Infrastrutture, risorse e consenso Emma Marcegaglia Vice Presidente di Confindustria Milano, 28 gennaio 2008 Mobility Conference 2008
Le infrastrutture Levoluzione di lungo periodo su scala europea e nazionale: lesempio delle grandi reti di trasporto
Le autostrade (indici UE 15 = 100,0) Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (dotazione in rapporto alla popolazione) 1
Le ferrovie: rete ordinaria (indici UE 15 = 100,0) Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat (dotazione in rapporto alla popolazione) 2
Le ferrovie ad Alta Velocità Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat 3
Indice di efficienza logistica Fonte: Elaborazioni su dati Banca Mondiale 4
I risultati infrastrutturali di lungo periodo Esaurimento della capacità di offerta e limitata capacità di adeguamento allevoluzione della domanda –Crescita del trasporto merci dell80% in Europa e del 130% in Italia –Crescita del traffico passeggeri del 30% in Europa e del 100% in Italia Difficoltà di avvicinamento ai livelli di dotazione su scala europea e accentuazione delle criticità nazionali –Effetti di saturazione nelle grandi aree urbane e industriali (soprattutto nel Centro-Nord) –Rischi di marginalizzazione e isolamento (soprattutto nel Mezzogiorno) 5
Le carenze di programmazione Eccesso di mega-contenitori infrastrutturali (Libro Bianco 1995, Piano dei Lavori Pubblici 1998, PGT 2000, Programma della Legge Obiettivo 2001, Piano della Logistica 2005, Linee Guida del Piano Mobilità 2007, …?) Scarso utilizzo della valutazione (tecnica, economica e finanziaria) e difficoltà ad individuare e mantenere effettive priorità di intervento Incertezza delle decisioni e dei tempi di realizzazione 6
Le risorse Il ruolo pubblico e privato negli investimenti infrastrutturali in Europa e in Italia
Gli investimenti pubblici nellUE a 15 in % del PIL ( ) Fonte: Elaborazioni su dati Eurostat 7
Il PF in Europa ( ) Fonte: Elaborazioni su dati IFS – London 8
Il ruolo del PF in Italia Fonte: Elaborazioni su dati ANCE 9
La spesa in opere pubbliche della PA Fonte: Elaborazioni su dati ISTAT – Conti pubblici (dati a prezzi correnti) 10
I limiti della pianificazione finanziaria Incertezza quantitativa e temporale della pianificazione finanziaria Competizione inefficiente tra i progetti nellattribuzione delle risorse pubbliche Impiego crescente della finanza di progetto, ma: –Concentrazione prevalente negli EE.LL. e su interventi di rilevanza minore –Rischi di uso distorto, se la principale finalizzazione è quella di sopperire alle carenze della finanza locale –Forti limitazioni indotte dalle modifiche della disciplina 11
Dare assoluta centralità alla pianificazione finanziaria Far entrare in gioco tutte le opzioni, pubbliche e private: sviluppare la pianificazione (analisi dei costi e della domanda) fin dalle fasi iniziali della progettazione Rivedere e finalizzare il ruolo della finanza pubblica statale (concentrazione sulle carenze di domanda) Maggiore importanza al ruolo della finanza pubblica locale e regionale (federalismo infrastrutturale) e dellautofinanziamento (tariffe) Impiego di nuovi strumenti (Cassa D.P., fondi infrastrutture, cattura di valore, …) Rendere più flessibile e agevole lutilizzo delle forme di PF e PPP: modifiche del CCP 12
Il consenso e … Limpatto sui tempi di progettazione e avvio dei cantieri, sui costi e sulla realizzazione delle opere
Il fenomeno NIMBY (not in my backyard) Fonte: Elaborazioni su dati Nimby Forum 13
Le opinioni maggiormente diffuse dai media Fonte: Elaborazioni su dati Nimby Forum 14
Il consenso verso le grandi infrastrutture Fonte: Elaborazioni su dati Nimby Forum 15
Come affrontare il NIMBY Migliorare la progettualità fin dalle sue prime fasi, come strumento: –di verifica tecnica, ambientale e socio-economica –di informazione alla collettività e di confronto Definire procedure chiare e rigorose e tempi certi di acquisizione del consenso e di certezza delle decisioni Limitare la compensazione alle vere esternalità negative 16