Famiglia e stratificazione sociale. Livelli di analisi del sistema Lezione 11 Famiglia e stratificazione sociale. Livelli di analisi del sistema famiglia-lavoro.
Il nesso famiglie e stratificazione sociale Nel passato famiglia come unità produttiva (famiglie contadine e artigiane)→ appartenenza familiare coincidente con l’attività produttiva. La separazione tra famiglia e lavoro avviene prima nella famiglia borghese (sfera privata) ed poi in modo meno netto e più lento nelle classi lavoratrici. L’economia salariata produsse disuguaglianze dentro la famiglia!; i redditi anche se individuali erano collettivi rispetto all’utilizzo. Non più unità produttiva la famiglia diviene luogo degli affetti e della socializzazione. In anni recenti, emerge come rilevante il tema dell’intreccio tra lavoro, economia e famiglia. ↓ Il nesso famiglie e stratificazione sociale Fino agli anni 70 le analisi sociologiche delle famiglie contemporanee hanno fatto derivare la posizione sociale della famiglia (unità omogenea) esclusivamente dalla posizione occupazionale del capofamiglia → approccio semplicistico→si elaborano allora nuovi modelli di stratificazione sociale che tengano conto anche della posizione della moglie (questione occupazione femminile). Le famiglie a 2 lavoratori aumentano o diminuiscono le disuguaglianze tra le famiglie “ricche” o “povere” di lavoro?→ sono nate diverse ricerche in tal senso, le più significative sono:
1) sui modelli di relazione coniugale e di ruoli sessuali entro la famiglia; 2) sui modelli di socializzazione e sugli stili e valori educativi nelle diverse classi sociali; 3) sui rapporti tra appartenenza sociale (stili educativi e relazioni familiari) e competenza sociale (successo scolastico)→ studi di Bernstein; 4) su istruzione e mobilità sociale (a seguito della scolarizzazione). Il nesso tra lavoro familiare e lavoro per il mercato Il sistema famiglia-lavoro nella società contemporanea è stato analizzato da almeno 4 punti di vista. Famiglia come ambito di definizione dell’offerta di lavoro→ attenzione sia verso la domanda di lavoro che verso la divisione del lavoro nella famiglia tra i sessi e le generazioni. A tali studi hanno contribuito le analisi femministe: si evidenzia che la presenza sul mercato del lavoro di uomini e donne è speculare alla loro diversa posizione nel lavoro familiare. In Italia per lungo tempo, modelli di genere rigidi, hanno tenuto lontane le donne, soprattutto se sposate con figli, dal mercato del lavoro; le cose sono un po’ cambiate per le giovani coorti dagli anni 80, con la scolarizzazione. Esistono inoltre ancora forte differenze di classe (le donne più istruite lavorano di più!). Comunque in tutti i paesi, tranne gli scandinavi, la presenza di figli riduce quella delle donne nel mercato del lavoro.
Ricerche italiane hanno evidenziato interdipendenze tra organizzazione familiare e mercato del lavoro→ a fronte di condizioni socio-economiche differenti si attuano diverse strategie familiari e quindi si designano diversi assetti dei rapporti tra sessi e generazioni. Rispetto a tale strategie il modello di welfare state prevalente gioca un ruolo determinante. Quindi, mutamenti interni alle relazioni familiari possono provocare mutamenti nell’offerta di lavoro e, viceversa, mutamenti nella domanda di lavoro possono produrre cambiamenti nell’offerta ed anche nella stessa organizzazione familiare. Diversi hanno evidenziato che è l’occupazione femminile a creare nuova occupazione! Scoraggiare le donne con figli a lavorare non è un contenimento della disoccupazione! 2. Il lavoro domestico- familiare→ dagli anni 70 si sono sviluppate indagini sulla famiglia come luogo del lavoro domestico,cioè, come ambito di un lavoro necessario e non remunerato. La tecnologia domestica ha poi alleggerito la fatica fisica ma anche moltiplicato le attività (nuovi bisogni e standard in famiglia). Dal concetto di lavoro domestico si è passati a quello di lavoro familiare→ ingloba tutti i lavori necessari alla riproduzione e creazione quotidiana della famiglia e dei suoi componenti. La divisione del lavoro sociale trova nel sistema di genere espresso dalla divisione del lavoro familiare un sostegno essenziale. Il “non detto” del matrimonio!!
3. La famiglia è l’ambito di coordinamento e compensazione dei 3. La famiglia è l’ambito di coordinamento e compensazione dei tempi diversi del lavoro remunerato e del lavoro familiare→ i vincoli maggiori alla possibilità di comporre i tempi del lavoro della moglie e del marito derivano dalla rigidità dei tempi del lavoro remunerato, perciò se tali tempi non verranno cambiati sarà difficile arrivare ad una distribuzione paritaria tra i sessi di tutti i lavori! (le mogli e madri hanno orari di lavoro complessivo più lungo dei mariti). Metafora della “doppia presenza” (L. Balbo)→ per scelta, le esperienze femminile avvengono dentro 2 strutture temporali diverse del lavoro remunerato e di quello familiare; modello dell’interferenza continua contro quello della separazione. 4. Diverse ricerche hanno evidenziato che è l’occupazione femminile a creare nuova occupazione! Scoraggiare le donne con figli a lavorare non è un contenimento della disoccupazione! Infatti la famiglia in quanto consumatrice di beni e servizi è un ambito di creazione di domanda di lavoro.5