Dopo Auschwitz: la riflessione dei filosofi

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Istituto Magistrale Statale di Rieti “Elena Principessa di Napoli”
Advertisements

La Comunicazione Bisogno insopprimibile nella vita di ognuno di noi.
QUARESIMA 2010 DIO, IL MALE E IL DOLORE la causa più frequente della PERDITA DELLA FEDE.
OLOCAUSTO Andrea Bonomelli.
Tratto liberamente da wikipedia
Breve viaggio turistico nellarcipelago della conoscenza seguendo la scia di Kant, Hegel, Marx.
Il principio del Bene comune
Le filosofie della differenza sessuale
DIRITTI UMANI.
SHOAH SUL FILO DELLA MEMORIA 27 gennaio 2011.
DAVANTI ALLO STUPORE DEL CREATO
LA FILOSOFIA DI JEAN JACQUES ROUSSEAU.
Corso di SOCIOLOGIA POLITICA A.A Clementina Casula docente:
“Il linguaggio ha un aspetto interno e uno esterno…”
Costruzione europea. Diceva Adriano Olivetti nel 1954 che… il vero problema della democrazia moderna è quello della precisazione di una dimensione ottima.
Chomsky La grammatica/sintassi è una proprietà della mente
PROGETTO MEDITERRANEO
La rivoluzione scientifica
Origini e sviluppi della Psicologia sociale
La teoria sociologica.
Lingua italiana (CT) La comunicazione (2)
SHOAH.
Chomsky La grammatica/sintassi è una proprietà della mente Distinta dalla capacità di comunicare E una facoltà autonoma ed innata La comunicazione è solo.
Psicologia della GESTALT:
UNA RIFLESSIONE SULL’ETICA TRA CINEMA E FILOSOFIA
Homo sacer. Il potere sovrano e la nuda vita, Einaudi, Torino
La comunicazione nelle organizzazioni
È il legame che unisce due o più persone È quella insita nella natura stessa della persona in quanto individuo.
27 gennaio 1945 La Shoah (sterminio).
Pensare lAfrica Media e discriminazioni 23 febbraio 2012 In collaborazione con: Con un contributo della Levento si inserisce nell'ambito del progetto "Oltre.
per conoscere e servire meglio
Marx.
Lopinione pubblica non esiste (1973) Analisi dell'opinione pubblica 2010/11.
Il Soggettivismo dei Sofisti
Protagora Un Grande Sofista FONTI AUSILIO DIDATTICO
Il giorno della memoria
Il silenzio è un vero crimine contro l’umanità Il silenzio è un vero crimine contro l’umanità. Raccontare dunque l’orrore per non dimenticare e perché.
La memoria e l’Olocausto
KANT (Critica della Ragion Pratica: imperativo categorico)
La critica al marxismo.
Il Romanticismo Definizione: movimento culturale del 1800 che assegna al sentimento il ruolo più importante per la comprensione della realtà e per la creazione.
IL MONDO INTERNO.
Lisa, Anais, Selene Patrick. Allinizio si credeva che lantisemitismo non esisteva in Italia, sei anni dopo invece é iniziato. La paura che gli stranieri.
Noi siamo figli della Rivoluzione Francese
Che cos’è la Geopolitica?. La geopolitica è basata su l’antagonismo Ma l’antagonismo deve essere oramai accettato come normale.
Primo Levi. Eppure, nonostante che “questo sia stato”, nonostante lo sconvolgente inferno del Lager, nonostante la dignità calpestata e lo stato di degradazione.
Libertà e Salvezza Temi teologici nell' IRC
La critica all’Ideologia. La critica alla religione
Francesca Comunello SOCIETÀ, GLOBALIZZAZIONE E NUOVI MEDIA GLOBALIZZAZIONE (QUARTA PARTE)
TEMI TEOLOGICI NELLE INDICAZIONI NAZIONALI IRC
Soggetto trascendentale incondizionato,
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
“Maus” di Art Spiegelman
Il principio del Bene comune
Chiara Zanotti, Angelica Caridi, Erica Boccalon
Ragionare per paradigmi
I TRIANGOLI DIMENTICATI
BAUMAN Secondo Bauman, nella modernità l’etica è la regolazione coercitiva dell’agire sociale attraverso la proposta di valori o leggi universali a cui.
Geografia dell’UE Simone Bozzato. Secondo la cultura illuminista un sapere diviene scienza quando acquisisce “un proprio statuto epistemologico” (Vallega)
Che cosa sono le scienze umane?
La giornata della memoria
Empirismo e razionalismo
Di Castiello Celeste, Marcone Carmela e Veneziano Gaia Classe 3°A A.S. 2015/2016 Musica: colonna sonora del film “La vita è bella”
Hegel: Lezioni di estetica
Cosa è la Religione La Religione riguarda il rapporto dell’uomo con Dio. Alla base di ciascuna religione c’è la convinzione che il mondo e la vita dell’uomo.
Dietrich Bonhoeffer Il teologo Dietrich Bonhoeffer nasce il 4 febbraio 1906 a Breslavia, in Polonia, ma la sua famiglia è di origine berlinese. E' una.
“L'Olocausto è una pagina del libro dell'Umanità da cui non dovremo mai togliere il segnalibro della memoria” Primo Levi.
Alunni: Bruno, De Luca, De Simone, Falbo, Forciniti, Gulluscio, Perfetti, Valletta. Classe: 1^ C A.S.: 2013/14.
Il razzismo dalle origini alla Shoah. 1. Introduzione.
Transcript della presentazione:

Dopo Auschwitz: la riflessione dei filosofi

Il 900,ribattezzato anche secolo breve,ha dato un forte contributo all’evoluzione della storia dell’umanità;Esso infatti è stato il secolo delle grandi trasformazioni culturali,economiche e tecnologiche ,ma anche dei regimi totalitari, delle due guerre mondiali,ma purtroppo è stato anche il teatro in cui si è perpetrato il più grande crimine umano:L’OLOCAUSTO. Nell’immaginario collettivo, questo fenomeno viene accreditato come il frutto di un disturbo mentale,di una follia umana,lontana dall’essere considerato come una conseguenza di uno stato d’essere dell’uomo moderno. Alcuni filosofi al contrario,nell’immediato dopo guerra,tentarono attraverso una sottile analisi psicologica,di comprendere le ragioni e le dinamiche dell’antisemitismo.

Il pensiero di Sartre Uno dei massimi esponenti fu proprio il francese Jean Paul Sartre, il quale osservò che tra le motivazioni interiori dell’antisemita vi è certamente la necessità del cittadino piccolo borghese di indicare qualcuno di inferiore a lui per potersi così convincere della aristocrazia di nascita. L’antisemita ,dunque, interpreta il mondo come se fosse il risultato di un’eterna lotta tra bene e male,ma per paura di scoprire che tutta la realtà è fatta male,dovendo quindi mettersi in gioco nel tentativo di cambiarla assaliti da una responsabilità angosciosa,preferisce localizzare nell’ebreo tutto il male del mondo. Ad esempio come afferma ancora Sartre dans “ Riflexions sur la question Juive, Paris,1954”se le nazioni si fanno guerra ciò non deriva dal fatto che l’idea di nazionalità,nella sua forma presente,implica quella dell’imperialismo e del conflitto di interessi. No ,è l’ebreo che sta li e soffia la discordia.”

Chi è l’antisemita? A questo punto afferma il filosofo francese, si è capaci di fare un vero e proprio identikit dell’antisemita.”E’ un uomo che ha paura. Non degli Ebrei certamente :ma di se stesso,della sua coscienza,della sua libertà, dei suoi istinti,delle sue responsabilità,della solitudine del cambiamento della società e del mondo. E’ un codardo che non vuole confessare la sua viltà. L’antisemitismo,in una parola,è la paura di fronte alla condizione umana. E’ la convinzione di appartenere di diritto al mondo, soffocando così ogni angoscia sul senso della vita.” Per Sartre infatti “è l’antisemita a creare l’ebreo(cioè il pretesto che in altro luogo potrebbe essere il”nero”,il “giallo”, il “rosso”), e non il carattere ebraico a produrre l’antisemitismo.

Le tesi di Adorno Adorno ,dal canto suo,espresse una tesi di fondo secondo la quale l’antisemitismo sarebbe strettamente dipendente da una situazione di sottomissione all’autorità,che si sfogherebbe a sua volta in un atteggiamento autoritario verso chi ha minor potere,l’ebreo,e da una “ideologia etnocentrica”,che punta alla esclusione dell’altro,del diverso,dello straniero,dell’estraneo. Il filosofo Tedesco suggerisce un’ulteriore,particolare e non evidente connessione,tra l’atteggiamento psicologico dell’antisemitismo e alcune forme di comunicazione di massa. Egli comprende che l’antisemitismo è legato ad una condizione socio-psicologica profonda dell’individuo occidentale,afflitto da una grave incapacità di affrontare il mondo.

Un po’ di luce sulla nostra storia Sulle cause dell’Antisemitismo “moderno”,anche la filosofa Anna Arendth,tentò di trovare delle spiegazioni razionalmente comprensibili che spiegassero le atrocità dell’Olocausto.Ella infatti in una delle sue opere più celebri,(LA BANALITA’ DEL MALE)delineò le origini del Totalitarismo e i metodi e le strategie attraverso cui esso venne imposto e messo in atto.

Totalitarismo : terrore ed ideologia Il Totalitarismo,infatti, è sinonimo della presa di potere da parte di una classe dirigente che deve mantenere il suo primato attraverso il terrore e l’ideologia. Questo infatti fu ciò che avvenne nella Germania di Hitler. Il terrore venne ad incombere sulla popolazione attraverso gli organi di polizia e i campi di concentramento e sterminio. L’ideologia invece porta alla teoria “del non senso” perché fuori da tutti i parametri di razionalità possibili,basato dunque sull’illogicità.

I campi di concentramento Ad esempio afferma la Arendth,i campi di concentramento oggettivamente vennero visti come disumani;dal punto di vista dell’ideologia nazista invece,divennero giusti,necessari e logici. Essi vennero definiti come un’istituzione totale,che aveva il compito di ghettizzare i “nemici”,gli ebrei. Essi infatti,venivano espropriati,arrestati e ghettizzati,individuati come il male assoluto della società.

Tirando le somme… L’antisemitismo non fa altro che amplificare mostruosamente istinti e inclinazioni soggettive inconsce,anziché ridurle alla critica della coscienza,e in ciò è assimilabile all’astrologia,ma soprattutto alla pubblicità,poiché i meccanismi strutturali psicologici sono gli stessi. L’elaborazione del passato,ovvero il suo superamento,nel presente e nel futuro sviluppo della società,non può,tuttavia significare una sua totale cancellazione,perché gli eventi che hanno determinato l’Olocausto e i totalitarismi sono,almeno in termini di possibilità,ancora presenti fra noi,che siamo dunque chiamati ad una continua vigilanza.

Come dice Emmanuel Levinas ,infatti, ancora oggi,l’antisemitismo di destra e di sinistra,anche se si nasconde dietro altri nomi,si pensa attraverso le sequenze che l’Hitlerismo ha impresso nei cervelli.