Facciamo i cioccolatini in classe Classi terze - Sc. C. Goldoni, Spinea 1° marzo 2010 - Ins. R. Santarelli, S.Dei Rossi
Facciamo i cioccolatini in classe I bambini vengono divisi in sei gruppi, ad ogni gruppo vengono distribuiti pezzetti di cioccolato fondente, della carta stagnola da modellare per ottenere gli stampini, un fornellino a candela, una tazza di terracotta, un termometro. Un gruppo lavora con lo scaldavivande elettrico portato da Giulia. Riprendiamo i discorsi di temperatura e calore, materiali duri e molli. C’è un legame tra calore e cioccolato duro e molle? Come si tengono duri le particelle di cioccolato? cosa succede quando queste particelle si “smollano”? Discussione, testo sul quaderno. Disegno sul foglietto. Proviamo ad essere le particelle di cioccolato che si tengono dure, poi quelle del cioccolato “molle” e le particelle che scappano nell’aria. Consegne date Osservate che cosa succede al cioccolato mentre si riscalda e poi quando lo versate negli stampini e lo mettete a raffreddare. Provate a misurare la temperatura del cioccolato quando è tutto fuso. Raccontate l’esperienza sul quaderno e rappresentatela su un foglietto. Immaginate le particelle del cioccolato solido e poi quelle del cioccolato fuso, rappresentate la vostra idea sul foglietto.
Perché questa attività? Stiamo facendo esperienze con temperatura e calore. È necessario che i bambini si accorgano che ogni volta che c’entra il calore i materiali subiscono alcune trasformazioni. L’attività proposta dovrebbe far sì che i bambini: si accorgano del legame tra calore e trasformazioni si accorgano del tipo di trasformazione (da “duro” a “molle”…) si pongano una serie di domande su cosa fa il calore intuiscano che quando il materiale diventa molle, le particelle si muovono di più provino a costruirsi un modello di calore come “movimento” delle particelle provino a rappresentare, attraverso il disegno, la differenza tra il materiale a temperatura più bassa e quello a temperatura più alta inizino a rendersi conto che non cambiano le particelle del materiale, ma solo il modo in cui esse sono messe tra loro…
Stampini di carta stagnola Per fare i i cioccolatini abbiamo usato: carta stagnola, candela, una confezione di cioccolato e un fornellino. Con la carta stagnola abbiamo fatto delle scodellette, per dopo mettere il cioccolato fuso. (Aur) Il pezzo di carta stagnola per fare le formine era molto modellabile (Mic)
Cioccolato fondente solido La tavoletta di cioccolato fondente pesava 500 grammi. I cubetti erano duri, li abbiamo rotti con il coltello. Ogni gruppo ha ricevuto due pezzi di cioccolato, più i pezzettini piccoli che si erano rotti.
Abbiamo usato dei fornellini, delle tazze di ceramica o tegamini piccoli di terracotta. E’ passata la Silvia con un pezzo di carta stagnola per ciascuno e abbiamo provato a fare gli stampini per versarci il cioccolato. Il gruppo di Giulia invece aveva gli stampini già fatti di plastica, bastava solo che ci versasse il cioccolato. (Francesca)
Il fornellino con la candela Abbiamo messo la candela dentro il fornellino acceso con sopra un tegamino o una tazza. Mentre la fiamma si ingrandiva il fornello si scaldava facendo riscaldare la tazza con dentro la cioccolata. Abbiamo acceso la candela. La fiamma aveva il fondo blu con in centro il rosso e nei lati il giallo (Dav) Mi sono accorta che nella parte sotto la fiamma è di colore blu (Rob)
E’ iniziata la fusione del cioccolato Io mi sono accorto sempre nella fiamma, quando era appena accesa e stava scaldando il fornellino e non c’era ancora la ciotolina sopra, che il movimento della candela faceva come muovere lo sfondo. (DV)
…il cioccolato solido si scioglie facilmente, perché quando lo mettiamo in bocca si scioglie subito (S.L) C’era un odore di cioccolato fondente che viaggiava per la classe mentre si fondeva e assumeva un colore più scuro e si vedeva una pellicina di cioccolato un po’ più chiara (ML) Che profumo! Abbiamo tagliato un pezzo di cioccolato e lo abbiamo messo a fondere sul fornello. L’odore si sentiva eccome, perché secondo me il calore faceva evaporare un po’ il cioccolato.
Quando siamo arrivati al punto che la cioccolata si stava molto rimpicciolendo, mettevamo sempre più cioccolato … è come quando la fabbrica porta sempre nuove cose, quindi dopo la cioccolata ha cominciato a fondersi per sotto, sullo strato sotto (ML). Le particelle mentre si stavano fondendo andavano talmente veloci che non riuscivano a stare dentro la tazza e per questo io avevo tutte le mani piene di schizzi di cioccolato, questi schizzi uscivano dalla tazza (DV) Ogni volta che si fondeva un pezzo di cioccolato noi ne mettevamo un altro.
Sentivo l’odore del cioccolato perché le particelle si alzavano in aria e il cucchiaio serviva per far fondere bene il cioccolato, si fondeva prima sotto, poi ai lati, poi la parte sopra e il cubetto di cioccolato diventava sempre più piccolo … (EM)
Le particelle si sono sparse nell’aria e ho sentito l’odore del cioccolato fuso, mi sono andate nel naso ed era proprio un bell’odore! (GZ)
Noi per vedere se il cioccolato si fondeva subito, mettevamo prima un cubetto di cioccolato sopra e abbiamo osservato che mentre mettevamo soltanto il cioccolato sopra, vedevamo più scuro la parte di cioccolato che avevamo un po’ fuso, diciamo che era più lucido. (Mau) … io e il mio gruppo usavamo il cucchiaio per fare che il cioccolato si sciogliesse prima, perché quel pezzo di cioccolato noi abbiamo visto che non rimaneva tanto a galla, andava dentro il cioccolato e si riempiva tutto di cioccolato fuso e così questo cioccolato fuso lo avvolgeva e lo aiutava a sciogliersi un po’ più in fretta. (Ele)
Pezzi grossi e pezzi piccoli Prima di tutto abbiamo fatto gli stampini, poi abbiamo messo sul fornello le briciole o i pezzi di cioccolato più piccoli, poi quando si sono fusi avevamo messo i pezzi più grossi, però uno alla volta e li abbiamo fusi. … quando abbiamo fuso abbiamo per sbaglio buttato tutti i cioccolatini, però ha fatto prima, ha fatto effetto, buttando tutti i cioccolatini prima si sono squagliati subito. (Mic)
Perché usavate i cucchiaini? Con i cucchiaini aiutavamo il cioccolato a fondersi, più cioccolato c’era, più si fondeva... (Mau) Ho osservato che, oltre che con il cucchiaio, si aiutava a sciogliere il cioccolato con il cioccolato fuso. Ho osservato molto bene che non era soltanto la fiamma a dare energia per sciogliere il cioccolato, ma era anche il cioccolato fuso che aveva preso calore e aiutava a sciogliere il cubetto. (Mau)
Io ho iniziato a mescolare perché c’era la candela che riscaldava e scioglieva la parte sotto del cioccolato e io con il cucchiaino giravo questi cubetti di cioccolato e da una parte si scioglieva, poi dall’altra parte e poi da tutte le parti. (Rob) Con un cucchiaino Anna provava a mescolare il cioccolato solido, in modo che si sciogliesse più in fretta… (FC) A poco a poco il cioccolato si è sciolto ed è diventato cremoso… (Yor)
Quando mescolavo il cioccolato si scioglieva solo un po’, quindi le particelle si staccavano solo da certe parti... (Mati) Il ruolo del cucchiaio era mescolare, così da far diventare fuso il cioccolato prima.
Quando la candela bruciava abbiamo messo un quadrato (cubetto), ma siccome non si scioglieva facilmente, Elena con il cucchiaio, portandolo di qua e di là, l’ha fatto sciogliere subito e facendo sempre così abbiamo finito presto (Mati) La cioccolata iniziava a fondersi da sotto e piano piano fondeva il resto del cubetto (Salu) Abbiamo iniziato a versare i pezzi di cioccolato più piccoli in una tazza di terracotta messa sopra il fornellino, mentre qualcuno girava il cioccolato. Tutto questo è avvenuto in molto tempo e ogni volta che fondeva un pezzo di cioccolato, ne mettevamo un altro (Giu) …con il cucchiaino rompevo i pezzi più grandi della cioccolata solida e così quella lì con i pezzettini piccoli si fondeva e così con il liquido il cioccolato solido diventava liquido, anche quello pian pianino (AB) Idea di conduzione del calore da sotto, ai lati e poi via via verso l’interno del cubetto di cioccolata…
Abbiamo versato la cioccolata fusa negli stampini con un cucchiaio. Quando abbiamo sciolto del tutto il cioccolato lo abbiamo versato negli stampi che avevamo creato e, dopo aver lasciato i cioccolatini ad indurire su una vaschetta, li abbiamo scartati e mangiati (FC)
Misuriamo la temperatura Un gruppo ha misurato le temperature del cioccolato mentre si raffreddava. Per misurare il passare del tempo ha usato la clessidra. Ad ogni clessidra un bambino scriveva la temperatura sul foglietto.
Sembrava come un frappé non tanto liquido, ma neanche tanto solido, ma comunque… che profumino! (Mic). Abbiamo preso le temperature di quando il cioccolato era fuso e poi di quando si stava raffreddando… mentre la candela spenta iniziava a far entrare nell’aria le particelle di carbone… (ML)
Ric: Il nostro cioccolato fuso aveva la temperatura di 60°. Mat: il mio aveva 35°. Eli: la nostra cioccolata era calda a 32,7°. SL: il cioccolato solido si scioglie facilmente, perché quando lo mastichiamo si scioglie subito in bocca. Gio: la nostra temperatura era quasi a 70°. I bambini hanno continuato a scaldare il cioccolato anche dopo la fusione, per cui la temperatura registrata da qualche gruppo era molto alta, tanto che il cioccolato aveva cominciato a schizzare...
Quando mettevo la mano vicino al fuoco sentivo il calore. CALORE e MOVIMENTO
Il calore si trasmette … …mi sono reso conto che il fuoco trasmette tanto calore non solo di sopra, ma anche dalle altre parti, perché io di solito, quando metto la mano un po’ vicino al fuoco, mi sento come uno scottare che mi viene incontro, ma senza toccare. (Mau) Ins: questo significa che il calore mette in movimento le particelle intorno al fornellino?… … con il cucchiaino, io prendevo la cioccolata che si era sciolta e la mettevo sopra il pezzo grande, perché la cioccolata liquida che era più calda, poteva sciogliere quella che era ancora solida. Il calore si trasmette dalla cosa più calda alla cosa meno calda
… il fornellino si è scaldato, se lo toccavo con il dito scottava… Io mi sono accorto sempre nella fiamma, quando era appena accesa e stava scaldando il fornellino, non c’era ancora la ciotolina sopra, il movimento della candela faceva come muovere lo sfondo. (DV) … il fornellino si è scaldato, se lo toccavo con il dito scottava… Quando sono andato ad un aeroporto… si vedeva tutto ondulato e non si vedevano bene tutti gli aerei… (Car) . Il calore non solo del fuoco, ma anche del sole, fa sembrare che tutto si muova. Al mare è così caldo che io vedo sempre tutto ondulato, in fondo all’orizzonte. (Mic)
Io ho notato che dopo un po’ la tazza bruciava, questo mi fa capire che la fiamma della candela bruciava tanto (Mati).
Coliamo il cioccolato negli stampini Abbiamo messo gli stampini pieni di cioccolato nel frigorifero della scuola e dopo due ore erano già pronti e li abbiamo mangiati (Marcello)
…quando mettevamo il cioccolato negli stampini di stagnola, ho osservato che non tutto il cioccolato nel cucchiaio andava nello stampo, ma rimaneva anche un po’ appiccicato al cucchiaio. Quindi devo dire che il cioccolato è appiccicoso. (Mau)
Differenze Il cioccolato fuso sembrava come marmellata, melma, maionese, yogurt, crema e budino, invece il cioccolato duro era come un mattone. Il cioccolato fuso è più lucido di quello solido (Mau) Cambiano alcune proprietà, restano altre …
Il cioccolato fuso è cioccolato “morbido” (MB)
I cioccolatini solidificati Le particelle di cioccolato “duro” erano tutte attaccate appiccicosamente tra loro. In bocca ho sentito che era duro ed era fondente… (MB) Le particelle di cioccolato duro sono attaccate strette strette… (Giu)
I cioccolatini hanno preso la forma degli stampini. Quando è diventato tutto fuso l’abbiamo messo sulle scodelle preparate con la carta stagnola e oggi il cioccolato si è raffreddato, quindi le particelle si sono riattaccate. Questa esperienza mi ha fatto capire che le particelle hanno molta forza e l’energia della candela le fa staccare aumentando il loro movimento, ma poi le particelle si riattaccano quando il cioccolato si raffredda. (Au)
Abbiamo mangiato i nostri cioccolatini Il sapore era un po’ forte e amaruccio… Quando i cioccolatini si sono raffreddati, li abbiamo mangiati ed erano molto buoni. Che buoni! Rosa ha mandato i bambini a fare le particelle di cioccolato e loro si muovevano un po’ piano e un po’ forte e si andavano tutti addosso gli uni agli altri. (Carol)
movimento Calore Luce Entra Esce Succede CIOCCOLATO FUSO ODORE DI CIOCCOLATO CIOCCOLATO SOLIDO Calore Luce Candela accesa CANDELA CONSUMATA POLVERINA NERA PUZZA DI CANDELA BRUCIA E RISCALDA
Abbiamo immaginato le particelle…
Nel cioccolato, prima di fonderlo, c’erano particelle tutte attaccate, quando l’abbiamo messo sulla candela, il calore ha fatto staccare le particelle e il cioccolato fondeva (Au)
Quando c’era il cubetto di cioccolato intero le particelle erano tutte attaccate, invece, quando si era fuso le particelle si staccavano: alcune si perdevano nell’aria ed alcune stavano dentro, ma si scatenano talmente tanto che quelle del fornellino lo avevano un po’ crepato (Mic)
La candela ha riscaldato il fornellino e il fornellino a scaldato la ciotolina e la ciotolina ha riscaldato il cioccolato. … le particelle si sono staccate dalla cioccolata. … si sono staccate spingendosi per il calore del fornello. (SL)
Le particelle di cioccolato duro sono tutte attaccate strette, strette Le particelle di cioccolato duro sono tutte attaccate strette, strette. Le particelle con il calore della candela si sono staccate e riattaccate dentro la tazza, assumendo la forma del cioccolato fuso, così abbiamo avuto il cioccolato fuso (ML)
Ho immaginato le particelle che si muovono di più nel cioccolato fuso. … Ho immaginato le particelle che si muovono di più nel cioccolato fuso.
… il cioccolato fuso non è duro, è liquido… è liquido come il budino caldo (Sil) Le particelle sul cioccolato duro si tenevano tutte attaccate e si muovevano poco, invece le particelle del cioccolato liquido si mollavano e andavano nell’aria e altre si riattaccavano e si staccavano e avanti così. (Ani)
Considerazioni L’esperienza è servita per aiutare i bambini a pensare la materia che si osserva continua, formata di particelle che si tengono assieme con legami più o meno forti. Per rompere questi legami e trasformare la cioccolata solida è stato necessario fornire dell’energia (il calore). I bambini hanno cercato di immaginare come è fatto dentro il cubetto di cioccolata solida e poi il cioccolato fuso, ciò ha rappresentato un passaggio importante nella costruzione del pensiero, perché ha implicato “mettersi in mezzo alle cose”, cogliere le caratteristiche fisiche e descriverle, dare un nome alle varie proprietà osservate prima, durante e dopo la trasformazione del cioccolato I bambini si sono resi conto che quando la cioccolata si scalda non cambiano le particelle del materiale, ma solo il modo in cui esse sono messe tra loro; inoltre hanno iniziato a pensare al calore come all’energia che aumenta il movimento delle particelle.
Per continuare Controllare la temperatura ambiente interna ed esterna in ogni giornata e in varie ore di una giornata Iniziare a rappresentare l’andamento delle temperature Riflettere sul sentire caldo e sentire freddo del corpo Ragionare sulle fonti di calore Ancora sulla “struttura”: particelle e legami… Stesso calore, materiali diversi: perché si comportano diversamente? La forza: fare forza con il corpo anche per riuscire a capire come si tengono dure le particelle.