Meccanismi di difesa della gestalt

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Transcript della presentazione:

Meccanismi di difesa della gestalt

Meccanismi di difesa della gestalt

Meccanismi di difesa e gestalt Categoria individuazione Interventi del terapeuta Deviazione dal qui ed ora Usa il futuro e il passato Chiede di vivere la situazione parlando al presente

Meccanismi di difesa e gestalt Categoria individuazione Interventi del terapeuta Pettegolezzo Parla di una persona senza rivolgersi a lei direttamente Chiede di parlare alla persona direttamente, nella realtà o nella fantasia

Meccanismi di difesa e gestalt Categoria individuazione Interventi del terapeuta Alienazione del potere e della responsabilità Usa: non posso, non sono capace di, mi capita, mi fa sentire, non ho alternative Invita la persona a sostituire con: "non voglio", "mi impedisco di", "faccio", "mi sento", Propone esperimenti

Meccanismi di difesa e gestalt Categoria individuazione Interventi del terapeuta Confini dell'Io: Introiezione La persona manifesta valori, idee e comportamenti assunti passivamente nel passato dall'ambiente, che soddisfano i propri bisogni attuali Si spinge, usa forme impersonali: bisogna, è necessario, opportuno, ecc.), incongruente Stimola la persona al contatto con i propri bisogni e alla differenziazione dalle norme esterne Invita a sostituire alle forme impersonali il pronome "io"

Meccanismi di difesa e gestalt Categoria individuazione Interventi del terapeuta Proiezione La persona attribuisce ad altri propri sentimenti, comportamenti e idee senza averli verificati Usa la lettura della mente E' centrato su quello che gli altri fanno, pensano dicono, ecc. Stimola la riappropriazione delle parti proiettate attraverso: a) verifica nella realtà b) lavoro delle due sedie c) contatto con le polarità

Meccanismi di difesa e gestalt Categoria individuazione Interventi del terapeuta Retroflessione La persona fa a se stessa quello che vorrebbe fare ad altri, oppure fa a sé ciò che vorrebbe che gli altri facessero a lei Sono arrabbiato con me", si morde le labbra, si fa del male, si accarezza, si autostimola Stimola a mobilizzare verso l'altro l'energia rivolta verso una parte di sé, attraverso il dialogo delle parti Stimola a chiedere agli altri di soddisfare i propri bisogni, anziché continuare ad autogratificarsi

Meccanismi di difesa e gestalt Categoria individuazione Interventi del terapeuta Confluenza La persona si uniforma, senza negoziare, a regole esterne a sé e non manifesta i propri bisogni Non si definisce Non distingue i propri bisogni Compiace Usa pronome "noi" Stimola il cliente a sentire e focalizzare i propri bisogni (chiede: "cosa senti ora?"; "cosa vuoi fare ora?"), differenziandosi dall'altro Invita a manifestarsi in forma di richieste e a negoziare con l'ambiente

Meccanismi di difesa e gestalt Categoria individuazione Interventi del terapeuta Deflessione La persona non investe sufficiente energia oppure la investe senza focalizzarla, con il risultato di non raggiungere lo scopo desiderato Parla intorno a, non è diretto, si distrae usa circonlocuzioni, linguaggio ridondante o stereotipato, è astratto Non viene mai al dunque Fa verificare la sproporzione fra l'energia impiegata e l'obiettivo da raggiungere, stimolando: Dialogo diretto, attenzione a sé e all'altro, focalizzazione, uso di un linguaggio da bambino

Meccanismi di difesa e gestalt Categoria individuazione Interventi del terapeuta

Meccanismi di difesa e gestalt

Meccanismi di difesa e gestalt

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Meccanismi di difesa e gestalt

Meccanismi di difesa e gestalt

Meccanismi di difesa e gestalt

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Meccanismi di difesa e gestalt

Meccanismi di difesa e gestalt

Meccanismi di difesa e gestalt

Meccanismi di difesa e gestalt

Prima scena: Deviazione dal qui e ora C.: Quando sono arrivata qua oggi ero molto preoccupata perché non sapevo che cosa avrei fatto qui (fa un sospiro). T.: Eri preoccupata per quello che avresti fatto ed ora sospiri (sottolinea con la voce i verbi e l'avverbio usati). C.: Si. (Fa un sospiro più profondo). T.: Sta con quello che senti e.... stai arrivando qui, ti senti preoccupata ... e non sai cosa fare ... Che cosa stai sperimentando mentre vieni qui? C.: Sono ansiosa. T.: Dì di più. C.: Sono ansiosa, ho il batticuore, sono ansiosa d'incontrarti……

Seconda scena: Pettegolezzo penso ad una situazione al di fuori di questo gruppo. T.: Porta qui la situazione come se accadesse ora, usando il presente. C.: Sono arrabbiatissima con il mio fidanzato perché lui mi trascura e non considera alcuni miei bisogni. T.: Metti qui davanti a te il tuo fidanzato e comunicagli direttamente la tua rabbia. Chiede di parlare direttamente Parla di una persona senza rivolgersi. a lei

L'adattamento sistemico secondo la terapia della Gestalt: regole e tecniche espressive

Principi espressivi della gestalt 1) il principio dell'azione o l'esprimere il non espresso; 2) il principio del completamento dell'azione o completamento dell'espressione; 3) il principio del perseguimento della chiarezza o l'esprimere direttamente ciò che non è stato espresso.

P.: Mi sento come se fossi in piedi e ridessi di tutti voi. T.: Vedo che non lo stai facendo. P.: Ho paura che questo sarebbe ridicolo. T.: Questo? P.: Mi sentirei ridicolo nel fare questo. T.: Ecco, qui sei in conflitto: ridere o aver paura dell'opinione del gruppo. Lavoriamo su questo punto... ecc.

T.: Che cosa stai sperimentando ora? P.: Mi sento arrabbiato per l'osservazione di Alberto. T.: Ti blocchi nell'esprimere la tua esperienza nel momento in cui ti senti arrabbiato. P.: Si, mi sentivo anche impaurito.

2. Il principio del completamento dell'azione Un intento che il terapeuta gestaltico persegue nel suo lavoro, allo scopo di aumentare l'autoespressione personale, è di intensificare l'azione che il cliente sta esprimendo. T.: Che cosa sperimenti in questo momento? P.: Niente di speciale. T.: Stai girando l'anello. P.: Penso di si. T.: Allora fallo di nuovo. P.: Lo faccio spesso; è un'abitudine. T.: Fallo di nuovo, per piacere. P.: (Sorride ed esegue) T.: Adesso esagera questo gesto. P.: (Continua il movimento, le mani cominciano a tremare, il viso è pallido). Non voglio legarmi.. A .Nessuno... Voglio stare solo.

4 tipi di procedure per intensificazione l'azione Possiamo distinguere per maggiore chiarezza 4 tipi di procedure che portano ad una intensificazione dell'azione. La semplice ripetizione. Esagerazione o svolgimento. Esplicitazione o traslazione. Identificazione e azione.

a) La semplice ripetizione C.: Mi sento imbarazzato oggi perché tutti mi guardano. T.: Dì "mi sento imbarazzato oggi perché tutti mi guardano". (Il cliente esita, poi riluttante ripete). C.: Mi sento imbarazzato oggi, ma non lo ero ieri... T.: Ancora! Continua a muovere la tua bocca. Dì di nuovo: "io mi sento imbarazzato oggi!! (con tono insistente). C.: Io mi sento imbarazzato oggi perché sono al centro dell'attenzione. T.: Di nuovo "io mi sento imbarazzato oggi perché sono al centro dell'attenzione". Di nuovo!! Io mi sento... C.: Io mi sento....Io mi sento... C.: Io ho paura che piangerò se parlo oggi!! T.: Ci siamo! Dì quello! "Ho paura di piangere se parlo oggi"! C.: (Continua e piange)

La tecnica della ripetizione La tecnica della ripetizione può anche venire adattata alla situazione di gruppo indirizzando la frase o l'azione ripetuta ai diversi componenti del gruppo. L'esercizio può quindi assumere molte variazioni nella sua attuazione pratica: 1. La ripetizione esatta (per esempio dicendo "ciao" ad ognuno). 2. La ripetizione esatta, seguita da una elaborazione a seconda della persona interpellata. 3. La ripetizione del contenuto, adottando le forme dell'asserzione rivolta a ciascuna persona. 4. La ripetizione dell'atteggiamento con variazioni nel contenuto (es. espressione di rabbia manifestata in qualsiasi modo, a seconda della persona cui è diretta).

P. : (parlando alla madre) non voglio niente da te P.: (parlando alla madre) non voglio niente da te. Voglio solo che tu te ne vada da me. Non voglio che t'impicci. Non voglio essere più tua figlia, se mai lo sono stata. Non mi hai mai capito. Per questo sono ferita. Tu non mi hai mai considerato. Vorrei che tu mi vedessi! T.: Ripeti questo. P.: Vorrei che tu mi vedessi, mamma. Vedimi. Sono qui perché tu mi veda. Non guardare altrove. Non fare delle congetture su di me. Questa sono io. Prendimi come sono; nè più nè meno. Puoi vedermi? T.: Lei lo può? P.: Penso di sì (scoppiando in lacrime).

b) Esagerazione o svolgimento C.: A nessuno importa ciò che mi accade! T.: A nessuno importa ciò che mi accade! Dillo di nuovo! C.: A nessuno importa ciò che mi accade! A nessuno importa ciò che mi accade. T: Ancora. C.: A nessuno importa ciò che mi accade. A nessuno importa ciò che mi accade. A nessuno importa ciò che mi accade. A nessuno importa ciò che mi accade. A nessuno importa se posso o non posso fare ciò. T.: Dillo di nuovo. A nessuno importa se posso o non posso fare ciò. C.: A nessuno importa se posso o non posso fare ciò. A nessuno importa se posso o non posso fare ciò. Nessuno si è mai perfino curato di me! T.: Di nuovo. Nessuno si è mai perfino curato di me! Dillo di nuovo

P. : Io non voglio dimenticarla finché vivrò P.: Io non voglio dimenticarla finché vivrò. Io non voglio dimenticarla finché vivrò. Io non voglio dimenticarla finché vivrò. T.: Dì "fino a quando vivo". P.: Fino a quando vivo. Fino a quando vivo. Mi dispiace ma non voglio vivere a lungo, voglio uccidermi.

completamento di frasi ripetute. Una variante della tecnica sopra citata è il completamento di frasi ripetute. Ha come intento di incoraggiare l'esplorazione di avvenimenti, catene causali, e di sviluppare la logica emozionale coinvolta nella situazione. Il terapeuta chiede al cliente di ripetere la sua frase come se fosse incompleta. C.: Allontano le persone, allontano le persone, allontano... le persone. T.: Dì "Allontano le persone perché......" completa la frase. C.: Allontano le persone perché... Allontano le persone perché... Allontano le persone perché ho paura che non mi accettino. T.: Dì questo:"Ho paura che non mi accettino".

c) Esplicazione o traslazione L'esplicazione o la traslazione è una delle tecniche gestaltiche più originali. Il terapeuta generalmente introduce una frase che dice "Dai delle parole al tuo dondolare il capo" o "Se le tue lacrime potessero parlare che cosa direbbero?" o "Cosa direbbe la tua mano sinistra a quella destra" o "Dai una voce alla tua solitudine".

d) Identificazione ed azione P.: Mi sento piuttosto stanco ed un poco annoiato. Forse sono un poco irritato con te. Può essere che non sono molto contento di star qui. T.: Noto che tu usi molti aggettivi qualificativi "piuttosto stanco" "un poco" questo o quello "forse, potrebbe essere". P.: Penso che hai ragione. T.: (ironicamente) tu "pensi" che forse potrebbe essere vero... P.: Si, uso molto gli aggettivi qualificativi. E'... una specie di abitudine. T.: "Specie di". P.: E' un'abitudine. T.: Per piacere dì di nuovo i tuoi sentimenti, questa volta omettendo "forse" o "può essere". Potresti ripetere ciò che hai detto un momento fa con questo cambiamento? P.: Mi sento stanco. Sì, lo sono. E sono irritato ed annoiato. Vorrei andare a letto piuttosto che essere qui. No. Non voglio questo; desidero ardentemente rimanere, sono molto interessato a rimanere.