La condizione giovanile in Italia. L’uscita dalla famiglia dei figli.

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La condizione giovanile in Italia. L’uscita dalla famiglia dei figli. Lezione 10 La condizione giovanile in Italia. L’uscita dalla famiglia dei figli.

Sociologi e demografi si sono accorti che i giovani uscivano sempre più tardi dalla famiglia fin dai primi anni 80. Alcune ipotesi sulle cause dei mutamenti avvenuti nell’ultimo quarto di secolo: Incidenza del calo della fecondità→ diminuisce n° figli e aumenta modello del figlio unico: ipotesi della “diluizione delle risorse”, i giovani escono prima di casa se hanno fratelli e/o sorelle. Sviluppo della scolarizzazione→ si ritarda il matrimonio e l’ingresso nel mercato del lavoro. I giovani rimangono a casa più a lungo nei paesi a più alta disoccupazione: precarietà del lavoro. Situazione del mercato dell’abitazione→ un’offerta abbondante di affitti favorisce l’uscita dalla famiglia (es. Inghilterra). Politiche sociali seguite dai vari paesi europei→ in quelli settentrionali i compiti di assistenza e cura sono distribuiti tra stato e mercato, nei meridionali ricadono sulle famiglie!. Il fattore culturale religione→la tradizione cattolica assegna alla famiglia un ruolo più protettivo e di ostacolo alle convivenze. Norme riguardanti i sistemi di formazione delle famiglie→ nei paesi del nord si è sempre lasciata presto la famiglia per fare esperienze di lavoro e studio e poi sposarsi, al sud invece la si lascia per sposarsi.

Importanza della dimensione storica nell’analisi dei processi di cambiamento nei sistemi di formazione della famiglia→ nell’analizzare il passaggio da condizione giovanile ad adulta occorre distinguere gli eventi domestici (matrimonio, abitazione….) dalle relazioni familiari. Tendenze nell’Italia del 900 ↓ L’età a cui si diventa adulti ha avuto un andamento lineare e crescente solo per due eventi la fine degli studi ed il lavoro e andamento curvilineo per tre aspetti uscita di casa, matrimonio e nascita 1° figlio. La permanenza nella scuola è cresciuta costantemente dal primo decennio del 900 per gli uomini e per le donne ma con ritmi diversi! E’ aumentata in modo lineare età al primo lavoro dei giovani uomini; per le donne la crescita più rapida è avvenuta solo dopo 1953. Uscita di casa→ andamento ad U→l’età all’uscita di casa era alta ad inizio secolo, bassa fino a circa fine anni 60 e poi alta da ultimo trentennio. La minore diffusione in Italia dell’andare a servizio nelle campagne e città dei giovani ci spiega il ritardo nell’uscita anche nel passato; tale metodo era invece diffusissimo nell’europa settentrionale dove i giovani attraverso il servizio facevano esperienza e mettevano da parte dei soldi per sposarsi.

Uscita di casa e matrimonio: tutte le differenze nell’uscire di casa nelle diverse zone d’Italia e tra i paesi europei vanno ricollegate alle diverse regole di residenza che venivano seguite dopo le nozze. ↓ Tali regole sono norme sociali che prescrivono con chi debbano andare a vivere gli sposi e variano nel tempo, per zona. Inghilterra ed Europa nord-occidentale: residenza neolocale in famiglie nucleari. Italia: residenza patrilocale (la moglie andava a vivere nella casa dei genitori del marito) in famiglie multiple o estese soprattutto nel Centro, Nord-est; solo in Sardegna vi era la regola della residenza matrilocale. La regola di residenza neolocale è stata a lungo bassa (ancora nel 1953 le famiglie complesse erano il 23%) e comunque più diffusa al sud. La formazione della famiglia è quindi regolata da norme sociali che dipendono, fin dal passato, da numerosi fattori tra cui il regime successorio nell’esistenza di un patrimonio familiare e la natura dell’economia (sistema poderale, pastorizia…). Tali norme sociali una volta formate tendono a cambiare molto lentamente!; alcune sono rimaste in vita nonostante le nuove situazioni economiche e sociali (es. permanenza più lunga dei giovani in famiglia in Italia rispetto altri paesi europei)

Classe sociale d’origine, raggiungimento adultità e formazione nuove famiglie→ dietro al processo di modernizzazione nelle ultime generazioni più è alta la classe sociale di provenienza più lentamente si percorrono tali tappe e più alta è la quota di figlie che entrano nel mercato del lavoro infatti fino ai primi del 900 esse né lavoravano né svolgevano attività domestiche, lavoravano invece le donne più povere!. Processi migratori ed adultità→ l’emigrazione dal sud al nord (fino primi anni 60) ha spinto i figli del sud ad uscire prima di casa e ad entrare prima nel mercato del lavoro (ciò vale anche per le donne). L’uscita tardiva di casa ha conseguenze negative sugli interessi e sulle relazioni sociali dei giovani adulti? ↓ Sul capitale sociale ? cioè sulla costituzione di una rete di relazioni fra persone durevole e che favorisca fiducia fra i membri di una data società?→ gli studiosi dicono di no e comunque è solo in tre forme di partecipazione sociale che si sono riscontrate differenze tra chi esce tardi o presto di casa, cioè, andare al cinema, discoteva, spettacoli sportivi. Sulla mobilità sociale? → sembrerebbe di no, l’uscita tardiva di casa non ha conseguenze negative sul destino professionale anzi facilita la mobilità ascendente dei giovani e li protegge dal rischio di quella discendente. Sul benessere psichico?→ è più difficile da valutare! Comunque le ricerche non indicano una salute mentale dei giovani rimasti a casa peggiore degli altri! Anzi per certi aspetti sono più calmi e sereni!

In Europa vi sono oggi due sistemi di formazione della famiglia: 1) nei paesi centro-settentrionali i giovani lasciano presto la famiglia d’origine per andare a vivcere da soli, con amici, con partner (alti tassi fecondità naturale); 2) nei paesi mediterranei invece i giovani vanno via tardi di casa e spesso per il matrimonio. Le motivazioni per il persistere di questi 2 modelli sono molteplici (politiche sociali, della casa, del lavoro…) ed anche storiche!→ studi di storia sociale e demografia ci dicono che questi due modelli risalgono addirittura alla fine del 500 ovviamente per motivi diversi da oggi, primo fra tutti il lavoro a servizio. I giovani che oggi lasciano tardi la casa dei genitori sono più liberi di quelli del passato! sono meno dipendenti dalle regole dei genitori!; emerge inoltre che sono soprattutto di classe sociale agiata ed infatti vivono nelle regioni più ricche d’Italia.