Prof. Patrizia Lemma Dipartimento di Sanità Pubblica Università degli Studi di Torino Percezione del rischio e “modernità”

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Prof. Patrizia Lemma Dipartimento di Sanità Pubblica Università degli Studi di Torino Percezione del rischio e “modernità”

… la fine della guerra fredda e il crollo dei regimi comunisti … le nuove tecnologie della comunicazione … le trasformazioni nelle relazioni familiari …

le ripercussioni di tali cambiamenti sul modo in cui le persone si pongono nell’affrontare il rischio le ripercussioni di tali cambiamenti sul modo in cui le persone si pongono nell’affrontare il rischio le ricadute che questo ha avuto, e dovrebbe avere, sul modo di concepire e progettare la comunicazione del rischio le ricadute che questo ha avuto, e dovrebbe avere, sul modo di concepire e progettare la comunicazione del rischio L’obiettivo è discutere

… il pericolo come evento naturale … che dall’esterno aggredisce l’uomo … un concetto di rischio che esclude la responsabilità umana per affrontare la paura si ancoravano al passato …

… poi arriva il ‘700 con l’Illuminismo … la modernità affonda le radici in una idea di progresso e di ordine sociale raggiungibili solo per mezzo della conoscenza oggettiva del mondo … l’elaborazione del concetto di probabilità mette poi in evidenza che eventi fino a quel momento ascritti al fato si verificavano in realtà con una descrivibile regolarità

… la sensazione di poter tenere il futuro sotto controllo … il rischio che appare calcolabile e “maneggevole” … una grande utopia

… una cultura empirista alla ricerca delle caratteristiche che ampliano la forbice tra accettazione e accettabilità: il potenziale catastrofico il potenziale catastrofico il danno collocato nel futuro il danno collocato nel futuro la soddisfazione del meccanismo di bilanciamento del rischio la soddisfazione del meccanismo di bilanciamento del rischio la volontarietà alla esposizione la volontarietà alla esposizione

… una sorta di “mappa cognitiva” delle dimensioni che distorcono la percezione del rischio

… le discipline “psy”, di stampo realista, costruiscono teorie … dissonanza cognitiva (Festinger,1957) dissonanza cognitiva (Festinger,1957) “locus of control” (Rotter,1966) “locus of control” (Rotter,1966) Health Belief Model (Rosenstock,1966) Health Belief Model (Rosenstock,1966) apprendimento sociale (Bandura, 1977) apprendimento sociale (Bandura, 1977) azione ragionata (Ayzen, 1985) azione ragionata (Ayzen, 1985) … …

… entrambe le logiche richiedono un continuo autocontrollo … … presuppongono interiorizzazione degli obiettivi da perseguire: di salute … ma anche quelli di ordine sociale … i saperi esperti come strumenti di regolazione e controllo sociale … definiscono norme … forniscono ai soggetti precetti …

… per incrementare l’impatto persuasivo cresce l’attenzione: alla sorgente (percepita come credibile e con capacità di attrazione) alla sorgente (percepita come credibile e con capacità di attrazione) al messaggio (comprensibile per il “ricevente” con struttura e stile su di lui tarati) al messaggio (comprensibile per il “ricevente” con struttura e stile su di lui tarati) al canale (… in grado di raggiungerlo) al canale (… in grado di raggiungerlo)

… è più facile promuovere un nuovo comportamento il 12% in più di adozione rispetto alla popolazione di controllo il 12% in più di adozione rispetto alla popolazione di controllo il 17% se la comunicazione è associata a rinforzi di tipo repressivo o premiante il 17% se la comunicazione è associata a rinforzi di tipo repressivo o premiante … che farne cambiare uno già assunto il 5-7% in più di adozione … sempre rispetto alla popolazione di controllo !!! il 5-7% in più di adozione … sempre rispetto alla popolazione di controllo !!! … i risultati delle prime meta-analisi sull’efficacia delle campagne di comunicazione (Snyder, 2000)

… cresce la discussione sui possibili scenari di rischio … e la sfiducia nelle istituzioni e nelle autorità tradizionali … i rischi non appaiono più come prodotti di scelte sociali da soppesare rispetto alle opportunità … riemerge una idea pre- moderna del rischio come entità incalcolabile … gli esperti appaiono impreparati a rivolgersi ad un mutato scenario umano

… i soggetti adulti sarebbero spinti verso un processo di individualizzazione … per reagire alla crescente incertezza chiederebbero agli esperti sempre di più … impegnati nel processo di “auto-riflessione”

… emancipati … ben collocati all’interno delle strutture della comunicazione … socialmente svantaggiati … emarginati rispetto al flusso di produzione ed apprendimento del sapere … per i quali non ha senso immaginare una qualche centralità di un progetto di auto- riflessione

… emerge una stratificazione sociale della percezione e delle reazioni all’esposizione ad un rischio … con una crescente quota di popolazione che per reagire all’incertezza riporrebbe fiducia nella sola opinione di coloro con i quali si condivide la cultura …

… un progressivo processo di aggregazione … con interpretazioni del rischio differenti nei diversi micro-contesti … una crescente importanza dell’esperienza vissuta … cioè di quello sperimentare il mondo attraverso l’aiuto dei saperi ma soprattutto dei significati condivisi

…una percezione distorta non come frutto dell’ignoranza … ma attivamente costruita come fatto sociale … un sapere esperto ignorato perché marginale rispetto ai problemi cruciali del soggetto … non si tratterebbe allora più di aumentare la comprensione … ma di capire il valore che i giudizi degli esperti assumono in ogni particolare contesto

… il rischio come nozione collettiva … che prenderebbe forma intorno ai concetti di dovere ed aspettative reciproche … quale allora il riferimento teorico?

…conoscere la comunità … … ma per creare le condizioni strutturali, educative e procedurali necessarie a promuovere una comunicazione “comunicativa” … che ridefinisca con la comunità il senso che assume il rischio in quel momento … che negozi le soluzioni utili a rimuoverlo

… una strada questa che richiede: di rompere le gabbie disciplinari … di rompere le gabbie disciplinari … per sperimentare insieme il nuovo … per sperimentare insieme il nuovo … in un processo di avvicinamento tra i cittadini e le istituzioni … in un processo di avvicinamento tra i cittadini e le istituzioni … costruendo opportunità per avviare condivisi processi di selezione e adozione di scelte costruendo opportunità per avviare condivisi processi di selezione e adozione di scelte … i Piani Per la Salute come possibilità esemplare