Pleistocene inferiore Da 2,588 a 0,78 Ma LIMITI CRONOLOGICI DEL PLEISTOCENE Pleistocene inferiore Da 2,588 a 0,78 Ma Pleistocene medio Da 780.000 a 128.000 anni Pleistocene superiore Da 128.000 a 11.700 anni
Alòcune delle cause che possono aver determinato le glaciazioni: Variazione dell’eccentricità dell’orbita terrestre; Variazione dell’inclinazione dell’asse terrestre; Precessione degli equinozi.
Relativa Alcuni esempi di cronologia: Varve glaciali Successioni resti fossili animali Relativa Successioni resti fossili vegetali Successione e comparazione delle industrie litiche
Radiometrica Alcuni esempi di cronologia: Radiocarbonio Potassio/Argon Argon/Argon Radiometrica Tracce di fissione Uranio/Torio Termoluminescenza Risonanza elettronica di SPIN
Curva isotopica O16/O18 Brunhes Jaramillo Matuyama Olduvai
Isernia La Pineta
Prelievo dei campioni per l’analisi del paleomagnetismo
Archeomagnetismo o termorimanenza Si basa sulla identificazione delle variazioni temporali dell’orientazione del campo magnetico terrestre. Si tratta di variazioni lente ma continue che caratterizzano la direzione del campo magnetico in una determinata area. Tutte la argille contengono una certa quantità di ossidi di Ferro; ad una certa temperatura l’agitazione termica della rete cristallina facilita una loro orientazione secondo il campo magnetico terrestre locale che rimane fissata nel successivo raffreddamento. Vengono così misurate le fluttuazioni del campo magnetico che sono più o meno cicliche nel tempo. Si applica su materiali argillosi cotti, quindi ha un impiego a partire dalla Protostoria. Sono le strutture in posto, quali focolari e forni, ad essere campionate; la ceramica rimossa dalla sua posizione originaria non offre risultati utili. E’ importante che il materiale a terra abbia superato il punto di Curie al di là del quale compare la termorimanenza (670° per l’ematite, 580° per la magnetite)
Idratazione dell’ossidiana Il metodo si basa sul tempo di alterazione di una superficie scheggiata di fresco. Più tempo è passato, più evidente è il processo di idratazione. Questo fenomeno sembra essere quindi costante soltanto in funzione del tempo e non di altri parametri. Ottenendo quindi una sezione sottile del materiale, è possibile calcolare l’entità dell’alterazione e quindi l’età.
Racemizzazione degli aminoacidi Gli aminoacidi negli organismi viventi hanno una forma soltanto levogira (L), orientando la luce a sinistra. Dopo la morte dell’individuo gli aminoacidi, in funzione del tempo e della temperatura, diventano destrogiri (D), orientando la luce a destra, fino a raggiungere uno stato di equilibrio che non devia più la luce. Questo stadio si chiama soluzione racemica. La velocità di racemizzazione varia da un aminoacido all’altro e può coprire tutto l’arco della Preistoria. Il metodo si è dimostrato molto difficile da applicare a causa della determinazione delle temperature medie alle quali il campione è stato esposto nel corso della sua storia. Una temperatura alta, quale ad esempio l’esposizione ad una sorgente di calore, come un fuoco acceso da un gruppo umano, oppure al cocente sole estivo, può aver accelerato enormemente l’inversione da L a D.