nei porti commerciali o anche porti specializzati, che devono disporre di una serie di infrastrutture per la gestione dell’impianto. Un terminal è essenzialmente composto da: Banchine attrezzate con gru che svolgono la movimentazione del container da e verso le navi (“ship to shore crane”); Piazzali in cui i container vengono depositati e accatastati (yard); - Impianti e veicoli per la movimentazione dei container (yard gantry crane, reachstacker,straddle carrier ecc.); - Gate di ingresso, normalmente semi-automatizzati; - Magazzini CFS (Container Freight Station); - Impianti di manutenzione dei mezzi; - Piazzali per i semirimorchi.

TRASPORTO MARITTIMO Il più importante indicatore delle prestazioni di un terminal è la potenzialità di handling (numero di container movimentati da nave a terra e viceversa, nell’unità di tempo); La potenzialità si misura in container all’ora e assume, nei vari porti del mondo, valori che vanno da 7 a 40 container/h per mezzo di sollevamento (Rotterdam considerato uno dei porti più evoluti al mondo ne movimenta circa 30 per ora). Complessivamente le prestazioni di un terminal container dipendono sostanzialmente dalla contemporanea efficienza del sistema di movimentazione nave-banchina, del sistema di gestione del piazzale di stoccaggio e del sistema di inoltro delle merci verso l’hinterland. Queste fasi sono in serie nella catena logistica portuale; la perdita di efficienza in una sola di esse limita il rendimento delle altre e causa decadiemnto nell’operatività del terminal nel suo complesso.

TRASPORTO MARITTIMO Terminali petroliferi Il traffico petrolifero rappresenta una quota notevolissima del trasporto marittimo, anche se la diversificazione in atto delle fonti di energia tende a farlo calare. In Italia circa il 65% del trasporto marittimo si riferisce al traffico petrolifero, in tale quota è compreso il cabotaggio per alimentare i depositi costieri. I Porti del Carbone Devono disporre di fondali elevati, di ampie aree di deposito, di attrezzature per lo scarico e la movimentazione del carico. Si tende ad utilizzare navi di grandi dimensioni, capaci di trasportare anche 150 mila tonnellate di carbone.