A cura del Centro Studi Unioncamere Presentazione Rapporto Unioncamere 2010 Roma, 6 maggio.

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a cura del Centro Studi Unioncamere Presentazione Rapporto Unioncamere 2010 Roma, 6 maggio

IL PUNTO DI PARTENZA: LITALIA E I SUOI COMPETITORS NEL ,0 -2,2 -3,6 -2,7 -2,0 -7,1 -4,1 -2,4 -5,2 7,8 7,5 9,5 18,0 9,6 9,5 11,9 9,4 8,9 9,3 5,1 Italia Germania Francia Spagna Portogallo Grecia Irlanda Eurozona Ue a 27 Stati Uniti Giappone PILTasso di disoccupazione 2010: 8,8% 2010: 7,8% 2010: 10,2% 2010: 19,7% 2010: 11,8% 2010: 13,8% 2010: 9,7% Fonti: FMI (WEO, aprile 2010) e Commissione Europea (Economic Forecast, maggio 2010) Rapporto Unioncamere 2010

LA TENUTA DEL TESSUTO IMPRENDITORIALE SERIE STORICHE DEI TASSI DI ISCRIZIONE E CESSAZIONE: I trim I trim.2010 LIEVE E LINCREMENTO DELLE IMPRESE ENTRATE IN PROCEDURA FALLIMENTARE NEL I TRIMESTRE 2010: SE NE CONTANO 0,5 OGNI IMPRESE ESISTENTI (ERANO 0,4 NEL I TRIMESTRE 2009) I trim. 2001I trim. 2002I trim. 2003I trim. 2004I trim. 2005I trim. 2006I trim. 2007I trim. 2008I trim. 2009I trim IscrizioniCessazioni TASSO DI CRESCITA I TRIM. 2010: -0,27% ( imprese) I trim. 2009: -0,50% ( ) ( ) Stock imprese registrate al 31.XII Stock imprese registrate al 31.III Rapporto Unioncamere 2010

INDICATORI CONGIUNTURALI IN LENTA RIPRESA... Costruzioni Commercio al dettaglio Altri servizi -14,7 -14,1 -13,4 -10,2 -2,4 -10,8 -7,0 -6,8 -4,4 -5,7 -5,1 -3,8 -4,8 -3,8 -2,5 -5,3 -7,3 -7,2 -4,9 -1,2 -20,0 -17,5 -15,0 -12,5 -10,0 -7,5 -5,0 -2,5 0,0 2,5 I trim II trim III trim III trim I trim II trim III trim IV trim I trim II trim III trim IV trim I trim Manifatturiero Andamento del fatturato delle PMI con dipendenti (1-499 dipendenti) dal I trim al I trim variazioni % rispetto allo stesso trimestre dellanno precedente Rapporto Unioncamere 2010

…MA TARDANO A RIPRENDERE QUOTA LE PICCOLE IMPRESE GRANDE DISTRIBUZIONE E MEDIE IMPRESE EXPORT ORIENTED SPINGONO IN ALTO LE ASPETTATIVE PER IL II TRIMESTRE Il saldo tra imprese della GDO che prevedono aumenti di fatturato e quelle che si attendono diminuzioni raggiunge i 47 punti percentuali. Positivo anche quello delle imprese manifatturiere con più di 50 addetti (+26 punti), incoraggiate soprattutto dalla ripresa degli ordinativi esteri (+31 punti il saldo sulle previsioni). 1 ANCORA FLESSIONI TRA LE PICCOLE IMPRESE E NELLARTIGIANATO, SPECIALMENTE NEL MEZZOGIORNO Nel I trimestre la variazione del fatturato è del -4,5% per le imprese manifatturiere fino a 49 dip. e scende al -6% per gli artigiani, a fronte del più contenuto -0,3% delle imprese di più grandi dimensioni. Dati più critici nel Mezzogiorno (-9,4%), seguito dal Nord-Ovest (-4,2%). COMMERCIO AL DETTAGLIO E TURISMO APRONO LANNO IN NEGATIVO Commercio al dettaglio in calo soprattutto nei prodotti non alimentari (-3,3%, contro il -2,5% dellintero comparto), anche in questo caso con una flessione più intensa al Sud. Tra gli altri servizi, il turismo presenta la contrazione più accentuata del volume daffari (-2,8%), concentrata soprattutto per i piccoli esercizi (-3,1%). Anche la logistica stenta ancora a ripartire al traino del settore manifatturiero (-2,6%). 2 3 Rapporto Unioncamere 2010

I LIVELLI PRE-CRISI NON SARANNO RAGGIUNTI ENTRO LANNO -40%-20%0%20%40%60%80%100%120% Industrie meccaniche e dei mezzi di trasporto Industrie dei metalli Industrie del legno e del mobile Altra industria Industrie chimiche e delle materie plastiche Industrie delle macchine elettriche ed elettroniche Industrie tessili, dell'abbigliamento e delle calzature Filiera Energia Industrie alimentari Variazione LIVELLO 2011 Evoluzione del fatturato al 2011 per settore, a prezzi costanti Variazione 2010 Rapporto Unioncamere 2010

Industria: 4,9 Servizi: 8,9 9, Tassi di entrataTassi di uscitaSaldi % 2010 (*) (*) dati provvisori ad aprile ,5 6,8 8,5 8,7 8,6 1,0 -1,9 -1,5 7,1 Industria: -2,5 Servizi: -0,7 COSA E SUCCESSO NEL MERCATO DEL LAVORO? PREVISIONI AL 2010 PER I DIPENDENTI NELLE IMPRESE DELLINDUSTRIA E DEI SERVIZI Rapporto Unioncamere 2010

-4,0-3,5-3,0-2,5-2,0-1,5-1,0-0,50,0 ANCORA MARCATA MA MENO INTENSA LA FLESSIONE NELLINDUSTRIA SALDI OCCUPAZIONALI PREVISTI DALLE IMPRESE INDUSTRIALI PER IL 2010 (in % e val. ass.) TOTALE ECONOMIA INDUSTRIA di cui: industria in senso stretto di cui: costruzioni Estrazione di minerali Alimentari, bevande e tabacco Tessili, abbigliamento e calzature Legno e mobile Carta, cartotecnica e stampa Chimica, farmaceutica e petrol. Gomma e materie plastiche Minerali non metalliferi Lavorazione metalli Meccanica e mezzi di trasporto Ind. elettriche ed elettroniche Beni per casa e tempo libero Energia, gas e acqua Manutenzione e installazione impianti Rapporto Unioncamere 2010

SALDI OCCUPAZIONALI PREVISTI DALLE IMPRESE TERZIARIE PER IL 2010 (in % e val. ass.) TENGONO MEGLIO I SERVIZI, SITUAZIONE DIFFICILE PER IL TURISMO TOTALE ECONOMIA SERVIZI Commercio al dettaglio Comm. e ripar. autoveicoli Commercio all'ingrosso Alberghi, ristoranti e serv. turistici Trasporti e logistica Media e comunicazione Informatica e telecomunicazioni Servizi avanzati alle imprese Credito, assicuraz. e serv. finanziari Serv. operativi alle imprese e alle persone Istruzione e servizi formativi privati Sanità e servizi sanitari privati Altri servizi alle persone Studi professionali -2,0-1,5-1,0-0,50,00,51, Rapporto Unioncamere 2010

LE ASSUNZIONI DIVENTANO SEMPRE PIÙ QUALIFICATE 16,4 28,4 31,7 23,4 12,9 28,9 36,6 21,6 12,5 33,8 32,9 20,8 13,7 33,2 34,9 18, Dirigenti, impiegati con elevata specializzazione e tecnici Impiegati, professioni commerciali e dei servizi Operai specializzati e conduttori di impianti Professioni non qualificate SALDI OCCUPAZIONALI PREVISTI DALLE IMPRESE TERZIARIE PER IL 2010 (in % e val. ass.) Rapporto Unioncamere 2010

Distribuzione % delle assunzioni programmate nel 2010 per tipologia di contratto DIMINUISCE LA DOMANDA DI LAVORO A TERMINE 60,0 58,0 56,5 58,4 50,0 46,3 45,4 47,4 30,8 33,0 32,8 29,2 37,8 41,1 42,6 9,2 9,0 10,7 12,4 12,2 12,7 12,0 10,0 11,3 10, ,1 49,8 40,6 39,3 Tempo indeterminatoTempo determinatoAltri contratti (apprendistato, inserimento, ecc.) Rapporto Unioncamere 2010

FLESSIBILITÀ DEL LAVORO E FLESSIBILITÀ DELLORGANIZZAZIONE PRODUTTIVA fino a 9 dipendenti dipendenti dipendenti 250 dipendenti e oltre Domanda interna contenuta e calo degli ordini si riflettono in una maggiore flessione occupazionale nelle micro-imprese per il ,5 -1,4 -1,1 -0,9 -2,2 -1,9 -1,7 -1,4 -3,0 -2,5 -2,0 -1,5 -1,0 -0,5 0,0 Tasso di variazione occupazionale 2010 Tasso di variazione occupazionale 2009 Rapporto Unioncamere 2010

LE IMPRESE CHE CREANO OCCUPAZIONE Cluster 1 - I grandi elefanti: pachidermici, non ci si aspetta guizzi rilevanti Sono il 22% delle imprese totali ma assorbono il 52% delle assunzioni. Medie e grandi imprese soprattutto dei servizi, per lo più del Nord. Assorbono figure dal profilo medium-high skill, e per il 39% a tempo indeterminato. Cluster 2 - Le tartarughe domestiche: lente e impacciate Sono il 30% delle imprese totali ma assorbono il 7% delle assunzioni, quasi esclusivamente figure operaie e non qualificate. Piccole imprese manifatturiere, senza alcuna propensione ad innovare e nessuna dimestichezza con mercati più ampi. Cluster 3 - Le tigri del Nord: forti, in grado di giocarsela con chiunque Il 17% delle imprese ma il 33% delle assunzioni e il 43% dei laureati. Medie e grandi imprese industriali dinamiche e innovatrici, nei 3/4 dei casi al Nord. Cluster 4 - Le volpi dellindustria: piccole, difficili da catturare Sono il 16% delle imprese totali ma assorbono solo il 4% delle assunzioni. Piccole imprese, non solo industriali, domestic oriented e investitrici. Figure tecniche, con formazione secondaria e terziaria, ma difficili da reperire. Cluster 5 – Le formiche nazionali: operose, alla continua ricerca di cibo Sono il 16% delle imprese totali ma assorbono solo il 5% delle assunzioni. Piccole e piccolissime imprese, per lo più del Sud, che investono ma non innovano. Figure operaie e commerciali, con formazione secondaria. I risultati di una cluster analysis sulle imprese che hanno programmato assunzioni nel 2009 Rapporto Unioncamere 2010

SOSTENERE LOCCUPAZIONE PER ALIMENTARE LA DOMANDA INTERNA Nel biennio la spesa per consumi delle famiglie si è contratta meno del PIL: come sostenerla? ATTENZIONE ALLIMPOSTAZIONE DELLA POLITICA TARIFFARIA Ci sono timori di erosione del potere di acquisto delle famiglie e di una crescita dei costi che gravano sui bilanci delle imprese ATTENZIONE ALLA QUALITA DEI CONSUMI Le famiglie hanno spostato gli acquisti di beni alimentari verso i prodotti a minor costo, al Centro-Nord sfruttando lattività promozionale messa in campo da Super e Iper, al Sud con maggior ricorso ad hard discount. ATTENZIONE AL RILANCIO DEI CONSUMI NON ALIMENTARI Il decreto incentivi, nonostante le dimensioni forzatamente contenute, ha agito positivamente sugli umori dei consumatori. ATTENZIONE ALLE SPESE PER INVESTIMENTI Gli effetti - diretti e indiretti - del Piano Casa 2 saranno ingenti (62 miliardi di euro di risorse investite) ma solo a partire dalla fine del Rapporto Unioncamere 2010

LA CRISI COME ACCELERATORE DEL CAMBIAMENTO 2 1 DAL SU MISURA AL SU SCALA: MA A CHE PREZZO? Nuovo equilibrio tra economie di specializzazione ed economie di scala per produrre qualità sostenibile: e il premium price è ormai ridotto al minimo. Il 46% migliora i prodotti contenendo i prezzi; il 22% utilizza la sola leva del prezzo. 3 CENTRALITÀ DEL PRODOTTO E FORZA DEL MARCHIO: BASTANO ANCORA AD ESSERE COMPETITIVI? Qualità effettiva e qualità percepita sono asset competitivi solo se frutto anche di una ampia capacità innovativa e di maggiore efficienza produttiva (interna e di filiera). Il 51% si concentra sul core business e il 12% si aggrega a reti funzionali. DALLEFFICIENZA INTERNA ALLEFFICIENZA DI FILIERA: LIMPATTO SUI TERRITORI Il 22,2% esternalizza fasi e il 16,6% che internalizza. Il 57% delle PMI ha fornitori in provincia o regione; il 7% ha fornitori esteri ma con rilevanza sempre inferiore. IL SISTEMA PAESE SI E MANTENUTO COMPETITIVO ANCHE IN UNO SCENARIO DI FORTE FLESSIONE DELLEXPORT Nel 2009, le quote di mercato italiane sono diminuite dello 0,1%. E nei primi tre mesi del 2010 è cresciuto lexport verso Cina, India, Sud-Est asiatico, America Latina. 4 Rapporto Unioncamere 2010

GLI ASSI DA GIOCARE: LE SOLUZIONI DELLINFORMATION TECHNOLOGY Il 63,1% DELLE PMI MANIFATTURIERE HA INVESTITO NEL 2009 ma è il 54,4% nelle piccole imprese e il 73,8% nelle medie 9,3 9,0 52,1 19,8 4,6 5,1 7,7 10,2 56,2 17,4 5,2 3,4 10,4 8,4 49,3 21,5 4,1 6,3 Terreni e fabbricati Automezzi e veicoli Macchinari e apparecchiature elettroniche Software specialistici e servizi informatici Marchi e brevettiAltro Totale Piccole imprese dip.) Medie imprese ( dip.) La destinazione degli investimenti delle imprese nel 2009 (in % sul totale delle imprese investitrici) Imprese che nel 2010 svilupperanno nuovi progetti utilizzando tecnologie informatiche 31,044,9 Rapporto Unioncamere 2010

GLI ASSI DA GIOCARE: LA RICONVERSIONE GREEN DELLE PMI INDUSTRIALI 44,3 41,2 40,4 37,0 35,5 34,1 33,6 30,4 0,05,010,015,020,025,030,035,040,045,050,0 Imprese che sposteranno il target di mercato verso clientela di fascia più alta Imprese con fatturato aumentato nel 2009 Imprese con vantaggio competitivo nella capacità innovativa Imprese che miglioreranno i prodotti (migliore qualità, nuovi materiali, ecc.) Imprese investitrici Imprese con vantaggio competitivo nella qualità delle risorse umane Imprese esportatrici TOTALE PMI CHE INVESTIRANNO NEL 2010 IN PRODOTTI E TECNOLOGIE "GREEN" 29,1 (in % sul totale delle imprese) Piccole imprese Rapporto Unioncamere 2010

COME LE IMPRESE STANNO SOSTENENDO GLI INVESTIMENTI? Persistono le difficoltà nell'accesso al credito bancario. E aumentano quelle che non si rivolgono agli istituti di credito e utilizzano lautofinanziamento 19,8 46,1 34,1 20,5 37,2 42,3 13,7 52,5 33,8 18,8 38,5 42,6 6,1 44,4 49,5 12,3 44,1 43,5 10,1 47,4 42,5 15,1 36,5 48,4 10,5 46,6 42,9 15,3 39,8 44,9 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% I trim 2009IV trim 2009I trim 2009IV trim 2009I trim 2009IV trim 2009I trim 2009IV trim 2009I trim 2009IV trim 2009 Ha avuto difficoltàNon ha avuto difficoltàNon ha chiesto credito IndustriaCostruzioniCommercioAltri serviziTotale Rapporto Unioncamere 2010

LE PROSPETTIVE DI SVILUPPO DEI TERRITORI 13,6 16,2 23,6 26,7 36,1 42,7 43,0 45,4 46,7 49,5 4,2 5,6 18,5 14,3 25,3 15,2 28,4 33,4 27,0 24,7 14,2 Profondo Sud Città delle Isole Capitali del Sud Aree intermedie Sud in mezzo al guado Aree minori del Centro Sistemi diversificati Nord dinamico Frontiere della sostenibilità Gates internazionali Sistemi forti aperti Fatturato Addetti Variazione del saldo imprese in crescita-calo fatturato e addetti dal 2009 al 2010 nei cluster provinciali (modello ESA) Rapporto Unioncamere 2010

VALORIZZARE GLI ASSET COMPETITIVI DEL SISTEMA ITALIA TANGRAM: Le sette pietre della saggezza Spirito imprenditoriale Lavoro qualificato Innovazione Solidità famiglie Coesione sociale Valore del territorio Ambiente Valore del territorio Innovazione Solidità famiglie Spirito imprenditoriale Coesione sociale Ambiente Lavoro qualificato Rapporto Unioncamere 2010

Centro Studi Unioncamere